Giornale OnLine

Giornale Online
11/04/2018 - In aula o in commissione

Chiusa in anticipo la sessione mensile in aula, con tre mozioni approvate e due respinte

Nel pomeriggio in Consiglio provinciale

Chiusa in anticipo la sessione mensile in aula, con tre mozioni approvate e due respinte

In allegato l'ordine del giorno dei lavori con accesso ai testi in discussione

Chiusa in anticipo la sessione mensile in aula, con tre mozioni approvate e due respinte

​Si è conclusa oggi in anticipo di un giorno rispetto al programma, la sessione mensile del Consiglio provinciale che avrebbe dovuto terminare domani. L'assemblea legislativa ha approvato tre mozioni respingendone due.

No alla mozione di Rodolfo Borga (Civica Trentina)

Avviare le trattative per il rinnovo del contratto dei medici ospedalieri


La mozione del capogruppo di CT, bocciata 13 no e 10 si, impegna la Giunta ad attivarsi affinché le trattative per il rinnovo del contratto dei medici ospedalieri vengano tempestivamente e seriamente avviate, rendendo disponibili risorse finanziarie adeguate, sul modello di quanto sta accadendo nella Provincia di Bolzano. L’avvio di una trattativa, ha detto Borga, andrebbe a favore di un miglior livello della sanità pubblica. L’assessore alla salute Zeni ha ricordato le direttive all’Apran per l’accordo stralcio, e la disponibilità a trattative su alcuni temi: limitate deroghe del riposo sulle 11 ore; disciplina completa della mobilità delle equipe da un ospedale all’altro; l’assetto dell’orario di lavoro. Il 24 ottobre del 2017, ha ricordato Zeni, c’è stato un confronto assessorato e sindacati dei dirigenti medici che si sono dimostrati chiusi su questi temi. Quindi, in base a queste premesse, ha concluso, la mozione non è accoglibile. Borga ha detto di essere cosciente che ci sono problemi di spesa pubblica, ma non si può prescindere dal fatto che il personale, soprattutto quello medico, debba essere motivato. Claudio Cia (Misto), esprimendosi a favore della mozione, ha detto che anche in questo caso Giunta e consiglieri di opposizione hanno mostrato di avere informazioni diverse. Claudio Civettini (Civica Trentina) ha dato un consiglio a Zeni di non farsi “ingessare” dai dirigenti. L’assessore ha ribadito che il grosso dell’accordo riguarda la parte economica con un 3% di aumento è stato raggiunto, mentre la parte normativa è rimasta aperta, su mobilità, riposo sulle 11 ore, orario. Su questi temi la porta rimane aperta, ha aggiunto, anche se i sindacati su questo non hanno dimostrato interesse. Borga ha replicato ricordando a Zeni che dev’essere la Giunta che decide e non i dirigenti e l’Apran.


Sì alla mozione di Donata Borgonovo Re (Pd)

Verso una montagna da bere?


La mozione (approvata la premessa con un solo astenuto, il primo punto con sei astenuti, il terzo con un solo astenuto) impegna la Giunta ad aprire un approfondito e documentato confronto con le amministrazioni locali, gli enti parco, la Fondazione Dolomiti Unesco, l'Università di Trento e le associazioni ambientaliste e di tutela della montagna, per definire chiare ed il più possibile condivise linee guida per l'individuazione delle attività umane incompatibili con le peculiarità dei territori montani, ad effettuare con rigore i controlli previsti dalla legislazione, da accompagnare con una capillare azione informativa e una tempestiva consulenza alle amministrazioni locali, spesso prive delle competenze necessarie per intervenire efficacemente, a monitorare le situazioni di conflittualità legate ad utilizzi di dubbia sostenibilità delle aree alpine, con particolare attenzione alle zone soggette a tutela ambientale e ai territori dolomitici inseriti nei beni Unesco, e infine a riferire alla Commissione consiliare competente l'esito delle attività svolte in attuazione di questa mozione entro la fine della legislatura in corso. La consigliera, presentando la mozione, ha citato i casi delle manifestazioni musicali sullo Spinale e sul Presena, dei raduni di quad all’ombra delle Pale di San Martino, esempi, ha detto, di assenza del senso del limite e di una mentalità che ritiene che ogni ambiente sia uguale. La dimostrazione della sottomissione della montagna alla città. La consigliera, ricordando anche il no al concerto di malga Flavona, che Trentino Marketing aveva inserito in programma prima di avere il sì del Parco Adamello – Brenta, ha chiesto che venga convocata una conferenza di informazione sulle aree protette. L’assessore Gilmozzi, dando il parere favorevole della Giunta, ha detto che va fatta una riflessione sui tipi di attività in montagna per continuare sulla strada del turismo sostenibile e ha ricordato l’impegno della Pat sull’ambiente che rappresenta il motore del futuro del Trentino e la sua capacità di attrazione, sottolineando la necessità di far crescere la cultura ambientale. Ma l’ambiente, ha aggiunto, ha bisogno di politiche che vanno oltre i confini e la Fondazione Dolomiti – Unesco è una piattaforma di confronto dove gli enti territoriali delle Dolomiti hanno messo in campo una strategia comune. Citando la gara di quad ha detto che si è svolta totalmente in Veneto e solo marginalmente sul nostro territorio. L’allarme è nato dal fatto che un manifesto della manifestazione riportava un percorso fin dentro il parco Paneveggio – Pale di San Martino. Comunque, ha concluso Gilmozzi, non è solo con i regolamenti e i divieti che si difende l’ambiente, ma con un’adeguata cultura. L’assessore ha detto che nel trentesimo anno dei parchi non ci sarà solo una conferenza di informazione, ma molte e approfondite manifestazioni di studio. Borga ha detto che il tema portato in aula da Donata Borgonovo Re è interessante e centrale, perché interessa il rapporto tra una comunità di montagna, come la nostra, e le zone di pianura, la civiltà urbana. Il tema è quello di verificare come sia possibile mantenere le attività economiche dell’uomo, tutelando la cultura della montagna e garantendo alle popolazioni montane condizioni pari a quelle del fondovalle. Però, ha chiesto Borga, certe manifestazioni, come i concerti dei rapper milanesi in quota, che messaggio danno della montagna? Chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe dare un esempio e avere una concezione precisa della montagna e non autorizzare certe manifestazioni che non hanno nulla a che fare con la nostra cultura. Graziano Lozzer (Patt) ha detto che la montagna è anche dei suoi custodi, di chi lavora e che ci vive. Le manifestazioni, come i Suoni delle Dolomiti, sono compatibili con l’ambiente montano come le quelle che avvicinano i turisti alla vita di montagna. Montagna che, in certe zone, però dev’essere accessibile, garantendo un giusto equilibrio tra ambiente e esigenze economiche. Walter Kaswalder (Misto) ha detto che la gestione del territorio va data ai comuni e alle Asuc e associazioni ambientaliste e professori dovrebbero rimanere a casa loro. Perché le comunità hanno sempre difeso il territorio.

In replica Donata Borgonovo Re ha sottolineato l’aspetto educativo e culturale. I Suoni delle Dolomiti, ha ricordato, è una manifestazione ben diversa da quella della disco music in quota e si intreccia con una cultura specifica dei luoghi in una situazione compatibile con la montagna. I Bastard Son of Dioniso, ha ricordato la consigliera, si sono fatti calare da un elicottero su Cima Tosa per girare un bellissimo video. Un volo del quale il Parco non sapeva nulla, un singolo evento che finché rimane singolo può anche andare bene, ma che succede, si è chiesta Donata Borgonovo Re, se questo evento apre la strada a mille altri eventi simili? Il problema non è quindi quello di introdurre altre norme ma di condividere linee guida per una cultura del limite che salvaguardi il patrimonio collettivo della montagna. Walter Viola (Patt), pur condividendo la mozione, ha detto che è giusto ragionevole che ciò che ci è stato dato venga consegnato alle prossime generazioni ma non si può pensare di mettere il territorio sotto una campana di vetro. Il tema, oltre a quello del limite, è quello dell’equilibrio. Il consigliere ha fatto l’esempio delle piste da sci che sono facilmente reversibili e sono prato che serve di fronte all’avanzamento del bosco. L’uso del territorio, basti pensare al terrazzamento della valle di Cembra e dell’Adige, non è sempre incompatibile con il paesaggio e l’ambiente. Anche sulle manifestazioni ha ricordato che la stagione sciistica in Alto Adige, che spesso viene preso ad esempio, si è aperta con un concerto di Zucchero.


Sì alla mozione di Alessio Manica (Pd),

Analisi degli impianti ambientali del traffico in A22 su terreni agricoli.


La mozione di Manica, approvata con 18 sì e 6 astenuti, impegna la Giunta a realizzare uno studio mirato a valutare specificatamente l'impatto degli inquinanti prodotti dal traffico autostradale sui terreni e sulle produzioni agricole dell'asta dell'Adige, le modalità di dispersione degli inquinanti derivanti dal traffico ed i possibili sistemi di mitigazione. Favorevole il parere della Giunta. Filippo Degasperi (5 Stelle), condividendo la mozione, ha ricordato che il tema non è nuovo ed ha ricordato che entro il 2015 si dovevano produrre i dati richiesti dall’Unione Europea. Ma non si è fatto nulla. Solo ora si mettono in mezzo i temi ambientali per la concessione dell’autostrada ma per l’ambiente A22 non ha mai fatto nulla. Solo ora tutti parlano dell’aumento dei pedaggi, quando per anni non si è fatto niente. Basti pensare che nel 2007 l’Autobrennero annunciava la costruzione di 12 distributori di metano e quattro di idrogeno, il realtà 11 anni dopo ce ne sono due di metano e uno di idrogeno. E la scusa è sempre quella della concessione e tutti gli interventi ambientali sono legati al sì alla concessione. Gilmozzi sugli aumenti dei pedaggi ha detto che sono regolati sugli investimenti e spettano allo Stato. Oltre il pedaggio, però, c’è una quota aggiuntiva che è consentita dalla politica euro vignette dell’Unione. Una politica che viene coordinata con Bolzano e il Tirolo. Ci dovrà essere un’armonizzazione dei pedaggi introducendo delle tariffe aggiuntive per chi inquina di più. La direttiva euro vignette è stata recepita in Italia due anni fa e fino a quando non sarà definita non si potranno introdurre i pedaggi aggiuntive ambientali. Però la vera soluzione sta nel trasporto ferroviario, cioè nel tunnel del Brennero. C’è però un accordo col Tirolo e Sudtirolo, in ambito Gect, per trovare una politica tariffaria. Oggi, ha ricordato Gilmozzi, le differenze sono enormi: si va dagli 0,20 centesimi qui da noi agli 0,80 in Austria. Alessio Manica (PD) ha affermato che la mozione punta l’attenzione sui prodotti che vengono coltivati vicino all’A22. Sarebbe interessante conoscere, con uno studio preciso, l’impatto del traffico su queste produzioni. Walter Kaswalder ha detto che andrebbe fatto uno studio sull’impatto degli accessi in Trentino del tunnel del Brennero. Borga, a proposito di impatto sull’agricoltura, ha ricordato che il centro sinistra voleva fare un inceneritore da 300 mila tonnellate di rifiuti. Un’operazione, un affare, che sarebbe stata devastante per l’agricoltura, che venne bloccata da alcuni comuni. Lucia Maestri (PD) ha detto che in Comune di Trento non ha mai voluto costruire un inceneritore per fare business, ma si è speso per stimolare la differenziata che, arrivando all’80%, ha evitato la costruzione dell’impianto. Anche Cia ha ricordato la vicenda dell’inceneritore.


No alla mozione di Filippo Degasperi (M5stelle)

Salvaguardia del personale docente a tempo indeterminato delle scuole dell'infanzia


La mozione di Degasperi, respinta anche se con un pari, 8 sì e 8 no, Civettini non ha partecipato al voto, quattro astenuti, impegna la Giunta ad attivare un percorso condiviso che assicuri una prospettiva al personale docente delle scuole dell'infanzia in possesso del diploma ante 2002, inserito nella graduatoria unica per l'accesso al lavoro a tempo determinato. Una situazione grave, ha detto, che vede 6 – 700 insegnanti in una situazione di precariato, che lavorano da anni a tempo determinato e si vedono scavalcare da chi si è appena laureato. Il parere della Giunta è stato negativo. Tutte le insegnanti con diploma ante 2002, ha detto l’assessore, hanno potuto partecipare alla stabilizzazione. Una stabilizzazione che ha coinvolto 230 insegnanti. Nelle graduatorie di circolo, inoltre, è stato introdotto il punteggio di stabilità che arriva fino a 20 punti. Sullo sfondo c’è però il calo delle iscrizioni che rende difficile le assunzioni. Degasperi ha replicato affermando che se la risposta è stato il concorso 2005 e quello di 30 posti del 2015 è evidente che ci sono ancora 600 insegnanti precari. Qualcosa è stato fatto, ha aggiunto Degasperi, ma tanto rimane da fare e un percorso per salvaguardare queste persone da chi si è laureato si dovrà pur gradualmente trovare. E questa mozione voleva sono dare una prospettiva a queste lavoratrici. Anche Cia ha ricordato che su questi insegnanti, molte delle quali precarie da 20 anni, la Pat ha investito con corsi di aggiornamento. Insegnanti che sono un punto di riferimento per alunni e genitori. Sì alla mozione di Borga il quale ha ricordato che Bolzano ha fatto scelte diverse su un terreno, come quello degli insegnanti, sul quale il centro sinistra ha fatto danni gravissimi. Lucia Maestri (PD) ha ricordato che il tema scuola è un ginepraio. La consigliera ha detto di rispettare le situazioni personali delle insegnanti vittime di una legislazione nazionale caotica, ma gli insegnanti stabilizzati in questa legislatura sono stati ben 1700. Certo, non sono tutti, ma la legislazione italiana stabilisce che per entrare di ruolo serve un concorso. Claudio Civettini, che ha dichiarato di non partecipare al voto, ha invece detto che su questo argomento è stato fatto molto poco se si pensa che ci sono precari che in alcuni casi da 26 anni ci rimettono 4 mesi di stipendio all’anno.


Sì alla mozione di Walter Viola (Patt)

Strumenti per la transizione all'età adulta


La mozione di Viola, approvata con 13 sì, 2 astenuti un non partecipante al voto, impegna nel dispositivo la Giunta a sostenere e implementare le iniziative che favoriscono l'autonomia abitativa dei giovani ampliando i criteri di accesso ai progetti di co-housing, a prevedere forme di relazione con il mondo bancario per favorire l'accesso dei giovani al credito, a realizzare indagini sui Neet per intercettare le ragioni del fenomeno e individuare percorsi di inserimento di questi giovani nei canali della formazione e dell'avviamento al lavoro, ad istituire e rafforzare tavoli di lavoro permanenti coordinati dalla Provincia per elaborare proposte e monitorare l'efficacia delle misure adottate, a favorire il collegamento tra università, ordini professionali e mondo del lavoro per rendere omogenee domande e offerte di impiego e orientare i giovani a percorsi di laurea in linea con le esigenze del mercato del lavoro, a potenziare il rapporto con le istituzioni comunitarie per l'accesso alle risorse dell'Ue e per implementare strumenti e proposte in modo da attingere a tutti i programmi comunitari volti ad incidere sul mondo giovanile, infine a favorire ogni intervento che permetta alle aziende di assumere giovani anche verificando forme di detassazione e defiscalizzazione. Favorevole il parere della Giunta.



Approfondimenti