Illustrati dall'assessore Gilmozzi alla Terza Commissione (prospetto allegato)
Ecco gli investimenti della Provincia per il trasporto pubblico
Si è discusso anche di incarichi professionali e di tutela ambientale del lago d'Idro
La
terza Commissione permanente presieduta da Mario Tonina ha esaminato
nel pomeriggio di oggi un articolato ordine del giorno. Qui di
seguito una sintesi degli argomenti trattati.
Incarichi
professionali e incarichi amministrativi: respinta la proposta di
Degasperi
Ha
introdotto i lavori l'esame del disegno di legge di Filippo
Degasperi (5 Stelle), respinto dopo un lungo dibattito, di
modifica della legge vigente per il governo del territorio, già
sottoposto ad audizioni. Le norme, ha ribadito Degasperi, intendono
proporre soluzioni migliorative del testo vigente, in materia di
incompatibilità per chi svolge un mandato politico all'interno delle
istituzioni pubbliche e di limitazioni degli incarichi e del
conflitto d'interessi. Un disegno di legge che risale al 2016 e che
raccoglie gli emendamenti già presentati da Degasperi in Consiglio
provinciale alla legge urbanistica. Una parte delle norme interessa
la composizione delle commissioni e ci pare di capire che la Giunta
non intenda accoglierle, ha detto il consigliere 5 Stelle, però
sull’articolo 4 che riguarda l’incompatibilità tra incarichi
professionali e incarichi di amministrazione ci pare assolutamente
doveroso procedere, anche perché a questo riguardo continuano ad
arrivare da cittadini sollecitazioni circa comuni sul nostro
territorio. Ritengo sia arrivato il momento di discutere quanto meno
di questo, anche tralasciando le altre norme ed eventualmente
modificando leggermente questa.
L’assessore
Carlo Daldoss ha ribadito la posizione sulle Commissioni nelle
quali ha detto che sembra giusto siedano anche componenti politici.
Sull’articolo 4, già oggi chi ricopre la funzione di assessore
all’urbanistica o di sindaco ha il divieto di assumere incarichi:
ci sarebbe dunque già una forma di limitazione circa la
compatibilità tra le diverse funzioni e non riteniamo serva normare
ulteriormente. Tra l’altro la limitazione andrebbe in capo alla
regione, più che alla Pat perché riguarderebbe gli enti locali.
Il
consigliere Claudio Civettini (Civica) ha definito una
questione di etica l’utilizzo del proprio ruolo politico per i
propri interessi sul territorio. Pur comprendendo la libertà
d’impresa, occorrerebbe codificare dei codici comportamentali per
stigmatizzare certi sistemi. Voglio dire, ha aggiunto, che la
stragrande maggioranza di sindaci e assessori sono persone corrette,
ma ci sono comunque alcuni casi per i quali occorre intervenire. Il
consigliere ha annunciato il voto favorevole, pur ammettendo la
difficoltà di normare aspetti di questo tipo che riguardano etica e
deontologia. Sarebbe utile ragionare su questo tema per l’aula ed
arrivare ad un accordo, perché la materia è trasversale, ha
concluso.
Ha
condiviso le preoccupazioni del collega Degasperi Massimo
Fasanelli: si tratta di etica politica e se la gente si allontana
dalle istituzioni questa è una delle motivazioni. Forse la proposta
Degasperi si potrebbe aggiustare trovando i parametri corretti, ha
suggerito, però qualcosa andrebbe assolutamente fatto. Fasanelli ha
auspicato un “aggiustamento” per l’aula e annunciato di
sostenere la proposta del collega.
La
consigliera Donata Borgonovo Re (PD) ha posto un dubbio: se è
vero che ci sono una serie di casi come quelli descritti da Degasperi
mi chiedo quale sia l’efficacia della norma in vigore nell’arginare
il problema. Forse non basta limitare l’assessore all’urbanistica,
ha aggiunto e si potrebbe introdurre un principio generale valido per
tutti i professionisti affinché si impongano un self restrain
nello svolgimento della
propria attività su quel territorio per la durata del mandato
politico.
Il
consigliere Nerio Giovanazzi (Amminsitrare il Trentino) ha
osservato che la proposta di Degasperi, opportunamente aggiustata, si
potrebbe accogliere. Tuttavia non farei una norma generica che
riguardi tutti i professionisti, perché alcune professionalità non
hanno alcuna incidenza con l’attività amministrativa, ha aggiunto.
In ogni caso perché qualcosa cambi, occorre una norma, non un
auspicio: non c’è più il senso dell’etica in questo paese. Sono
in difficoltà, ha detto Giovanazzi, che ha annunciato di votare il
disegno di legge per solidarietà con il collega, esprimendo
l'auspicio che prima di arrivare in aula si raggiunga un accordo e si
trovi una soluzione.
Il
consigliere Lorenzo Ossanna (Patt) l'ha definito un tema
delicato, ma di difficile traduzione nella pratica. Occorre capire
bene il contesto, ha aggiunto: qualche caso c’è stato e ce ne
saranno altri, ma non si può chiedere ad un professionista di
sospendere per 5 anni la propria attività. Sdoganare un’”ideologia”
di questo tipo creando griglie e distinguo è complicato e porterebbe
solo a cercare strade alternative per bypassare il problema, oltre ad
aprire una questione anche su altre professionalità. Ha quindi
espresso contrarietà alla proposta.
Alessio
Manica (PD) ha osservato che l’incarico privatistico è diverso
dall’appalto pubblico. Per le commissioni, ha detto di condividere
la posizione dell'assessore ovvero si è detto d'accordo che nella
commissione edilizia ci sia una presenza politica. Diversa la
questione degli incarichi sulla quale ha posto alcune riflessioni:
l’incompatibilità dovrebbe esserci a suo parere solo laddove
l’amministrazione esercita la discrezionalità. Altro punto, è
evidente che un professionista non può essere escluso dall’intero
territorio della comunità, come prevede questa norma. Il tema merita
sì una riflessione ponderata, ma la norma così come formulata
andrebbe rivista. Il consigliere del PD ha annunciato di non
intendere sostenere la proposta nella forma originale.
Nella
replica, Degasperi ha ribadito di volersi concentrare solo
sull’articolo 4, rinunciando alle altre norme del disegno di legge.
Ha ringraziato per le utili riflessioni, tuttavia ha osservato che
l’attività di certi professionisti (medici, commercialisti) che
nulla hanno a che fare con l’amministrazione comunale, non si può
paragonare a quella di altri che vedono i propri incarichi passare
attraverso l’ente che amministrano. Il tema è puntuale e riguarda
solo i professionisti che si occupano di progettazione e dintorni.
Professionisti che se scelgono di fare politica, dovrebbero astenersi
da attività che transitano attraverso pareri di organi sui quali
potrebbe avere una qualche influenza. Il tema dunque è circoscritto
ed una norma che elimini le residue zone d’ombra sarebbe a suo
parere necessaria.
Daldoss
ha ribadito che qui si tratta di una questione di deontologia ed
etica. Mettere in norma solo una categoria di soggetti è eccessivo
per quei soggetti e comunque non riduce le interferenze. Infatti, non
solo i professionisti che si occupano di progettazione incorrono in
questo tipo di pratiche. In piccole comunità come le nostre, ad
esempio, anche chi tiene la contabilità o fa attività di segreteria
per una certa impresa potrebbe essere interessato a facilitarla. Non
si può dunque pensare di introdurre una norma di questo tipo. Se poi
andiamo a definire aspetti di incompatibilità, ha aggiunto, la
materia è di natura elettorale, e la competenza non è più nostra,
ma riguarda la regione.
Il
disegno di legge, composto di 15 articoli ha ottenuto 3 voti
favorevoli (Giovanazzi,
Civettini, Fasanelli) e
4 contrari (Tonina, Ossanna,
Manica, Borgonovo Re).
Sul
trasporto pubblico in Provincia di Trento: incontro con Gilmozzi
La
Commissione ha quindi incontrato l'assessore alle infrastrutture e
all'ambiente Mauro Gilmozzi che
ha illustrato una
relazione molto articolata sulla
situazione del trasporto pubblico in provincia di Trento (si
veda allegato). Parlare di trasporti significa parlare di mobilità,
ha esordito Gilmozzi, ovvero di reti ferroviarie, reti urbane ed
extraurbane su gomma e su queste ci sono numeri e problematiche.
Abbiamo 194 km di ferrovia ove sviluppiamo 95 km sulle tratte
Trento-Verona (perché è nostro il contratto di servizio con
Trenitalia), abbiamo 12 milioni di km percorsi dagli autobus, 24
treni che girano sul livello regionale di cui 8 sono nostri, ma non
possiamo dimenticare gli investimenti, che sono davvero numerosi e in
molteplici direzioni. Gilmozzi li ha citati ed illustrati tutti:
l’officina FTM a Spini di Gardolo, l’interramento della ferrovia
a Lavis, il prolungamento della ferrovia e la nuova Stazione di
Mezzana, interventi sulla Valsugana, la rimessa dei treni a Croviana,
i parcheggi a Mezzocorona e Roncegno, la barriere anti rumore per la
città di Trento, la stazione a Calliano. Ci sono poi diversi
progetti come quello ferroviario del Brennero, con l’attivazione
dell’Osservatorio, la partecipazione nel Tunnel ferroviario del
Brennero, il Ring delle Dolomiti, la mobilità delle valli
dell’Avisio, lo studio della mobilità del Comune di Rovereto,
l’elettrificazione della Valsugana , la ferrovia Monaco-Garda, il
collegamento su fune Trento-Povo ecc. Quanto alla gestione dei
servizi Gilmozzi ha parlato dei nuovi acquisti (2 treni e diversi
autobus). Attualmente la flotta degli autobus è composta da 460
extraurbani e 230 urbani con età media tra gli 8 e 10 anni. Sono
state istituite nuove corse di treni Frecciargento, è stato
implementato il servizio scolastico e sarà avviato il progetto con
Fondazione Mach e Bio energia Trentino per l’alimentazione dei bus
a biometano, combustibile pulito e rinnovabile. Infine, si intendono
ulteriormente ampliare e supportare le ciclopedonali, come la
ciclovia del Garda e una rete attuale di quasi 5000 km di piste
ciclabili.
Borgonovo
Re ha suggerito di qualificare le fermate degli autobus
sull’intero territorio trentino, per dare un segnale di cura e di
attenzione che altrimenti si rischia di perdere, sulla falsariga di
quanto avviene in molti territori del Nord Europa. L’assessore
Gilmozzi ha detto che è già in corso un’azione di
riqualificazione delle stazioni, mentre per le numerose fermate della
FTM qualche anno fa si fece un concorso di idee per renderle
riconoscibili con un logo che si dovrebbe tradurre in realtà a
brevissimo.
Lago
d’Idro, petizione a salvaguarda dell’ambiente: saranno ascoltati
i proponenti
Ultimo
punto all'ordine del giorno, la Commissione ha avviato l’iter della
petizione popolare 25 sulla salvaguardia ambientale delle risorse
idriche del bacino del Chiese e del lago d'Idro. Il documento, primo
firmatario Gianluca Bordiga, chiede che venga istituita una
Commissione ad hoc rappresentativa degli enti locali e delle
varie associazioni, al fine di apportare un utile contributo nella
gestione delle diverse esigenze di salvaguardia dell'ambiente e di
sviluppo delle possibili attività produttive della zona. Il
presidente ha proposto l’audizione del referente e di altri
proponenti.