Giornale OnLine

Giornale Online
07/03/2018 - In aula o in commissione

“Sì “ alla proposta di una commissione territoriale trentina che acceleri le risposte ai richiedenti asilo

Il Consiglio provinciale ha discusso altre sette mozioni, approvandone sei

“Sì “ alla proposta di una commissione territoriale trentina che acceleri le risposte ai richiedenti asilo

In allegato, l'ordine del giorno con i temi e i testi in discussione

“Sì “ alla proposta di una commissione territoriale trentina che acceleri le risposte ai richiedenti asilo

​Nel pomeriggio il Consiglio provinciale ha discusso in aula altre sette mozioni approvandone sei. Accolta anche la proposta di Massimo Fasanelli (Gruppo misto, nella foto) che impegna la Giunta a sollecitare lo Stato perché permetta alla Provincia di istituire una commissione territoriale regionale a Trento che riduca i tempi di risposta alle domande di richiedenti asilo. I lavori proseguiranno domani alle 10.00 con le ultime mozioni.



Proposta di mozione 612 di Nerio Giovanazzi (AT), approvata.

Solidarietà al corpo di polizia.

Oggi pomeriggio i lavori del Consiglio provinciale in aula sono ripartiti con l’approvazione all’unanimità della mozione proposta da Nerio Giovanazzi (AT), che impegna il presidente della Giunta ad esprimere la solidarietà dell’assemblea legislativa al corpo di polizia per l’impegno profuso nella salvaguardia dell’ordine pubblico e della sicurezza, approvata all’unanimità (29 voti). Negli ultimi interventi (la discussione era iniziata stamane), Walter Kaswalder (Gruppo misto), esprimendosi a favore della mozione, ha ringraziato ha apprezzato Giovanazzi. Claudio Cia (Gruppo misto) ha stigmatizzato la confusione tra i delinquenti e chi ci difende dai violenti. Abbiamo visto una maestra durante una manifestazione in strada augurare la morte ai poliziotti. Occorre che la politica si schiera a tutela di chi difende i cittadini e non si presti a minimizzi la violenza dei delinquenti.



Proposta di mozione 659 di Walter Viola (Patt), approvata.

Potenziamento del servizio per i diabetici e in particolare del Centro diabetologico di Rovereto.

Un lungo dibattito a tratti anche molto acceso sulla sanità e sulla riabilitazione in particolare, ha preceduto l’approvazione della mozione di Viola, che ha ottenuto 27 voti favorevoli e due di astensione. Il testo, illustrato dal consigliere e ritoccato d’intesa con l’assessore Zeni, affida alla Giunta cinque impegni: potenziare il cammino intrapreso di una gestione integrata della patologia diabetica, con l'assegnazione di adeguato personale, la promozione e la messa in rete dei tre livelli di assistenza indicati (medici di medicina generale, centri diabetologici e centri di riferimento) assicurando la formazione del personale; rafforzare i progetti volti alla diffusione di stili di vita corretti per la prevenzione del diabete a partire dalle scuole; sperimentare l'adozione delle nuove strumentazioni tecnologicamente avanzate per la verifica della glicemia nei pazienti insulino-dipendenti; valorizzare e supportare le esperienze positive presenti sul territorio; e infine a monitorare attentamente l’adeguatezza dei posti in organico presso il Centro di Rovereto a favore dei circa 6.000 assistiti, anche per la cura del piede diabetico.

L’assessore alla salute Zeni, esprimendo la condivisione della Giunta, ha ricordato che nel 2016 la Pat ha approvato il piano per la malattia diabetica che si sostanzia nei percorsi appositamente dedicati ai pazienti.

Claudio Civettini (CT) ha rivendicato la “paternità” della parte della mozione relativa alla sperimentazione, ma ha anche evidenziato che la situazione di Rovereto è al collasso, perché i diabetici vengono visitati una volta all’anno e nemmeno tutti, disattendo il protocollo di cura. Questo costringe qualche paziente a curarsi da solo. Secondo Civettini la Giunta sulla sanità non ha un progetto né una visione.

L’assessore Zeni ha replicato spiegando che la Giunta ha sulla sanità un progetto molto chiaro, che ha ricordato nel dettaglio. Certo, ha riconosciuto, i problemi ci sono, e ha per questo invitato a segnalare anche singoli casi critici per capire da cosa dipendono. Quanto al funzionamento del servizio dedicato ai diabetici, Zeni ha concluso ricordando che fino adesso, in un anno solo due pazienti pediatrici e un adulto hanno sospeso il trattamento. Viola ha colto positivamente l’interessamento di Civettini per la problematica, sottolineando in alcune situazioni come quella di Rovereto vi è una carenza di organico e che una soluzione definitiva va trovata.

Civettini ha sfidato l’assessore a smentire, documenti alla mano, che i percorsi di riabilitazione cardiologica e ortopedica in molti casi di fatto non ci sono. Zeni ha ricordato che è il medico a dover valutare se vi è per il paziente una necessità riabilitativa. Non esiste un protocollo che fissi un tempo preciso per questo. Quanto al tasso di riabilitazione la provincia di Trento è al primo posto in Italia.

Kaswalder (Gruppo misto) ha osservato che qualcosa effettivamente non funziona nella struttura dell’assessorato alla sanità e ha citato come esempio il caso Eremo, denunciando che i trentini fanno 2 settimane di riabilitazione mentre fuori provincia se ne fanno tre. Giovanazzi (AT) ha messo in luce che in questo come in altri settori le decisioni devono essere prese dai responsabili politici e non dai dirigenti pubblici. Bezzi ha chiesto come intende intervenire per il punto nascita di Cavalese. Zeni ha detto di volersi assumere completamente la responsabilità politica del caso “Eremo”, perché il rapporto tra un forniture privato e un ente pubblico non possono basarsi sulla pressione esercitata su un assessore. Fare lo sponsor di qualcuno è scorretto dal punto di vista giuridico, politico e anche etico. Civettini ha chiesto il verbale perché a suo avviso le dichiarazioni con cui l’assessore Zeni avrebbe fatto insinuazioni molto gravi parlando di sponsorizzazioni. Cia (Misto) ha negato che i consiglieri di minoranza strumentalizzino l’argomento sanità senza proporre nulla di costruttivo. Di proposte ne sono state fatte e sono anche state accolte, ma non hanno mai avuto seguito da parte della Giunta. Riscontriamo di continuo la mancata realizzazione sul territorio di quanto l’assessore dichiara in quest’aula. Si tratta di capire se il problema stia nella dirigenza o sia politico, ma è comunque quest’ultimo che deve dare indicazioni alla struttura.

Degasperi (5 stelle) ha osservato che della “chiarezza del disegno” di cui ha parlato l’assessore si vede solo lo schizzo o una bozza. Forse il disegno è nella testa dell’assessore ma ricadute per i cittadini non ve ne sono state. Avete indebolito i servizi sui territori (punti nascita, guardie mediche, medicina territoriale, ecc.) senza che ai trentini sia offerta un’alternativa. I singoli casi critici come il parto d’emergenza di ieri a Cavalese con un medico che, non potendo mettersi in volo un elicottero, è dovuto arrivare in auto da Trento, sono proprio il frutto di questo disegno. Altro che sostenibilità. Il sistema quindi versa oggi in una condizione di totale disorganizzazione. Se mancano i servizi nella sanità pubblica, ha osservato Degasperi, bisognerà pure che qualcuno li offra, come nel caso di Eremo. Bezzi (FI) ha ribadito all’assessore la richiesta di spiegazioni sul parto critico di Cavalese, che riapre la questione del punto nascita in val di Fiemme. L’assessore Zeni ha ricordato che la signora voleva partorire a Merano e da lì era stata rimandata a casa. Qui si è rivolta al pronto soccorso di Cavalese dove si è visto che il parto era prossimo. L’elicottero non poteva volare e ha quindi la donna ha partorito al pronto soccorso dell’ospedale con parto spontaneo. A seguire è stata trasportata in ambulanza a Trento dove è stato riscontrato che tutto era andato bene.



Proposta di mozione 661di Giacomo Bezzi (FI), sottoscritta anche da Maurizio Fugatti (Lega), ritirata.

Capi dispersi da incursioni predatorie del lupo: la Provincia riveda i criteri per il risarcimento

Visto che l'attacco dei lupi ha causato agli allevatori perdite di bestiame non solo perché i capi sono stati sbranati ma anche in quanto sono andati dispersi, la mozione di Bezzi e Fugatti impegna la Giunta a rivedere i criteri e le modalità per l'indennizzo dei danni provocati dai grandi carnivori, contemplando anche gli animali dispersi a seguito di incursioni predatorie. L’assessore Dallapiccola ha detto che la mozione potrebbe essere approvata se non fosse stata già attuata. Il parere della Giunta è quindi contrario nella forma anche se favorevole nella sostanza. Il 21 novembre questa stessa richiesta era stata portata al tavolo di concertazione sui grandi carnivori con le categorie economiche. A proposito dei capi che scompaiono a causa degli attacchi dei lupi, si prevede l’indennizzo, salvo i casi in cui non sia certo che il mancato rinvenimento del bestiame sia dovuta all’aggressione di questo grande carnivoro. Visto che il problema è già stato risolto, Bezzi ha deciso di ritirare la mozione.



Proposta di mozione 662 di Mattia Civico (Pd), sottoscritta dai colleghi del gruppo e da Passamani (Upt), Detomas (Ual) e Ossanna (Patt), approvata.

Creare una zona umanitaria disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano

Dopo una premessa lunga e articolata, il dispositivo della mozione, approvata all’unanimità (28 sì) e illustrata da Civico e condivisa da tutta la maggioranza, impegna la Giunta provinciale ad attivarsi presso il Ministero competente e le istituzioni europee ed internazionali al fine di sostenere la proposta, patrocinata da Operazione Colomba, Comunità Papa Giovanni XXIII, di creare una zona umanitaria disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano. Questa proposta di pace, ha ricordato Civico, è già stata presentata davanti a tutte le principali istituzioni nazionali ed europee. Oggi, ha concluso, anche il Consiglio provinciale può dare il proprio piccolo ma significativo contributo.

Borga (CT) ha ricordato la testimonianza della minoranza cristiana in Siria, che racconta come non sia in atto alcuna rivolta popolare, ma solo l’azione di gruppi di terroristi e tagliagole finanziati da Turchia, Arabia Saudita e Qatar con il supporto delle massime potenze occidentali. La verità è che proprio grazie a Putin, da noi dipinto come un mostro, i civili ritornano in Siria, mentre è in atto una vergognosa mistificazione da parte dei media occidentali. Premesso ciò, Borga ha condiviso l’idea della mozione di Civico e ringraziato il collega. Con una precisazione: andrebbe chiarito in cosa consista la protezione internazionale su questa zona militare disarmata. Occorre che non significa proteggere i terroristi. Vanno per questo coinvolte tutte le parti in causa a garanzia di tutti. In ogni caso ha preannunciato il voto favorevole di Civica Trentina.

Viola (Patt) ha espresso un plauso all’iniziativa della mozione, perché proposte di questo tipo dicono di un modo di guardare a queste vicende internazionali in modo responsabile, impegnandoci a fare quel po’ di bene che possiamo perseguire. Quanto alla zona militare disarmata, non sappiamo chi la gestirà, ma da parte nostra occorre un atto di fiducia. Questo è un segno di speranza per tutti.

Simoni (PT) ha ringraziato Civico per aver portato quest’argomento in aula a favore del martoriato popolo siriano e della pace attraverso la creazione di questa zona disarmata.

Il presidente Ugo Rossi ha detto che la Giunta si riconosce pienamente nello spirito e nella lettera della mozione che, quindi, si impegna ad attuare al massimo livello possibile. Civico ha raccontato di aver conosciuto un leader siriano che avendo la possibilità di andarsene ha invece scelto di rimanere con il suo popolo rifugiato nel Libano dove ha organizzato una scuola che oggi accoglie 300 bambini. I rifugiati siriani nel Libano non chiedono di fuggire Italia ma di tornare a casa loro in Siria. E questa mozione va in questa direzione.



Proposta di mozione 663 di Marino Simoni (Progetto Trentino), approvata.

Ricordare e rivalutare la figura di Luigi Negrelli

Approvata all0’unanimità con 26 voti anche la mozione proposta da Simoni e illustrata dal consigliere, che impegna la Giunta, da un lato, ad attivare tutte le possibili iniziative per ricordare, rivalutare ed approfondire l'opera, le idee e la storia di Luigi Negrelli, importante personaggio figlio della terra primierotta e del Trentino a 160 anni dalla sua morte, dall'altro a coinvolgere in queste iniziative la Fondazione Luigi Negrelli, la Fondazione Museo storico del Trentino, l'Università di Trento e tutta la comunità di Primiero, mettendo a disposizione le risorse necessarie.

Per la Giunta l’assessore Mellarini si è espresso a favore della mozione per presentare un progetto degno di questo grande personaggio. Cosa che avverrà entro tre mesi e che interesserà in particolare il Primiero. Baratter (Patt) ha ringraziato della proposta ricordando anche la figura della sorella, Giuseppina Negrelli, per il suo ruolo politico-militare durante la guerra degli Asburgo contro Napoleone, in una fase molto delicata per il nostro territorio. Anche Borga (CT) ha citato Giuseppina Negrelli, che aveva combattuto contro una visione del mondo con la quale oggi Emma Bonino si allea. Simoni ha sottolineato il valore di Negrelli, che 200 anni fa riuscì a progettare opere colossali poi realizzate che oggi sarebbero inimmaginabili.



Proposta di mozione 665 di Claudio Civettini (CT), approvata.

Natalità e genitorialità: un percorso concreto di sostegno alle imprese

La mozione di Civettini, il cui dispositivo è stato riscritto d’intesa con la Giunta, approvata all’unanimità, impegna la Provincia a rafforzare il sistema degli aiuti alle imprese previsto dalla legge provinciale 6 del 1999, per sostenere progetti innovativi di welfare aziendale finalizzati a favorire la natalità e la genitorialità e l’adozione di piani di flessibilità un funzione della conciliazione famiglia-lavoro anche per quanto attiene il rientro dalla maternità. In secondo luogo la mozione impegna a promuovere sinergie tra gli attori sociali-istituzionali anche attivando tavoli tra istituzioni, parti datoriali, sindacali e soggetti del Terzo Settore, volti a definire azioni, piani e programmi di incentivazione e alla diversificazione dell’erogazione da parte delle imprese di sussidi, beni e servizi ad integrazione del sistema retributivo monetario, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori in un’ottica di valorizzazione del capitale umano secondo i principi della responsabilità sociale d’impresa.

La Giunta si è pronunciata a favore della mozione con l’assessore Gilmozzi, ricordando l’impegno già in essere a sostegno della natalità e della genitorialità con interventi di politica del lavoro con l’agenzia del lavoro con l’intervento 5, che prevede incentivi alle imprese che agevolano in vari modi i dipendenti, anche nel senso indicato dalla mozione, per la conciliazione famiglia-lavoro. Vi è poi l’intervento 17, il progetto di conciliazione per imprenditrici, che prevede la sostituzione della donna in gravidanza o per impegni legati a figli fino a 12 anni, con una co-manager. Vi sono infine gli incentivi alle imprese previsti dalla finanziaria provinciale 2018, che con l’articolo 7 ter prevede contributi alle imprese per favorire comportamenti aziendali virtuosi nel campo del welfare aziendale e della conciliazione famiglia-lavoro e servizi di prossimità. La mozione tende a rafforzare l’attuale sistema di incentivazione senza aggiungerne altri.



Proposta di mozione 666 di Massimo Fasanelli (Gruppo misto)

Istituzione di una commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale

La mozione di Fasanelli, che con il parere favorevole della Giunta espresso dal presidente Rossi ha ottenuto l’approvazione unanime dell’aula (24 voti), impegna l’esecutivo ad attivarsi presso il Governo nazionale affinché venga concessa alla Provincia autonoma di Trento la delega per l'istituzione di una commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, e, in subordine, ad attivarsi sempre presso il Governo affinché le commissioni territoriali attuali vengano implementate, prevedendo l'istituzione di una di esse nella città di Trento, capoluogo della Regione. Borga (CT) si è espresso a favore ricordando che questa era una proposta che il suo gruppo aveva avanzato qualche anno fa per implementare queste commissioni con risorse economiche umane per concludere l’iter delle verifiche in pochi mesi anziché in due anni. Non si tratterebbe di risorse enormi ed è incredibili è che non si sia già intervenuti in questo senso.

Soddisfatto Fasanelli, che ha sottolineato come se il governo accoglierà questa proposta, si potrebbe risolvere un grave problema sociale sia per i richiedenti asilo sia per la serenità della nostra popolazione. Ridurre i tempi dello status di profugo sarebbe anche importante dal punto di vista economico, visto il costo di 1.350.000 euro all’anno che questi lunghi periodi di permanenza comportano.

Civico (Pd) ha espresso adesione alla proposta di Fasanelli non solo per ragioni economiche e per il vissuto della nostra comunità ma soprattutto per soddisfare il diritto dei richiedenti asilo di avere una risposta in breve tempo per capire cosa sarà del loro destino. Un anno e mezzo di permanenza nei centri di accoglienza causa disagio ed esige uno snellimento delle procedure. Questo è un passaggio fondamentale per tutti e costituisce un tassello fondamentale di una valutazione più ampia circa ad esempio il riaccompagnamento in patria di chi non può ottenere asilo nel nostro Paese.

Viola (Patt) ha ringraziato Fasanelli dell’iniziativa perché in uno stato di diritto rispondere in tempi adeguati è un dovere non solo nel caso dei richiedenti asilo e avere una commissione territoriale trentina (e non solo in Trentino) sarebbe molto auspicabile soprattutto per una questione di giustizia.

Giovanazzi (AT) ha condiviso la mozione anche per ridurre anche le tensioni generate nel corso di questi anni per la permanenza prolungata dei richiedenti asilo nel nostro territorio.



La seduta riprenderà domani alle 10.00 con l’esame delle ultime proposte di mozione.






Approfondimenti