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06/07/2018 - Documenti e Interventi

Ernesta Bittanti Battisti, riferimento per un antifascismo che assume nuova attualità

Il presidente Dorigatti alla presentazione del volume sulla moglie del martire

Ernesta Bittanti Battisti, riferimento per un antifascismo che assume nuova attualità

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Ernesta Bittanti Battisti, riferimento per un antifascismo che assume nuova attualità

​​​​​ Oggi si commemora la morte di Giannantonio Manci, eroe della Resistenza, gettatosi dalla finestra della sede della Gestapo di Bolzano per sfuggire alla tortura, il 6 luglio del 1944. Nel vicolo dei Partigiani che immette in piazza Battisti, a Trento, l'Anpi ha posto oggi la corona d'alloro che ogni anno rinnova il rito della memoria. Poco fa, a palazzo Trentini, la presentazione invece del recente volume intitolato "Ernesta Bittanti Battisti, intellettuale antifascista", opera di Beatrice Primerano per i tipi di Antares, voluto e promosso in particolare dall'Associazione partigiani di Cremona.

Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha introdotto l'incontro in sala Aurora, ricordando come la moglie di Battisti fu donna di straordinario spessore, capace di reggere il confronto intellettuale con personalità come Gaetano Salvemini, Rodolfo Mondolfo e dei Morpurgo. Legatissima al Trentino, non fu mai una provinciale ed anzi ebbe sempre un respiro ampio, nelle sue battaglie contro il fascismo e in difesa degli ideali battistiani, nonché in soccorso degli ebrei discriminati dalle leggi razziali di Mussolini.

Dorigatti si è soffermato anche sul senso dell'antifascismo oggi. Serve – ha detto – per "opporsi ad una cultura più informe del fascismo storico, ma anche più populistica, demagogica e lontana dai valori di quell'umanesimo sul quale è fondata la Repubblica uscita dalla Resistenza. Risuonano infatti – e con crescente frequenza – parole d'ordine vecchie e nuove, che richiamano alla mente le fascinazioni oceaniche di un maestro elementare capace di imbonire e mentire ad un popolo intero; aleggiano slogan che divengono semplicistica e manichea narrazione della realtà; ritornano concetti di odio razziale che speravamo sepolti per sempre, in un crescendo che francamente preoccupa, non solo per i toni minacciosi, quanto per la traduzione di quei toni dentro il lessico quotidiano delle nostre comunità".

Prima degli interventi di Vincenzo Calì, del presidente Anpi trentino Mario Cossali e dell'autrice, ha preso la parola anche il presidente dell'Anpi provinciale cremonese, Gian Carlo Corada, per spiegare che la Bittanti fu molto legata a Cremona, dove arrivò da piccola per via del padre, preside nel liceo cittadino. A Cremona tornò con i figli dopo gli studi universitari a Firenze e l'impegno imprenditoriale e politico a Trento con Cesare: poverissima, ridotta a infilare la carta nelle scarpe per non sentirne i buchi sulla suola, ma sempre ricca di idee, di volontà, di profondità culturale e di pensiero. 

Immagini
  • Dorigatti ricorda Bittanti Battisti
  • Commomorazione di Bittanti Battisti
  • Dorigatti interviene alla commemorazione di Bittanti Battisti