Consiglio provinciale, Fallito il confronto preventivo offerto da Rossi alle minoranze.
Con la relazione del presidente iniziato in aula l'esame della finanziaria
Al via lunedì la discussione generale. In allegato, l'ordine del giorno
Con
le dichiarazioni del presidente della Giunta Ugo Rossi, è iniziato
nell’aula del Consiglio provinciale l’esame dei tre disegni di
legge – collegata, stabilità e bilancio di previsione – che
formano la manovra finanziaria proposta per il 2018.
Le minoranze contestano la "pesantissima tagliola" sugli emendamenti di cui si
vocifera, smentita da Dorigatti.
Prima
che Mattia Civico (Pd) leggesse la relazione di maggioranza, Fugatti
(Lega) è intervenuto contestando la possibilità, di cui si
vocifera, che il presidente Dorigatti sia intenzionato ad applicare
"una pesantissima tagliola" per alleggerire il pacchetto
dei 15.809 emendamenti alla legge finanziaria depositati dalle
minoranze. Dorigatti ha smentito questa volontà sottolineando che
nel valutare l'ammissibilità o meno degli emendamenti si atterrà al
regolamento "con oggettività e correttezza". Al timore
evidenziato da Fugatti si è associato Borga (CT), che ha "ammonito"
Dorigatti ad agire con trasparenza sugli emendamenti evitando di
ripetere l'operazione da lui giudicata "scorretta e lesiva dei
diritti delle minoranze", che il presidente del Consiglio
avrebbe compiuto non comunicando ai consiglieri dell'opposizione la
trasformazione del disegno di legge Bottamedi, originariamente
presentato per reintrodurre l'elezione indiretta del presidente della
Giunta provinciale, in una norma che ha invece introdotto la doppia
preferenza di genere. Sempre in merito alla presunta volontà
"politica" di Dorigatti di cassare più emendamenti del
dovuto, Civettini (CT) lo ha avvertito che così facendo avrebbe
indebitamente scavalcato l'ufficio di presidenza e delegittimato il
servizio legislativo del Consiglio.
Fallito
il confronto preventivo offerto da Rossi sugli emendamenti per
evitare l'ostruzionismo come metodo di interlocuzione. Detomas: no al
consociativismo.
Cia
(misto) e Degasperi (5 stelle) hanno invece giustificato la loro
mancata partecipazione ad un momento di confronto preventivo rispetto
ai lavori d'aula offerto dal presidente Rossi sugli emendamenti. Sia
Cia che Degasperi hanno comunque "aperto" alla possibilità
di dialogare con Rossi sugli emendamenti. Dorigatti ha negato
qualunque scorrettezza nella gestione del ddl 118 di Bottamedi sulla
modifica della normativa elettorale, ricordando che l'esame del testo
con tempi contingentati era stato deciso dai capigruppo. Detomas
(Ual) ha denunciato "una sorta di consociativismo" che
deriva dalla prassi ormai consolidata di condizionare ogni anno le
scelte politiche più importanti della Giunta provinciale contenute
nella legge finanziaria attraverso la presentazione da parte delle
minoranze di un gran numero di emendamenti. "In tal modo – ha
osservato – si confondono impropriamente i ruoli di maggioranza e
opposizione e si adotta una logica inaccettabile per un organo che
non è amministrativo ma legislativo". Il presidente Rossi ha
risposto alle osservazioni ricordando che, fermo restando il diritto
dei consiglieri di minoranza di presentare tutti gli emendamenti che
vogliono, nei giorni scorsi lui si era reso disponibile ad un
momento di confronto preventivo con le opposizioni per valutare la
possibilità di accogliere o meno gli emendamenti di merito più
significativi, purché però ritirassero le migliaia di proposte di
modifica presentate al solo scopo di intavolare una trattativa con la
Giunta. Depositare, infatti, un gran numero di emendamenti di questo
tipo, ha sottolineato Rossi, "non è l’unico modo esistente
per avere un’interlocuzione con la Giunta provinciale". Pur
mettendo in luce che il confronto preliminare da lui proposto "non
ha portato a nessun risultato", perché il consigliere Borga gli
ha consegnato alcuni emendamenti senza rinunciare a migliaia di altri
di tipo ostruzionistico, il presidente ha riconfermato la
disponibilità a trattare sulle proposte di modifica "ma anche,
in caso contrario, a rimanere in aula fino alla fine dell’esame di
tutti i testi emendativi dell'opposizione". Rossi ha concluso
condividendo il richiamo di Detomas a mantenere distinti i ruoli
della maggioranza e dell’opposizione.
Nella
sua relazione al bilancio il governatore ricorda i risultati della
legislatura.
Il
presidente ha poi letto la sua relazione al bilancio, l'ultima della
legislatura, introdotta da una corposa sintesi del percorso compiuto
dalla Giunta in questi quattro anni. Dopo aver citato i risultati e
le novità più significative, prima tra tutte la sinergia con la
Provincia di Bolzano, sul bilancio 2018 il presidente ha evidenziato
come la manovra miri ad un Trentino “col segno più”: “più
Pil, più fiducia, più servizi, più occupazione, più qualità
dell’ambiente, più investimenti per le imprese, famiglie e
cittadini”. La prima parola indicata da Rossi per riassumere le
politiche di bilancio è “stabilità”. Stabilità che riguarda,
ha precisato, “i conti pubblici, grazie al lavoro di
razionalizzazione della spesa fatto in questi anni, ai provvedimenti
adottati e alla collaborazione con altri attori del sistema
(autonomie locali in primis). Per il 2018 – ha proseguito il
presidente – ci poniamo l’obiettivo di consolidare le scelte
strategiche fatte in questa legislatura, destinando le risorse
disponibili al rafforzamento e alla qualificazione delle politiche
che puntano ad accelerare la ripresa economica in atto, facendo leva
anche sulla qualità dell’ambiente e del territorio e
salvaguardando gli elevati livelli di coesione sociale che
caratterizzano il Trentino”. Su welfare e coesione sociale il
presidente ha ricordato l’assegno unico provinciale che entrerà in
vigore il 1° gennaio 2018, che raggruppa tutti gli interventi
economici di contrasto alla povertà e di sostegno alle famiglie. La
Giunta punta, ha detto Rossi, ad un progressivo passaggio da un
welfare redistributivo ad un welfare generativo che punti sul lavoro
e sulla capacità delle famiglie di uscire dalla loro condizione di
bisogno. In questa direzione va anche il piano “Risparmio casa”
indirizzato alle giovani coppie che desiderano acquistare la loro
prima abitazione con mutui a tassi agevolati. Il presidente ha poi
messo l’accento sulle misure adottate per governare il fenomeno
delle nuove migrazioni, sugli interventi per l’alta formazione e la
ricerca, “motori di sviluppo”, sull’impegno anche finanziario
messo in campo con questa manovra a favore dei giovani attraverso la
scuola e le facilitazioni offerte da Trentino Sviluppo, mirate al
loro ingresso nel mondo del lavoro. Altri capitoli importanti del
bilancio provinciale indicati e illustrati nel merito da Rossi nella
sua relazione, sono stati quelli finalizzati alla centralità del
lavoro, alle politiche fiscali a sostegno dell’economia, alla
tutela e al sostegno di paesaggio e agricoltura intesi come “valori
aggiunti”, alla promozione del turismo senza sacrificare il
territorio. Dopo aver passato in rassegna gli investimenti previsti
dalla manovra per cultura, sport e grandi eventi, opere pubbliche,
trasporti per rendere i Comuni "protagonisti" e la
Provincia "più snella", Rossi ha concluso con una
proiezione nel "futuro", prospettando "un Trentino
senza periferie. Un Trentino coeso con valli, identità e campanili
forti perché lavorano insieme, un Trentino che parla almeno tre
lingue, dove sia normale istruirsi in scuole, università e centri di
ricerca collegati con le imprese. Un Un Trentino pienamente inserito
dentro uno Stato e un'Unione europea che sanno valorizzare differenze
e minoranze e collaborazioni oltre i confini. Un Trentino possibile
soprattutto grazie al senso di appartenenza e all'impegno di tutti."