Il presidente del Consiglio provinciale ha ricevuto una delegazione della regione di Hunedoara
Dorigatti ai rumeni: solo i saperi, la ricerca e l'innovazione possono rilanciare lo sviluppo
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Lo
studio, la ricerca e l'innovazione sono la base dello sviluppo
economico: è il concetto emerso oggi a palazzo Trentini
dall'incontro tra il presidente del Consiglio provinciale, Bruno
Dorigatti, e una delegazione dell'Hunedoara, distretto della
Transilvania nel nord ovest della Romania, guidata dal vicepresidente
della regione Adrian Vasilescu e da Florin Oancea, sindaco di Deva,
il capoluogo. Con le due autorità istituzionali c'erano – non a
caso, vista la volontà di promuovere i rapporti tra università ed
economia – Ion Popa, preside della facoltà di management
dell'Accademia di studi economici, i direttori della struttura Cosmin
Dobrin e del centro territoriale di Deva, Ioan Radu, insieme
all'ispettrice della Sovrintendenza scolastica Marta Mate.
Accompagnava la delegazione – trait d'union con la nostra
provincia – Tiziano Salvaterra, docente di economia dell'ateneo
trentino e presidente dell'associazione Orizzonte giovani, attiva da
un decennio a Deva dove organizza confronti e scambi sui temi legati
al mondo giovanile, alla cultura e al sociale. Nel dare il benvenuto
agli ospiti, il presidente Dorigatti ha sottolineato che il
Trentino vuole aprirsi ulteriormente ai rapporti con altre regioni
europee, "contro la tentazione oggi purtroppo diffusa di erigere
barriere e per favorire la circolazione sia delle idee sia delle
risorse da cui dipende la crescita economica". Negli ultimi
decenni, ha aggiunto Dorigatti, "imprese italiane provenienti
soprattutto dal Veneto hanno aperto attività in Romania nella zona
di Timisoara, spinte dalla prospettiva del basso costo del lavoro".
"Ma su questo piano – ha ammonito – la partita è persa.
l'unica alternativa per rilanciare lo sviluppo economico dopo la
crisi sta nell'investire sui saperi, la formazione, la ricerca e
l'innovazione". Dorigatti ha espresso l'auspicio che la
delegazione rumena trovi nell'università di Trento e nelle strutture
della Provincia che incontrerà in questi giorni la collaborazione e
l'aiuto attesi, e che questo primo contatto apra la strada ad un
proficuo rapporto futuro.
Il
vicepresidente Vasilescu ha illustrato a Dorigatti il quadro e le
caratteristiche dell'Hunedoara, regione con 420.000 abitanti, una
superficie di 7.000 chilometri quadrati, un'orografia montana che
rende questo territorio simile al Trentino con 69 comuni, 56 dei
quali rurali. Industria siderurgica e miniere erano i pilastri
dell'economia dell'Hunedoara, al cui declino negli anni '90 ha
corrisposto, da un lato, l'arrivo di imprese italiane e dall'altro –
ecco la nuova prospettiva – l'esigenza di rilanciare uno sviluppo
che faccia leva sulle risorse del territorio, dotato di importanti
potenzialità inespresse, ad esempio nel settore turistico e
storico-culturale. Potenzialità – ha spiegato Vasilescu – che
con il supporto dell'università (nella zona ce ne sono ben tre:
economia, ingegneria e un istituto delle miniere) e la collaborazione
di altri territori come il Trentino, potrebbero decollare.
"Siamo
convinti che capire come avete saputo superare le crisi del passato –
ha poi osservato il sindaco di Deva, Radu – ci permetterà
di ricavare indicazioni preziose e aiuti per la crescita della nostra
economia e dell'occupazione, basate sulla cultura e sul turismo, e
per diventare una città universitaria simile alla vostra".
L'intenzione di creare un centro di studi simile a quello di Trento
perché capace di attrarre studenti non solo a livello locale ma da
tutto il Paese, è stato sottolineato dal preside della facoltà di
management dell'Accademia di scienze economiche di Bucarest, Ion
Popa. Il preside ha spiegato che l'Accademia – maggiore
università rumena del settore che ha già avviato un rapporto di
partenariato con Deva – vuole potenziare l'attività su tre piani:
l'insegnamento e l'investimento sulle risorse umane, programmi di
formazione continua e un sostegno allo sviluppo economico indicando
le priorità da perseguire. "La crescita del sapere con la
ricerca e l'innovazione – ha insistito Popa – ci permetterà di
valorizzare a livello economico le risorse di cui il nostro
territorio dispone per diventare competitivi". Non si tratta di
progetti fumosi, ha concluso il preside, soddisfatto dell'incontro
appena avuto con il dirigente delle relazioni internazionali della
Provincia: "abbiamo concordato che nell'autunno di quest'anno
una delegazione dell'ateneo trentino verrà a Deva. Potremo così
stringere un rapporto di partenariato internazionale che partendo
dalla collaborazione tra università punti all'obiettivo dello
sviluppo sostenibile delle nostre regioni".