Giornale Online
09/11/2018 - Documenti e Interventi
In programma sabato 10 novembre
Affido: le Commissioni per le pari opportunità aderiscono alla mobilitazione contro il ddl Pillon
«Il testo non tiene conto delle esigenze di figlie e figli, costretti ad adeguarsi ai genitori»
In programma sabato 10 novembre
Affido: le Commissioni per le pari opportunità aderiscono alla mobilitazione contro il ddl Pillon
«Il testo non tiene conto delle esigenze di figlie e figli, costretti ad adeguarsi ai genitori»
«La
riforma deve garantire il benessere prioritario dei minori nelle
separazioni e nei divorzi», afferma Roberta
Mori
in qualità di Coordinatrice nazionale delle Commissioni regionali di
pari opportunità.
Il
disegno di legge n. 735 su "affido condiviso, mantenimento
diretto e garanzia di bigenitorialità", primo firmatario il
senatore Pillon, continua il suo iter in Senato. «Le audizioni
fortemente volute dall'associazionismo femminile, società civile e
professionisti, stanno mettendo in luce tutti i limiti di un
intervento ideologico che punisce il coniuge debole e riduce la
genitorialità ad una spartizione numerica di spazi e tempi». Già a
settembre la Conferenza nazionale delle Commissioni pari opportunità
di Regioni e Province autonome aveva chiesto pubblicamente un
maggiore contraddittorio sul testo, affinché tenesse conto in
particolare delle forti preoccupazioni di tanti operatori ed
operatrici del sociale e del diritto. Ora le Presidenti delle CRPO
ribadiscono la richiesta formale di un’audizione alla Commissione
Giustizia del Senato «per portare il punto di vista delle
istituzioni territoriali e delle istanze sinora inascoltate».
Tra
i punti più controversi di questa proposta di riforma del Diritto di
famiglia, secondo le Presidenti vi è la netta prevalenza del punto
di vista patrimoniale ed economico degli adulti in separazione,
rispetto all’interesse primario dei minori. «Il disegno di legge
non tiene conto delle esigenze di figlie e figli, costretti ad
adeguarsi ai genitori e non viceversa in quanto “divisi” a metà
– spiega la coordinatrice Mori - inoltre abolisce l’assegno di
mantenimento in favore dei figli, mentre prevede il mantenimento
diretto da parte di entrambi i genitori a prescindere dal fatto che
madre e padre possano effettivamente offrire pari tenore di vita».
Nella richiesta di audizione le Presidenti delle Commissioni PO
sottolineano con forza la necessità di riforme davvero utili e
adeguate alle trasformazioni sociali, dove lo sviluppo armonico di
bambine e bambini sia garantito e dove non si ignorino le
discriminazioni in atto comprese quelle di genere ignorate dal DDL
Pillon. «È una realtà ad esempio – conclude Roberta Mori - che
il coniuge più debole sia nella maggior parte dei casi la donna che,
secondo dati Istat, guadagna in media un 30% in meno se ha figli e
scivola verso la povertà se è capofamiglia dopo una separazione».
Per sostenere con forza l'opposizione all'impostazione adultocentrica
della riforma, il Coordinamento aderisce alla mobilitazione nazionale
che si svolgerà domani 10 novembre in tutte le piazze d'Italia.