Inaugurata a palazzo Trentini la grande mostra retrospettiva
In oltre settanta opere l'arte di Carlo Sartori
La
saga del pittore contadino in una grande esposizione retrospettiva,
che mette in luce i tre diversi temi pittorici - vita, natura, volto
- che fortemente hanno caratterizzato
l’intero percorso di Carlo
Sartori (Ranzo
di Vezzano 1921-Trento 2010). E’ stata inaugurata poco fa a palazzo
Trentini – presenti anche cognata e nipoti dell’artista - la
mostra “Carlo
Sartori - La vita, la natura e il volto”, che
si deve alla collaborazione tra la Presidenza
del Consiglio provinciale,
il Trento
Film Festival
– proprio stamane a palazzo Geremia è stata presentata l’edizione
numero 65 - e la galleria Spazio
delle Arti di
Trento. I curatori della rassegna sono Gianluigi
Rocca e Alessandro Togni.
Il
segretario questore del Consiglio provinciale,
Mario Tonina,
ha accolto il pubblico portando il saluto del presidente Bruno
Dorigatti,
e con l’affetto del conterraneo ha ricordato la lunga permanenza di
Sartori a Godenzo. Nel messaggio inviato, Dorigatti ha collegato
idealmente questa mostra – che porta al centro dell’attenzione la
montagna, vista come il luogo della paziente fatica dell’uomo –
alla rassegna che l’anno scorso vide protagoniste invece le aspre
vette dipinte da Gotthard
Bonell.
Le
valenze di questa retrospettiva su Sartori sono state tratteggiate
dal critico giudicariese Alessandro
Togni,
che ha curato i testi in catalogo. Togni ha paragonato l’artista
trentino addirittura a Giotto, ha ricordato come le sue opere
evochino il romanico e il Rinascimento italiani, ha parlato di
pittura di genere sincera e carica di pathos e moralità. Non si
tratta di pittura naif, ha precisato, ma certo di un’arte che rende
fantastica la natura rappresentata.
L’ultimo
intervento oggi è stato di Roberto De Martin, presidente del
Trentino Film Festival, che ha elogiato la scelta tecnica di aprire
la mostra prima dell’apertura della rassegna cinematografica, di
modo che ci sarà il tempo adeguato per vedere e magari approfondire
questa articolata e affascinante rassegna.
Di
Sartori si ricordano mostre importanti, come quella del 1994 proprio
a palazzo Trentini. Ora però si ha l’occasione di ammirare anche
l’inedita rassegna delle tele con le nature morte dell’artista e
la sala con gli autoritratti: due aspetti quindi meno noti di Sartori
e d’altra parte fondamentali nel suo percorso. Le oltre settanta
opere, anche di grande formato, reperite in larghissima parte presso
i collezionisti privati - oltre che presso la Fondazione che porta il
nome del pittore - raccontano davvero in modo esaustivo l’evoluzione
artistica, con chiari riferimenti anche alla scuola fiamminga e a
maestri italiani come de Pisis e Morandi.
Le
opere legate al concetto della vita rappresentano l’ambiente, le
persone e l’anima della gente che abita il territorio delle
montagne del Trentino. Esperienze di una vita di fatiche, documentata
attraverso i riti del lavoro, affrontata sempre con estrema tenacia e
dignità. Figure umane volutamente e grottescamente deformate per
accentuare ulteriormente il senso della sofferenza e dell’umiltà
del dolore al cospetto della madre terra. Questo contenuto rimane
sicuramente il più conosciuto e il più apprezzato dell’artista
del Lomaso.
Il
secondo aspetto preso in considerazione è dedicato appunto alla
natura. Carlo Sartori dipinge un numero infinito di nature morte
floreali, che rare volte hanno visto la luce in mostre o esposizioni
dedicate all’artista. Un’allegoria frastornante di colori, a
volte persino esagerata, di un pittore visionario che dal suo intimo
racconto di umile felicità ci conduce all’interno di una visione
della natura quasi surreale.
Terzo
e non meno importante momento riguarda la serie dei 38 autoritratti,
dagli schizzi dei volti giovanili di ragazzo fino ai ritratti più
composti e costruiti in tarda età. Una mostra “completa”,
dunque, che ci fa conoscere a fondo l’uomo – artista, che con
animo schietto e autentico ha raccontato i riti e la vita di un tempo
perduto.
La
mostra “Carlo Sartori - La vita, la natura e il volto”, a cura di
Gianluigi Rocca e Alessandro Togni, resta aperta tutti i giorni
(dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19) fino al 14 Maggio 2017, nella
sale di Palazzo Trentini, in via Manci 27 a Trento. Dal 27 aprile e
fino al 17 maggio sarà visitabile parallelamente anche la collegata
mostra “Carlo Sartori - i disegni”, nelle Sale dello Spazio delle
Arti (Via Paradisi 7 - Trento ).