Ecco perché il punto è stato inserito all'ordine del giorno della prima sessione consiliare di ottobre
nota del presidente Bruno Dorigatti relativa alla nomina del nuovo garante dei diritti dei detenuti
La nuova figura è istituita presso l'ufficio del difensore civico
La
recente istituzione della figura del Garante dei Detenuti suggerisce
di chiarire la procedura adottata dal Consiglio provinciale, anche al
fine di fugare ogni eventuale perplessità.
La
figura del garante dei detenuti, insieme al garante dei minori, è
stata istituita con la legge provinciale n. 5 del 2017, che ha
inserito l'articolo 9 bis nella legge provinciale n. 28 del 1982,
relativa al difensore civico.
La
legge provinciale istitutiva delle due figure è stata approvata
nella seduta dell'8 giugno 2017, dopo un percorso istruttorio in
commissione iniziato ancora nel 2016, ed è entrata in vigore il 12
luglio 2017. L'aula consiliare ha esaminato il disegno di legge nella
tornata consiliare del 6, 7 e 8 giugno affrontando una discussione
molto articolata (furono presentati poco meno di 1000 emendamenti);
in quel contesto il comma relativo alle attività professionali, già
presente nel testo licenziato dalla Commissione, fu precisato con
l'aggiunta dell'attuale comma 10 dell'articolo 9 bis della legge
provinciale n. 28 del 1982 che richiede all'Ufficio di Presidenza,
entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, di determinare le
fattispecie in cui i garanti sono tenuti ad astenersi a pena di
decadenza previo parere della Prima Commissione permanente. Si
chiarisce così, che il parere della Prima Commissione è quindi
previsto per legge, come accade per moltissimi altri atti. Anche in
questo caso si tratta di un parere obbligatorio, ma non vincolante.
La Commissione svolge cioè una funzione consultiva con la quale può
essere di ausilio all'organo decidente.
Il
Legislatore ha costruito la figura del garante in modo nuovo: insieme
al garante dei minori è istituito presso l'ufficio del Difensore
civico che mantiene un ruolo di coordinamento; è sottoposto alle
medesime incompatibilità previste per il Difensore civico
dall'articolo 7 della legge provinciale n. 28 del 1982 ma, a
differenza di questo, può esercitare un'attività professionale. Per
questo motivo riceve un'indennità inferiore, pari ad un terzo
dell'indennità percepita dai consiglieri provinciali.
Da
qui la necessità di prevedere un obbligo di astensione da attività
professionali che possono interferire con lo svolgimento della
funzione. Su quest'ultimo passaggio va forse richiamata la differenza
fra la figura del garante provinciale e del garante nazionale, con
particolare riferimento
al
non essere dipendente da pubbliche amministrazioni, come previsto
dall'articolo 7 del decreto legge n. 146 del 2013.
In
breve, basti dire che il garante nazionale è costituito presso il
Mnistero della giustizia e svolge la propria attività su tutto il
territorio nazionale; il garante di cui si discute è una figura
provinciale istituita presso l'ufficio del Difensore civico che, come
avviene per gli altri garanti regionali o locali, svolge la propria
attività con riferimento ad un territorio di competenza. Ciò è
stato peraltro considerato nel documento sottoposto all'Ufficio di
Presidenza che ha stabilito limitazioni professionali riferite ad
amministrazioni pubbliche nei settori di competenza del garante.
Per
concludere, una notazione rispetto alla critica di aver inserito la
nomina all'ordine del giorno.
Come
emerge dalle informazioni sull'iter della legge, la discussione su
tale figura interessa da tempo il Consiglio provinciale, il quale ha
svolto un percorso di discussione (pubblica) completo e ponderato.
Anche l'ultima fase della procedura, quella della nomina da parte
dell'Aula, non è da meno, visto che - come già notato - il punto,
all'inizio della tornata, è stato rinviato in attesa che l'Ufficio
di Presidenza adottasse i criteri relativi all'attività
professionale e ad essi venisse data adeguata conoscenza. Ad una
visione più accurata dei fatti, l'inserimento del punto all'ordine
del giorno ha costituito dunque solo un'opportunità per completare
celermente un percorso che dura ormai da tempo.
Il Presidente del Consiglio provinciale
Bruno Dorigatti