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11/03/2025 - In aula o in commissione

Pomeriggio in aula: approvate 4 mozioni (una parzialmente)

I temi: polizia locale, ordinamento degli infermieri, uso del medaglione del sindaco, una struttura per la bicicletta

Pomeriggio in aula: approvate 4 mozioni (una parzialmente)

I lavori riprendono domani mattina. Orario 10.00-13.00

Pomeriggio in aula: approvate 4 mozioni (una parzialmente)

Pomeriggio di mozioni in Aula. Il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità il rafforzamento dei servizi di Polizia locale sul territorio e la valorizzazione della comunicazione dell’attività svolta anche attraverso i social. Approvata anche la mozione che promuove l'uso del medaglione del sindaco come simbolo dell’Autonomia trentina. In tema sanitario, per sopperire alla carenza di infermieri è stato dato il via libera alla revisione dell’ordinamento professionale del comparto sanitario e alla valutazione di adeguamenti del contratto di lavoro del comparto sanità trentino guardando a quello altoatesino, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili. Ancora, sì unanime anche alla realizzazione di un’infrastruttura dedicata alla pratica delle diverse discipline della bicicletta. Domani il Consiglio Provinciale riprenderà dalle ore 10.00.


Nei dettagli il dibattito in Aula.


APPROVATA - Promuovere l'uso del medaglione del sindaco come simbolo dell’Autonomia trentina

La mozione di Eleonora Angeli (Lista Fugatti) riguarda la promozione e sensibilizzazione sull’utilizzo del medaglione del sindaco, simbolo distintivo dell’autonomia trentina. Questo medaglione, previsto dall’articolo 57 del Codice degli enti locali, è un segno che in aggiunta alla fascia tricolore identifica l’amministrazione comunale in occasioni ufficiali e locali. È tradizionalmente più utilizzato in Provincia di Bolzano e solo recentemente è stato adottato anche da alcuni sindaci del Trentino. Angeli invita la Giunta ad agire con il Consorzio dei Comuni per sensibilizzare i sindaci e le amministrazioni comunali sull’importanza dell'adozione del medaglione, avviando un’iniziativa per promuoverne l’uso. Inoltre, si suggerisce di valutare, compatibilmente con le altre esigenze di bilancio, la possibilità di un contributo da parte della Provincia per l’acquisto del medaglione.

Nella discussione, Claudio Cia (Gruppo Misto) ha rilevato l’innegabile valore simbolico, ma “serve fare attenzione alle risorse sempre più risicate che hanno a disposizione i Comuni. La gente chiede attenzione e chiede di avere amministrazioni che possano amministrare”. Roberto Stanchina (Campobase) ha ricordato che già dal 1984 è ammesso l’utilizzo del medaglione e diversi Comuni lo utilizzano insieme alla fascia da sindaco. Lucia Maestri ha aggiunto che è del 2017 anche una legge regionale sull’uso del medaglione. “Medaglione o no – ha poi detto Maestri - va messa al centro l’autorevolezza dei Comuni. Quella sul simbolo è una discussione perniciosa perché gli strumenti ci sono già”. Ad intervenire anche Filippo Degasperi (Onda): “Se dobbiamo pensare a simbolo distintivo del Trentino perché dobbiamo copiare dagli altoatesini? Copiare non è una modalità efficace per evidenziare la nostra Autonomia. Se poi un sindaco ha difficoltà ad utilizzare il tricolore ha sbagliato carica e i due simboli non vanno messi in contrapposizione”. Posizione condivisa da Francesco Valduga (Campobase) nelle dichiarazioni di voto: “ Il tema è la libertà della sensibilità di ciascuno e non si devono creare contrapposizioni tra veri autonomisti e autonomisti”. Walter Kaswalder (Patt) ha evidenziato in modo positivo la proposta: “La legge c’è, e credo sia giusto sensibilizzare i Comuni all’utilizzo. Poi ciascuno deciderà cosa utilizzare”. Christian Girardi (Fdi) ha condiviso nel merito la mozione, ma con alcune perplessità: “Non condivido la logica che Provincia e in questo caso il Consiglio Provinciale debba insegnare ai sindaci ciò che possono o non possono fare. Non c’è bisogno di una lettera è già previsto dalle normative”. Per Lucia Coppola (Avs) la mozione è “innocua e ridondante e i sindaci sono assolutamente in grado di decidere se ricorrere a tricolore, medaglione o a entrambi i simboli”. Posizione sostenuta anche Daniele Biada (Fdi): “Ogni sindaco ha la capacità di saper scegliere”. L’assessora Giulia Zanotelli nel rilevare che la competenza è dell'assessore Simone Marchiori assente in aula, ha dato parere favorevole della Giunta. Passando alle repliche, la consigliera Angeli ha voluto specificare che la mozione risale al 23 ottobre 2024 a seguito delle dichiarazioni dell'assessore Marchiori durante la giornata dell’Autonomia e che nella proposta non vi è nessun intento di creare contrapposizioni. La mozione è stata approvata.


APPROVATA ALL'UNANIMITÀ - Corpo di Polizia locale: aggiornare i criteri di riparto spese, rafforzare i servizi sul territorio, valorizzare la comunicazione dell’attività svolta anche attraverso i social

La mozione della consigliera Michela Calzà (Pd), ricorda gli ambiti d’azione dei Corpi di polizia locale che, oltre al servizio legato alla sicurezza urbana, alla rilevazione degli incidenti stradali, alla risposta alle chiamate e comunicazioni degli utenti, all’attività di polizia giudiziaria e di polizia amministrativa, ai controlli nella attività di commercio e pubblici esercizi, svolgono un compito di grande rilevanza sociale presso gli istituti scolastici. Rileva la necessità di fondi per permettere ai Corpi di polizia locale di svolgere al meglio le loro funzioni e impegna la Giunta a rivedere entro e non oltre il prossimo aprile i criteri connessi al riparto della quota Polizia locale prevedendo anche il coinvolgendo del sistema delle autonomie locali; a incentivare l’armonizzazione dei regolamenti comunali relativi al servizio di polizia locale per ogni ambito territoriale e per ogni distretto; a sostenere, anche con apposito finanziamento, il servizio di Educazione stradale svolto dai Corpi di polizia locale presso gli istituti scolastici e infine a sostenere, anche con apposito finanziamento, programmi di formazione specifica, ad esempio per meglio coordinare azioni ed interventi in collaborazione con i servizi sociali del territorio. Alla mozione, con emendamento, è stata aggiunta anche l'individuazione di forme per la valorizzazione della comunicazione dell’attività svolta dalla Polizia Locale sul territorio anche attraverso i social.

Nel dibattito, l'assessora Zanotelli ha quindi dato parere favorevole della Giunta anche sull’emendamento sottoscritto da Masè e Calza. Così la consigliera Vanessa Masè (La Civica): “La formulazione dei criteri è attesa da tempo e il corpo di polizia locale ne ha davvero bisogno. Stiamo vedendo che le forze dello Stato fanno quello che possono con i budget a disposizione, e guardando al futuro, la polizia locale avrà un ruolo sempre più importante nelle zone periferiche anche alla luce delle nuove esigenze ed emergenze”. Mariachiara Franzoia (Pd) ha voluto evidenziare la trasversalità del riconoscimento dato dall'Aula al ruolo della polizia locale. La consigliera si è poi soffermata sull’attività di educazione stradale in capo alle forze di polizia locale “che non significa dare solo multe” e sul ruolo che ha nel portare avanti “la sicurezza integrata” intesa come tutela del bene pubblico a 360 gradi. Parere positivo anche da parte di Francesco Valduga (Campobase), il consigliere si è poi soffermato sul ruolo della polizia locale definendola “il front office delle comunità e delle municipalità, inteso come educazione e prevenzione. Non può però essere messo al centro il ruolo crescente sulla sicurezza. Gli agenti di polizia locale non possono fare le stesse cose dei carabinieri. Serve un cambio di visione”. Valduga ha ricordato le gestioni associate dei territori in merito ai presìdi in un'ottica di competenze, ottimizzazione delle risorse e dei servizi. Con un doppio emendamento concordato, la mozione è stata approvata all’unanimità.


PARZIALMENTE APPROVATA - Carenza di infermieri: garantire l’attrattività della professione e del relativo percorso formativo. Via libera alla revisione dell’ordinamento professionale del comparto sanitario

La mozione del consigliere del Pd Paolo Zanella, con emendamento dell'assessore Tonina, impegna la Giunta, nel punto 1, a istituire in tempi brevi un tavolo di lavoro presso l’assessorato alla Salute con gli Ordini professionali, l’Università, la Consulta provinciale per la salute e i sindacati sui temi dell’attrattività e del trattenimento degli infermieri e degli altri professionisti della salute con i medesimi obiettivi a livello locale di quanto previsto dal Nursing Action europeo. Nel punto 2 impegna a dare mandato ad Apran di accelerare sulla revisione dell’ordinamento professionale del comparto sanitario, per garantire così maggiore attrattività alle professioni che vi afferiscono attraverso la valorizzazione di competenze avanzate e specialistiche (cliniche, organizzative e formative) e quindi lo sviluppo di carriera; nel punto 3 a raffrontare, per il tramite del Dipartimento alla Salute, il contratto di lavoro del comparto sanità trentino con quello altoatesino, valutando l’opportunità di adeguamenti, nel limite delle risorse finanziarie disponibili sul Bilancio provinciale e nel punto 4 a investire maggiormente nell’orientamento scolastico verso le professioni di cura sanitarie (anche indirizzando verso le più carenti) e in campagne di comunicazione sui media per valorizzare il ruolo delle professioni sanitarie nel sistema della salute, a partire da quella dell’'infermiere.

Il consigliere Zanella, nel presentare la mozione, ha ricordato i dati della Corte dei Conti: mancano 65 mila infermieri in Italia e solo in Trentino ne mancano 400/500. Nel rapporto infermieri-abitanti anche il Trentino è sotto la media europea anche se va meglio rispetto al resto d’Italia. I motivi di questa emergenza sono da rilevarsi nella scarsa attrattività della professione che determina una scarsa iscrizione ai corsi di laurea e le ragioni sono da individuarsi nella scarsa redditività rispetto alle mansioni, alle limitate opportunità di carriera e nel carico di lavoro. Da rilevare che gli infermieri italiani prendono il 50% in meno di quello che prendono gli stessi professionisti in Germania e anche in Alto Adige ci sono condizioni contrattuali molto più vantaggiose. Ad intervenire l'assessore Tonina esprimendo il parere della Giunta per punti. “Dobbiamo concentrarci sulle figure professionali che stanno garantendo un lavoro positivo ed evitare di perderne. Poi c’è un lavoro che deve essere impostato e garantito per chi vuole fare questa scelta formativa e di lavoro”. Tonina si è soffermato sul punto 1 della mozione evidenziandone il non accoglimento perché che c’è già un Tavolo attivo e operativo su cui serve investire maggiormente. Anche il punto 4 non è stato ritenuto accoglibile perché già in attuazione nel Piano Triennale dove si stanno già realizzando varie azioni. Via libera invece al punto 2 e al punto 3 come emendato. Tonina ha poi anticipato che proprio da questo venerdì ci sarà un tavolo che darà il via ai contenuti del punto 2. Ad intervenire anche Francesco Valduga (Campobase): “La sanità privata deve essere scelta e non obbligo e per questo vanno garantiti i servizi sanitari pubblici partendo dall’istruzione e dalla formazione del personale”. Nelle dichiarazioni di voto Francesca Parolari ha dato parere favorevole del Pd e apprezzato l'attenzione rivolta anche alla categoria degli infermieri nelle RSA. Positivo il parere anche del consigliere Daniele Biada. La mozione è stata approvata per punti. Premesse e punti 2 e 3 approvati all’unanimità. Punti 1 e 4 non approvati.


APPROVATA - Realizzare un’infrastruttura dedicata alla pratica delle diverse discipline della bicicletta

La mozione del consigliere Walter Kaswalder (Patt) e delle consigliere Maria Bosin e Eleonora Angeli, impegna la Giunta a prevedere, in fase di assestamento di bilancio, l’inserimento di eventuali ulteriori risorse necessarie per la realizzazione di un’infrastruttura dedicata alla pratica delle diverse discipline della bicicletta, nell’ottica di dare attuazione alla politica contenuta nella Nadefp “8.1.1 Sviluppare la pratica sportiva tra la cittadinanza”. Arrivato il parere favorevole della Giunta, l'assessore al Turismo ha rilevato che sono già stati messi a disposizioni 300 mila euro nel 2023 per una pista a Vigolo Baselga e che in un mese di lavoro potrebbe essere utilizzabile e in sicurezza. Il dibattito si è concentrato sul fatto che a mancare è una pista nel Comune di Trento e in generale sulla necessità di uno sviluppo delle pratiche sportive ciclistiche in tutto il territorio trentino, e sulla sicurezza anche alla luce degli incidenti mortali che hanno coinvolto atleti e appassionati in allenamento su strada. E’ stato altresì sottolineato che per il Comune di Trento, all’area San Vincenzo, si sta pensando a un cycling park polivalente più che a una semplice pista. La mozione è stata approvata all'unanimità.​​​​​