Dal Consiglio provinciale con 18 sì della maggioranza e 12 voti di astensione delle minoranze
Approvato definitivamente in aula dopo due interruzioni il ddl “Riforma del welfare anziani”
Contestato il no agli emendamenti che prevedevano di sentire l'Upipa nella fase attuativa
Nel
tardo pomeriggio il Consiglio provinciale ha approvato con 18 voti a
favore e 12 di astensione il ddl 213 proposto dall'assessore Zeni
“Riforma del welfare anziani”. I lavori sono stati interrotti due
volte, la prima per la mancanza del numero legale, non garantito dai
consiglieri di maggioranza (per cui alle 15.15 le minoranze sono
uscire per protesta dall'aula e i lavori sono ripresi, come prevede
il regolamento, esattamente un'ora dopo); la seconda a causa di un
emendamento di Plotegher (Pd) prima depositato con tutte le firme
tecniche necessarie e poi ritirato per "un'incomprensione"
con l'assessore, come ha spiegato lo stesso Zeni.
La
maggioranza va sotto su un emendamento di Viola, approvato con due
voti del Pd.
Inizialmente,
prima di votare l’articolo 1 del testo, approvato con 17 favorevoli
e 12 astenuti, Viola (Progetto Trentino) ha chiesto di alla Giunta di
chiarire la propria posizione sugli emendamenti presentati. Civettini
(Civica Trentina) ha ricordato l’approvazione stamane di diversi
ordini del giorno tra cui uno a sostegno dei circoli pensionati e
anziani.
Dei
5 emendamenti presentati sull’articolo 3, contro il parere
dell’assessore Zeni è stato approvato il primo, lo 01, proposto da
Viola con 15 favorevoli (tra cui Borgonovo Re e Plotegher del Pd) e
13 contrari. Il testo dell’emendamento di Viola, sottoscritto da
tutti consiglieri di opposizione e sul quale la maggioranza “è
andata sotto”, prevede di sostituire le parole “ogni comunità
istituisce un modulo organizzativo, denominato Spazio Argento, per
assicurare il governo integrato e unitario degli interventi
socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani e delle
loro famiglie” con queste: “ogni comunità istituisce un
presidio inter-istituzionale, denominato Spazio Argento, avente la
funzione di agente per la costruzione della rete territoriale
costituita dai soggetti che, a vario titolo, assicurano il sistema di
interventi socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli
anziani e delle loro famiglie”.
Lavori
sospesi per un'ora per mancanza del numero legale.
A
questo punto le minoranze sono uscite dall’aula per protesta
facendo mancare il numero legate non garantito, come dovrebbe
accadere, dalla maggioranza. A norma di regolamento dell’aula, il
presidente Dorigatti ha docuto sospendere i lavori per un’ora
esatta.
Opposizioni
critiche per il no alla proposta di "sentire" l'Upipa
sull'attuazione della legge.
I
lavori sono ripresi alle 16.15 con l’esame dei 17 articoli rimasti
e degli emendamenti.
L’emendamento
02 proposto da Viola è stato respinto con 17 voti contrari e 13 a
favore. Stessa sorte per gli altri due emendamenti del consigliere di
Progetto Trentino.
Approvato
invece l’emendamento 1 proposto dall’assessore Zeni con 22 sì,
un voto contrario e 7 voti di astensione. Con l’emendamento
successivo, il 2 all’articolo 3, proposto in extremis
dall’assessore Zeni con le firme tecniche necessarie per la
presentazione raccolte da altri consiglieri (compresi Viola e
Fugatti), approvato con 18 voti a favore, 9 contrari e un astenuto,
la Giunta ha parzialmente “neutralizzato” l’emendamento di
Viola precedentemente approvato per un errore della maggioranza. Il
testo della modifica prevede che il “presidio interistituzionale”
di cui parlava il testo di Viola sia “disciplinato con riferimento
ai moduli organizzativi integrati” definiti nella legge provinciale
sulla riforma sanitaria del 2010. L’articolo 3 è stato alla fine
approvato con 19 voti favorevoli e 12 astenuti.
Dopo
un’altra sospensione concessa alle minoranze per rilevare o meno un
emendamento prima presentato e poi ritirato da Plotegher (Pd) e
sottoscritto dai capigruppo della maggioranza, Cia (Gruppo misto) ha
chiesto se la maggioranza esiste ancora e perché l’assessore ha
giudicato non idoneo il testo della consigliera. L’assessore Zeni
ha giustificato con “un’incomprensione” la presentazione e il
ritiro dell’emendamento Plotegher, che era stato presentato fuori
termine. In gioco vi è una questione finanziaria, per cui le risorse
a Spazio Argento devono arrivare dall’Apss. L’emendamento della
consigliera Pd, fatto proprio da Cia, per il quale è stato chiesto
il voto segreto, è stato poi respinto con 19 voti a favore e 12
contrari.
L’articolo
4 è stato approvato con 20 voti a favore, 2 contrari (Cia e Fugatti)
e 8 astenuti.
De
Godenz (Upt) ha presentato i propri emendamenti presentati per dare
pari dignità a Comunità di valle e Apsp e per inserire Upipa nel
tavolo di programmazione sociale previsto dalla legge 16 del 2010
(riforma sanitaria). Viola (PT) ha illustrato un suo emendamento per
prevedere di “sentire” anche l’Upipa nella fase della
regolamentazione attuativa della legge in merito alle forme di
collaborazione. Visto che questa consultazione dell’Upipa è stata
approvata stamane con un ordine del giorno, non si capisce perché
questa previsione, che stabilisce di raccogliere un parere non
vincolante, non possa anche essere inserita in legge. “Non è
accettabile che la Giunta chiami un interlocutore come Upipa quando
vuole”. A ribadire lo stesso concetto sono poi stati Kaswalder
(Misto) e Fugatti (Lega). Fasanelli (Misto) ha osservato che la
Giunta avrebbe tutto da guadagnare sentendo chi lavora direttamenbte
sukl campo prima di prendere decisioni. Con voto segreto chiesto
dalle minoranze l’emendamento di Viola è stato respinto (17 no e
12 sì), mentre con 20 sì e 9 astensioni è stato approvato
l’emendamento di Degodenz. Con 18 voti a favore e 12 astenuti è
stato poi approvato anche l’articolo 5. Approvato anche
l’emendamento sostitutivo dell’articolo 6 proposto da De Godenz
per prevedere la presenza di un rappresentante dell’Upipa al tavolo
di programmazione sociale previsto dalla riforma sanitaria del 2010.
Sull’articolo
15 Viola ha criticato l’emendamento proposto da Detomas (Ual) per
sopprimere l’obbligo di sentire la commissione competente del
Consiglio provinciale sulla politiche della Giunta sulle direttive
emanate per determinare i posti letto in base alle segnalazioni delle
Comunità. L’assessore Zeni ha giustificato l’emendamento con
l’esigenza di evitare un appesantimento delle procedure visto che
si tratterebbe di un passaggio che sarebbe molto frequente. Inoltre
le Comunità sarà necessariamente coinvolta e quindi la
partecipazione è comunque garantita. L’emendamento di Detomas è
stato approvato con 18 sì, 10 no e due astenuti. Approvato anche
l’emendamento sull’assegno di cura valido fino a 90 giorni
proposto dall’assessore Zeni, interamente sostitutivo dell’articolo
18.
Le
dichiarazioni di voto.
Borga
(CT) ha motivato il voto di astensione del proprio gruppo osservando
che il ddl conferma un’impostazione fortemente centralista e
dirigista, con i territori utilizzati come uffici distaccati della
Giunta provinciale. Non si trasferiscono competenze ai territori ma
si emanano direttive che i territori devono eseguire. Nella fase di
attuazione della legge l’impostazione centralista si manifesta
anche nei confronti delle Apsp e delle realtà private che dovranno
cooperare nell’erogazione dei servizi.
Cia
(Misto) ha annunciato l’astensione riconoscendo che la legge ha
quantomeno la presunzione di rispondere ai bisogni delle anziani. Il
problema a suo avviso è che questa legge si rivolge ad un contesto
familiare che non esiste più perché presuppone una rete di
relazioni familiari che gli anziani non hanno alle spalle, viste che
la maggior parte dei nuclei sono costitute da un unico soggetto.
Quanto ai cinque milioni che questa nuova legge comporterebbe secondo
l’assessore, ultimamente sono state tolti al Pronto soccorso
proprio 5 milioni di euro, costringendo anche i cittadini meno
abbienti a pagare i ticket, probabilmente proprio a favore di questo
progetto.
Fasanelli
(Misto) ha spiegato il proprio voto di astensione con il fatto
che questa riforma poteva essere molto più incisiva. Non solo nel
metodo ma anche nel metodo, perché rinvia alle decisioni attuative
della Giunta, che sarà molto più libera di adottare le proprie
scelte. Positivo è stato aver eliminato l’azzeramento dei cda
delle case di riposo. Sarebbe stata una decisione affrettata e solo
grazie all’opposizione politica sua e degli altri consiglieri di
minoranza questo pericolo è stato fugato. Fasanelli ha chiesto di
non sottovalutare nell’attuazione della legge il contributo dei
volontari e delle associazioni con i loro lasciti alle case di
riposo. E si augurato che gli attori del sistema siano sentiti dalla
Giunta quando si definirà il regolamento.
Degasperi
(M5s) ha ricordato che a causa della mancanza del numero legale
della maggioranza si è sprecato molto tempo. E ha ribadito che
definire questa legge una “riforma del welfare anziani” sembra
eccessivo. La normativa rispetto alle intenzioni di partenza è stata
molto ridimensionata. Ha concluso motivando il proprio voto di
astensione con il fatto che questa legge non è in grado di
peggiorare la situazione attuale. La legge non prevede per ora
risorse, ma la verità è che prima se ne tolgono alle famiglie e poi
si restituisce molto meno. Degasperi ha lamentato infine il fatto che
un ambito come questo, che dovrebbe essere governato direttamente dal
pubblico, sia stato invece trasformato con il coinvolgimento dei
privati in un mercato dove come per i telefoni i cittadini dovrebbero
cercare il gestore più conveniente.
Simoni
(PT) ha esordito affermando che il proprio gruppo avrebbe voluto
approvare questo ddl che invece avrà solo il voto di astensione di
PT. Motivo: “non abbiamo compreso il rigetto di una serie di
emenbdamenti che prevedevano anche in norma il coinvolgimento
dell’Upipa, organizzazione rappresentativa di chi gestirà questi
servizi così delicati”.
Kaswalder
(Misto) ha preannunciato la propria astensione perché dispiace
constatare come si neghi attenzione alle esigenze delle case di
riposo impegnate con anziani sempre meno autosufficienti specialmente
nelle zone periferiche di montagna. La speranza è che sia sentito
l’Upipa perché contribuisca alla definizione delle norme
attuative.
Plotegher
(Pd) ha motivato il voto favorevole del proprio gruppo per la
nuova architettura disegnata dalla legge con l’attribuzione alle
Comunità di valle e al territorio Valle dell’Adige delle risorse
necessarie al funzionamento di Spazio Argento. La natura
dell’emendamento da lei presentato e non compreso dall’assessore
era di ribadire la centralità delle Comunità di valle, fondamentale
per dare indirizzo e assegnare risorse a Spazio Argento. Tra Spazio
Argento, il cui lavoro sarà estremamente importante in termini di
fronte e di back office con personale specializzato, e la Comunità
di valle, forse è stato ricordato poco per Plotegher il ruolo del
Tavolo territoriale, che per legge vedrà la presenza delle Apsp, che
contribuiranno al coordinamento e all’individuazione dei bisogni.
Importante sarà tenere in considerazioni l’autonomia delle
Comunità di valle e del territorio Valle dell’Adige, che si sono
attivate in questi ultimi anni per organizzare risposte alle esigenze
delle persone anziani. La riforma tende a rendere più omogenei i
servizi, ma sarà importante rispettare i già buoni interventi messi
in campo dai territori. Per la consigliere i passaggi nella
commissione consiliare competente potranno superare i dubbi delle
minoranze.
Viola
(PT) ha osservato che il dibattito su questa legge è iniziato
troppo tempo fa. Si tratta di un riordino e non di una riforma, che
ha punti positivi ma molto è delegato ad atti amministrativi della
Giunta. Per questo si è puntato molto da parte nostra sull’esigenza
di garantire i pareri nella fase attuativa. Si tratta di valorizzare
i soggetti che alla fine erogano i servizi. Più partecipazione c’è
e meglio è, non viceversa. Si parla tanto di “welfare generativo”,
che in sostanza significa welfare partecipativo. Giusto che la Giunta
assuma le proprie decisioni, ma solo dopo aver sentito chi ha titolo
per pronunciarsi nel merito. Viola ha esortato l’assessore a non
nominare più il welfare generativo dopo aver impedito di prevedere
nella legge una vera partecipazione. E ha preannunciato l’astensione
perché “con questa norma si è persa un’occasione: quella di
sentire chi opera direttamente in questo campo.
Tonina
(Upt) ha motivato il voto positivo al ddl “che – ha detto –
sentiamo anche nostro per il contributo che abbiamo portato e perché
c’è stato un coinvolgimento sa subito nel gruppo di lavoro che
abbiamo voluto costituire con la partecipazione di Rsa, di presidenti
e direttori, dei vertici di Upipa, delle Comunità di valle e della
cooperazione. Sono stati interpretati nel modo giusto i problemi
attuali e del futuro, considerato i 110.000 delle persone
ultrasessantacinquenni che diventeranno 150.000 tra pochi anni.
Tonina ha sottolineato in particolare l’esigenza di riconoscere e
valorizzare i servizi più importanti già attivi nel nostro
territorio. “Le Apsp – ha ricordato – sono diventate negli anni
risorse e punti di riferimenti essenziali per le comunità e i
territori in cui operano. Si tratta con la riforma di potenziare
questa presenza nel futuro, anche prevedendo possibili fusioni purché
nascano dal basso e siano condivise”. Tonina ha infine riconosciuto
all’assessore il merito di aver accolto le istanze evidenziate
dall’Upt.
Ossanna
(Patt) ha spiegato il sostegno convinto del suo gruppo al ddl che pur
partendo da presupposti diversi rispetto a questo testo è stato
frutto anche del lavoro svolto dal Patt, i cui imput sono stati
recepiti in questa legge. Legge che per Ossanna ha dato valore al
territorio lasciando alle case di riposo la possibilità di
scegliere. Importante è stata anche la creazione di Spazio Argento
che unifica i servizi che dovranno rispondere ai bisogni degli
anziani. Il capogruppo ha plaudito alla capacità dell’assessore di
accontentare con il ddl sia il Patt sia il mondo degli anziani.
Fugatti
(Lega) ha preannunciato il proprio voto di astensione ricordando
la forte levata di scudi delle case di riposo contro questo ddl che
era fortemente accentratore. Problema poi superato e tuttavia, per
Fugatti, questa legge non risponde davvero ai bisogni degli anziani
sia perché esclude una vera concertazione, almeno sentendo Upipa,
nella fase attuativa.
L’assessore
Zeni ha ricordato il percorso lungo e partecipato della riforma,
con i due tavoli che hanno coinvolto tutti gli attori, la modifica
del progetto iniziale. Per questo secondo Zeni è ingiusto affermare
che non vi sia stata disponibilità a prevedere la partecipazione
delle rappresentanze delle case di riposo. Allora la Giunta avrebbe
dovuto prevedere il coinvolgimento di tanti altri soggetti
direttamente interessati, come gli operatori del settore. Non si
poteva prevedere di sentire tutti questi soggetti ma la Giunta, ha
assicurato, non mancherà di interpellarli nella fase attuativa. Zeni
ha sottolineato che gli obiettivi del report del primo tavolo sono
gli stessi del testo finale di questo ddl. L’aver spostato il
centro dei servizi nelle Comunità di valle non cambia a suo avviso
la sostanza del provvedimento, che prevede di coinvolgere attivamente
i territori, visto che una serie di competenze e di risorse vengono
assegnate a questi enti. Le Comunità passeranno dall’essere
soggetti competenti solo nell’assistenza domiciliare a soggetti che
potranno fare politiche territoriali gestendo le relative risorse.
“Il 2018 – ha concluso Zeni – sarà un anno di attuazione
importante della legge territorio per territorio, ma oggi noi diamo
gli strumenti e le opportunità per rendere possibile questa
crescita”.
Il
disegno di legge è stato alla fine approvato con 18 voti a favore e
12 di astensione.