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19/03/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Perché la Pat non vieta l'utilizzo in agricoltura di un pesticida pericoloso per il cervello dei bambini?

Con un'interrogazione di Filippo Degasperi (5 stelle) sollecita la messa al bando del Clorpirifos

Perché la Pat non vieta l'utilizzo in agricoltura di un pesticida pericoloso per il cervello dei bambini?

Testo allegato

Perché la Pat non vieta l'utilizzo in agricoltura di un pesticida pericoloso per il cervello dei bambini?

Filippo Degasperi (5 stelle) ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione sottoscritta anche dal collega Marini, nella quale chiede al presidente della Provincia Fugatti per quale ragione l'utilizzo del Clorpirifos, pesticida di comprovata pericolosità per i suoi effetti dannosi sul sistema nervoso umano e che alcuni Stati hanno già bandito, non sia stato ancora vietato nel Trentino. Nella premessa dell'interrogazione Degasperi ricorda che il clorpirifos è un pesticida organofosfato (PO) che blocca un enzima (acetilcolinesterasi) che media la comunicazione tra le cellule nervose. Gli effetti neurologici del Clorpirifos comportano rischi elevati per i bambini nella fase di sviluppo del cervello. Sono stati scientificamente comprovati molteplici effetti dannosi di questo pesticida sulla salute sia umana sia animale che il consigliere elenca dettagliatamente nel testo dell'interrogazione.

Degasperi ricorda che negli Usa il clorpirifos è stato messo al bando dall’uso domestico già nel 2000 e che nel 2015 Vigilio Pinamonti, consigliere di amministrazione della Fondazione Edmund Mach, contestava il provvedimento di deroga della Provincia all'impiego del Clorpirifos, pesticida pericoloso usato in frutticoltura e ancora presente nei protocolli di "lotta integrata" della FEM.

Dopo aver richiamato le responsabilità della Giunta provinciale della passata legislatura, con la sua interrogazione Degasperi vuole sapere dall'attuale governatore "per quale ragione il clorpirifos (sia esso legato a un gruppo alchilico metilico o etilico) risulti tuttora presente all'interno del protocollo di autodisciplina per la produzione integrata del settore frutticolo in Trentino", perché il suo utilizzo in agricoltura sia stato confermato anche il 12 febbraio scorso durante la giornata frutticola delle valli del Noce dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach. 

Ancora, il consigliere chiede "per quale ragione o presunta necessità si persevera nell’utilizzo del clorpirifos (sia esso legato a un gruppo alchilico metilico o etilico), nonostante l’esistenza di prodotti alternativi già impiegati in ambito di lotta biologica, perché ad oggi non si riscontrano azioni di divulgazione ed informazione agli operatori del settore e ai cittadini in merito all’uso di clorpirifos in occasione della campagna 2019. Infine Degasperi vuole che la Provincia giustifichi in che modo il persistente utilizzo di questo insetticida pericoloso si coniughi con l’immagine di un Trentino virtuoso, salubre, sostenibile e attento alla cura e tutela sia del territorio che della popolazione residente.