I temi: polizia locale, ordinamento degli infermieri, uso del medaglione del sindaco, una struttura per la bicicletta
Pomeriggio in aula: approvate 4 mozioni (una parzialmente)
I lavori riprendono domani mattina. Orario 10.00-13.00
Pomeriggio
di mozioni in Aula. Il Consiglio Provinciale ha approvato
all’unanimità il rafforzamento dei servizi di Polizia locale sul
territorio e la valorizzazione della comunicazione dell’attività
svolta anche attraverso i social. Approvata anche la mozione che
promuove l'uso del medaglione del sindaco come simbolo dell’Autonomia
trentina. In tema sanitario, per sopperire alla carenza di infermieri
è stato dato il via libera alla revisione dell’ordinamento
professionale del comparto sanitario e alla valutazione di
adeguamenti del contratto di lavoro del comparto sanità trentino
guardando a quello altoatesino, nei limiti delle risorse finanziarie
disponibili. Ancora, sì unanime anche alla realizzazione di
un’infrastruttura dedicata alla pratica delle diverse discipline
della bicicletta. Domani il Consiglio Provinciale riprenderà dalle
ore 10.00.
Nei
dettagli il dibattito in Aula.
APPROVATA
- Promuovere l'uso del medaglione del sindaco come simbolo
dell’Autonomia trentina
La
mozione di Eleonora Angeli (Lista Fugatti) riguarda la
promozione e sensibilizzazione sull’utilizzo del medaglione del
sindaco, simbolo distintivo dell’autonomia trentina. Questo
medaglione, previsto dall’articolo 57 del Codice degli enti locali,
è un segno che in aggiunta alla fascia tricolore identifica
l’amministrazione comunale in occasioni ufficiali e locali. È
tradizionalmente più utilizzato in Provincia di Bolzano e solo
recentemente è stato adottato anche da alcuni sindaci del Trentino.
Angeli invita la Giunta ad agire con il Consorzio dei Comuni per
sensibilizzare i sindaci e le amministrazioni comunali
sull’importanza dell'adozione del medaglione, avviando
un’iniziativa per promuoverne l’uso. Inoltre, si suggerisce di
valutare, compatibilmente con le altre esigenze di bilancio, la
possibilità di un contributo da parte della Provincia per l’acquisto
del medaglione.
Nella
discussione, Claudio
Cia (Gruppo
Misto) ha rilevato
l’innegabile valore simbolico, ma “serve fare attenzione alle
risorse sempre più risicate che hanno a disposizione i Comuni.
La gente chiede attenzione e
chiede di avere amministrazioni che possano
amministrare”. Roberto
Stanchina
(Campobase) ha ricordato che già dal 1984 è ammesso l’utilizzo
del medaglione e diversi Comuni lo utilizzano insieme alla fascia da
sindaco. Lucia Maestri ha aggiunto che è del 2017 anche una legge
regionale sull’uso del medaglione. “Medaglione o no – ha poi
detto Maestri - va messa al centro l’autorevolezza dei Comuni.
Quella sul simbolo è una discussione perniciosa perché gli
strumenti ci sono già”. Ad intervenire anche Filippo
Degasperi (Onda):
“Se dobbiamo pensare a simbolo distintivo del Trentino perché
dobbiamo copiare dagli altoatesini? Copiare non è una modalità
efficace per evidenziare la nostra Autonomia. Se poi un sindaco ha
difficoltà ad utilizzare il tricolore ha sbagliato carica e i due
simboli non vanno messi in contrapposizione”. Posizione condivisa
da Francesco Valduga
(Campobase) nelle
dichiarazioni di voto: “ Il
tema è la libertà della sensibilità di ciascuno e non si devono
creare contrapposizioni tra veri autonomisti e autonomisti”. Walter
Kaswalder (Patt) ha
evidenziato in modo positivo la proposta: “La legge c’è, e credo
sia giusto sensibilizzare i Comuni all’utilizzo. Poi ciascuno
deciderà cosa utilizzare”. Christian
Girardi (Fdi) ha
condiviso nel merito la mozione, ma con alcune perplessità: “Non
condivido la logica che Provincia e in questo caso il Consiglio
Provinciale debba insegnare ai sindaci ciò che possono o non possono
fare. Non c’è bisogno di una lettera è già previsto dalle
normative”. Per Lucia
Coppola (Avs) la
mozione è “innocua e ridondante e i sindaci sono assolutamente in
grado di decidere se ricorrere a tricolore, medaglione o a entrambi i
simboli”. Posizione sostenuta anche Daniele
Biada (Fdi): “Ogni
sindaco ha la capacità di saper scegliere”. L’assessora Giulia
Zanotelli nel
rilevare che la competenza è dell'assessore Simone
Marchiori assente in
aula, ha dato parere favorevole della Giunta. Passando alle repliche,
la consigliera Angeli
ha voluto
specificare che la mozione risale al 23 ottobre 2024 a seguito delle
dichiarazioni dell'assessore Marchiori durante la giornata
dell’Autonomia e che nella proposta non vi è nessun intento di
creare contrapposizioni. La mozione è stata approvata.
APPROVATA
ALL'UNANIMITÀ - Corpo di Polizia locale: aggiornare i criteri di
riparto spese, rafforzare i servizi sul territorio, valorizzare la
comunicazione dell’attività svolta anche attraverso i social
La
mozione della consigliera Michela Calzà (Pd), ricorda gli
ambiti d’azione dei Corpi di polizia locale che, oltre al servizio
legato alla sicurezza urbana, alla rilevazione degli incidenti
stradali, alla risposta alle chiamate e comunicazioni degli utenti,
all’attività di polizia giudiziaria e di polizia amministrativa,
ai controlli nella attività di commercio e pubblici esercizi,
svolgono un compito di grande rilevanza sociale presso gli istituti
scolastici. Rileva la necessità di fondi per permettere ai Corpi di
polizia locale di svolgere al meglio le loro funzioni e impegna la
Giunta a rivedere entro e non oltre il prossimo aprile i criteri
connessi al riparto della quota Polizia locale prevedendo anche il
coinvolgendo del sistema delle autonomie locali; a incentivare
l’armonizzazione dei regolamenti comunali relativi al servizio di
polizia locale per ogni ambito territoriale e per ogni distretto; a
sostenere, anche con apposito finanziamento, il servizio di
Educazione stradale svolto dai Corpi di polizia locale presso gli
istituti scolastici e infine a sostenere, anche con apposito
finanziamento, programmi di formazione specifica, ad esempio per
meglio coordinare azioni ed interventi in collaborazione con i
servizi sociali del territorio. Alla mozione, con emendamento, è
stata aggiunta anche l'individuazione di forme per la valorizzazione
della comunicazione dell’attività svolta dalla Polizia Locale sul
territorio anche attraverso i social.
Nel
dibattito, l'assessora Zanotelli ha quindi dato parere favorevole
della Giunta anche sull’emendamento sottoscritto da Masè e Calza.
Così la consigliera Vanessa
Masè (La Civica):
“La formulazione dei criteri è attesa da tempo e il corpo di
polizia locale ne ha davvero bisogno. Stiamo vedendo che le forze
dello Stato fanno quello che possono con i budget a disposizione, e
guardando al futuro, la polizia locale avrà un ruolo sempre più
importante nelle zone periferiche anche
alla luce delle nuove esigenze ed emergenze”. Mariachiara
Franzoia (Pd) ha
voluto evidenziare la trasversalità del riconoscimento dato
dall'Aula al ruolo della polizia locale. La consigliera si è poi
soffermata sull’attività di educazione stradale in capo alle forze
di polizia locale “che non significa dare solo multe” e sul ruolo
che ha nel portare avanti “la sicurezza integrata” intesa come
tutela del bene pubblico a 360 gradi. Parere positivo anche da parte
di Francesco Valduga
(Campobase),
il consigliere si è poi soffermato sul ruolo della polizia locale
definendola “il front office delle comunità e delle municipalità,
inteso come educazione e
prevenzione. Non può però essere messo al centro il ruolo crescente
sulla sicurezza. Gli agenti di polizia locale non possono fare le
stesse cose dei carabinieri. Serve un cambio di visione”. Valduga
ha ricordato le gestioni associate dei territori in merito ai presìdi
in un'ottica di competenze, ottimizzazione delle risorse e dei
servizi. Con un doppio emendamento concordato, la mozione è stata
approvata all’unanimità.
PARZIALMENTE
APPROVATA - Carenza di infermieri: garantire l’attrattività della
professione e del relativo percorso formativo. Via libera alla
revisione dell’ordinamento professionale del comparto sanitario
La
mozione del consigliere del Pd Paolo Zanella, con emendamento
dell'assessore Tonina, impegna la Giunta, nel punto 1, a istituire in
tempi brevi un tavolo di lavoro presso l’assessorato alla Salute
con gli Ordini professionali, l’Università, la Consulta
provinciale per la salute e i sindacati sui temi dell’attrattività
e del trattenimento degli infermieri e degli altri professionisti
della salute con i medesimi obiettivi a livello locale di quanto
previsto dal Nursing Action europeo. Nel punto 2 impegna a dare
mandato ad Apran di accelerare sulla revisione dell’ordinamento
professionale del comparto sanitario, per garantire così maggiore
attrattività alle professioni che vi afferiscono attraverso la
valorizzazione di competenze avanzate e specialistiche (cliniche,
organizzative e formative) e quindi lo sviluppo di carriera; nel
punto 3 a raffrontare, per il tramite del Dipartimento alla Salute,
il contratto di lavoro del comparto sanità trentino con quello
altoatesino, valutando l’opportunità di adeguamenti, nel limite
delle risorse finanziarie disponibili sul Bilancio provinciale e nel
punto 4 a investire maggiormente nell’orientamento scolastico verso
le professioni di cura sanitarie (anche indirizzando verso le più
carenti) e in campagne di comunicazione sui media per valorizzare il
ruolo delle professioni sanitarie nel sistema della salute, a partire
da quella dell’'infermiere.
Il
consigliere Zanella,
nel presentare la mozione, ha ricordato i dati della Corte dei Conti:
mancano 65 mila infermieri in Italia e solo in Trentino ne mancano
400/500. Nel rapporto infermieri-abitanti anche il Trentino è sotto
la media europea anche se va meglio rispetto al resto d’Italia. I
motivi di questa emergenza sono da rilevarsi nella scarsa
attrattività della professione che determina una scarsa iscrizione
ai corsi di laurea e le ragioni sono da individuarsi nella scarsa
redditività rispetto alle mansioni, alle limitate opportunità di
carriera e nel carico di lavoro. Da rilevare che gli infermieri
italiani prendono il 50% in meno di quello che prendono gli
stessi professionisti in
Germania e anche in Alto Adige ci sono condizioni contrattuali molto
più vantaggiose. Ad intervenire l'assessore Tonina
esprimendo il parere della Giunta per punti. “Dobbiamo concentrarci
sulle figure professionali che stanno garantendo un lavoro positivo
ed evitare di perderne. Poi c’è un lavoro che deve essere
impostato e garantito per chi vuole fare questa scelta formativa e di
lavoro”. Tonina si è soffermato sul punto 1 della mozione
evidenziandone il non accoglimento perché che c’è già un Tavolo
attivo e operativo su cui serve investire maggiormente. Anche il
punto 4 non è stato ritenuto accoglibile perché già in attuazione
nel Piano Triennale dove si stanno già realizzando varie azioni. Via
libera invece al punto 2 e al punto 3 come emendato. Tonina ha poi
anticipato che proprio da questo venerdì ci sarà un tavolo che darà
il via ai contenuti del punto 2. Ad intervenire anche Francesco
Valduga (Campobase):
“La sanità privata deve essere scelta e non obbligo e per questo
vanno garantiti i servizi sanitari pubblici partendo dall’istruzione
e dalla formazione del personale”. Nelle dichiarazioni di voto
Francesca Parolari
ha dato parere favorevole del Pd e apprezzato l'attenzione rivolta
anche alla categoria degli infermieri nelle RSA. Positivo il parere
anche del consigliere Daniele
Biada. La mozione è
stata approvata per punti. Premesse e punti 2 e 3 approvati
all’unanimità. Punti 1 e 4 non approvati.
APPROVATA
- Realizzare un’infrastruttura dedicata alla pratica delle diverse
discipline della bicicletta
La
mozione del consigliere Walter Kaswalder (Patt) e delle
consigliere Maria Bosin e Eleonora Angeli, impegna la
Giunta a prevedere, in fase di assestamento di bilancio,
l’inserimento di eventuali ulteriori risorse necessarie per la
realizzazione di un’infrastruttura dedicata alla pratica delle
diverse discipline della bicicletta, nell’ottica di dare attuazione
alla politica contenuta nella Nadefp “8.1.1 Sviluppare la pratica
sportiva tra la cittadinanza”. Arrivato il parere favorevole della
Giunta, l'assessore al Turismo ha rilevato che sono già stati messi
a disposizioni 300 mila euro nel 2023 per una pista a Vigolo Baselga
e che in un mese di lavoro potrebbe essere utilizzabile e in
sicurezza. Il dibattito si è concentrato sul fatto che a mancare è
una pista nel Comune di Trento e in generale sulla necessità di uno
sviluppo delle pratiche sportive ciclistiche in tutto il territorio
trentino, e sulla sicurezza anche alla luce degli incidenti mortali
che hanno coinvolto atleti e appassionati in allenamento su strada.
E’ stato altresì sottolineato che per il Comune di Trento,
all’area San Vincenzo, si sta pensando a un cycling park
polivalente più che a una semplice pista. La mozione è stata
approvata all'unanimità.