La Quarta Commissione si è anche espressa a favore di due delibere della Giunta provinciale
Aperto il disegno di legge Cia sulla formazione dei medici
In allegato, il testo del provvedimento proposto dal consigliere di Agire per il Trentino
Nel
pomeriggio di oggi si è riunita la Quarta Commissione presieduta da
Claudio Cia. Al primo punto, in presenza degli assessori
Achille Spinelli e Stefania Segnana, è stato espresso il parere
favorevole (con l'astensione dei consiglieri Paola Demagri, Lucia
Coppola e Luca Zeni), su due proposte di delibera della Giunta in
materia di assegno unico provinciale, argomento già dibattuto dalla
Commissione in una precedente seduta. Su questo tema è arrivato
anche il parere dei sindacati (allegato). In seconda battuta è stato
"aperto" il disegno di legge di Cia che reca interventi
volti ad agevolare la formazione di medici specialisti e personale
infermieristico.
L’assessore
Achille Spinelli ha spiegato che il Consiglio delle
autonomie si è espresso positivamente su questa e sulle altre misure
discusse proprio nella giornata di ieri. Misure conseguenti
all’approvazione del disegno di legge che collega il reddito di
cittadinanza statale alle misure locali, con effetto di esclusione di
un certo numero di soggetti dal trattamento, con introduzione di una
misura che andasse ad assistere alcuni nuclei famigliari che sono già
oggetto di attivazione da parte dei servizi sociali. Per questi
ultimi casi (nuclei con minori o con condizioni sanitarie complesse o
con attivazioni di protezione rispetto a situazioni di grave rischio)
il sostegno permane.
Il
consigliere Luca Zeni (PD) ha chiesto se sia stata fatta
qualche stima rispetto alla nota dei sindacati che evidenzia alcune
fasce, tipo gli ultra cinquantenni, che hanno oggettivamente più
difficoltà di inserimento. Abbiamo stimato 800 casi all’anno
rientranti in questa fattispecie, ha spiegato Gianfranco Zoppi,
dirigente dell'agenzia per l'assistenza integrativa. Di questi, uno
su quattro avrebbe oltre 50 anni. Si tratterebbe di un trattamento
aggiuntivo, ha chiarito Spinelli perché l’assegno unico
provinciale standard viene comunque percepito. "L’indicazione
da parte dei sindacati non la ritengo di particolare pregio dal punto
di vista dell’equità", ha aggiunto.
In
seconda battuta è stato “aperto” il disegno di legge di Claudio
Cia (Agire) che reca interventi volti ad agevolare la formazione
di medici specialisti e personale infermieristico. Lo stesso Cia ha
esposto rapidamente l’obiettivo del testo che nasce su
sollecitazione degli stessi medici e prevede che, una volta terminato
il percorso di studio specialistico, anziché dover subito restituire
la borsa di studio con la disponibilità e rimanere in azienda per
due anni sia offerta ai medici la possibilità di proseguire gli
studi per acquisire una maggiore professionalità. Tuttavia lo stesso
Cia ha ammesso che la previsione iniziale, di dilatare fino a dieci
anni il tempo entro il quale poter restituire la borsa di studio è
eccessiva. In un approfondimento fatto con la provincia di Bolzano,
infatti, dove il tempo è molto più ampio, si evidenziano molti
contenziosi. Infatti, il percorso formativo finalizzato a migliorare
le conoscenze dei medici, li portano a volte lontano oppure vengono
trattenuti laddove si specializzano, con il risultato di vanificare i
nostri sforzi ed investimenti nella loro specializzazione. Cia ha
dunque comunicato di avere elaborato un emendamento che in cui si da
la possibilità allo specialista che lo chiede di avere a
disposizione un altro anno per proseguire il percorso di studio.
L’assessora
Stefania Segnana ha ringraziato Cia per
l’approfondimento. La borsa di studio viene data a studenti
trentini per borse di studio programmate per garantire allo
specializzando di avere già un posto di lavoro e all’azienda di
mantenere i professionisti suo proprio territorio. L’azienda ha
tempo 60 giorni per chiamare gli specializzandi al lavoro, ma
l’approccio favorevole alla proposta emendativa di 12 mesi in più
risulta utile all’azienda e anche al medico. Naturalmente il tempo
di studio aggiuntivo deve essere concordato con l'Azienda su
presentazione di un progetto. Scopo principale della borsa di studio,
infatti, ha concluso Segnana, è fidelizzare i medici e farli
rimanere sul territorio.
Il
consigliere Luca Zeni ha espresso una piccola
valutazione rispetto all’obiettivo delle borse di studio che
comportano oneri ma con la finalità di avere disponibilità di
medici. Più che questi aspetti, ha detto, ciò che fa la differenza
è che quei giovani specialisti non vengano utilizzati per tamponare
qualche esigenza degli ospedali di valle dove hanno la chiara
sensazione di perdere tempo: se c’è un progetto che li fa
crescere, ha aggiunto, non li perderemo.
Paola
Demagri (Patt) ha osservato che aldilà della volontà del
consigliere Cia di trovare una modalità che potesse dare aiuto agli
stessi medici, nell’approfondimento emergono alcune criticità. Mi
chiedo se l’emendamento non voglia essere un salvavita di questa
proposta, ha aggiunto: dovremmo trovare formule diverse da queste per
rendere attrattiva l’azienda per il personale.