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16/01/2018 - In aula o in commissione

Criteri ambientali minimi negli appalti e nella ristorazione. Ci vuole gradualità, rinviati i nuovi "tetti"

Si è riunita stamane la III Commissione permanente del Consiglio provinciale

Criteri ambientali minimi negli appalti e nella ristorazione. Ci vuole gradualità, rinviati i nuovi "tetti"

Criteri ambientali minimi negli appalti e nella ristorazione. Ci vuole gradualità, rinviati i nuovi 'tetti'

All'unanimità è stato dato parere favorevole allo schema di deliberazione con cui la Giunta provinciale si appresta a emanare le disposizioni attuative delle norme provinciali approvate con la legge collegata alla manovra di bilancio dello scorso dicembre, laddove esse disciplinano la materia dei criteri ambientali minimi (c.a.m.) imposti ai contratti pubblici. L'esecutivo intende differire nel tempo due punti della normativa nazionale 2016, per rendere più flessibile l'applicazione delle nuove regole "ecologiche" e più conforme alla realtà attuale del mercato.

In particolare: a) si propone di spostare al 31/12/2019 l'obbligo di applicare i c.a.m. alla progettazione e all'esecuzione delle opere pubbliche, fatto salvo invece l'obbligo relativo alle specifiche tecniche in materia di contenimento energetico da adottare nella progettazione; b) si propone di differire al 1° gennaio 2020 l'applicazione delle nuove percentuali di prodotto biologico (60%) richieste per l'assegnazione di servizi di ristorazione collettiva. Su questo punto la P.a.t. decide insomma di continuare per due anni ad applicare il tetto del 30%, ritenendo che il mercato dei prodotti trentini oggi non sia in grado di garantire ancora una più alta quota di prodotti alimentari realmente biologici. Ci si impegna nel frattempo ad agevolare l'adeguamento delle produzioni agricole verso la modalità "bio", che viene considerata una mèta assolutamente auspicabile.

Stamane c'è stata discussione attorno al potenziale rischio che queste proroghe possano essere percepite come un raffreddamento delle politiche a favore del "biologico". Il governo provinciale spiega invece il differimento come una misura di buon senso per non creare problemi agli operatori anticipando il naturale sviluppo del mercato.