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04/01/2018 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Un progetto di vita personalizzato per quanti sono affetti da gravi disabilità e non hanno famiglia

Il disegno di legge proposto dall'assessore alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni

Un progetto di vita personalizzato per quanti sono affetti da gravi disabilità e non hanno famiglia

Testi allegati

​​​​​​​​Che interventi si possono mettere in campo per rispondere agli specifici bisogni personali di chi è affetto da disabilità grave, anche nel caso in cui non possa contare sul sostegno della famiglia, visto che non sempre la soluzione più adeguata sono i Centri residenziali per disabili (CRD) o le Residenze sanitarie assistenziali (RSA)? A questa domanda vuole rispondere il disegno di legge 220, depositato in consiglio provinciale il 2 novembre scorso su proposta dall'assessore alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni e assegnato all'esame della Quarta Commissione. L'obiettivo del provvedimento è aprire la strada all'attivazione di percorsi di autonomia, vita indipendente o interdipendente, utili sia per la qualità della vita e la dignità di queste persone, sia per ridurre l’inevitabilità della loro istituzionalizzazione. Il tutto, naturalmente, con il loro consenso. Concretamente, con la nuova legge la Provincia offrirebbe a questi soggetti, affetti appunto da gravi forme di disabilità, un supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento, interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra familiare così da fronteggiare eventuali situazioni di emergenza, soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing, programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. Queste iniziative dovranno inoltre rientrare in un progetto personalizzato di vita. Si prevedono poi interventi per favorire l’istituzione di trust, vincoli di destinazione e fondi speciali composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione, ma anche campagne informative per diffondere la conoscenza delle disposizioni della legge e delle altre forme di sostegno pubblico previste per le persone con disabilità grave, nonché per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Infine, per quanti possono contare sul sostegno di una famiglia, il ddl prefigura interventi nei confronti del nucleo e dei caregivers, per rafforzare la consapevolezza dell’opportunità che la persona disabile intraprenda percorsi di autonomia, vita indipendente o interdipendente e per fornire loro sollievo.

Il testo, costituito da 7 articoli che modificano sia la legge provinciale sull'handicap del 2003 sia la legge provinciale sulle politiche sociali del 2007, prefigura interventi da attuare in parte nell’alveo del sistema socio assistenziale ed in parte nell’alveo del sistema socio sanitario. Nel primo caso la responsabilità complessiva sarà delle Comunità, mentre nel secondo caso le iniziative dipenderanno dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Questo per adattare progressivamente le misure di sostegno alla situazione specifica di ogni persona favorendone il più a lungo possibile l'autonomia.