Il Consiglio provinciale ha discusso altre sette mozioni, approvandone sei
“Sì “ alla proposta di una commissione territoriale trentina che acceleri le risposte ai richiedenti asilo
In allegato, l'ordine del giorno con i temi e i testi in discussione
Nel pomeriggio il Consiglio provinciale ha discusso in aula altre
sette mozioni approvandone sei. Accolta anche la proposta di Massimo Fasanelli (Gruppo misto, nella foto) che impegna la Giunta a sollecitare lo Stato
perché permetta alla Provincia di istituire una commissione
territoriale regionale a Trento che riduca i tempi di risposta alle
domande di richiedenti asilo. I lavori proseguiranno domani alle
10.00 con le ultime mozioni.
Proposta
di mozione 612 di Nerio Giovanazzi (AT), approvata.
Solidarietà
al corpo di polizia.
Oggi
pomeriggio i lavori del Consiglio provinciale in aula sono ripartiti
con l’approvazione all’unanimità della mozione
proposta
da Nerio
Giovanazzi
(AT), che
impegna il presidente della Giunta ad esprimere la solidarietà
dell’assemblea
legislativa al
corpo di polizia per
l’impegno profuso nella salvaguardia dell’ordine pubblico e della
sicurezza,
approvata
all’unanimità (29 voti). Negli
ultimi interventi (la discussione era iniziata stamane), Walter
Kaswalder (Gruppo misto), esprimendosi a favore della
mozione, ha ringraziato ha apprezzato Giovanazzi. Claudio Cia (Gruppo
misto) ha stigmatizzato la confusione tra i delinquenti e chi ci
difende dai violenti. Abbiamo visto una maestra durante una
manifestazione in strada augurare la morte ai poliziotti. Occorre che
la politica si schiera a tutela di chi difende i cittadini e non si
presti a minimizzi la violenza dei delinquenti.
Proposta di mozione 659 di
Walter Viola (Patt), approvata.
Potenziamento del servizio
per i diabetici e in particolare del Centro diabetologico di
Rovereto.
Un lungo dibattito a tratti
anche molto acceso sulla sanità e sulla riabilitazione in
particolare, ha preceduto l’approvazione della mozione di Viola,
che ha ottenuto 27 voti favorevoli e due di astensione. Il testo,
illustrato dal consigliere e ritoccato d’intesa con l’assessore
Zeni, affida alla Giunta cinque impegni: potenziare il cammino
intrapreso di una gestione integrata della patologia diabetica, con
l'assegnazione di adeguato personale, la promozione e la messa in
rete dei tre livelli di assistenza indicati (medici di medicina
generale, centri diabetologici e centri di riferimento) assicurando
la formazione del personale; rafforzare i progetti volti alla
diffusione di stili di vita corretti per la prevenzione del diabete a
partire dalle scuole; sperimentare l'adozione delle nuove
strumentazioni tecnologicamente avanzate per la verifica della
glicemia nei pazienti insulino-dipendenti; valorizzare e supportare
le esperienze positive presenti sul territorio; e infine a monitorare
attentamente l’adeguatezza dei posti in organico presso il Centro
di Rovereto a favore dei circa 6.000 assistiti, anche per la cura del
piede diabetico.
L’assessore alla salute
Zeni, esprimendo la
condivisione della Giunta,
ha ricordato che nel 2016 la Pat ha approvato il piano per la
malattia diabetica che si sostanzia nei percorsi appositamente
dedicati ai pazienti.
Claudio
Civettini (CT) ha
rivendicato la “paternità” della parte della mozione relativa
alla sperimentazione, ma
ha anche evidenziato
che la situazione di Rovereto è al collasso, perché
i diabetici vengono
visitati una volta all’anno e nemmeno tutti, disattendo il
protocollo di cura. Questo
costringe qualche
paziente a curarsi da
solo. Secondo Civettini la Giunta sulla
sanità non ha un
progetto né una
visione.
L’assessore Zeni ha
replicato spiegando
che la Giunta ha
sulla sanità un
progetto molto chiaro, che
ha ricordato nel dettaglio. Certo,
ha riconosciuto, i
problemi ci sono, e ha
per questo invitato
a segnalare anche
singoli casi critici
per capire da cosa
dipendono. Quanto al
funzionamento del servizio dedicato ai diabetici, Zeni ha concluso
ricordando che fino adesso, in un anno solo due pazienti pediatrici e
un adulto hanno sospeso il trattamento. Viola ha colto positivamente
l’interessamento di Civettini per la problematica, sottolineando
in alcune situazioni
come quella di Rovereto vi è una carenza di organico e
che una soluzione
definitiva va trovata.
Civettini ha sfidato
l’assessore a smentire, documenti alla mano, che i percorsi di
riabilitazione cardiologica e ortopedica in molti casi di fatto non
ci sono. Zeni ha ricordato che è il medico a dover valutare se vi è
per il paziente una necessità riabilitativa. Non esiste un
protocollo che fissi un tempo preciso per questo. Quanto al tasso di
riabilitazione la provincia di Trento è al primo posto in Italia.
Kaswalder (Gruppo
misto) ha osservato che
qualcosa effettivamente non funziona nella struttura dell’assessorato
alla sanità e ha
citato come esempio il caso Eremo,
denunciando che i
trentini fanno 2
settimane di riabilitazione mentre fuori provincia se ne fanno tre.
Giovanazzi (AT) ha
messo in luce che in questo come in altri settori le decisioni devono
essere prese dai responsabili politici e non dai dirigenti pubblici.
Bezzi ha chiesto come intende intervenire per il punto nascita di
Cavalese. Zeni ha detto di volersi assumere completamente la
responsabilità politica del caso “Eremo”, perché il rapporto
tra un forniture privato e un ente pubblico non possono basarsi sulla
pressione esercitata su un assessore. Fare lo sponsor di qualcuno è
scorretto dal punto di vista giuridico, politico e anche etico.
Civettini ha chiesto il verbale perché
a suo avviso le dichiarazioni con cui l’assessore Zeni avrebbe
fatto insinuazioni molto gravi parlando di sponsorizzazioni. Cia
(Misto) ha negato che i consiglieri di minoranza strumentalizzino
l’argomento sanità senza proporre nulla di costruttivo. Di
proposte ne sono state fatte e sono anche state accolte, ma non hanno
mai avuto seguito da parte della Giunta. Riscontriamo di continuo la
mancata realizzazione sul territorio di quanto l’assessore dichiara
in quest’aula. Si tratta di capire se il problema stia nella
dirigenza o sia politico, ma è comunque quest’ultimo che deve dare
indicazioni alla struttura.
Degasperi (5 stelle) ha
osservato che della “chiarezza del disegno” di cui ha parlato
l’assessore si vede solo lo schizzo o una bozza. Forse il disegno
è nella testa dell’assessore ma ricadute per i cittadini non ve ne
sono state. Avete indebolito i servizi sui territori (punti nascita,
guardie mediche, medicina territoriale, ecc.) senza che ai trentini
sia offerta un’alternativa. I singoli casi critici come il parto
d’emergenza di ieri a Cavalese con un medico che, non potendo
mettersi in volo un elicottero, è dovuto arrivare in auto da Trento,
sono proprio il frutto di questo disegno. Altro che sostenibilità.
Il sistema quindi versa oggi in una condizione di totale
disorganizzazione. Se mancano i servizi nella sanità pubblica, ha
osservato Degasperi, bisognerà
pure che qualcuno li offra, come nel caso di Eremo. Bezzi (FI) ha
ribadito all’assessore la richiesta di spiegazioni sul parto
critico di Cavalese, che riapre la questione del punto nascita in val
di Fiemme. L’assessore
Zeni ha ricordato che la signora voleva partorire a Merano e da lì
era stata rimandata a casa. Qui si è rivolta al pronto soccorso di
Cavalese dove si è visto che il parto era prossimo. L’elicottero
non poteva volare e ha quindi la donna ha partorito al pronto
soccorso dell’ospedale con parto spontaneo. A seguire è stata
trasportata in ambulanza a Trento dove è stato riscontrato che tutto
era andato bene.
Proposta di mozione 661di
Giacomo Bezzi (FI), sottoscritta anche da Maurizio Fugatti (Lega),
ritirata.
Capi dispersi da incursioni
predatorie del lupo: la Provincia riveda i criteri per il
risarcimento
Visto
che l'attacco dei lupi ha causato agli allevatori perdite di bestiame
non solo perché i capi sono stati sbranati ma anche in quanto sono
andati dispersi, la mozione
di Bezzi e Fugatti impegna
la Giunta a rivedere i criteri e le modalità per l'indennizzo dei
danni provocati dai grandi carnivori, contemplando anche gli animali
dispersi a seguito di incursioni predatorie. L’assessore
Dallapiccola ha detto che la mozione potrebbe essere approvata se non
fosse stata già attuata. Il parere della Giunta è quindi contrario
nella forma anche se favorevole nella sostanza. Il 21 novembre questa
stessa richiesta era stata portata al tavolo di concertazione sui
grandi carnivori con le categorie economiche. A proposito dei capi
che scompaiono a causa degli attacchi dei lupi, si prevede
l’indennizzo, salvo i casi in cui non sia certo che il mancato
rinvenimento del bestiame sia dovuta all’aggressione di questo
grande carnivoro. Visto che
il problema è già stato risolto, Bezzi ha deciso di ritirare la
mozione.
Proposta di mozione 662 di
Mattia Civico
(Pd), sottoscritta dai colleghi del gruppo e da Passamani (Upt),
Detomas (Ual) e Ossanna (Patt), approvata.
Creare una zona umanitaria
disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano
Dopo una premessa lunga e
articolata, il dispositivo della mozione, approvata all’unanimità
(28 sì) e illustrata da Civico e condivisa da tutta la maggioranza,
impegna la Giunta provinciale ad attivarsi presso il Ministero
competente e le istituzioni europee ed internazionali al fine di
sostenere la proposta, patrocinata da Operazione Colomba, Comunità
Papa Giovanni XXIII, di creare una zona umanitaria disarmata sotto
protezione internazionale in territorio siriano. Questa proposta di
pace, ha ricordato Civico, è già stata presentata davanti a tutte
le principali istituzioni nazionali ed europee. Oggi, ha concluso,
anche il Consiglio provinciale può dare il proprio piccolo ma
significativo contributo.
Borga (CT) ha ricordato la
testimonianza della minoranza cristiana in Siria, che racconta come
non sia in atto alcuna rivolta popolare, ma solo l’azione di gruppi
di terroristi e tagliagole finanziati da Turchia, Arabia Saudita e
Qatar con il supporto delle massime potenze occidentali. La verità è
che proprio grazie a Putin, da noi dipinto come un mostro, i civili
ritornano in Siria, mentre è in atto una vergognosa mistificazione
da parte dei media occidentali. Premesso ciò, Borga ha condiviso
l’idea della mozione di Civico e ringraziato il collega. Con una
precisazione: andrebbe chiarito in cosa consista la protezione
internazionale su questa zona militare disarmata. Occorre che non
significa proteggere i terroristi. Vanno per questo coinvolte tutte
le parti in causa a garanzia di tutti. In ogni caso ha preannunciato
il voto favorevole di Civica Trentina.
Viola (Patt) ha espresso un
plauso all’iniziativa della mozione, perché proposte di questo
tipo dicono di un modo di guardare a queste vicende internazionali in
modo responsabile, impegnandoci a fare quel po’ di bene che
possiamo perseguire. Quanto alla zona militare disarmata, non
sappiamo chi la gestirà, ma da parte nostra occorre un atto di
fiducia. Questo è un segno di speranza per tutti.
Simoni (PT) ha ringraziato
Civico per aver portato quest’argomento in aula a favore del
martoriato popolo siriano e della pace attraverso la creazione di
questa zona disarmata.
Il presidente Ugo Rossi ha
detto che la Giunta si riconosce pienamente nello spirito e nella
lettera della mozione che, quindi, si impegna ad attuare al massimo
livello possibile. Civico ha raccontato di aver conosciuto un leader
siriano che avendo la possibilità di andarsene ha invece scelto di
rimanere con il suo popolo rifugiato nel Libano dove ha organizzato
una scuola che oggi accoglie 300 bambini. I rifugiati siriani nel
Libano non chiedono di fuggire Italia ma di tornare a casa loro in
Siria. E questa mozione va in questa direzione.
Proposta di mozione 663 di
Marino Simoni (Progetto Trentino), approvata.
Ricordare e rivalutare la
figura di Luigi Negrelli
Approvata all0’unanimità
con 26 voti anche la mozione proposta da Simoni e illustrata dal
consigliere, che impegna la Giunta, da un lato, ad attivare tutte le
possibili iniziative per ricordare, rivalutare ed approfondire
l'opera, le idee e la storia di Luigi Negrelli, importante
personaggio figlio della terra primierotta e del Trentino a 160 anni
dalla sua morte, dall'altro a coinvolgere in queste iniziative la
Fondazione Luigi Negrelli, la Fondazione Museo storico del Trentino,
l'Università di Trento e tutta la comunità di Primiero, mettendo a
disposizione le risorse necessarie.
Per la Giunta l’assessore
Mellarini si è espresso a favore della mozione per presentare un
progetto degno di questo grande personaggio. Cosa che avverrà entro
tre mesi e che interesserà in particolare il Primiero. Baratter
(Patt) ha ringraziato della proposta ricordando anche la figura della
sorella, Giuseppina Negrelli, per il suo ruolo politico-militare
durante la guerra degli Asburgo contro Napoleone, in una fase molto
delicata per il nostro territorio. Anche Borga (CT) ha citato
Giuseppina Negrelli, che aveva combattuto contro una visione del
mondo con la quale oggi Emma Bonino si allea. Simoni ha sottolineato
il valore di Negrelli, che 200 anni fa riuscì a progettare opere
colossali poi realizzate che oggi sarebbero inimmaginabili.
Proposta di mozione 665 di
Claudio Civettini (CT), approvata.
Natalità e genitorialità:
un percorso concreto di sostegno alle imprese
La
mozione di
Civettini, il cui dispositivo è stato riscritto d’intesa con la
Giunta, approvata
all’unanimità, impegna
la Provincia
a
rafforzare
il sistema degli aiuti alle imprese previsto dalla legge provinciale
6 del 1999, per sostenere progetti innovativi di welfare aziendale
finalizzati a favorire la natalità e la genitorialità e l’adozione
di piani di flessibilità un funzione della conciliazione
famiglia-lavoro anche per quanto attiene il rientro dalla maternità.
In secondo luogo la mozione impegna a promuovere sinergie
tra gli attori sociali-istituzionali anche attivando tavoli tra
istituzioni, parti datoriali, sindacali e soggetti del Terzo Settore,
volti
a definire azioni, piani e programmi di incentivazione e alla
diversificazione dell’erogazione da parte delle imprese di sussidi,
beni e servizi ad
integrazione del sistema retributivo monetario, a
favore delle lavoratrici e dei lavoratori in un’ottica di
valorizzazione del capitale umano secondo i principi della
responsabilità sociale d’impresa.
La
Giunta si è pronunciata a
favore della mozione con
l’assessore Gilmozzi, ricordando l’impegno già in essere a
sostegno della natalità e della genitorialità con interventi di
politica del lavoro con l’agenzia del lavoro con l’intervento 5,
che prevede incentivi alle imprese che agevolano in vari modi i
dipendenti, anche
nel
senso indicato dalla mozione, per la conciliazione famiglia-lavoro.
Vi
è poi l’intervento 17, il progetto di conciliazione per
imprenditrici, che prevede la sostituzione della donna in gravidanza
o per impegni legati a figli fino a 12 anni, con una co-manager. Vi
sono infine gli incentivi alle imprese previsti dalla finanziaria
provinciale 2018, che con l’articolo 7 ter prevede contributi alle
imprese per favorire comportamenti aziendali virtuosi nel campo del
welfare aziendale e della conciliazione famiglia-lavoro e servizi di
prossimità. La mozione tende a rafforzare l’attuale sistema di
incentivazione senza aggiungerne altri.
Proposta di mozione 666 di
Massimo Fasanelli (Gruppo misto)
Istituzione di una
commissione territoriale per il riconoscimento della protezione
internazionale
La mozione di Fasanelli, che
con il parere favorevole della Giunta espresso dal presidente Rossi
ha ottenuto l’approvazione unanime dell’aula (24 voti), impegna
l’esecutivo ad attivarsi presso il Governo nazionale affinché
venga concessa alla Provincia autonoma di Trento la delega per
l'istituzione di una commissione territoriale per il riconoscimento
della protezione internazionale, e, in subordine, ad attivarsi sempre
presso il Governo affinché le commissioni territoriali attuali
vengano implementate, prevedendo l'istituzione di una di esse nella
città di Trento, capoluogo della Regione. Borga (CT) si è espresso
a favore ricordando che questa era una proposta che il suo gruppo
aveva avanzato qualche anno fa per implementare queste commissioni
con risorse economiche umane per concludere l’iter delle verifiche
in pochi mesi anziché in due anni. Non si tratterebbe di risorse
enormi ed è incredibili è che non si sia già intervenuti in questo
senso.
Soddisfatto Fasanelli, che ha
sottolineato come se il governo accoglierà questa proposta, si
potrebbe risolvere un grave problema sociale sia per i richiedenti
asilo sia per la serenità della nostra popolazione. Ridurre i tempi
dello status di profugo sarebbe anche importante dal punto di vista
economico, visto il costo di 1.350.000 euro all’anno che questi
lunghi periodi di permanenza comportano.
Civico (Pd) ha espresso
adesione alla proposta di Fasanelli non solo per ragioni economiche e
per il vissuto della nostra comunità ma soprattutto per soddisfare
il diritto dei richiedenti asilo di avere una risposta in breve tempo
per capire cosa sarà del loro destino. Un anno e mezzo di permanenza
nei centri di accoglienza causa disagio ed esige uno snellimento
delle procedure. Questo è un passaggio fondamentale per tutti e
costituisce un tassello fondamentale di una valutazione più ampia
circa ad esempio il riaccompagnamento in patria di chi non può
ottenere asilo nel nostro Paese.
Viola (Patt) ha ringraziato
Fasanelli dell’iniziativa perché in uno stato di diritto
rispondere in tempi adeguati è un dovere non solo nel caso dei
richiedenti asilo e avere una commissione territoriale trentina (e
non solo in Trentino) sarebbe molto auspicabile soprattutto per una
questione di giustizia.
Giovanazzi (AT) ha condiviso
la mozione anche per ridurre anche le tensioni generate nel corso di
questi anni per la permanenza prolungata dei richiedenti asilo nel
nostro territorio.
La
seduta riprenderà domani alle 10.00 con l’esame delle ultime
proposte di mozione.