Giornale Online
21/03/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi
Interrogazione depositata dal consigliere Alessandro Olivi (Pd)
Reddito di cittadinanza: la Giunta utilizzi per le politiche attive del lavoro i 13 milioni di euro risparmiati
Testo allegato.
Interrogazione depositata dal consigliere Alessandro Olivi (Pd)
Reddito di cittadinanza: la Giunta utilizzi per le politiche attive del lavoro i 13 milioni di euro risparmiati
Testo allegato.
Il
13 marzo
scorso il Consiglio
provinciale
aveva approvato
una
mozione proposta da Alessandro Olivi (Pd del Trentino, nella foto), che
impegna la Giunta ad
“introdurre
misure di coordinamento tra il reddito di cittadinanza e l’assegno
unico provinciale in modo da valorizzare le competenze
dell’Autonomia”.
Il
dispositivo stabilisce inoltre di “utilizzare
le risorse provinciali che eventualmente si rendessero disponibili
dall’introduzione della misura nazionale del reddito di
cittadinanza per azioni di sostegno alle politiche attive per
l’inserimento al lavoro dei beneficiari, ai servizi di
conciliazione lavoro-famiglia, alle politiche a sostegno delle
famiglie con figli”.
Ebbene - ricorda Olivi - pochi giorni fa la
Commissione
Lavoro della Camera dei Deputati ha
approvato l’emendamento
che permette alla Provincia di continuare a gestire le misure a
sostegno delle persone in difficoltà con
le proprie
politiche. Con
le risorse che in tal modo si sono rese disponibili (pari a 13
milioni di euro a partire dal 2020) l'amministrazione provinciale
trentina potrà quindi
continuare
ad
investire nelle politiche attive del lavoro, stimolando
un salto di qualità nell'efficienza dei servizi pubblici in questa
direzione.
Per
sollecitare l'iniziativa dell'esecutivo, l'ex assessore al lavoro Olivi ha depositato
un'interrogazione che chiede al presidente della Provincia e
all'assessore competente come saranno utilizzate le
risorse pubbliche
che ora si sono rese disponibili
per effetto dell’applicazione in Trentino del reddito
di cittadinanza.
Il
consigliere del Pd chiede anche se
nel Piano provinciale delle politiche del lavoro verranno introdotte
specifiche misure in materia di politiche di attivazione al lavoro. E
infine se il governo provinciale ha intenzione di riconsiderare
il requisito della residenza decennale come criterio di accesso
all’Assegno Unico Provinciale, rispondendo
così all'auspicio espresso ieri da numerosi
Sindaci trentini durante
la seduta del Consiglio delle autonomie locali.