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07/05/2025 - In aula o in commissione

Question time in Consiglio provinciale

Tutte le interrogazioni a risposta immediata trattate oggi in emiciclo

Question time in Consiglio provinciale

I lavori riprendono giovedì alle 10.00

Question time in Consiglio provinciale

​Proponiamo di seguito una sintesi del question time discusso oggi in emiciclo. I lavori riprenderanno domani mattina alle 10.00 dal punto relativo al rendiconto generale del Consiglio provinciale.


02. Vanessa Masè (La Civica)

È vero che le biopsie mammarie si fanno a Padova?

La consigliera della Civica ha chiesto se corrisponda al vero che le biopsie mammarie vengono effettuate a Padova e se fosse così cosa intende fare la Giunta per rispettare il limite di attesa del referto di 10 giorni.

La risposta: L’assessore Mario Tonina ha risposto che nel 2024, i tempi medi di refertazione delle biopsie mammarie eseguite nell’ambito dello screening oncologico in provincia sono stati di 7,3 giorni lavorativi. Il 90% degli esami è stato completato entro 13,2 giorni lavorativi. Le tempistiche includono non solo le analisi istologiche standard, ma anche le valutazioni di espressione dei marcatori biologici nei casi in cui venga diagnosticata una neoplasia. Questi ultimi accertamenti, ha detto, fondamentali per una corretta classificazione del tumore e per la definizione del percorso terapeutico, comportano fisiologicamente tempi tecnici aggiuntivi di laboratorio. Le biopsie mammarie da screening vengono processate presso la Uo multizonale di Anatomia patologica dell’Apss, con sede principale all’Ospedale Santa Chiara di Trento. In casi rari e selezionati, qualora si presentino situazioni clinico-patologiche di particolare complessità, la struttura si avvale del supporto di centri specialistici fuori provincia. Questo avviene principalmente per la valutazione di tumori dei tessuti molli, dell’osso e di neoplasie melanocitarie complesse, per le quali è richiesta una competenza ultra specialistica. La Provincia attraverso l’Apss conferma il costante impegno nel garantire standard elevati di tempestività e qualità nella diagnosi oncologica, elemento essenziale per l’efficacia dei programmi di screening e per la tutela della salute pubblica, ha concluso.

La replica: Soddisfatta la consigliera Masé: è stata l’occasione per fare un po’ di chiarezza.



04. Francesca Parolari (Pd)

Ospedale di Rovereto, perché il no ai fondi Pnrr?

La consigliera del Pd ha chiesto quali sono i motivi per i quali non sono stati utilizzati i 10 milioni del Pnrr per il risanamento dell’ospedale di Rovereto.

La risposta: L’assessore Tonina ha risposto che la Provincia è assegnataria di circa 11 milioni e 680.000 euro dal Piano nazionale complementare (Pnc) destinati a interventi sui corpi G e F dell’Ospedale di Rovereto, in base a una valutazione di vulnerabilità sismica del 2010. Dopo le prime progettazioni e indagini tecniche affidate al Politecnico di Milano e a un’impresa di Ingegneria, sono emerse criticità rilevanti con impatti sull’attività sanitaria (gli interventi comportano gravi disagi per il funzionamento dell’ospedale tra cui la sospensione totale per 7 mesi delle attività nel corpo F, funzionamento ridotto di servizi sanitari e amministrativi per tutta la durata del cantiere, disponibilità limitata a una sola sala operatoria per le emergenze e necessità di noleggiare una Tac sostitutiva e valutare l’esternalizzazione della sterilizzazione), sull’incremento dei costi (l’importo aggiornato delle opere strutturali e impiantistiche è stimato in oltre 22 milioni di euro, ben oltre i fondi Pnc, costo che include interventi non previsti inizialmente, come lo spostamento degli impianti, noleggio Tac e strutture temporanee), sulle tempistiche non compatibili con il Pnc (la durata complessiva stimata dei lavori è di circa 40 mesi, con collaudo previsto tra il 2028 e il 2029, quindi ben oltre la scadenza del Pnc fissata a dicembre 2026. Anche ipotizzando un’accelerazione, non sarebbe possibile rispettare i termini). Alla luce dei gravi impatti sull’attività ospedaliera, dei costi e delle tempistiche incompatibili con il Pnc, ha detto Tonina, non è possibile realizzare i lavori nei tempi previsti, con conseguente perdita dei finanziamenti. Tuttavia, ha precisato, la rinuncia non rappresenta un disinteresse per il presidio: è anzi necessaria una pianificazione più organica che consenta di intervenire su più fronti (sismico, antincendio, accreditamento) in modo coordinato. Questo richiede la creazione di un “corpo buffer” non temporaneo ma strutturato per permettere la riorganizzazione graduale delle attività sanitarie senza sospensioni, un impegno preso con il presidente e che a breve sarà portato all’attenzione del territorio.

La replica: Parolari ha preso atto che gli interventi sono importanti e impattano sui pazienti, ma ha chiesto se non si potesse immaginare prima che interventi di questo tipo potessero avere questo impatto. Ci si chiede se non si poteva accorgersene prima per non dover poi correre ai ripari, distogliere i fondi e assegnarli ad altro intervento.


05. Roberto Stanchina (Campobase)

La Pat finanzierà il recupero del rifugio Campel?

Il consigliere di Campobase ha citato l’accordo appreso dalla stampa e chiesto alla Giunta se intenda inserire nel prossimo bilancio un finanziamento, magari attraverso il Fondo di sviluppo locale, del recupero del rifugio Campel sul monte Calisio nel comune di Trento.

La risposta: L’assessore Tonina ha detto che l’intervento prevede la demolizione e la ricostruzione della struttura esistente del rifugio per renderlo nuovamente in linea con le normative e fruibile dalla comunità di Villamontagna e dai visitatori della zona, data la sua nota terrazza panoramica su Trento. È previsto, ha detto, l’ampliamento delle attività di ristorazione che dovrà contemperare le esigenze imprenditoriali e di gestione e contenere l’impatto dell’attività anche in termini di traffico, tenuto conto della viabilità esistente e del limitato numero di posti auto disponibili. All’interno del rifugio, ha detto Tonina,  dovranno essere individuati degli spazi per la sede dell’Asuc di Villamontagna e per il gruppo degli Alpini. Tali elementi appaiono in linea con i criteri di ammissibilità a valere sulla Quota integrativa del fondo di cui al comma 3 bis dell’articolo 16 della legge provinciale 36/93 e sue modifiche (fondo sviluppo locale). La Giunta valuterà la possibilità di un finanziamento compatibile con le risorse che saranno rese disponibili sul bilancio provinciale, ha concluso Tonina.

La replica: Il consigliere ha detto di augurarsi che il “compatibilmente” si trasformi in una prospettiva concreta e positiva, magari già in assestamento di bilancio. Ha fatto bene l’assessore a ricordare che dell’opera beneficerà tutto il Trentino, ha aggiunto e ha ringraziato il nuovo presidente dell’Asuc e gli Alpini. 


07. Lucia Maestri (Pd)

Trasporto pubblico in declino, cosa intende fare la Giunta?

La consigliera del Pd ha chiesto cosa intende fare la Giunta per contrastare il declino del trasporto pubblico che ha visto, dopo il Covid, una perdita di 11 milioni di passeggeri in particolare a Trento.

La risposta: L’assessora Zanotelli ha risposto che si contesta l’affermazione secondo cui il declino continuo è di tutta evidenza: non risponde ai fatti e non rende giustizia agli importanti investimenti in corso sui mezzi e sulle infrastrutture, sia per il servizio urbano che per l’extraurbano. Ha citato gli interventi volti alla conversione del parco mezzi all’elettrico, con le relative infrastrutture di ricarica, e l’implementazione del trasporto verso le valli di Fiemme e Fassa nell’ottica delle olimpiadi, mediante il totale rinnovo del parco mezzi (elettrici e a metano) e la realizzazione degli hub di ricarica e di parcheggio (Cavalese, Sèn Jan e Penia). Ha detto veritiero, come evidenziato anche nella recente analisi in occasione dell’approvazione del bilancio della società Trentino Trasporti, che il periodo post-pandemico viene assorbito con lentezza dall’utenza abituatasi evidentemente alla movimentazione autonoma, evento testimoniato dalla ripresa del numero di passaggi sui mezzi urbani con un incremento progressivo ma lento, al punto di non aver ancora ripristinato i numeri pre-pandemici. Il fenomeno, ha aggiunto Zanotelli, è registrato ovunque, anche nelle realtà limitrofe. L’analisi potrebbe tuttavia essere alterata da problematiche che stanno emergendo sui sistemi informatici di rilevamento delle presenze a causa della vetustà, che in alcuni casi hanno manifestato problemi di rilevamento dei passaggi. A tal proposito ha confermato che è stato avviato da tempo un confronto con un proponente per una proposta di partenariato pubblico-privato per l’integrale rinnovo del comparto hardware e dei dispositivi di rilevamento, che vedrà compimento con la pubblicazione del bando finale entro il mese di maggio in corso. È previsto, ha aggiunto, nell’arco di due anni il totale rinnovo (ed implementazione) dei sistemi informatici e dei dispositivi applicati a bordo dei mezzi e delle stazioni. Non può essere taciuto il costo per l’apprestamento dei corsi per la formazione di nuovi autisti, problematica di rilevante impatto che si è manifestata su tutti i sistemi locali di trasporto pubblico locali in Italia. Questa misura ha consentito la messa in servizio di circa 30 nuovi autisti, consentendo in tal modo la conservazione del numero adeguato di personale per garantire il servizio sia urbano che extraurbano e contenere in tal modo il ricorso a vettori terzi privati. Infine, ha dichiarato Zanotelli, la dimostrazione dell’impegno dell’amministrazione nei confronti della conservazione degli standard di servizio si è manifestata con la recente integrazione degli stanziamenti per consentire alla società di incrementare il riconoscimento economico, in particolare al personale viaggiante, mediante la trattativa contrattuale di secondo livello. In tal modo si ritiene che in Provincia di Trento si possa proseguire con la garanzia del servizio pubblico offerto all’utenza anche nelle località più lontane e meno agevoli, offerta che è resa possibile ed articolata anche in particolari esigenze attraverso importanti investimenti nel materiale rotabile e nelle infrastrutture, perseguendo quindi un percorso diverso, rispetto a realtà limitrofe, che ad esempio scaricano tale impegno su formule contributive nei confronti delle famiglie e non apprestano lo stesso numero di collegamenti. L’assessora ha infine citato il recente sondaggio di customer satisfaction affidato da Trentino Trasporti a una ditta specializzata, esterna e indipendente, che ha evidenziato l’emersione di un buon grado di apprezzamento del servizio svolto da parte dell’utenza, pur nella consapevolezza che eventi esogeni possono determinare nell’immediato una percezione variabile.

La replica: La consigliera ha ringraziato Zanotelli di essersi fatta portavoce. L’interrogazione, ha affermato, è stata fatta qualche giorno prima che Trentino Trasporti rendesse pubblico il bilancio, poi riportato sulla stampa. La Trentino Trasporti diceva che il trasporto pubblico è pesantemente diminuito in termini di fruizione e utenza. L’assessora ha risposto con il piano di sviluppo, tutte cose buone e giuste, ma non ha risposto circa il che cosa si intende fare per incoraggiare l’utenza alla fruizione del trasporto pubblico. Si è riservata di riprendere successivamente l’argomento.


09. Michele Malfer (Campobase)

Si farà l’area per l’umido nel Crm di Predazzo?

Il consigliere di Campobase ha chiesto se la Giunta intende autorizzare la creazione di un’area per il rifiuto umido nel centro raccolta materiali di Predazzo.

La risposta: Zanotelli ha detto che la gestione della pratica ha seguito un percorso complesso perché la normativa provinciale prevede la competenza degli enti pubblici (Pat proprietaria del Crz e Comunità della valle di Fiemme) per la gestione del ciclo dei rifiuti. La Comunità legittimamente ha coinvolto nella gestione del Crz la Spa Fiemme Servizi attraverso un atto contrattuale e la Spa ha chiesto alla Provincia la voltura del Crz nei propri confronti. Il passaggio diretto del Crz dalla Pat alla società non è consentita dalle norme provinciali: l’aspetto è stato trattato dagli uffici e successivamente risolto ma ha comportato una dilatazione dei tempi. Per dare riscontro alle esigenze, premesso ciò, il Servizio provinciale ha chiesto un’integrazione della documentazione già trasmessa in particolare con elaborati progettuali che consenta una valutazione più precisa dell’intervento richiesto. L’integrazione è pervenuta al Servizio gestione degli impianti e si trova in fase di istruttoria. Realistico è prevedere che entro circa un termine di 30 giorni si possa pervenire alla conclusione della pratica.

La replica: Malfer ha detto che a due anni dalla richiesta non era giunta una risposta che ora è arrivata e ha ringraziato l’assessora.


13. Maria Bosin (Patt)

Come si sta studiando il fenomeno della denatalità?

La consigliera Patt ha chiesto quali studi e analisi, in particolare sociologici, siano stati avviati per valutare interventi efficienti e coordinati sul fenomeno della denatalità.

La risposta: La vicepresidente Gerosa ha detto che la denatalità in Trentino è un fenomeno centrale inserito nella strategia provinciale di legislatura nel Piano integrato di attività e organizzazione 2025-27 all’Obiettivo 3.1 per cui la Giunta ha già dato indicazioni alla Agenzia per la coesione sociale di mappare e analizzare le misure a sostegno della natalità, della genitorialità e delle famiglie avviando il progetto integrato (già partito) “Contenimento della denatalità” in collaborazione con UniTrento, la Fondazione Demarchi, Ispat e Apss. La Giunta ha pure rivisto l’atto di indirizzo per l’Università e la ricerca 2023-2025 includendo ulteriori attività di collaborazione su temi di particolare interesse tra cui proprio le politiche a sostegno della natalità. Il progetto di ricerca mira a formulare analisi approfondite per elaborare politiche e misure economiche volte a sostenere la natalità, partendo da una mappatura e da dati certi. L’Agenzia per la coesione sociale partecipa e coordina la ricerca, ha spiegato Gerosa, che ha la duplice finalità di assumere dati e informazioni utili alla formulazione di proposte a sostegno della promozione di strategie di sostegno e promozione della natalità e del benessere delle famiglie e di valutare le politiche in essere e formulare proposte e indicazioni per modificare le politiche e le misure per la famiglia. Per politiche in essere, ha precisato la vicepresidente, si intende a quelle che ci sono in Trentino e in altre Regioni, anche con uno sguardo al Nord Europa, dove gli indici di natalità sono diversi dai nostri. Avviato nel 2024, il progetto di ricerca si concluderà a fine 2025 e proseguirà con eventuali ulteriori attività nel 2026 anche in considerazione delle indagini Ispat programmate.

La replica: Bosin ha detto di non aver capito se si tratta solo di uno studio delle strategie e delle politiche o se si tratta di uno studio sociologico. L’obiettivo dell’interrogazione era focalizzare l’aspetto sociologico del fenomeno. Si attenderanno i risultati della ricerca.


15. Mariachiara Franzoia (Pd)

Problemi con Contracta, la giunta che fa?

La consigliera del Pd ha chiesto se la Giunta è a conoscenza e cosa intende fare per affrontare e risolvere i problemi che ancora si manifestano con la piattaforma Contracta.

La risposta: L’assessore Achille Spinelli ha premesso che la piattaforma Contracta è operativa da inizio 2024 ed è stata attivata dalla Provincia in ossequio alle disposizioni in materia di digitalizzazione introdotte con il nuovo codice dei contratti pubblici. A partire dall’1 gennaio 2024, ha affermato, l’intero processo di appalto pubblico deve essere gestito tramite piattaforme digitali certificate (secondo regole da Agid), interoperabili con un “ecosistema” di piattaforme nazionali, in particolare con la Pcp e con la Bdncp, gestite da Anac. L’interoperabilità è funzionale allo scambio di dati obbligatori, necessari per ottenere il Cig e per consentire il monitoraggio dei contratti, tramite invio di un set informativo completo alla Bdncp. Ne consegue, ha detto Spinelli, che alcune funzionalità della piattaforma sono necessariamente condizionate da configurazioni e modalità di funzionamento dell’ecosistema nel suo complesso, vincolanti per tutte le piattaforme di approvvigionamento. Configurazioni e modalità di funzionamento che, a partire da gennaio 2024, sono state oggetto di progressiva revisione ed implementazione e che a tutt'oggi sono suscettibili di revisione ed assestamento. Ciò premesso, ha evidenziato, rispondendo alle criticità sollevate:

- Interoperabilità con Sicopat (non tutti i dati e documenti caricati in Contracta vanno automaticamente su Sicopat ma solo quelli che transitano per Anac). Come noto la piattaforma di approvvigionamento digitale si compone, allo stato attuale, di due componenti certificate, Contracta e Sicopat. I flussi di dati inviati, tramite Pcp, alla Bdncp, sono effettivamente sempre allineati in quanto, tramite apposite funzioni, è possibile effettuare dei riallineamenti con le piattaforme nazionali. Per quanto riguarda i documenti, va sottolineato che l'allineamento fra le due componenti è una personalizzazione di interesse esclusivo delle stazioni appaltanti trentine, dato che soltanto in provincia di Trento la componente Sicopat consente anche di assolvere agli adempimenti in materia di trasparenza. Ciò ha generato talune difficoltà e rallentamenti nell'esecuzione delle operazioni tecniche necessarie. Si conferma tuttavia che sono pianificati i rilasci di tali funzioni entro fine giugno, che consentiranno di risolvere la problematica evidenziata.

- Per gli affidamenti diretti ci sono 3 tipi di procedura che andrebbero riuniti in una unica procedura e da lì, in base all'importo, si dovrebbe poi procedere con la relativa scheda Anac. Con la release del 28 aprile 2025 la problematica è stata risolta, eliminando in particolare una delle tre modalità indicate. Rimangono attive in piattaforma le funzionalità “Affidamenti diretti semplificati”, che consente l'invio di una richiesta di preventivo a uno o più operatori economici ed il successivo affidamento nonché l'invio della scheda Anac pertinente, e la funzionalità “Affidamenti senza negoziazione” che consente la mera interoperabilità con Anac ai fini della richiesta del Cig, nelle casistiche (residuali) per le quali il flusso verso l’operatore economico venga gestito esternamente alla piattaforma. Anche all'interno di tale funzionalità è possibile inviare la scheda Anac pertinente. Entrambe le modalità rispondono ad esigenze operative delle stazioni appaltanti e vanno pertanto mantenute. Si è peraltro ulteriormente semplificato eliminando anche la funzione “Richiesta di preventivo”, di fatto assorbita dalla funzione “Affidamento diretto semplificate”.

- Alcuni dati vanno inseriti inutilmente più volte. Sempre a seguito della release del 28 aprile 2025 sono state apportate alcune semplificazioni volte alla riduzione dei dati da inserire obbligatoriamente in fase di creazione della procedura dì affidamento. Dette semplificazioni riguardano, ad oggi, i gruppi funzionali “Affidamenti diretti senza negoziazione” e “Negozio elettronico”. Ulteriori semplificazioni saranno introdotte successivamente, compatibilmente con eventuali limitazioni tecniche. Si sottolinea, comunque, che l’invio dei dati alla Pcp e la compilazione delle relative schede sono ottimizzati in modo tale da non replicare i dati inseriti ai fini della creazione e gestione del flusso operativo rispetto a quelli previsti per l'invio delle schede Anac. Ad esempio, la scheda S2 viene inviata automaticamente con dati già presenti in piattaforma, senza alcuna necessità di intervento manuale dell'operatore. 

- Nelle procedure negoziate manca un passaggio di comunicazione dell’apertura delle buste economiche: la procedura implementata su Contracta rispecchia fedelmente quanto previsto dalla normativa vigente in materia di riservatezza della gestione delle informazioni relative alle procedure di gara.

- Una volta pubblicata la procedura il sistema è rigidissimo e non permette alcuna modifica anche relativa alla parte amministrativa. In merito a questa osservazione vanno considerati distintamente i dati richiesti obbligatoriamente da parte delle piattaforme nazionali (Pcp-Bdncp), per i quali non è prevista la possibilità di modifica a causa di vincoli di quest'ultime (finalizzati alla garanzia di allineamento delle informazioni), dai dati indipendenti dall’interoperabilità con le piattaforme nazionali, per i quali risulta siano ammesse modifiche. Eventuali miglioramenti in tal senso saranno possibili previa verifica di compatibilità con le piattaforme nazionali. Sono comunque già disponibili in piattaforma alcune funzioni di modifica, rettifica, revoca, proroga, sospensione e ripristino gara, sostituzione Rup, descritte in apposito manuale pubblicato.

- Riguardo ai contratti semplici il sistema è lento nel caricare e ci sono problemi con l'attesa della restituzione del Cig anche di un giorno. Questa problematica è nota ed è diffusa a livello nazionale. Dipende dai tempi di generazione e caricamento del Cig da parte della Pcp, pertanto non è controllabile da parte della Provincia. Ad oggi, una volta generato il Cig sulla piattaforma nazionale, viene immediatamente visualizzato da Contracta. 

- Infine, quando la procedura restituisce un errore non si può intervenire in nessun modo e va rifatta l'intera procedura di affidamento. Anche in questo caso la problematica dipende da vincoli indotti dalle configurazioni della Pcp, pertanto  non è controllabile da  parte della Provincia. In alcuni casi è comunque possibile intervenire manualmente riallineando i dati inviati sulla piattaforma nazionale, tramite supporto specialistico, mentre in altri casi è necessario riavviare la procedura. Anche in questo caso eventuali miglioramenti saranno possibili previa verifica di compatibilità con le piattaforme nazionali.

La replica: La consigliera ha detto che premeva, al di là delle risposte tecniche, sapere se eravate a conoscenza delle criticità e se si mettono in atto soluzioni di razionalizzazione dei sistemi per rendere meno complicata la vita degli uffici pubblici. Questo interessava e questo pare di aver colto dalla risposta.


17. Chiara Maule (Campobase)

Comunità di recupero, fatte le quattro assunzioni previste?

La consigliera di Campobase ha chiesto, a fronte di una crescente domanda e ai lunghi tempi di attesa per accedere alle quattro comunità di recupero per tossicodipendenti, se le quattro assunzioni (due psicologi e due assistenti sociali) annunciate nel febbraio del 2024 sono poi state effettuate. Inutile aggiungere che del tema dovrebbe farsi carico tutta la comunità, ha aggiunto.

La risposta: Tonina ha precisato che, di norma, i tempi di attesa tra i primi contatti e l’entrata effettiva in comunità terapeutica sono legati alla definizione del progetto terapeutico tra la persona, l’Uo dipendenze e la comunità stessa. Infatti, è necessario innanzitutto che la persona interessata abbia espresso la propria volontà a intraprendere il percorso e che abbia una sufficiente motivazione a sostenerlo. Inoltre, è necessario definire e concordare un progetto condiviso tra tutti i soggetti coinvolti, definendo obiettivi e attività realizzabili. Si tratta quindi di un percorso i cui tempi possono variare. Ha anche precisato che le nuove direttive per la programmazione dell’offerta dei servizi nell’area delle dipendenze hanno confermato anche la modalità di accesso definita “modulo di pronta accoglienza”, che non prevede liste di attesa e garantisce un inserimento urgente alle persone che presentano gravi problematiche di salute. I finanziamenti statali, ha detto, hanno consentito l’assunzione presso l’Uo Dipendenze di 4 professionisti (2 psicologi e 2 assistenti sociali) che hanno prestato la loro attività, a livello ambulatoriale, per introdurre attività specifiche di consulenza e sostegno familiare nell’ambito del potenziamento degli interventi e dei percorsi di cura per gli adolescenti e dei giovani adulti e per i loro genitori. Il rapporto di collaborazione con questi professionisti si è concluso il 12 gennaio 2025 a seguito dell’esaurimento del finanziamento statale. I progetti si sono conclusi. Per riattivare tali progettualità Apss ha inoltrato richiesta di inserimento stabile dei professionisti psicologi in pianta organica. Attualmente è in corso di analisi presso il Dipartimento il piano triennale dei fabbisogni del personale dell’Azienda provinciale, sulla base di indicatori nazionali e locali, compreso l’ambito della Salute mentale e lo specifico settore delle dipendenze.

La replica: Maule ha detto di capire che è in corso il piano triennale, però nel frattempo le persone aspettano di poter avere risposte sulle loro esigenze. Non si parla di attendere che si asfaltino case, ma di persone. Ha chiesto di fare quanto possibile per accelerare: si vuole davvero che queste persone possano lavorare ed essere all’interno degli enti che tanto hanno bisogno di loro per rispondere ai bisogni delle persone. Le comunità devono rispondere in primis a chi fa fatica, non a chi è in grado di procedere da solo.


01. Walter Kaswalder (Patt)

Quando si potrà vedere la Orf?

Il consigliere del Patt ha chiesto quali sono le tempistiche per estendere a tutti i territori delle minoranze linguistiche e dell’intera provincia il segnale tv della Orf 1 e della Orf sport.

La risposta: L’assessore Tonina ha chiarito che la legge provinciale 6 del 2008 riconosce ai cittadini appartenenti alle popolazioni di minoranza il diritto di avere informazioni sia scritte che audiovisive nella lingua propria di ciascuna comunità. Negli anni scorsi tale informazione è stata garantita attraverso il canale televisivo dedicato alle minoranze linguistiche e attraverso una convenzione tra la Provincia e la RAI. Nel 2023 è stata valutata l'opportunità di attivare il servizio di trasmissione dei canali ORF nei territori della Provincia autonoma di Trento, a seguito di parere favorevole della conferenza delle Minoranze in ordine alla trasmissione dei canali ORF1 ed ORF Sport. La Giunta Provinciale, con delibera del 2023 ha approvato lo schema di convenzione tra la Provincia, Radiotelevisione Azienda Speciale della Provincia di Bolzano e ORF, in base al quale ORF concede alla Provincia di trasmettere i propri programmi sul proprio territorio. Rispetto all'impostazione iniziale dello schema di convenzione si è ritenuto di potenziare il segnale di codifica, richiedendo un miglioramento della banda di trasmissione. Tale modifica è stata approvata dalla Giunta provinciale con deliberazione nel dicembre scorso. A seguito della necessaria istruttoria tecnica, il servizio relativo alla trasmissione del segnale televisivo ORF 1 e ORF Sport è stato pertanto affidato all'operatore El Towers S.p.A., che opera in condizione di monopolio. Il 17 marzo 2025 è stata richiesta al Ministero l'assegnazione dei Logical Channel Number (LCN). La data di rilascio del servizio avverrà entro trenta giorni lavorativi dalla conferma dell'assegnazione.



03. Claudio Cia (Misto)

Rivisti i criteri per la “dote finanziaria”?

Il consigliere ha chiesto se, attuando un odg collegato al bilancio, siano stati rivisti i criteri di accesso per le giovani coppie alla cosiddetta “dote finanziaria”. Una misura pensata per contrastare il calo demografico e che una delibera del dicembre ha reso meno accessibile.

La risposta: L’assessora Gerosa ha chiarito che sono ancora in corso le analisi per individuare il target dei beneficiari e l’eventuale estensione dei criteri. Appena individuato il target sarà possibile definire i limiti dello stanziamento o la necessità di un’integrazione.

La replica: Il consigliere Cia ha replicato compiacendosi per il fatto che la risposta non escluda l’impegno e la necessità di fare degli approfondimenti.


06. Antonella Brunet (Lista Fugatti)

Individuato il responsabile della Casa di comunità del Primiero?

La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto se sia stato individuato il nome del responsabile della Casa di comunità di Primiero – San Martino di Castrozza e quali sono i tempi previsti per la riorganizzazione della struttura.

La risposta: L’assessore Tonina ha chiarito che il Direttore Generale di APSS, con delibera del 17 aprile 2025, ha individuato i responsabili per l’allestimento e l’avvio delle Case delle Comunità, degli Ospedali di Comunità e della struttura Hospice Pediatrico di Trento; interventi questi in parte in itinere e in parte in fase di conclusione. Si tratta di un passaggio obbligatorio per presidiare il processo tecnico-amministrativo finalizzato al raggiungimento dei target del PNRR entro scadenze inderogabili, pena la revoca dei finanziamenti. Per la struttura rimane confermato l’impegno e la valutazione per rivederne gli spazi, tenendo conto di quanto previsto dalla delibera che ha individuato la sede polivalente di Primiero-San Martino di Castrozza quale realtà organizzata secondo la logica delle Casa di comunità.

La replica: La consigliera si è augurata che l’iter si avvii prima possibile.



08. Lucia Coppola (Avs)

Ci farà informazione sulla contaminazione da Pfas?

La consigliera di Avs ha chiesto se la Giunta, tramite l’Appa, intenda prevedere una comunicazione periodica rivolta ai cittadini sulla contaminazione da Pfas.

La risposta: L’assessora Zanotelli ha ricordato che sul sito dell’Appa c’è una pagina web dedicata alla pubblicazione dei dati relativi al monitoraggio dei Pfas, tempestivamente aggiornata. Quanto alle verifiche sul territorio provinciale, Appa assicura il monitoraggio permanente sulle acque superficiali e sotterranee, che comprende anche il rilievo dei Pfas. I dati dei Pfas sono disponibili complessivamente per 207 stazioni di monitoraggio cui se ne aggiungono altre 12 di indagine specifica per la zona del basso Chiese, monitorate due volte all’anno.



10. Michela Calzà (Pd)

Ospedale di Arco, ci sarà attenzione per Ps e salute mentale?

La consigliera del Pd ha chiesto se, nell’investimento da 10 milioni di euro per il rinnovamento dell’ospedale di Arco, sarà inserito in un piano di potenziamento della sanità nell’Alto Garda e se, come richiesto dai comuni, verrà posto particolare attenzione al Pronto soccorso e alle strutture per la salute mentale.

La risposta: L’assessore Tonina ha comunicato che sono in corso le interlocuzioni con l’Unità di Missione presso il Ministero della Salute per l’attuazione del PNRR e del Piano Nazionale Complementare ai fini dell’autorizzazione per lo spostamento dei finanziamenti per circa 11.680.000 euro dall’ospedale di Rovereto all’Ospedale di Arco. I fondi PNC sono destinati al miglioramento sismico del padiglione B e alla demolizione del Padiglione A e sua parziale ricostruzione. La parziale ricostruzione, unitamente allo spostamento delle funzioni dell’area della salute mentale, in collocazione diversa e fuori dall’ospedale di Arco, metteranno a disposizione consistenti spazi che potranno consentire una riorganizzazione delle funzioni tali da consentire fra il resto anche l’ampliamento degli spazi a disposizione del Pronto Soccorso. Tali aree, ha ricordato Tonina, hanno fruito già di un ampliamento nell’ambito degli interventi del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera, approvato in epoca Covid, con la realizzazione di una camera calda di circa 100 metri quadri e la realizzazione di un’area di osservazione breve intensiva di 120 metri quadrati.

La replica: La consigliera Calzà ha ringraziato per la risposta e per l’interessante notizia del possibile trasferimento dei fondi sull’ospedale di Arco. Premeva anche capire se la Giunta sarebbe disposta ad aumentare gli investimenti per potenziare i servizi, ha aggiunto, perché il PS ha necessità reali di intervento e le code attualmente sono altissime. Segnalo, ha concluso, che nonostante l’investimento sulla salute mentale, la chiusura del servizio nella nostra zona rappresenta un grosso problema: servirebbe maggiore attenzione, ha caldeggiato, pur dichiarando di comprendere le difficoltà.


11. Francesco Valduga (Campobase)

Rovereto, a che punto è la progettazione della stazione dei bus?

Il consigliere di Campobase ha chiesto quale sia lo stato dell’arte della progettazione della stazione delle corriere sull’areale ovest della stazione dei treni di Rovereto.

La risposta: L’assessore Tonina ha chiarito che la costruzione di un nuovo hub del trasporto pubblico locale a Rovereto è prevista in un'area sita in via Zeni, di proprietà della società Rete Ferroviaria Italiana e dovrà essere realizzata da Trentino Trasporti. Il passaggio preliminare alla realizzazione dell'opera è rappresentato dall'acquisizione dell'area da parte di Trentino Trasporti. Le attività finalizzate a tale acquisizione sono attualmente in corso, con l’approfondimento di una tematica particolarmente sensibile ovvero la gestione dell'eventuale ritrovamento di reperti archeologici durante i lavori. Per tale motivo, sono in corso interlocuzioni anche con la competente Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia di Trento per la raccolta di informazioni sul potenziale rischio di ritrovamento di reperti archeologici ed eventuali misure preventive. Risolte le problematiche si potrà procedere alla sottoscrizione dell'accordo preliminare dando il via alle diverse fasi del procedimento, che si ritiene possa concludersi entro il 2029.

La replica: Il consigliere Valduga non ha nascosto la sua insoddisfazione: la motivazione rispetto alla preoccupazione per i beni archeologici, in quella zona, appare superficiale. Ricordo che stiamo parlando di questo progetto dal febbraio del 2016, ha aggiunto.


14. Filippo Degasperi (Onda)

Bonifica di un terreno, è tutto regolare?

Il consigliere di Onda ha chiesto se la Giunta intenda verificare le autorizzazioni e il rispetto delle normative per quanto riguarda il materiale scaricato di un lavoro di bonifica su un’area di Trento nord.

La risposta: L’assessora Zanotelli ha chiarito che alcune delle particelle sono oggetto di una procedura attivata nel gennaio 2025. La segnalazione pervenuta da Appa nel febbraio scorso ha come oggetto la bonifica di queste particelle e in data 4 marzo è stato chiesto al Comune di effettuare le verifiche di competenza. L’attività di controllo è ancora in corso e il 30 aprile scorso è stato chiesto da Appa un aggiornamento.

La replica: È imbarazzante che una segnalazione arrivata a febbraio sia ancora senza risposte a maggio. Appa avrà le competenze per verificare se quanto portato su un terreno risponde o meno alle normative, ha sbottato Degasperi Non mi attendo uno scaricabarile, mi attendo che l’assessora alzi il telefono e faccia le verifiche del caso, altrimenti serve a poco avere sia Appa che l’assessore, ha concluso.


16. Paolo Zanella (Pd)

Richiedenti asilo, quali sono i dati aggiornati?

Il consigliere Pd, rilevando i gravi problemi che riguardano i richiedenti protezione internazionale, ha chiesto alla Giunta un aggiornamento dei dati. Nel 2023, ha ricordato, hanno avuto a che fare con il sistema di protezione internazionale in Trentino 1805 persone che hanno chiesto a Cinformi l’appuntamento in Questura per presentare la domanda di protezione internazionale; 633 sono state autorizzate dal Commissariato del Governo per entrare in accoglienza; solo la metà di queste (319 persone) sono state effettivamente accolte nei 730 posti disponibili secondo il protocollo d'intesa tra Provincia e Commissariato del Governo.

La risposta: L’assessore ha fornito il numero delle domande di appuntamento per la Questura presentate a Cinformi (1.857), il numero di domande di Protezione internazionale presentate in Questura (1.429), il numero di ingressi nei posti CAS (284). I tempi di attesa medi tra domanda in Questura e ingresso nei CAS va da 10 a 12 mesi.

La replica: State lasciando ancora più persone per strada sotto i ponti, vergognatevi, ha tuonato Zanella nella replica.​