Giornale OnLine

Giornale Online
11/07/2018 - In aula o in commissione

Per la ciclopedonale di accesso alla media Pascoli di Villazzano-Povo, rivolgersi al Comune di Trento

Sentiti i referenti della petizione per sollecitare il finanziamento e la realizzazione dell'opera

Per la ciclopedonale di accesso alla media Pascoli di Villazzano-Povo, rivolgersi al Comune di Trento

Nella foto, Andrea Tarter durante il suo intervento

Per la ciclopedonale di accesso alla media Pascoli di Villazzano-Povo, rivolgersi al Comune di Trento
​​Per il finanziamento e la realizzazione del percorso ciclopedonale di accesso alla scuola media Pascoli da Villazzano e da Povo, occorre che i promotori della petizione popolare sostenuta dalle firme di 1.478 cittadini si rivolgano al Comune di Trento, responsabile dell'utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Provincia per opere pubbliche, che al momento non considera prioritario questo progetto. E ciò che si sono sentiti dire oggi i tre referenti della petizione popolare numero 27, “A scuola in bici sicuri”, Andrea Tarter (primo firmatario), Piero Faes e Paolo Conci, durante la loro audizione convocata dalla Terza Commissione presieduta da Mario Tonina (UpT).


La petizione rivolta al Consiglio provinciale, ha ricordato Tarter, era partita a fine 2017 da un gruppo di genitori degli alunni della "media" Pascoli di Gabbiolo, per sollecitare la realizzazione del progetto concepito nel 2014 e predisposto nel 2015 ma poi rimasto lettera morta, soprattutto con un obiettivo: garantire la sicurezza ai loro figli perché possano andare ogni giorno a scuola in bicicletta riducendo così drasticamente il traffico e l'inquinamento generati dal trasporto in auto. Per ridurre la spesa, originariamente stimata in 3,5 milioni di euro, e accelerare i tempi di realizzazione dell'opera (3-4 anni), i referenti della petizione hanno anche proposto di avviare subito la realizzazione solo di tre dei sei lotti previsti dal progetto, legati al tragitto verso la scuola. Tutto si è però arenato perché il Comune di Trento ha deciso di utilizzare diversamente la quota parte dei fondi destinati dalla Provincia ai territori per opere pubbliche locali, avendo individuato altre priorità. E questo, hanno aggiunto Faes e Conci, nonostante le due circoscrizioni di Villazzano e Povo, abbiano convintamente sostenuto il progetto di collegamento ciclopedonale con la scuola. A questo punto secondo i referenti della petizione popolare, la Provincia dovrebbe dotarsi di strumenti idonei per indicare alle Comunità e ai Comuni come Trento a quali opere accordare la priorità, con finanziamenti mirati e non generici come questo "fondo".

Donata Borgonovo Re (Pd), esprimendo condivisione per gli obiettivi della petizione, coerente con le norme sulla mobilità sostenibile e “dolce” adottate dalla Provincia, ha evidenziato che il problema sta a suo avviso nello sfasamento tra le risorse che la Provincia assegna ai territori e alle amministrazioni locali per opere come questa, e le scelte finali da parte delle Comunità, in questo caso del Comune di Trento.

Claudio Civettini (Civica Trentina) ha suggerito ai referenti di ripresentare la petizione dopo il voto provinciale del 21 ottobre, aspettando ancora qualche mese fino all'inizio della nuova legislatura, in modo che la risposta non risenta negativamente delle promesse tipiche dei periodi di campagna elettorale come questo.

Nerio Giovanazzi (AT) ha apprezzato la volontà di mettere in sicurezza il collegamento con la scuola, aggiungendo però che è del Comune di Trento e non della Provincia la responsabilità di individuare le priorità per il proprio territorio.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha plaudito alla volontà di favorire una soluzione del problema puntando al finanziamento e alla realizzazione di almeno alcuni lotti.

Il dirigente del Servizio provinciale, G​iovanni Gardelli, ha ricordato la distinzione tra le piste ciclabili di interesse provinciale e comunale: le prime collegano più Comuni; le seconde, come questo progetto di Villazzano e Povo, mettono in comunicazione aree e frazioni interne al territorio comunale. Il fatto è – ha precisato il funzionario – che non esistono più fondi provinciali a destinazioni specifica, tranne che per l’edilizia scolastica. Fin dal 2010 la Giunta provinciale ha deciso di destinare risorse per opere pubbliche alle amministrazioni comunali attraverso le Comunità di valle e, nel caso della Valle dell’Adige, al Comune di Trento. Tra le priorità per le piste ciclabili il Comune di Trento aveva in un primo tempo individuato anche quest’opera. Poi queste priorità sono state però riviste e il Comune ha individuato altre opere da finanziare, come la ciclabile di collegamento con Roncafort attraverso Canova. A questo punto la Provincia non può più interferire con le scelte del Comune di Trento, che tra l'altro nell’aprile di quest’anno ha segnalato la volontà di realizzare ulteriori progetti. Nardelli ha concluso precisando che la Provincia non dispone di un fondo straordinario per finanziare un'opera comunale.

A questo punto il presidente Tonina ha consigliato i promotori della petizione di rivolgersi con ancor maggiore insistenza al Comune di Trento, la cui Giunta, diversamente da quella provinciale, ha tra l'altro a disposizione ancora due anni di lavoro. Si tratterà di verificare con il Comune, anche sulla base della relazione che sarà comunque predisposta dalla III Commissione, se l'anno prossimo sarà possibile dar corso al progetto.

Alessio Manica (Pd) ha ribadito che è il Comune di Trento a non aver considerato prioritaria l'opera oggetto della petizione, anche se – ha osservato – sta crescendo rapidamente l’idea che la ciclabilità sia una forma di mobilità alternativa. Sarà però nella prossima legislatura provinciale, ha concluso Manica, che si dovranno scegliere le priorità da finanziare in questa direzione, sviluppando il tema della ciclabilità anche di collegamento tra Comuni. I bilanci dovranno sostenere finanziariamente questo sforzo.


La Terza Commissione ha infine approvato all’unanimità le relazioni elaborate dalla Commissione su altre due petizioni popolari: la prima riguardante la salvaguardia ambientale delle risorse idriche del bacino del fiume Chiese e del lago d’Idro, la seconda per la riconversione a parco pubblico attrezzato per bambini e parcheggi interrati dell’area ex macello di S. Giorgio di Rovereto.​

Immagini
  • Tarter, Conci e Faes in Terza Commissione