Tre mozioni approvate e due respinte oggi in aula dal Consiglio
Migranti: passa la proposta Civico per migliorare il sistema di accoglienza della Provincia
In allegato, i temi e i testi in discussione. Nella foto, Mattia Civico (Pd)
Il Consiglio provinciale ha ripreso i lavori nel pomeriggio con la
discussione dei documenti di mozione. Completata con la votazione
l’esame della mozione di Luca Giuliani, sono stati discussi altri 4
documenti dei consiglieri Zanon, Civico, Civettini e Detomas. Sono 12
le mozioni all’ordine del giorno, la cui sequenza di discussione è
stata modificata su richiesta dei proponenti. I lavori riprendono
domani alle ore 10.00 e saranno preceduti da una riunione dei
Capigruppo.
Luca Giuliani (Patt)
Più sicurezza sulle
ciclabili
con segnali acustici e
luminosi
(approvata)
Approvata con 4 astensioni la
mozione del consigliere del Patt discussa in chiusura di seduta nella
mattina, che impegna la Giunta a effettuare, in tempi celeri, un
monitoraggio sullo stato della segnaletica della rete delle piste
ciclabili, individuando i punti di maggiore pericolo per i ciclisti e
invitando a introdurre sistemi di segnalazione acustici o luminosi
per incrementare la sicurezza nei punti più rischiosi.
Il consigliere Gianfranco
Zanon (Progetto Trentino) ha notato che, come ha spiegato
l’assessore, i contenuti della mozione si stanno di fatto già
traducendo, proprio nei termini suggeriti dal proponente. Il nostro
voto non può che essere favorevole, ha aggiunto, sebbene ci sia da
chiedersi se abbia un senso votarla, se non per richiamare e
sensibilizzare su una tematica già ampiamente considerata.
Il consigliere Luca
Giuliani ha ringraziato per il dibattito ed ha detto che
l’intento della mozione era proprio quella di portare maggiore
attenzione sull’argomento.
Voto di astensione da parte di
Rodolfo Borga (Civica): prendiamo semplicemente atto che
queste cose si fanno già e il documento appare dunque poco utile.
Gianfranco Zanon (Progetto
Trentino)
Strada S. Lorenzo –
Molveno
subito interventi per la
sicurezza
(respinta)
Respinta la mozione del
consigliere Gianfranco Zanon che impegnava la Giunta a mettere in
sicurezza, con interventi urgenti, la strada tra San Lorenzo in
Banale e Molveno e a considerare la possibilità di prevedere
l'allargamento del tratto di strada che costeggia il lago di Molveno.
Una strada che oltre all’uso quotidiano dei pendolari prevede anche
uno sviluppo turistico consistente.
Il consigliere Giacomo
Bezzi ha dichiarato di appoggiare il documento perché su quel
tratto di strada sono anche caduti dei massi in ben due occasioni: ci
sono dunque a suo avviso veri elementi di pericolo e intervenire è
doveroso.
C’è attenzione sulla
questione e si stanno anche già attuando una serie di interventi ,
ha chiarito l’assessore Mauro Gilmozzi: si sta realizzando
una barriera metallica per prevenire il distacco di sassi, si sta
allargando la carreggiata con una fresatura della parete rocciosa a
monte, e l’affidamento dei lavori è previsto a breve; in totale
stiamo investendo 500.000 euro, ha precisato. Sì, dunque, al
dispositivo della mozione, parere negativo invece alla premessa che
non tiene appunto conto delle azioni già in corso.
Mario Tonina (UpT) ha
dichiarato di votare con convinzione questa mozione anche perché su
questo tema era lui stesso già intervenuto qualche mese fa con un
question time. Walter Viola (Patt) ha convenuto sulla
pericolosità della strada che necessita di interventi e adeguamenti
in tempi brevi. Certo 500.000 euro non bastano, ma rappresentano un
inizio di cui va dato atto alla Giunta provinciale.
Il proponente Zanon ha
replicato che si sono registrati fatti molto gravi che i 500.000 euro
non bastano a sanare: occorre predisporre un intervento più forte e
coerente, ha concluso, altrimenti il problema permane.
Di questi tempi non si può
aggiungere, ma semmai purtroppo togliere, ha ribadito Gilmozzi,
confermando la proposta di
votare premessa e dispositivo in modo separato: abbiamo dovuto
tagliare molto e messo a punto un programma complessivo per risolvere
problemi di viabilità un po’ dappertutto. La situazione non
permette purtroppo di tornare a ridistribuire risorse e ripensare gli
interventi.
La proposta dell’assessore
non è stata accolta dal consigliere Zanon e la votazione ha dato
esito negativo: 15 no e 11 sì.
Mattia Civico (PD)
Richiedenti asilo, una
verifica
sul modello di accoglienza
(approvata)
La mozione del consigliere,
sottoscritta dall'intero gruppo del Pd e da Giuseppe Detomas della
Ual e approvata dall’aula con 17 sì, 7 no e 4 astensioni, impegna
la Giunta a continuare il lavoro per evitare accoglienze prolungate,
in condizioni di sovraffollamento dei richiedenti asilo; a sostenere
un ampio confronto sul territorio provinciale che coinvolga enti
locali e società civile, per verificare modalità per un'accoglienza
capillare e diffusa; a proseguire con le realtà del terzo settore e
privato sociale, in sinergia con Pat e Cinformi, una riflessione sul
modello di accoglienza e sulle possibili evoluzioni; ad avviare una
riflessione sulla mission di Cinformi e sulla sua
organizzazione, valutando l'idea di renderla una struttura autonoma
dal Dipartimento salute e solidarietà sociale; a sostenere e
incentivare microimprese che possano gestire la sfida di
un'accoglienza pacifica e positiva con un forte investimento nel
lavoro e la partecipazione nella vita della comunità; a verificare,
infine, la possibilità di attivare "Corridoi umanitari di
ritorno" per riaccompagnare le persone nei propri Paesi di
origine nei casi in cui la permanenza sul nostro territorio risulti
priva di prospettive.
Il consigliere Alessandro
Savoi (Lega) ha colto l’occasione della mozione per introdurre
uno dei temi a lui cari e da lui definito “strategico” per il
Paese, quello dell’immigrazione, dei profughi (che sono solo il 2%
del totale) e del ½ milione di clandestini che affollano l’Italia.
Chiediamo che finalmente Mattarella ci lasci governare affinché
possiamo fare un po’ di pulizia e mettere un po’ d’ordine in
questa situazione. Sappiamo che il governo spende miliardi ogni anno
per far fronte a questa invasione: è un problema serio e siamo ormai
al limite. E lo stesso vale per il Trentino: i problemi di chi
governa devono essere altri, prima di tutto vengono i diritti dei
cittadini trentini. Allibito rispetto ai contenuti di questa mozione
si è dichiarato Giacomo Bezzi (FI) che ha osservato che il
voto alle ultime elezioni è andato nella direzione opposta. A
ottobre con la vittoria del centro destra certe logiche sarebbero
inaccettabili, ha aggiunto. Come pensate di ristrutturare il Cinformi
in questa situazione? ha concluso.
Il consigliere Walter
Kaswalder (Misto) ha osservato che sottoscriverebbe il punto 6 della
mozione se si modificasse prevedendo l’attivazione dei corridoi
umanitari per accompagnare i clandestini nei paesi di origine.
“Dovremmo fare il Cinformi
per i trentini”, ha detto Claudio Civettini (Civica). Per i
trentini le soluzioni non ci sono e anche a loro servirebbe uno
sportello al quale rivolgersi per sapere come affrontare i singoli
problemi. La perplessità su questo documento è totale, ha aggiunto
e la certezza è che anche i trentini hanno problemi diversi, anche
quelli naturalizzati.
L’assessore Luca Zeni
ha ringraziato i proponenti per l’approccio di questo documento,
“che entra nel merito della questione” ed ha espresso parere
convintamente favorevole. Si possono avere impostazioni diverse, ha
detto, ma il fenomeno esiste e il problema c’è e dunque si può
scegliere se governarlo oppure se fare campagna elettorale. I
richiedenti asilo sono tali finché c’è la risposta e il
ragionamento sulle fragilità vale indifferentemente per i trentini
così come per gli stranieri: se c’è un sistema che ha tutele
allargate, sostegno e solidarietà per tutti, quello è proprio il
Trentino. Extra bilancio (con i famosi 30 euro al giorno) sosteniamo
il sistema dell’accoglienza dei profughi, che in questo momento
sono sotto i 1600 e dunque in calo. Il tema della mozione è quello
di dare degli strumenti per rendere autonomi coloro che sono qua, al
fine di evitare che diventino un problema sociale.
Claudio Cia (Misto) ha
dichiarato di voler votare contro questa mozione: qui
dell’esasperazione dei trentini evidentemente non si tiene conto e
questo documento è provocatorio rispetto ad una situazione già
bollente. Chi rappresentano i politici trentini, ha chiesto? Se
questo è il modo di accogliere e di promettere integrazione, è un
modo che non condivido e che preoccupa molto i cittadini, ha detto.
Il problema non sono gli immigrati, ma il conflitto sociale che si è
venuto a creare e che non può essere trascurato: non abbiamo il
diritto di continuare a chiedere ai nostri cittadini di avere
pazienza.
Un documento che elenca cose
che già la provincia fa, ha osservato Filippo Degasperi (5
Stelle), citando le numerose azioni contenute nel documento. Se la
Provincia ha deciso di governare il fenomeno e i risultati sono
questi, allora si dovrebbe rivisitare il sistema nella sua totalità,
ha aggiunto. Perdipiù, un documento che non tiene conto del recente
esito elettorale e che va nella direzione opposta rispetto alle
indicazioni uscite dalle urne. Affiancamento lavorativo, consulenza
giuridica, supporto psicologico, supporto sanitario, istruzione,
vitto e alloggio, Degasperi si chiede se anche i trentini possano
godere di tutti questi servizi e se tutte queste spese vengano
rimborsate dallo Stato. Il milione di euro all’anno impegnato sulla
task force anti degrado di piazza Dante, anche quelli vengono
rimborsati? ha proseguito. Certo che questa situazione qualche
vantaggio comporta, perché sottende un mondo di associazioni e
cooperative che ieri fatturavano 50.000 euro all’anno ed oggi ne
fatturano dieci volte di più.
Mattia Civico ha
osservato che è facile parlare per slogan se non si ha la
responsabilità di governo. Per ora gran parte dei guai derivano da
una norma che si chiama Bossi-Fini e che regola l’immigrazione, un
sistema di regole non certo di estrema sinistra e di estrema
accoglienza ed apertura. Il tema è delicato ed è spesso terreno di
dialettica politica strumentale, però qui si vuole rivendicare la
positività dello sforzo attualmente messo in campo dal Trentino e il
fatto che una buona gestione dei richiedenti asilo vada a vantaggio
di tutta la comunità. Il punto 6, ha concluso Civico rispondendo
alla richiesta di Kaswalder, non lo possiamo modificare perché la
questione dei rimpatri non è di nostra competenza.
Rodolfo Borga ha
accolto l’invito alla ragionevolezza: “ribadisco che se avessi la
responsabilità di governare la Provincia mi assumerei la
responsabilità di governare il tema dei richiedenti asilo in maniera
autonoma”. Detto questo la soluzione di questi problemi sta in
larga misura in capo al governo e all’Europa, che a voi piace e
sulla quale non sollevate perplessità alcuna. Io sono profondamente
europeo, ha ribadito, ma è evidente che la Provincia non ha le
possibilità per intervenire a risolvere i problemi di fondo di
questi flussi migratori incontrollati. Non voto questa mozione perché
sono convinto che la Provincia avrebbe dovuto chiedere di più al
governo come contropartita per la gestione di questo fenomeno. Dal
governo italiano si dovrebbero pretendere norme più rigorose, più
fermezza e una diversa politica estera, cosa che voi fino ad oggi non
avete fatto. Non voto perché il Trentino fa già abbastanza per dare
un’accoglienza dignitosa a queste persone e non accetto che si dica
che più immigrati abbiamo più consumi ci sono perché questo non è
un criterio di valutazione e la cultura, l’identità e la sicurezza
non si barattano per soldi.
Donata Borgonovo Re (PD)
ha convenuto con Cia sul fatto che ci fanno vedere solo il male, la
faccia oscura di questo fenomeno sociale. II numeri sono
imbarazzanti, perché in Italia si parla dal 2010 di 660.000 arrivi,
quando gli stranieri residenti nella nostra nazione sono sui 5
milioni. Credo sia necessario avere noi e fare avere ai nostri
concittadini tutte le informazioni, non solo quelle relative
all’albero che cade, ma anche quelle relative alla foresta che
cresce. Occorre uno sguardo di attenzione ai temi della coesione
sociale nei quali l’elemento dell’accoglienza è una delle
componenti. Solo così riusciremo a mettere insieme trentini e non
trentini, poveri e meno poveri in una dimensione di reciproco
sostegno e laddove le comunità sono solidali, scatta la
progettualità, la capacità di fare accoglienza anche dove non ci
sono le condizioni ideali. Forse è di questo che dovremmo
preoccuparci, di costruire qualità nelle nostre comunità.
Ha dichiarato di votare contro
la mozione Giacomo Bezzi (FI) che ha anche chiesto quante
persone di quelle che non hanno diritto di stare qua sono state
rimpatriate. Il dato negativo è questo: le regole non si rispettano,
non possiamo fare finta di nulla rispetto a chi non ha diritto di
rimanere e invece resta, tanto più in un momento come questo, a tre
mesi dalle elezioni. Perché dobbiamo potenziare e strutturare questi
servizi di emergenza, dopo aver perso le elezioni e contro il volere
della gente trentina?
Filippo Degasperi ha
espresso il voto contrario alla mozione ed ha ripreso i contenuti di
alcuni interventi dei colleghi. Il problema della Bossi-Fini non è
che non funziona, ma che non si applica, ha detto. Il nodo
fondamentale è che sembra che noi dobbiamo convivere in eterno con
l’emergenza. Se il numero dei richiedenti asilo diminuisce
aumentano tutti gli altri cui vengono garantiti i servizi citati
nella mozione: non è questo certamente il modo di governare il
fenomeno e mi chiedo fino a quando saremo in grado di gestirlo, ha
concluso.
Claudio Cia in
dichiarazione di voto ha ribadito che questa situazione è
insostenibile ed è responsabilità del centro sinistra.
Il voto contrario è stato
ribadito anche da Alessandro Savoi: è arrivato il momento di
riaccompagnare il mezzo milione di clandestini che abbiamo ed
impedire che gli sbarchi continuino.
Claudio Civettini (CT)
Norme sui vaccini da
rivedere
in vista delle attività
estive
(respinta)
Respinta con 8 voti
favorevoli, 16 contrari, 1 astenuto e 1 non partecipante al voto, la
mozione proposta da Civettini che impegnava la Giunta ad attivarsi,
come richiesto dalla conferenza dei sindaci del Primiero, per
rivedere le disposizioni della normativa in materia di vaccini,
laddove prevede l'esclusione dei bambini fino a 6 anni da asili nido
e scuole materne e a promuovere una corretta informazione presso i
soggetti che stanno organizzando attività rivolte ai bambini nel
periodo estivo affinché possano accogliere tutte le iscrizioni di
figli delle famiglie interessate a queste iniziative.
L’assessore Luca Zeni
è intervenuto al posto dell’assessore Rossi cui spetta la
competenza in materia di istruzione, che è l’oggetto di questa
mozione. Il parere della Giunta è stato negativo: il decreto
Lorenzin 73/17 poi convertito nella legge 119/17 dispone
obbligatorietà e gratuità dei vaccini come requisito di accesso
alle scuole dell’infanzia. La Pat ha fornito indicazioni generali
ai titolari dei servizi ed individuato procedure da adottare,
obblighi che riguardano tutti i servizi da 0 a 6 anni. Diverso il
caso di bambini in età prescolare o scolare. Per i primi eventuali
provvedimenti di esclusione scatteranno solo una volta ultimati i
colloqui in corso con i genitori. Posto il rispetto degli adempimenti
della normativa la mozione non è dunque sostenibile.
Il consigliere Lorenzo
Baratter (Patt) ha ribadito alcuni concetti di un tema a lui
caro: la legge 119 scarica sulle regioni una logica impositiva e non
inclusiva. La nostra autonomia non ci permette di sottrarci a queste
disposizioni che prevedono un numero di vaccini obbligatori che non
ha pari in Europa. Il tema sarà comunque presto superato perché il
governo che si sta formando prevede una revisione della legge che
toglierà l’aspetto coercitivo non accettabile: vediamo cosa
accadrà.
Marino Simoni (Progetto
Trentino) ha dichiarato di non voler votare questa mozione per una
questione di credibilità: la scienza ha dato chiare indicazioni da
questo punto di vista e a quelle io mi attengo, ha aggiunto. I rischi
di problematiche sanitarie a suo avviso non si possono correre in
alcun modo ed ha concluso augurandosi che il governo che verrà
riveda la propria posizione in merito.
Civettini ha ribadito
le ragioni a sostegno della propria proposta: la vigliaccata
legislativa è che la meningite è stata tolta dagli obblighi
vaccinali perché non fa parte del business. Mettiamo gli uni di
fronte agli altri e smettiamola di raccontarci balle, ha detto:
anch’io ho vaccinato i miei figli, ha ammesso, ma mi chiedo perché
in Austria dove i vaccini non sono obbligatori si rilevi una
percentuale di vaccinati altissima e perché a Bolzano operino in
modo diverso e non richiedano la conformità vaccinale per
l’iscrizione dei bambini ai corsi di nuoto. Qui qualcuno racconta
balle: o 4000 genitori o qualche assessore. Occorre affrontare il
tema in modo serio e governarlo, cogliendo anche il senso di
responsabilità dei sindaci del Primiero, ha concluso.
Il consigliere Claudio Cia
ha sostenuto lo strumento dei vaccini come una delle più importanti
conquiste della medicina. Fino a qualche anno fa c’era una
copertura del 95%, gli obblighi sono stati introdotti nel momento in
cui si è riscontrato un calo della copertura. Va detto che mentre un
tempo venivano inoculati 3000 antigeni con quattro vaccinazioni, oggi
con dieci vaccini si ricevono 160 antigeni. Compito della politica,
ha aggiunto, è attenersi ai rilievi scientifici ed ha annunciato di
non partecipare al voto di questa mozione che va aldilà delle
competenze di quest’aula.
La delibera della Giunta
provinciale prevede che i bambini che non hanno assolto gli obblighi
vaccinali non possono iscriversi alle colonie estive, ha chiarito
Rodolfo Borga. I servizi socio educativi però sono una cosa
diversa e qui non si tratta di discutere aspetti di carattere
tecnico, bensì di capire perché la Giunta, forse perché mal
informata, vada oltre le previsioni della legge e impedisca ai
bambini non vaccinati la partecipazione ad attività che con questa
non hanno nulla a che fare.
Giuseppe Detomas (Ual)
Norme di attuazione per
trasferire
poteri al Comun General de
Fascia
(approvata)
La mozione di Detomas impegna
la Giunta a farsi carico di proporre al governo, previo esame della
commissione prevista dall'articolo 107 dello Statuto di autonomia,
una o più norme che diano attuazione alle disposizioni introdotte
nello stesso Statuto alla previsione di istituire una commissione
paritetica composta da otto membri incaricata di proporre la delega
di funzioni amministrative, compiti o attività proprie rilevanti per
la valorizzazione della minoranza linguistica ladina, da attribuire o
trasferire al Comun General de Fascia.
Favorevole il parere della
Giunta espresso da Alessandro Olivi per la proposta di Detomas.
La mozione è stata approvata
all’unanimità senza interventi.