Intervento del presidente del Consiglio provinciale
Dorigatti sulle dichiarazioni antisemite apparse oggi su un quotidiano locale
Ormai con una cadenza che
testimonia di un preoccupante crescendo in atto, l’abbrutimento dei
linguaggi, soprattutto fra coloro che utilizzano i social media per
far conoscere senza alcun filtro il loro punto di vista, denota un
complessivo processo di imbarbarimento del dibattito politico,
processo che non può non essere condannato dalle Istituzioni, nella
consapevolezza che dietro l’uso di termini, espressioni e frasi si
celano pensieri, condivisioni e complicità che rischiano di generare
ulteriori conflitti sociali e lacerazioni nel tessuto di una intera
comunità.
Dapprima le gravissime ed
inaccettabili espressioni rivolte ad un lavoratore extracomunitario
dal suo datore di lavoro ed ora il più bieco e trito antisemitismo
che, riecheggiando tristi letterature già viste, vagheggia
incredibili complotti per il governo del mondo sono i segni di una
violenza verbale sconosciuta, fino ad oggi, al vocabolario politico e
sociale del Trentino. Inoltre, ciò che più colpisce è il fatto che
tali espressioni provengano da chi si propone alla fiducia
dell’elettorato, dimenticando che quella fiducia non può mai
prescindere dal necessario requisito del rispetto degli altri e delle
altrui appartenenze religiose, politiche e culturali.
Nel riaffermare la vicinanza
della Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento a
tutti coloro che avvertono il peso di ogni tipo di discriminazione,
ritengo doveroso stigmatizzare le affermazioni antisemite apparse
recentemente e riaffermo la piena solidarietà istituzionale e
personale nei riguardi di tutti i cittadini di origine e religione
ebraica, mussulmana o di altre fedi e culture, colpiti dalla volgare
gratuità di concetti che negano quella stessa centralità
dell’individuo e del suo esistere che sta a fondamento della
Costituzione repubblicana.
Il Presidente del Consiglio
provinciale
Bruno Dorigatti