I temi di cui si è occupata oggi la Quinta Commissione
Focus su formazione professionale, disagio scolastico e disoccupati di lungo periodo
Il programma dei lavori
Due
pareri su altrettante delibere di Giunta, un’informativa
sull’attuazione dell'ordine del giorno 425 sul disagio sociale
nella dimensione scolastica e un'informativa in merito alla
consultazione pubblica della Commissione europea relativamente
all’inserimento dei disoccupati di lungo termine nel mercato del
lavoro. Questi gli argomenti all’ordine del giorno della quinta
Commissione permanente di Lucia Maestri, riunitasi questa
mattina nella sala Lenzi di Palazzo Trentini.
Novità
in arrivo per la formazione professionale
La
prima delibera (approvata con l’astensione di Claudio Civettini
(CivicaTrentina) illustrata dalla dott.ssa Laura Pedron,
prevede l’estensione di un anno del programma provinciale della
formazione professionale, un piano strutturato secondo le attività
di specializzazione del territorio trentino. Le novità, oltre
all’estensione di un anno della programmazione, riguardano
l’attivazione di due nuovi percorsi serali di qualificazione, uno
legato all’edilizia (fortemente richiesto dalla categoria
produttiva) presso la sede di Villazzano, l’altro per operatori di
vendita. Altra novità, quella dell’attivazione dell’apprendistato
per l’ottenimento dei titoli della formazione professionale, con
autorizzazione di tutte le sedi a questa finalità. Per San Michele,
i due percorsi professionali del food e del verde, introdotti
di recente, saranno ripresi ad anni alterni, l’anno prossimo si
partirà con il percorso della filiera del food, mentre quello
del verde riprenderà l’anno successivo. Per Tione non saranno più
attivati i percorsi parziali di operatore elettrico e meccanico, ma
un percorso integrato tecnico-meccanico che unisce due
specialità-professionalità per rispondere con maggior compiutezza
alle esigenze del mercato. Per sostanziare tutte queste novità ci
sarà un incremento di risorse destinate alla formazione
professionale di quasi due milioni di euro. Un dato su tutti: ogni
anno vengono attivate ben 275 classi nella formazione professionale,
distinte tra i vari percorsi.
Lucia
Maestri (PD) è intervenuta per porre una riflessione
sulla relazione tra la formazione professionale e l’attività
dell’Agenzia del lavoro ed ha evidenziato l’importanza che
domanda e offerta procedano all’unisono e che i bisogni vadano
incrociati. Marino Simoni (Progetto Trentino), Claudio
Civettini (Civica Trentina) e Giampiero Passamani (Unione
per il Trentino) sono intervenuti con valutazioni sostanzialmente
positive sulle novità introdotte dalla delibera. Quest’ultimo ha
sollevato il tema del convitto, le cui spese spesso frenano le
aspirazioni dei ragazzi che vorrebbero accedere a percorsi formativi
dislocati in aree del Trentino distanti da quelle di residenza.
La
seconda delibera (approvata all’unanimità senza interventi),
sempre in tema di formazione professionale, contiene le linee guida
per l’alternanza scuola lavoro all’interno dei percorsi serali,
caratteristica che il Trentino è unico in Italia ad aver introdotto.
Disagio
sociale nella dimensione scolastica: iniziative per contrastarlo
Sullo
stato di attuazione dell’ordine del giorno in materia di azioni di
difficoltà, disabilità o disagio sociale nella dimensione
scolastica, è intervenuta la dott.ssa
Daniela
Tonelli. La nostra Provincia, ha osservato, è orgogliosamente
all’avanguardia su questo tema: fin dal 2005 ha sempre guardato con
la massima attenzione alle situazioni di fragilità, anche con norme
specifiche (legge sulla buona scuola e regolamenti di attenzione ai
bisogni educativi speciali (BES), un’attenzione che ha portato alla
costruzione di un sistema capillare in cui ogni rete di scuole si
organizza e risponde ai bisogni legati al singolo territorio, in un
superamento del classico insegnamento tradizionale, per offrire molte
iniziative e attivare diversi progetti laboratoriali che hanno saputo
accompagnare i ragazzi e le loro famiglie. Questo avviene per gli
istituti comprensivi e per le scuole superiori, con una declinazione
pedagogico-didattica calibrata sulle richieste e i bisogni degli
studenti, con una risposta capillare e un confronto costante tra i
dirigenti scolastici. Nell’ottobre 2017 questa attività è stata
incrementata con la delibera 1749 che mise a bando una proposta di
progetto di riorientamento affinché i ragazzi a rischio dispersione
potessero avere un’attenzione particolare per rafforzare la
motivazione e l’autostima, anche in spazi alternativi alla classe,
percorsi rinforzati tipo la classe aperta, la scuola di seconda
occasione ecc.
Lucia
Maestri ha sollevato il tema della carenza di organico rispetto
ai Bes e sui percorsi rinforzati tipo la classe aperta e scuola di
seconda occasione. Gli stanziamenti per i Bes si sono costantemente
incrementati negli ultimi anni, ha replicato Tonelli. La situazione
reale non sembra così paradisiaca come quella descritta, ha
obiettato Claudio Civettini, secondo il quale c’è una
manifesta carenza di docenti di sostegno e manca una codifica, pur
richiesta a gran voce, delle necessità.
Real,
uno strumento tutto trentino per contrastare la disoccupazione di
lungo periodo
Infine,
sulla consultazione pubblica della Commissione europea relativamente
all’inserimento dei disoccupati di lungo periodo è intervenuta la
dott.ssa Antonella Chiusole, responsabile dell’Agenzia
del lavoro. La consultazione, ha spiegato, è una modalità di
partecipazione molto allargata utilizzata dalla Commissione europea
per permettere di esprimersi su certi temi, direttive, impegni. I
pareri vengono raccolti attraverso la somministrazione di un
questionario. Le indicazioni della Commisisone europea su questo
speicifico tema sono state tutte da tempo interiorizzate dalla Pat,
ha esordito. I disoccupati di lungo periodo sono soggetti privi di
lavoro da oltre 12 mesi e su base Istat circa il 35% dei disoccupati
si è dichiarato appartenere a questa fascia, ma indipendentemente
dalla percentuale i numeri a livello Istat parlano di circa 5000
persone. Si tratta di numeri certamente alti e situazioni molto
delicate perché chi è disoccupato da oltre 12 mesi presenta
maggiori difficoltà di reintroduzione nel mondo del lavoro rispetto
a chi ha perso il lavoro da meno tempo. Su questo tema in Trentino
sono attivi già tutta una serie di interventi tra quelli suggeriti
dalla Commissione europea, dalla personalizzazione dei servizi,
all’integrazione tra politiche (per es. assegno unico a fronte di
un progetto di inserimento sociale o lavorativo), dagli incentivi
all’assunzione ai servizi per l’impiego. In più in Trentino c’è
il Real (reddito di attivazione al lavoro), uno strumento finalizzato
nello specifico a ridurre la disoccupazione di lungo periodo. Il real
integra le altre azioni e consiste in una premialità (parte in
servizi, parte in forma economica, una volta ogni 3 anni di 2 o 3
mila euro a seconda dell’età) concessa ai disoccupati già entrati
nel sesto mese di disoccupazione e non oltre il dodicesimo, al fine
di motivare e attivare i disoccupati. Un intervento costruito con un
comitato scientifico, che da solo non avrebbe senso, ma che va ad
integrare le iniziative già in essere ed è oggetto di valutazione
d’impatto. I primi segnali sono positivi, abbiamo già 92 domande,
ha concluso Chiusole.