Giornale OnLine

Giornale Online
17/07/2018 - In aula o in commissione

Focus su formazione professionale, disagio scolastico e disoccupati di lungo periodo

I temi di cui si è occupata oggi la Quinta Commissione

Focus su formazione professionale, disagio scolastico e disoccupati di lungo periodo

Il programma dei lavori

Focus su formazione professionale, disagio scolastico e disoccupati di lungo periodo

​​​ Due pareri su altrettante delibere di Giunta, un’informativa sull’attuazione dell'ordine del giorno 425 sul disagio sociale nella dimensione scolastica e un'informativa in merito alla consultazione pubblica della Commissione europea relativamente all’inserimento dei disoccupati di lungo termine nel mercato del lavoro. Questi gli argomenti all’ordine del giorno della quinta Commissione permanente di Lucia Maestri, riunitasi questa mattina nella sala Lenzi di Palazzo Trentini.


Novità in arrivo per la formazione professionale

La prima delibera (approvata con l’astensione di Claudio Civettini (CivicaTrentina) illustrata dalla dott.ssa Laura Pedron, prevede l’estensione di un anno del programma provinciale della formazione professionale, un piano strutturato secondo le attività di specializzazione del territorio trentino. Le novità, oltre all’estensione di un anno della programmazione, riguardano l’attivazione di due nuovi percorsi serali di qualificazione, uno legato all’edilizia (fortemente richiesto dalla categoria produttiva) presso la sede di Villazzano, l’altro per operatori di vendita. Altra novità, quella dell’attivazione dell’apprendistato per l’ottenimento dei titoli della formazione professionale, con autorizzazione di tutte le sedi a questa finalità. Per San Michele, i due percorsi professionali del food e del verde, introdotti di recente, saranno ripresi ad anni alterni, l’anno prossimo si partirà con il percorso della filiera del food, mentre quello del verde riprenderà l’anno successivo. Per Tione non saranno più attivati i percorsi parziali di operatore elettrico e meccanico, ma un percorso integrato tecnico-meccanico che unisce due specialità-professionalità per rispondere con maggior compiutezza alle esigenze del mercato. Per sostanziare tutte queste novità ci sarà un incremento di risorse destinate alla formazione professionale di quasi due milioni di euro. Un dato su tutti: ogni anno vengono attivate ben 275 classi nella formazione professionale, distinte tra i vari percorsi.

Lucia Maestri (PD) è intervenuta per porre una riflessione sulla relazione tra la formazione professionale e l’attività dell’Agenzia del lavoro ed ha evidenziato l’importanza che domanda e offerta procedano all’unisono e che i bisogni vadano incrociati. Marino Simoni (Progetto Trentino), Claudio Civettini (Civica Trentina) e Giampiero Passamani (Unione per il Trentino) sono intervenuti con valutazioni sostanzialmente positive sulle novità introdotte dalla delibera. Quest’ultimo ha sollevato il tema del convitto, le cui spese spesso frenano le aspirazioni dei ragazzi che vorrebbero accedere a percorsi formativi dislocati in aree del Trentino distanti da quelle di residenza.

La seconda delibera (approvata all’unanimità senza interventi), sempre in tema di formazione professionale, contiene le linee guida per l’alternanza scuola lavoro all’interno dei percorsi serali, caratteristica che il Trentino è unico in Italia ad aver introdotto.


Disagio sociale nella dimensione scolastica: iniziative per contrastarlo

Sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno in materia di azioni di difficoltà, disabilità o disagio sociale nella dimensione scolastica, è intervenuta la dott.ssa

Daniela Tonelli. La nostra Provincia, ha osservato, è orgogliosamente all’avanguardia su questo tema: fin dal 2005 ha sempre guardato con la massima attenzione alle situazioni di fragilità, anche con norme specifiche (legge sulla buona scuola e regolamenti di attenzione ai bisogni educativi speciali (BES), un’attenzione che ha portato alla costruzione di un sistema capillare in cui ogni rete di scuole si organizza e risponde ai bisogni legati al singolo territorio, in un superamento del classico insegnamento tradizionale, per offrire molte iniziative e attivare diversi progetti laboratoriali che hanno saputo accompagnare i ragazzi e le loro famiglie. Questo avviene per gli istituti comprensivi e per le scuole superiori, con una declinazione pedagogico-didattica calibrata sulle richieste e i bisogni degli studenti, con una risposta capillare e un confronto costante tra i dirigenti scolastici. Nell’ottobre 2017 questa attività è stata incrementata con la delibera 1749 che mise a bando una proposta di progetto di riorientamento affinché i ragazzi a rischio dispersione potessero avere un’attenzione particolare per rafforzare la motivazione e l’autostima, anche in spazi alternativi alla classe, percorsi rinforzati tipo la classe aperta, la scuola di seconda occasione ecc.

Lucia Maestri ha sollevato il tema della carenza di organico rispetto ai Bes e sui percorsi rinforzati tipo la classe aperta e scuola di seconda occasione. Gli stanziamenti per i Bes si sono costantemente incrementati negli ultimi anni, ha replicato Tonelli. La situazione reale non sembra così paradisiaca come quella descritta, ha obiettato Claudio Civettini, secondo il quale c’è una manifesta carenza di docenti di sostegno e manca una codifica, pur richiesta a gran voce, delle necessità.


Real, uno strumento tutto trentino per contrastare la disoccupazione di lungo periodo

Infine, sulla consultazione pubblica della Commissione europea relativamente all’inserimento dei disoccupati di lungo periodo è intervenuta la dott.ssa Antonella Chiusole, responsabile dell’Agenzia del lavoro. La consultazione, ha spiegato, è una modalità di partecipazione molto allargata utilizzata dalla Commissione europea per permettere di esprimersi su certi temi, direttive, impegni. I pareri vengono raccolti attraverso la somministrazione di un questionario. Le indicazioni della Commisisone europea su questo speicifico tema sono state tutte da tempo interiorizzate dalla Pat, ha esordito. I disoccupati di lungo periodo sono soggetti privi di lavoro da oltre 12 mesi e su base Istat circa il 35% dei disoccupati si è dichiarato appartenere a questa fascia, ma indipendentemente dalla percentuale i numeri a livello Istat parlano di circa 5000 persone. Si tratta di numeri certamente alti e situazioni molto delicate perché chi è disoccupato da oltre 12 mesi presenta maggiori difficoltà di reintroduzione nel mondo del lavoro rispetto a chi ha perso il lavoro da meno tempo. Su questo tema in Trentino sono attivi già tutta una serie di interventi tra quelli suggeriti dalla Commissione europea, dalla personalizzazione dei servizi, all’integrazione tra politiche (per es. assegno unico a fronte di un progetto di inserimento sociale o lavorativo), dagli incentivi all’assunzione ai servizi per l’impiego. In più in Trentino c’è il Real (reddito di attivazione al lavoro), uno strumento finalizzato nello specifico a ridurre la disoccupazione di lungo periodo. Il real integra le altre azioni e consiste in una premialità (parte in servizi, parte in forma economica, una volta ogni 3 anni di 2 o 3 mila euro a seconda dell’età) concessa ai disoccupati già entrati nel sesto mese di disoccupazione e non oltre il dodicesimo, al fine di motivare e attivare i disoccupati. Un intervento costruito con un comitato scientifico, che da solo non avrebbe senso, ma che va ad integrare le iniziative già in essere ed è oggetto di valutazione d’impatto. I primi segnali sono positivi, abbiamo già 92 domande, ha concluso Chiusole.