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09/11/2017 - In aula o in commissione

Approvato definitivamente in aula dopo due interruzioni il ddl “Riforma del welfare anziani”

Dal Consiglio provinciale con 18 sì della maggioranza e 12 voti di astensione delle minoranze

Approvato definitivamente in aula dopo due interruzioni il ddl “Riforma del welfare anziani”

Contestato il no agli emendamenti che prevedevano di sentire l'Upipa nella fase attuativa

Approvato definitivamente in aula dopo due interruzioni il ddl “Riforma del welfare anziani”
​​Nel tardo pomeriggio il Consiglio provinciale ha approvato con 18 voti a favore e 12 di astensione il ddl 213 proposto dall'assessore Zeni “Riforma del welfare anziani”. I lavori sono stati interrotti due volte, la prima per la mancanza del numero legale, non garantito dai consiglieri di maggioranza (per cui alle 15.15 le minoranze sono uscire per protesta dall'aula e i lavori sono ripresi, come prevede il regolamento, esattamente un'ora dopo); la seconda a causa di un emendamento di Plotegher (Pd) prima depositato con tutte le firme tecniche necessarie e poi ritirato per "un'incomprensione" con l'assessore, come ha spiegato lo stesso Zeni.


La maggioranza va sotto su un emendamento di Viola, approvato con due voti del Pd.


Inizialmente, prima di votare l’articolo 1 del testo, approvato con 17 favorevoli e 12 astenuti, Viola (Progetto Trentino) ha chiesto di alla Giunta di chiarire la propria posizione sugli emendamenti presentati. Civettini (Civica Trentina) ha ricordato l’approvazione stamane di diversi ordini del giorno tra cui uno a sostegno dei circoli pensionati e anziani.

Dei 5 emendamenti presentati sull’articolo 3, contro il parere dell’assessore Zeni è stato approvato il primo, lo 01, proposto da Viola con 15 favorevoli (tra cui Borgonovo Re e Plotegher del Pd) e 13 contrari. Il testo dell’emendamento di Viola, sottoscritto da tutti consiglieri di opposizione e sul quale la maggioranza “è andata sotto”, prevede di sostituire le parole “ogni comunità istituisce un modulo organizzativo, denominato Spazio Argento, per assicurare il governo integrato e unitario degli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani e delle loro famiglie” con queste: “ogni comunità istituisce un presidio inter-istituzionale, denominato Spazio Argento, avente la funzione di agente per la costruzione della rete territoriale costituita dai soggetti che, a vario titolo, assicurano il sistema di interventi socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani e delle loro famiglie”.


Lavori sospesi per un'ora per mancanza del numero legale.


A questo punto le minoranze sono uscite dall’aula per protesta facendo mancare il numero legate non garantito, come dovrebbe accadere, dalla maggioranza. A norma di regolamento dell’aula, il presidente Dorigatti ha docuto sospendere i lavori per un’ora esatta.


Opposizioni critiche per il no alla proposta di "sentire" l'Upipa sull'attuazione della legge.


I lavori sono ripresi alle 16.15 con l’esame dei 17 articoli rimasti e degli emendamenti.

L’emendamento 02 proposto da Viola è stato respinto con 17 voti contrari e 13 a favore. Stessa sorte per gli altri due emendamenti del consigliere di Progetto Trentino.

Approvato invece l’emendamento 1 proposto dall’assessore Zeni con 22 sì, un voto contrario e 7 voti di astensione. Con l’emendamento successivo, il 2 all’articolo 3, proposto in extremis dall’assessore Zeni con le firme tecniche necessarie per la presentazione raccolte da altri consiglieri (compresi Viola e Fugatti), approvato con 18 voti a favore, 9 contrari e un astenuto, la Giunta ha parzialmente “neutralizzato” l’emendamento di Viola precedentemente approvato per un errore della maggioranza. Il testo della modifica prevede che il “presidio interistituzionale” di cui parlava il testo di Viola sia “disciplinato con riferimento ai moduli organizzativi integrati” definiti nella legge provinciale sulla riforma sanitaria del 2010. L’articolo 3 è stato alla fine approvato con 19 voti favorevoli e 12 astenuti.

Dopo un’altra sospensione concessa alle minoranze per rilevare o meno un emendamento prima presentato e poi ritirato da Plotegher (Pd) e sottoscritto dai capigruppo della maggioranza, Cia (Gruppo misto) ha chiesto se la maggioranza esiste ancora e perché l’assessore ha giudicato non idoneo il testo della consigliera. L’assessore Zeni ha giustificato con “un’incomprensione” la presentazione e il ritiro dell’emendamento Plotegher, che era stato presentato fuori termine. In gioco vi è una questione finanziaria, per cui le risorse a Spazio Argento devono arrivare dall’Apss. L’emendamento della consigliera Pd, fatto proprio da Cia, per il quale è stato chiesto il voto segreto, è stato poi respinto con 19 voti a favore e 12 contrari.

L’articolo 4 è stato approvato con 20 voti a favore, 2 contrari (Cia e Fugatti) e 8 astenuti.

De Godenz (Upt) ha presentato i propri emendamenti presentati per dare pari dignità a Comunità di valle e Apsp e per inserire Upipa nel tavolo di programmazione sociale previsto dalla legge 16 del 2010 (riforma sanitaria). Viola (PT) ha illustrato un suo emendamento per prevedere di “sentire” anche l’Upipa nella fase della regolamentazione attuativa della legge in merito alle forme di collaborazione. Visto che questa consultazione dell’Upipa è stata approvata stamane con un ordine del giorno, non si capisce perché questa previsione, che stabilisce di raccogliere un parere non vincolante, non possa anche essere inserita in legge. “Non è accettabile che la Giunta chiami un interlocutore come Upipa quando vuole”. A ribadire lo stesso concetto sono poi stati Kaswalder (Misto) e Fugatti (Lega). Fasanelli (Misto) ha osservato che la Giunta avrebbe tutto da guadagnare sentendo chi lavora direttamenbte sukl campo prima di prendere decisioni. Con voto segreto chiesto dalle minoranze l’emendamento di Viola è stato respinto (17 no e 12 sì), mentre con 20 sì e 9 astensioni è stato approvato l’emendamento di Degodenz. Con 18 voti a favore e 12 astenuti è stato poi approvato anche l’articolo 5. Approvato anche l’emendamento sostitutivo dell’articolo 6 proposto da De Godenz per prevedere la presenza di un rappresentante dell’Upipa al tavolo di programmazione sociale previsto dalla riforma sanitaria del 2010.

Sull’articolo 15 Viola ha criticato l’emendamento proposto da Detomas (Ual) per sopprimere l’obbligo di sentire la commissione competente del Consiglio provinciale sulla politiche della Giunta sulle direttive emanate per determinare i posti letto in base alle segnalazioni delle Comunità. L’assessore Zeni ha giustificato l’emendamento con l’esigenza di evitare un appesantimento delle procedure visto che si tratterebbe di un passaggio che sarebbe molto frequente. Inoltre le Comunità sarà necessariamente coinvolta e quindi la partecipazione è comunque garantita. L’emendamento di Detomas è stato approvato con 18 sì, 10 no e due astenuti. Approvato anche l’emendamento sull’assegno di cura valido fino a 90 giorni proposto dall’assessore Zeni, interamente sostitutivo dell’articolo 18.


Le dichiarazioni di voto.


Borga (CT) ha motivato il voto di astensione del proprio gruppo osservando che il ddl conferma un’impostazione fortemente centralista e dirigista, con i territori utilizzati come uffici distaccati della Giunta provinciale. Non si trasferiscono competenze ai territori ma si emanano direttive che i territori devono eseguire. Nella fase di attuazione della legge l’impostazione centralista si manifesta anche nei confronti delle Apsp e delle realtà private che dovranno cooperare nell’erogazione dei servizi.

Cia (Misto) ha annunciato l’astensione riconoscendo che la legge ha quantomeno la presunzione di rispondere ai bisogni delle anziani. Il problema a suo avviso è che questa legge si rivolge ad un contesto familiare che non esiste più perché presuppone una rete di relazioni familiari che gli anziani non hanno alle spalle, viste che la maggior parte dei nuclei sono costitute da un unico soggetto. Quanto ai cinque milioni che questa nuova legge comporterebbe secondo l’assessore, ultimamente sono state tolti al Pronto soccorso proprio 5 milioni di euro, costringendo anche i cittadini meno abbienti a pagare i ticket, probabilmente proprio a favore di questo progetto.

Fasanelli (Misto) ha spiegato il proprio voto di astensione con il fatto che questa riforma poteva essere molto più incisiva. Non solo nel metodo ma anche nel metodo, perché rinvia alle decisioni attuative della Giunta, che sarà molto più libera di adottare le proprie scelte. Positivo è stato aver eliminato l’azzeramento dei cda delle case di riposo. Sarebbe stata una decisione affrettata e solo grazie all’opposizione politica sua e degli altri consiglieri di minoranza questo pericolo è stato fugato. Fasanelli ha chiesto di non sottovalutare nell’attuazione della legge il contributo dei volontari e delle associazioni con i loro lasciti alle case di riposo. E si augurato che gli attori del sistema siano sentiti dalla Giunta quando si definirà il regolamento.

Degasperi (M5s) ha ricordato che a causa della mancanza del numero legale della maggioranza si è sprecato molto tempo. E ha ribadito che definire questa legge una “riforma del welfare anziani” sembra eccessivo. La normativa rispetto alle intenzioni di partenza è stata molto ridimensionata. Ha concluso motivando il proprio voto di astensione con il fatto che questa legge non è in grado di peggiorare la situazione attuale. La legge non prevede per ora risorse, ma la verità è che prima se ne tolgono alle famiglie e poi si restituisce molto meno. Degasperi ha lamentato infine il fatto che un ambito come questo, che dovrebbe essere governato direttamente dal pubblico, sia stato invece trasformato con il coinvolgimento dei privati in un mercato dove come per i telefoni i cittadini dovrebbero cercare il gestore più conveniente.

Simoni (PT) ha esordito affermando che il proprio gruppo avrebbe voluto approvare questo ddl che invece avrà solo il voto di astensione di PT. Motivo: “non abbiamo compreso il rigetto di una serie di emenbdamenti che prevedevano anche in norma il coinvolgimento dell’Upipa, organizzazione rappresentativa di chi gestirà questi servizi così delicati”.

Kaswalder (Misto) ha preannunciato la propria astensione perché dispiace constatare come si neghi attenzione alle esigenze delle case di riposo impegnate con anziani sempre meno autosufficienti specialmente nelle zone periferiche di montagna. La speranza è che sia sentito l’Upipa perché contribuisca alla definizione delle norme attuative.

Plotegher (Pd) ha motivato il voto favorevole del proprio gruppo per la nuova architettura disegnata dalla legge con l’attribuzione alle Comunità di valle e al territorio Valle dell’Adige delle risorse necessarie al funzionamento di Spazio Argento. La natura dell’emendamento da lei presentato e non compreso dall’assessore era di ribadire la centralità delle Comunità di valle, fondamentale per dare indirizzo e assegnare risorse a Spazio Argento. Tra Spazio Argento, il cui lavoro sarà estremamente importante in termini di fronte e di back office con personale specializzato, e la Comunità di valle, forse è stato ricordato poco per Plotegher il ruolo del Tavolo territoriale, che per legge vedrà la presenza delle Apsp, che contribuiranno al coordinamento e all’individuazione dei bisogni. Importante sarà tenere in considerazioni l’autonomia delle Comunità di valle e del territorio Valle dell’Adige, che si sono attivate in questi ultimi anni per organizzare risposte alle esigenze delle persone anziani. La riforma tende a rendere più omogenei i servizi, ma sarà importante rispettare i già buoni interventi messi in campo dai territori. Per la consigliere i passaggi nella commissione consiliare competente potranno superare i dubbi delle minoranze.

Viola (PT) ha osservato che il dibattito su questa legge è iniziato troppo tempo fa. Si tratta di un riordino e non di una riforma, che ha punti positivi ma molto è delegato ad atti amministrativi della Giunta. Per questo si è puntato molto da parte nostra sull’esigenza di garantire i pareri nella fase attuativa. Si tratta di valorizzare i soggetti che alla fine erogano i servizi. Più partecipazione c’è e meglio è, non viceversa. Si parla tanto di “welfare generativo”, che in sostanza significa welfare partecipativo. Giusto che la Giunta assuma le proprie decisioni, ma solo dopo aver sentito chi ha titolo per pronunciarsi nel merito. Viola ha esortato l’assessore a non nominare più il welfare generativo dopo aver impedito di prevedere nella legge una vera partecipazione. E ha preannunciato l’astensione perché “con questa norma si è persa un’occasione: quella di sentire chi opera direttamente in questo campo.

Tonina (Upt) ha motivato il voto positivo al ddl “che – ha detto – sentiamo anche nostro per il contributo che abbiamo portato e perché c’è stato un coinvolgimento sa subito nel gruppo di lavoro che abbiamo voluto costituire con la partecipazione di Rsa, di presidenti e direttori, dei vertici di Upipa, delle Comunità di valle e della cooperazione. Sono stati interpretati nel modo giusto i problemi attuali e del futuro, considerato i 110.000 delle persone ultrasessantacinquenni che diventeranno 150.000 tra pochi anni. Tonina ha sottolineato in particolare l’esigenza di riconoscere e valorizzare i servizi più importanti già attivi nel nostro territorio. “Le Apsp – ha ricordato – sono diventate negli anni risorse e punti di riferimenti essenziali per le comunità e i territori in cui operano. Si tratta con la riforma di potenziare questa presenza nel futuro, anche prevedendo possibili fusioni purché nascano dal basso e siano condivise”. Tonina ha infine riconosciuto all’assessore il merito di aver accolto le istanze evidenziate dall’Upt.

Ossanna (Patt) ha spiegato il sostegno convinto del suo gruppo al ddl che pur partendo da presupposti diversi rispetto a questo testo è stato frutto anche del lavoro svolto dal Patt, i cui imput sono stati recepiti in questa legge. Legge che per Ossanna ha dato valore al territorio lasciando alle case di riposo la possibilità di scegliere. Importante è stata anche la creazione di Spazio Argento che unifica i servizi che dovranno rispondere ai bisogni degli anziani. Il capogruppo ha plaudito alla capacità dell’assessore di accontentare con il ddl sia il Patt sia il mondo degli anziani.

Fugatti (Lega) ha preannunciato il proprio voto di astensione ricordando la forte levata di scudi delle case di riposo contro questo ddl che era fortemente accentratore. Problema poi superato e tuttavia, per Fugatti, questa legge non risponde davvero ai bisogni degli anziani sia perché esclude una vera concertazione, almeno sentendo Upipa, nella fase attuativa.

L’assessore Zeni ha ricordato il percorso lungo e partecipato della riforma, con i due tavoli che hanno coinvolto tutti gli attori, la modifica del progetto iniziale. Per questo secondo Zeni è ingiusto affermare che non vi sia stata disponibilità a prevedere la partecipazione delle rappresentanze delle case di riposo. Allora la Giunta avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento di tanti altri soggetti direttamente interessati, come gli operatori del settore. Non si poteva prevedere di sentire tutti questi soggetti ma la Giunta, ha assicurato, non mancherà di interpellarli nella fase attuativa. Zeni ha sottolineato che gli obiettivi del report del primo tavolo sono gli stessi del testo finale di questo ddl. L’aver spostato il centro dei servizi nelle Comunità di valle non cambia a suo avviso la sostanza del provvedimento, che prevede di coinvolgere attivamente i territori, visto che una serie di competenze e di risorse vengono assegnate a questi enti. Le Comunità passeranno dall’essere soggetti competenti solo nell’assistenza domiciliare a soggetti che potranno fare politiche territoriali gestendo le relative risorse. “Il 2018 – ha concluso Zeni – sarà un anno di attuazione importante della legge territorio per territorio, ma oggi noi diamo gli strumenti e le opportunità per rendere possibile questa crescita”.


Il disegno di legge è stato alla fine approvato con 18 voti a favore e 12 di astensione.