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07/03/2018 - In aula o in commissione

Semplificazione e risposte certe: approvato il testo unificato Passamani-Rossi in materia di Via

Dal Consiglio provinciale

Semplificazione e risposte certe: approvato il testo unificato Passamani-Rossi in materia di Via

Gianpiero Passamani. In allegato, l'ordine del giorno dei lavori

Semplificazione e risposte certe: approvato il testo unificato Passamani-Rossi in materia di Via

Questa mattina il Consiglio provinciale ha aperto i lavori con la discussione e l’approvazione (con 6 astensioni) del testo unificato dei disegni di legge 73 e 226, rispettivamente del consigliere Gianpiero Passamani (UpT, nella foto) e del Presidente della Giunta Ugo Rossi che modifica le norme vigenti sulla valutazione d’impatto ambientale, che la Commissione consiliare competente aveva approvato all’unanimità. Le norme, che mirano ad una semplificazione della materia, comportano un processo di modernizzazione dell’apparato amministrativo provinciale. Il proponente Passamani, illustrandole, ha osservato che danno risposte importanti, non recependo la legge nazionale, ma introducendo strumenti di riforma ritagliati sulle esigenze del Trentino. Un modo per rendere più semplice il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione ed accelerare e rendere certi i tempi di conclusione delle procedure che non rimangono bloccate qualora un ufficio ritardi nella produzione dei documenti, “in un rapporto di collaborazione e non un gioco di controllo tra cittadini e amministrazioni pubbliche”. I termini massimi delle procedure amministrative si accorceranno del 30%, ovvero si completeranno entro 180 giorni. Un lavoro iniziato molto tempo fa, ha ricordato Passamani, che è stato compiuto anche con la collaborazione del compianto ex consigliere Renzo Anderle, recentemente scomparso. Regolamenti attuativi entro sei mesi.

Il Presidente Rossi ha ribadito le azioni ed e gli obiettivi che rispondono ad un’esigenza di semplificazione dei procedimenti amministrativi e di accorciamento dei tempi, nell’ottica di riduzione del peso a carico di cittadini ed imprese, in uno scambio virtuoso con le amministrazioni pubbliche. Il consigliere Claudio Civettini (Civica Trentina) ha condiviso lo spirito in termini generali ed ha portato alcuni esempi di situazioni delicate dal punto di vista ambientale che la politica non può ignorare come il caso dell’Aquaspace di Rovereto. A questo proposito mi permetto di suggerire, ha detto, di aggiungere percorsi e meccanismi di semplificazione e di chiarezza anche sul problema della puzza che continua a creare un grave disagio nella zona. Marino Simoni (Progetto Trentino) ha definito questo un importante passaggio verso la semplificazione amministrativa, che deve aprire la strada ad un nuovo approccio tra cittadini e pubbliche amministrazioni. La pubblica amministrazione, ha detto, deve collaborare, non può fare solo il gendarme ed arrivare al momento della sanzione o della penalizzazione dei percorsi. Perché la sovranità -come sancisce la Costituzione- appartiene al popolo e l’amministrazione deve essere uno strumento al suo servizio. In questa direzione, ha aggiunto, occorre costruire un percorso, per posare un tassello importante per la ripresa economica e la crescita che è presupposto della serenità di questa terra. Noi voteremo questo disegno di legge convintamente, ha concluso, auspicando che dopo questo passaggio si arrivi anche alla semplificazione legislativa e normativa. Un obiettivo condivisibile anche per Filippo Degasperi (5 Stelle) che tuttavia ha chiesto chiarezza sull’articolo 14 dove si abroga un comma della legge sul Via che negava il via libera qualora mancasse la valutazione positiva per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e il vincolo idrogeologico: una previsione che se mantenuta non si potrebbe assolutamente sottoscrivere. Una norma che è previsto sarà abrogata con un emendamento, ha chiarito Mauro Gilmozzi, così come i successivi quattro articoli. In dichiarazione di voto Rodolfo Borga ha sostenuto queste norme, che vanno nella direzione della semplificazione amministrativa, che va però affiancata, a suo parere, da una saggia discrezionalità che deve essere lasciata nella responsabilità e buona fede dei singoli. Questo è un passaggio prima di tutto di carattere culturale, che sta nell’affidamento di responsabilità agli amministratori, senza che questi siano ingessati dalla burocrazia e dai possibili rischi penali. Una questione di carattere morale che è anche politica, ha concluso, ma che deve passare per una radicale e convinta semplificazione. Il consigliere Lorenzo Ossanna ha sostenuto a nome del Patt il testo unificato, condividendo anche quanto detto dal collega Borga: questo è un ottimo inizio proprio nella direzione indicata dal collega, ha aggiunto. Un problema che va a toccare il patto di fiducia tra i cittadini e lo Stato, ha osservato Giuseppe Detomas (Ual). Un problema culturale che va superato e queste norme vanno in quella direzione, infondendo maggiore fiducia e innalzando il grado di responsabilizzazione di chi amministra la cosa pubblica. Da questo punto di vista, occorrerebbe lavorare anche sulla valorizzazione, ha aggiunto, non solo sulla penalizzazione di chi si assume le responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica. Ugo Rossi ha espresso in conclusione la riconoscenza verso l’appartato pubblico. Sono 50.000 ogni anno i provvedimenti emessi dalla Pat e i cittadini che vivono in provincia di Trento si possono fidare di tutti i funzionari e di tutti i dirigenti della pubblica amministrazione, che hanno assicurato nel tempo con qualsiasi governo e di qualsiasi colore, capacità ad un’autonomia speciale che ha fatto fare passi da gigante a questo territorio. Nessuno mette in discussione il lavoro dei funzionari pubblici, ha detto Claudio Civettini, quanto piuttosto l’attività di un Presidente che si pone davanti ad un’azienda dicendo “lei non sa chi sono io” non porta credibilità ad una struttura provinciale: la migliore semplificazione è prima di tutto quella della politica. Una considerazione sull’intervento di Rossi l’ha espressa Giacomo Bezzi (Forza Italia): se lei ascolta la gente sul territorio, ha detto rivolto al Presidente, ammetterà che questa burocrazia uccide cittadini, imprese e giovani e in questo contesto l’enfasi di supporto verso la macchina provinciale è del tutto fuori luogo. Anche Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) è intervenuto esprimendo sfiducia sull’efficacia delle norme e annunciando il proprio voto di astensione. Dovremmo cercare di fare dei testi unici e rendere più leggibili le norme anche da parte dei cittadini e degli imprenditori: avevamo avviato una Commissione sulla semplificazione, mi piacerebbe sapere che fine ha fatto. Claudio Cia (Misto) ha sostenuto la validità della proposta, ma ha espresso la tentazione di votare contro (si è poi astenuto): conosco vicende assurde di rallentamenti dei tempi prodotti dalla burocrazia, ha detto e ci sono anche delle responsabilità dei dirigenti in questo senso, nel favorire situazioni dove chi viene stritolato è sempre l’imprenditore o il cittadino.

Il disegno di legge è stato approvato con 6 astensioni (Bottamedi, Bezzi, Cia, Degasperi, Kaswalder e Giovanazzi).


Proposta di mozione 580 di Nerio Giovanazzi (AT)

Le ferrovie di valle sono il nostro futuro.

La mozione di Giovanazzi, approvata in forma emendata all’unanimità, impegna la Giunta a proseguire e implementare le azioni di sviluppo delle potenzialità nel trasporto su rotaia in termini di risposta alle nuove tendenze di spostamento espresse dai cittadini e considerare i benefici che potrebbero derivare da tale trasformazione attraverso l’aumento di attrazione turistica, la riduzione di emissioni ecc. Un proposta che va nella direzione giusta, sostenuta anche da Degasperi.


Sull’ordine dei lavori è intervenuto Rodolfo Borga, che ha denunciato lo scoppio di un ordigno davanti a casa Pound avvenuto questa notte a Trento ed ha invitato il Presidente Dorigatti a condannare azioni di questo tipo, “inaccettabili e da condannare senza riserve, sopratutto in momenti delicati come questi”. “Concordo con lei sul clima che si sta surriscaldano e che andrebbe riportato nel solco del confronto civile”, ha replicato Dorigatti, condannando fermamente questa, così ogni azione di violenza. Ha concordato con lui Lucia Maestri, che ha anche sottolineato che chi fa un atto di questo genere firmandosi “antifascista” è da mettere sullo stesso livello di chi condanna: “antifascismo non è mai violenza” ha aggiunto. Claudio Cia ha obiettato che gli “antifascisti” che mettono bombe non sono accostabili agli esponenti di Casa Pound che si sono comportati correttamente durante tutta la campagna elettorale e non hanno mai manifestato violenza.



Proposta di voto 7 di Filippo Degasperi (5 stelle), Borga e Civettini (CT), Bottamedi e Cia (Gruppo misto), Giovanazzi (AT) e Fugatti (Lega) per adottare iniziative contro la politica di contingentamento delle immatricolazioni nelle facoltà di medicina.

Il testo proposto da Degasperi e altri sei esponenti di minoranza -approvato all’unanimità- evidenzia i dati che mostrano la sempre più marcata carenza di medici in Italia, in particolare di pediatri ma anche di medici di famiglia, nonostante la forte richiesta del sistema sanitario, carenza di cui il Trentino già soffre vista la difficoltà a tenere aperto per questo motivo il punto nascita della valle di Fiemme, e sollecita quindi il Parlamento e il Governo a modificare l'attuale meccanismo di determinazione del contingente di immatricolazione presso le facoltà di medicina, in modo da renderlo più aderente alle necessità attuali e alle esigenze future del sistema sanitario.

L’assessore competente Luca Zeni ha espresso il parere favorevole alla proposta e ad un tema che è “europeo” e che i primi ad affrontare sono stati gli inglesi. Ci sono molti elementi che hanno inciso sulla situazione: uno è il numero chiuso, l’altro è l’età media molto alta della popolazione. Due le soluzioni, una spetta alla Provincia (con incentivi, borse di studio, aumento dei medici ammessi alla scuola specifica di medicina generale ecc.) l’altra al livello nazionale. Il consigliere Claudio Cia ha ringraziato il collega per aver posto l’argomento ed ha richiamato un dato del 9 febbraio scorso, secondo il quale nei prossimi cinque anni 15 milioni di italiani rimarranno senza medico di famiglia. Dati che dimostrano che sussiste un’emergenza per il prossimo futuro e colpisce che nessuna componente politica in campagna elettorale si sia fatta carico di questo. Il consigliere Nerio Giovanazzi, che ha sottoscritto convintamente la proposta di voto, ha osservato che il tema non è stato posto in campagna elettorale perché produce poco consenso: tuttavia è una problema reale che va seguito con attenzione. Rodolfo Borga ha sposato in toto il documento e ha aggiunto che nel momento in cui tutti lamentano la fuga dei cervelli dall’Italia, forse è il caso di mettere in atto misure che favoriscano il permanere di persone qualificate e preparate di cui il sistema ha estremo bisogno.


Proposta di mozione 612 di Nerio Giovanazzi (AT)

"Solidarietà al corpo di polizia"

Alla luce dei drammatici episodi ed interventi avvenuti a Roma e poi anche a Trento (nel dicembre 2017 in occasione degli sgomberi), la mozione di Giovanazzi (la cui discussione sarà completata nel pomeriggio), impegna il presidente della Giunta provinciale ad esprimere al Capo della Polizia – direttore generale della pubblica sicurezza – la solidarietà dell'assemblea legislativa del Trentino per l'attività delle forze di politica, unitamente al sentito ringraziamento per la loro quotidiana presenza nel garantire il regolare svolgimento della vita civile nel nostro Paese. Dopo l’espressione del parere favorevole da parte del presidente della Giunta, il documento è stato sottoscritto a pieno anche da Rodolfo Borga. Solidarietà è stata espressa in particolare dall’esponente della Civica verso il poliziotto rimosso dall’incarico per quell’episodio a Roma, che registra il notevole distacco tra il sentire popolare e le istituzioni, “quando a governarle è la sinistra tollerante fino al limite della connivenza verso chi commette illeciti penali”. Borga ha anche anticipato i contenuti dell’esposto depositato in Procura per l’edificio fuori norma (manca anche il certificato antincendio) occupato dal Centro Bruno, “un simpatico gruppo di scansafatiche”. Ricordo che avete bocciato una mozione in cui chiedevo di recedere dal contratto dell’immobile a Piè di Castello e ora vedremo come andrà a finire, ha aggiunto.





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