Stamane la seduta consiliare assieme ai sindaci del Cal
Tutti d'accordo: autonomia è anche dare poteri agli enti locali
Convocazione e materiali in allegato

L’intera
mattinata è stata occupata in aula dalla seduta del Consiglio
provinciale congiunta con i sindaci del C.a.l. (Consiglio delle
autonomie locali). Al termine di una lunga e articolata discussione
attorno allo stato di salute del sistema di amministrazioni locali
trentine, i lavori sono stati sospesi attorno alle 13 per una
trattativa su proposte di risoluzione finale. Il presidente Claudio
Soini ha infine concordato e deciso il rinvio ad altra seduta della
trattazione di testi che possano raccogliere le istanze dei lavori
odierni, possibilmente con ampia condivisione. Per favorire questa
soluzione, Walter Kaswalder ha accettato di ritirare per ora la sua
proposta di risoluzione, centrata sulla salvaguardia del gruppo
linguistico cimbro, di cui si chiede la rigorosa salvaguardia dal
punto di vista dell’autonomia istituzionale del Comune di Luserna
(e quindi il non accorpamento con Lavarone). E’ stato stralciato il
punto della proposta di risoluzione che inizialmente si appuntava
anche sulla rappresentatività del gruppo linguistico cimbro dentro
la Comunità di valle degli altopiani.
Il
presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini
Ha
aperto i lavori di questa mattina affermando l’importanza di questa
occasione tutta dedicata al confronto tra l’assemblea legislativa e
i primi cittadini del Trentino. Nel giugno 2022 c’è già stata una
seduta congiunta come questa e allora si parò di molti temi, tra
l’altro anche di gestione post-pandemia. Approvammo – ha detto
Soini - una risoluzione sul tema del fondo perequativo. Oggi
rieccoci, ancora sotto la bandiera dell’autonomia, col pensiero di
ridurre i vincoli burocratici che rendono più difficile del dovuto
il lavoro delle amministrazioni locali.
Un
saluto lo rivolgo ai ragazzi della classe 5A del Sacro Cuore di
Trento, nostri ospiti oggi negli spazi del pubblico: si tratta del
primo gruppo quest’anno nel nostro percorso didattico e formativo
ConosciamoAutonomia.
Il
presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena
Il
principio dell’intesa – ha
spiegato - è
alla base del rapporto finanziario Pat-Comuni, si tratta di una
responsabilità positivamente condivisa. Si potrebbe fare un passo in
là e prevedere
che il CAL, qualora intenda manifestare un orientamento negativo
rispetto al contenuto del provvedimento finanziario
in esame, oppure quando
intenda sollecitare l'accoglimento di specifiche modifiche, abbia
sempre facoltà di presentare osservazioni scritte al Presidente del
Consiglio provinciale,
che ne dà lettura in apertura della discussione generale (il
presidente Soini ha dato subito un riscontro positivo, la proposta
modificativa del regolamento interno consiliare verrà senz’altro
istruita).
Dare
forza alle autonomie locali – ha
chiosato Gianmoena - ci
darebbe forza e coerenza per chiedere a Roma più spazi di autonomia
provinciale. Altre innovazioni le abbiamo già proposte come C.a.l.
in sede di Strategia provinciale. Abbiamo auspicato un maggiore
coinvolgimento degli enti locali nella programmazione urbanistica
territoriale e la possibilità per i Comuni di programmare gli
interventi finanziari su un orizzonte pluriennale. Ancora: tema
montagna, tema grandi carnivori, c’è
un forte bisogno
del Trentino di elaborare scelte condivise dalla popolazione. Altra
istanza dei Comuni: salvaguardare
la risorsa delle piccole concessioni idroelettriche e il ruolo degli
enti locali
in questo campo. Il gioco di squadra Pat-Comuni occorre anche per
garantire l’accesso alla casa a prezzi sostenibili, siamo pronti a
lavorare per una banca dati che fornisca elementi di giudizio
attendibili. Tutela dell’ambiente e chiusura del ciclo dei rifiuti:
sosteniamo l’approdo a un modello che valorizzi il protagonismo dei
Comuni.
Il
preisidente del Cal si è detto sostenitori delle gestioni associate
tra Comuni incentivate ma non obbligatorie. Sul tema dell’assunzioni
di nuovo personale nei municipi, ha detto che è in atto uno sforzo
imponente con 200 procedure concorsuali, concluse per ora solo nel
20% dei casi. Di fronte abbiamo la prospettiva di 4-500 pensionamenti
nel giro di un lustro, occorre rendere più attrattativa per i
giovani l’occupazione nei municipi , abbiamo difficoltà sempre
maggiori a trovare personale, in particolare nei ruoli tecnici.
Gianmoena propone anche che sia istituito un Comitato tecnico ad hoc
per lavorare su contrattazione collettiva e contingenti di
assunzione. Migliorare l’esperienza lavorativa, impostandola sugli
obiettivi e non solo sull’orario di lavoro. Un altro spunto: per
dare servizi efficienti ai cittadini servono anche poli specializzati
nel coordinare ad esempio i servizi alle imprese.
Il
presidente della I Commissione permanente del Consiglio provinciale,
Carlo Daldoss
A
titolo personale colgo quest’occasione – ha detto il consigliere
ed assessore proprio agli enti locali - per riconoscere che il
sistema Trentino oggi è troppo trentocentrico, c’è l’effettivo
rischio che i territori sentano il capoluogo come una piccola Roma. I
Comuni hanno bisogno di maggiori spazi di protagonismo programmatorio
e finanziario per autodeterminarsi, certo in un’ottica di rete
condivisa. Un appello quindi alla sussidiarietà applicata, in
particolare nei settori della raccolta rifiuti e delle risorse
idriche.
La
vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento, Francesca Gerosa
Gerosa
ha proposto all’aula la relazione che porta la firma del presidente
della Provincia, Maurizio Fugatti. L’assestamento di bilancio di
luglio – questa la rivendicazione iniziale - ha messo a fattor
comune molte delle richieste d’inizio legislatura formulate dal
Cal. La relazione di stamane ha fatto il punto su investimenti (3
miliardi di euro dal 2007 a oggi, risorse quasi integralmente
utilizzate dai Comuni), personale dei municipi settore per settore,
servizi a rete. Il documento di Fugatti analizza e riconosce tutte le
criticità di contesto che affliggono le strutture comunali,
ricordando che nei prossimi 4 anni su circa 5.300 dipendenti
comunali, il 16% (848 unità) andrà in pensione. Il presidente ha
sottolineato che l’ultimo protocollo integrativo di finanza locale
ha dato risposte importanti.
Tirando
le conclusioni della sua analisi, Fugatti ha indicato che bisogna
potenziare l’avvalimento delle Comunità da parte dei Comuni e
rafforzare il ricorso alle società di sistema Pat e allo stesso
Consorzio dei Comuni trentini. Si può pensare di sviluppare nuovi
modelli di collaborazione intercomunali e interfunzionali; c’è
bisogno poi di una riforma strutturale della figura dei segretari
comunali, perché c’è difficoltà a garantire la copertura delle
sedi (si sta lavorando alla nuova edizione del corso abilitante).
L’assessora
agli enti locali, Giulia Zanotelli
Ha
ricordato i 106 milioni “portati a casa” sul fondo Pnrr per
finanziare gli interventi sugli acquedotti, un risultato che si deve
a un impegno corale e interistituzionale. Altro tema: la chiusura del
ciclo dei rifiuti, la prospettiva di istituzionalizzare l'Egato ( Ente di governo dell'ambito territoriale ottimale) tra
Pat, Comuni e Comunità, che elaborerà una risposta condivisa per il
Trentino.
Ancora:
noi non siamo la Giunta delle gestioni associate obbligatori e per
noi è fondamentale il contatto con le comunità per scelte
condivise, non a caso la Giunta si riunisce nelle valli.
Problema
del personale: stiamo lavorando con l’impegno di aprire un tavolo
con le sigle sindacali per individuare soluzioni a un problema
complesso.
Tema
della formazione e della qualità delle risorse umane nei municipi:
c’è l’impegno di avviare il corso-concorso, anche per reperire
segretari comunali. Di certo – in linea generale - non ci sarà un
modello unico per tutti i Comuni, ma soluzioni adattate alle diverse
situazioni.
Eleonora
Angeli (Noi Trentino):
Ha
spiegato all’aula il lavoro svolto da presidente di Commissione
regionale: ho coinvolto Bolzano e Bruxelles – ha detto - nell’esame
del tema grandi carnivori, proprio come da richiesta che era stata
avanzata dai sindaci.
Un
auspicio poi: che i sindaci invitino ai loro incontri istituzionali
anche i consiglieri provinciali.
Francesco
Valduga (Campobase): il
ragionamento sul protocollo di finanza locale e sul modo di
programmare le risorse a disposizione dei Comuni è in atto da molto
tempo, mi chiedo – ha
detto - se sta davvero
cambiando qualcosa, se davvero cambia il modo della Provincia di
rapportarsi a Comuni e Comunità. Il C.a.l. deve pretendere un cambio
di paradigma.
Walter
Kaswalder (Patt): ho
depositato una proposta di risoluzione centrata sui Comuni di
minoranza linguistica, che hanno difficoltà specifiche che vanno
affrontate e risolte. Teniamo presente che la nostra autonomia,
speciale tra le speciali, poggia sulla tutela internazionale delle
minoranze linguistiche in base al Patto Degasperi-Gruber. Luserna non
può andare verso la fusione con Lavarone, perderebbe il suo status
di Comune germanofono.
Maria
Bosin (Patt): da
ex sindaca dico che c’è molto da fare in Provincia per far sì che
i Comuni e i primi cittadini non siano soli ad affrontare le
moltissime responsabilità che
convergono sulla loro figura di prima fila.
Mirko
Montibeller (Roncegno Terme):
non fermiamoci alla raccolta di
dati, concretizziamo azioni
per cambiare davvero l’architettura istituzionale del Trentino, ci
vuole un disegno coerente. Teniamo
presente che i dipendenti comunali sono svantaggiati rispetto ai
dipendenti provinciali, pensiamo solo ai tempi del versamento del Tfr
al momento della pensione. Il personale: nel
mio Comune abbiamo sulla
carta 4 possibilità di assunzioni ulteriori e ne abbiamo fatto solo
una per un problema di risorse nella parte corrente del bilancio.
Condivido l’appello di Daldoss a un rafforzamento vero dei poteri
in mano ai Comuni.
Giuseppe
Detomas (procurador del Comun general de Fascia):
l’autonomia è un principio cardine
e va declinato anche nei
rapporti fra Trento e i territori, non solo fra Trento e Roma. Il
Comun general è un’istituzione prevista nello Statuto e questa
carta va rispettata. Due leggi hanno riservato al Comun general una
serie di funzioni fondamentali, ad oggi non ancora trasferite dalla
Provincia, si avverte che quest’ultima
non riesce ad accordare la fiducia necessaria e
ad andare fino in fondo nel
rispetto degli spazi di autonomia diffusi.
Alessio
Manica (Pd):
ha ragione Gianmoena sulla necessità di dare risalto al ruolo del
parere del C.a.l., proprio oggi pomeriggio tratteremo in aula un ddl
di Giunta su cui il C.a.l. ha espresso parere negativo. Il punto di
vista dei Comuni dev’essere centrale, troviamo un accordo già oggi
per un impegno da scrivere in una risoluzione (nel
pomeriggio, in aula, Manica ha commentato la mancata produzione di un
atto politico dell’aula, dicendo che maggioranza e minoranza non
hanno fatto una bella figura).
Sottolineo
– ha affermato ancora al mattino il consigliere dem - anche
l’importanza delle Comunità di valle, riprendiamo il percorso
originario che prevedeva il trasferimento di poteri da Trento alle
Comunità, non dai Comuni alle Comunità. Il sistema istituzionale,
l’ha detto con coraggio Daldoss, va ripreso in mano e attualizzato,
voi sindaci siate parte attiva.
Ivo
Bernard (Vigo di Fassa): le
risorse del nostro sistema pubblico vengono dal nostro Pil, è quindi
vitale mettere le aziende in condizione di produrre ricchezza e vale
per centri grossi ma
anche per realtà piccole come Luserna.
Andrea
Brugnara (Lavis): abbiamo
un territorio fragile, il piano urbanistico provinciale dev’essere
rivisitato, il ruolo delle Comunità di valle va ripensato a miglior
supporto delle amministrazioni comunali. Il Pup deve riuscire a
preservare il nostro ambiente, ne
va del futuro dei
nostri giovani.
Christian
Girardi (F.d.I.):
l’istituzione della Conferenza dei sindaci all’interno delle
Comunità di valle ha avuto un ruolo molto positivo di spinta verso
il dialogo e la collaborazione tra Comuni, ha portato i sindaci a
confrontarsi per sinergie comuni. Quindi sì a Comunità che siano
strumenti di efficienza dei
Comuni.
Andrea
de Bertolini (Pd):
i sindaci hanno il polso
delle tensioni sociali, conoscono i loro cittadini e le loro
difficoltà, sentono il lento declino della nostra coesione sociale.
Auspico che anche su questo versante più politico che tecnico ci
siano occasioni come questa per riflettere e poi agire.
Lucia
Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra):
invito a credere nei giovani, a fare leva sulla rete
associazionistica, a preservare il nostro ambiente, ad avere estrema
cura del suolo, che è una risorsa finita.
Francesca
Parolari (Pd):
ho fatto anch’io esperienza personale della carenza di personale
negli enti locali, si tratta di un tema che s’aggrava. Le piccole
municipalità rischiano davvero di non riuscire più a reperire le
professionalità necessarie e d’altro canto la sovrapposizione di
normative rende difficile l’azione amministrativa. Occorre
cambiare, creare tra l’altro anche
nel settore pubblico un
modello di lavoro per obiettivi, all’altezza dei tempi.
Vanessa
Masè (La Civica):
da presidente di Commissione posso dire che il lavoro assieme al
C.a.l. è continuo e fruttuoso. Avete ragione a dire che la richiesta
di parere del C.a.l. deve
rispettare meglio i vostri tempi, necessari per istruire bene
i vostri documenti. Ci si
sta lavorando. Il tema della governance delle Comunità: secondo me
con l’ultima riforma è stato dato l’assetto giusto, a
servizio dei Comuni. Grazie
sindaci per l’esempio che date di impegno civile in prima fila.
Michela
Calzà (Pd):
i Comuni – ha detto - stanno affrontando un periodo molto
difficile, in uno scenario di crescente incertezza finanziaria. La
consigliera si è detta d’accordo con le rivendicazioni dei sindaci
nei confronti della Provincia e ha elencato una serie di azioni
concrete che potrebbero andare nella direzione di rafforzare i Comuni
e rendere il lavoro nei municipi più moderno e funzionale.
Michele
Malfer (Campobase):
si è soffermato sul fenomeno per cui i giovani trentini vanno
all’estero. Ben 2 mila ragazzi negli ultimi anni hanno cancellato
la loro residenza in Trentino e sono andati a cercare affermazione
altrove. Tutto questo – ha detto - ricade negativamente
anche sulle amministrazioni
locali e poi sull’efficienza dei servizi che essi erogano ai
cittadini. Offriamo salari competitivi, investiamo in formazione
continua, accresciamo la visibilità delle opportunità di carriera
nell’ente pubblico.
Paola
Demagri (Casa Autonomia.eu): cari
sindaci, vi invito a pretendere l’applicazione del principio
dell’intesa con la Provincia, noi vorremmo vederlo diffuso anche
nei lavori delle Commissioni consiliari e constatare
che c’è rispetto dei
pareri espressi dal C.a.l.
Roberto
Stanchina (Campobase): andiamo
oltre le retorica, vorrei sapere se la risoluzione del 2022 (ultima
seduta scorsa con il C.a.l.) è stata attuata o no. Invito anche a
credere nell’autonomia e
quindi anche in tema di
numero dei mandati dei sindaci a
esercitare delle scelte trentine
e non limitarsi a recepire
norme nazionali. Personalmente
sono a favore dei tre mandati per i primi cittadini.
Paolo
Zanella (Pd):
la crisi demografica ci
gioca contro, dobbiamo
urgentemente riaprire il dibattito tra Pat e Comuni per revisionare
le forme di governo del territorio, evitando un
declino come quello del
settore sanitario. Ricordiamoci che i dipendenti pubblici sono
sottopagati e anche i recenti aumenti non hanno coperto l’inflazione.
Nel bilancio della Pat bisogna trovare le risorse per mettere a posto
i Comuni, oggi in grave sofferenza.
Antonella
Brunet (Noi Trentino):
noi consiglieri provinciali dobbiamo fare da collante tra la
Provincia e le amministrazioni locali periferiche, credo sia un
compito
che compete al nostro ruolo istituzionale
e che possiamo ben svolgere
proprio perché dai diversi territori proveniamo.
Daniele
Biada (F.d.I.):
il consigliere ha
detto che bisogna riavvicinare i cittadini all’impegno politico. Ha
evidenziato il problematico esodo di personale tra Comuni e
Provincia. Ha ricordato quanto sia strategico dare risorse ai sindaci
anche per la parte straordinaria del bilancio, che finanzia opere
strategiche per dare sicurezza ai territori.
L’assessore
provinciale Roberto Failoni:
turismo non gestito? Il
sistema turistico trentino direi
che funziona – ha
rivendicato - ma chiederò
comunque un
incontro con il C.a.l., per
approfondire assieme.
Oggi abbiamo messo 600
mila euro per i controlli che devono fare i Comuni sugli
affitti turistici. Oggi
sul giornale leggo di
presunti danni
da turismo, è una frase folle.
Continuiamo
poi a
parlare di case e tensione
abitativa, nelle prossime
settimane con il collega
Marchiori inviteremo voi
sindaci a monitorare ogni
località, perché ci sono abitazioni
sfitte, sì,
ma soprattutto migliaia di abitazioni chiuse e inutilizzate ovunque.
Questa è una
sfida per noi e anche per voi.
Mirko
Bisesti (Lega):
l’amministrazione Fugatti ha
lavorato e sta lavorando
bene, ha fatto molto in
particolare per il contratto dei dipendenti pubblici e punta
al reperimento di buone
professionalità utili
al Trentino.
Filippo
Degasperi (Onda): molti
dei temi trattati oggi ricorrono in quest’aula, sono gli stessi di
due anni fa. La fame di casa: da anni segnalo quanto ha detto oggi
Failoni e siamo ancora
al vedremo, faremo. Ma quando
è stato presentato il disegno di legge sugli alberghi dismessi ci
avevate parlato di emergenza.
Soldi per i controlli, dice
l’assessore? Sì,
3.400 euro per Comune,
insignificanti.