Giornale Online
24/01/2018 - Le leggi
Avrebbe potuto essere sottoposta a referendum. Estesi i casi di incompatibilità e ineleggibilità
Quattro mesi dopo l'approvazione diventa legge la modifica della normativa elettorale trentina
In allegato, il testo del provvedimento
Avrebbe potuto essere sottoposta a referendum. Estesi i casi di incompatibilità e ineleggibilità
Quattro mesi dopo l'approvazione diventa legge la modifica della normativa elettorale trentina
In allegato, il testo del provvedimento
Oltre 4 mesi dopo la sua approvazione in aula, è entrata nel
nostro ordinamento una modifica della legge elettorale provinciale
del 2003 che amplia i casi di incompatibilità e ineleggibilità dei consiglieri. Il motivo del
"ritardo" sta
nell'obbligo, quando in gioco vi sono la legislazione elettorale e la forma di governo, di
attendere che dopo la
pubblicazione del provvedimento
sul
Bur trascorrano
90 giorni durante i quali è possibile chiedere un referendum
confermativo delle norme. Possono
ottenere il referendum un
cinquantesimo degli elettori o un quinto dei consiglieri provinciali. Tuttavia, se la legge elettorale e sulla forma di governo è stata approvata come in questo caso a maggioranza dei due terzi dei consiglieri, il referendum
può essere richiesto solo da un quindicesimo degli aventi diritto al
voto. Non
essendo pervenuta alcuna richiesta di referendum, il testo a favore
del quale il Consiglio aveva votato con una sola astensione il 13 settembre scorso, è diventato la legge provinciale numero 1 del 22 gennaio 2018.
Cosa
cambia?
Integrando
l'articolo 17 della legge elettorale trentina del 2003, la modifica amplia i
casi di incompatibilità
e ineleggibilità dei consiglieri regionali, e
questo per tutelare la rispettabilità
e onorabilità
delle
istituzioni. In
che modo? Stabilendo che siano ineleggibili
nell'assemblea
legislativa i
direttori, gli
amministratori,
i
dirigenti,
i
legali
rappresentanti di società o istituti finanziati da società
controllate dalla Provincia
o dalla Regione.
Ed
escludendo, inoltre, dalla
possibilità di essere eletti, coloro che svolgano attività
professionali per
gli stessi
enti o gestiscano servizi ed effettuino prestazioni anche a favore di Comuni e Comunità di valle. In sostanza chi vorrà candidare e risultare eleggibile, dovrà prima dimettersi da questi ruoli ricoperti nelle società controllate e cessare le collaborazioni professionali con gli enti pubblici locali. Tutte novità che troveranno applicazione a partire dalla prossima legislatura.