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01/10/2024 - In aula o in commissione

Tutti d'accordo: autonomia è anche dare poteri agli enti locali

Stamane la seduta consiliare assieme ai sindaci del Cal

Tutti d'accordo: autonomia è anche dare poteri agli enti locali

Convocazione e materiali in allegato

Tutti d'accordo: autonomia è anche dare poteri agli enti locali

​​​​​​L’intera mattinata è stata occupata in aula dalla seduta del Consiglio provinciale congiunta con i sindaci del C.a.l. (Consiglio delle autonomie locali). Al termine di una lunga e articolata discussione attorno allo stato di salute del sistema di amministrazioni locali trentine, i lavori sono stati sospesi attorno alle 13 per una trattativa su proposte di risoluzione finale. Il presidente Claudio Soini ha infine concordato e deciso il rinvio ad altra seduta della trattazione di testi che possano raccogliere le istanze dei lavori odierni, possibilmente con ampia condivisione. Per favorire questa soluzione, Walter Kaswalder ha accettato di ritirare per ora la sua proposta di risoluzione, centrata sulla salvaguardia del gruppo linguistico cimbro, di cui si chiede la rigorosa salvaguardia dal punto di vista dell’autonomia istituzionale del Comune di Luserna (e quindi il non accorpamento con Lavarone). E’ stato stralciato il punto della proposta di risoluzione che inizialmente si appuntava anche sulla rappresentatività del gruppo linguistico cimbro dentro la Comunità di valle degli altopiani.



Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini

Ha aperto i lavori di questa mattina affermando l’importanza di questa occasione tutta dedicata al confronto tra l’assemblea legislativa e i primi cittadini del Trentino. Nel giugno 2022 c’è già stata una seduta congiunta come questa e allora si parò di molti temi, tra l’altro anche di gestione post-pandemia. Approvammo – ha detto Soini - una risoluzione sul tema del fondo perequativo. Oggi rieccoci, ancora sotto la bandiera dell’autonomia, col pensiero di ridurre i vincoli burocratici che rendono più difficile del dovuto il lavoro delle amministrazioni locali.

Un saluto lo rivolgo ai ragazzi della classe 5A del Sacro Cuore di Trento, nostri ospiti oggi negli spazi del pubblico: si tratta del primo gruppo quest’anno nel nostro percorso didattico e formativo ConosciamoAutonomia.

Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena

Il principio dell’intesa – ha spiegato - è alla base del rapporto finanziario Pat-Comuni, si tratta di una responsabilità positivamente condivisa. Si potrebbe fare un passo in là e prevedere che il CAL, qualora intenda manifestare un orientamento negativo rispetto al contenuto del provvedimento finanziario in esame, oppure quando intenda sollecitare l'accoglimento di specifiche modifiche, abbia sempre facoltà di presentare osservazioni scritte al Presidente del Consiglio provinciale, che ne dà lettura in apertura della discussione generale (il presidente Soini ha dato subito un riscontro positivo, la proposta modificativa del regolamento interno consiliare verrà senz’altro istruita).

Dare forza alle autonomie locali – ha chiosato Gianmoena - ci darebbe forza e coerenza per chiedere a Roma più spazi di autonomia provinciale. Altre innovazioni le abbiamo già proposte come C.a.l. in sede di Strategia provinciale. Abbiamo auspicato un maggiore coinvolgimento degli enti locali nella programmazione urbanistica territoriale e la possibilità per i Comuni di programmare gli interventi finanziari su un orizzonte pluriennale. Ancora: tema montagna, tema grandi carnivori, c’è un forte bisogno del Trentino di elaborare scelte condivise dalla popolazione. Altra istanza dei Comuni: salvaguardare la risorsa delle piccole concessioni idroelettriche e il ruolo degli enti locali in questo campo. Il gioco di squadra Pat-Comuni occorre anche per garantire l’accesso alla casa a prezzi sostenibili, siamo pronti a lavorare per una banca dati che fornisca elementi di giudizio attendibili. Tutela dell’ambiente e chiusura del ciclo dei rifiuti: sosteniamo l’approdo a un modello che valorizzi il protagonismo dei Comuni.

Il preisidente del Cal si è detto sostenitori delle gestioni associate tra Comuni incentivate ma non obbligatorie. Sul tema dell’assunzioni di nuovo personale nei municipi, ha detto che è in atto uno sforzo imponente con 200 procedure concorsuali, concluse per ora solo nel 20% dei casi. Di fronte abbiamo la prospettiva di 4-500 pensionamenti nel giro di un lustro, occorre rendere più attrattativa per i giovani l’occupazione nei municipi , abbiamo difficoltà sempre maggiori a trovare personale, in particolare nei ruoli tecnici. Gianmoena propone anche che sia istituito un Comitato tecnico ad hoc per lavorare su contrattazione collettiva e contingenti di assunzione. Migliorare l’esperienza lavorativa, impostandola sugli obiettivi e non solo sull’orario di lavoro. Un altro spunto: per dare servizi efficienti ai cittadini servono anche poli specializzati nel coordinare ad esempio i servizi alle imprese.

Il presidente della I Commissione permanente del Consiglio provinciale, Carlo Daldoss

A titolo personale colgo quest’occasione – ha detto il consigliere ed assessore proprio agli enti locali - per riconoscere che il sistema Trentino oggi è troppo trentocentrico, c’è l’effettivo rischio che i territori sentano il capoluogo come una piccola Roma. I Comuni hanno bisogno di maggiori spazi di protagonismo programmatorio e finanziario per autodeterminarsi, certo in un’ottica di rete condivisa. Un appello quindi alla sussidiarietà applicata, in particolare nei settori della raccolta rifiuti e delle risorse idriche.

La vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento, Francesca Gerosa

Gerosa ha proposto all’aula la relazione che porta la firma del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. L’assestamento di bilancio di luglio – questa la rivendicazione iniziale - ha messo a fattor comune molte delle richieste d’inizio legislatura formulate dal Cal. La relazione di stamane ha fatto il punto su investimenti (3 miliardi di euro dal 2007 a oggi, risorse quasi integralmente utilizzate dai Comuni), personale dei municipi settore per settore, servizi a rete. Il documento di Fugatti analizza e riconosce tutte le criticità di contesto che affliggono le strutture comunali, ricordando che nei prossimi 4 anni su circa 5.300 dipendenti comunali, il 16% (848 unità) andrà in pensione. Il presidente ha sottolineato che l’ultimo protocollo integrativo di finanza locale ha dato risposte importanti.

Tirando le conclusioni della sua analisi, Fugatti ha indicato che bisogna potenziare l’avvalimento delle Comunità da parte dei Comuni e rafforzare il ricorso alle società di sistema Pat e allo stesso Consorzio dei Comuni trentini. Si può pensare di sviluppare nuovi modelli di collaborazione intercomunali e interfunzionali; c’è bisogno poi di una riforma strutturale della figura dei segretari comunali, perché c’è difficoltà a garantire la copertura delle sedi (si sta lavorando alla nuova edizione del corso abilitante).

L’assessora agli enti locali, Giulia Zanotelli

Ha ricordato i 106 milioni “portati a casa” sul fondo Pnrr per finanziare gli interventi sugli acquedotti, un risultato che si deve a un impegno corale e interistituzionale. Altro tema: la chiusura del ciclo dei rifiuti, la prospettiva di istituzionalizzare l'Egato ( Ente di governo dell'ambito territoriale ottimale) tra Pat, Comuni e Comunità, che elaborerà una risposta condivisa per il Trentino.

Ancora: noi non siamo la Giunta delle gestioni associate obbligatori e per noi è fondamentale il contatto con le comunità per scelte condivise, non a caso la Giunta si riunisce nelle valli.

Problema del personale: stiamo lavorando con l’impegno di aprire un tavolo con le sigle sindacali per individuare soluzioni a un problema complesso.

Tema della formazione e della qualità delle risorse umane nei municipi: c’è l’impegno di avviare il corso-concorso, anche per reperire segretari comunali. Di certo – in linea generale - non ci sarà un modello unico per tutti i Comuni, ma soluzioni adattate alle diverse situazioni.

Eleonora Angeli (Noi Trentino):

Ha spiegato all’aula il lavoro svolto da presidente di Commissione regionale: ho coinvolto Bolzano e Bruxelles – ha detto - nell’esame del tema grandi carnivori, proprio come da richiesta che era stata avanzata dai sindaci.

Un auspicio poi: che i sindaci invitino ai loro incontri istituzionali anche i consiglieri provinciali.

Francesco Valduga (Campobase): il ragionamento sul protocollo di finanza locale e sul modo di programmare le risorse a disposizione dei Comuni è in atto da molto tempo, mi chiedo – ha detto - se sta davvero cambiando qualcosa, se davvero cambia il modo della Provincia di rapportarsi a Comuni e Comunità. Il C.a.l. deve pretendere un cambio di paradigma.

Walter Kaswalder (Patt): ho depositato una proposta di risoluzione centrata sui Comuni di minoranza linguistica, che hanno difficoltà specifiche che vanno affrontate e risolte. Teniamo presente che la nostra autonomia, speciale tra le speciali, poggia sulla tutela internazionale delle minoranze linguistiche in base al Patto Degasperi-Gruber. Luserna non può andare verso la fusione con Lavarone, perderebbe il suo status di Comune germanofono.

Maria Bosin (Patt): da ex sindaca dico che c’è molto da fare in Provincia per far sì che i Comuni e i primi cittadini non siano soli ad affrontare le moltissime responsabilità che convergono sulla loro figura di prima fila.

Mirko Montibeller (Roncegno Terme): non fermiamoci alla raccolta di dati, concretizziamo azioni per cambiare davvero l’architettura istituzionale del Trentino, ci vuole un disegno coerente. Teniamo presente che i dipendenti comunali sono svantaggiati rispetto ai dipendenti provinciali, pensiamo solo ai tempi del versamento del Tfr al momento della pensione. Il personale: nel mio Comune abbiamo sulla carta 4 possibilità di assunzioni ulteriori e ne abbiamo fatto solo una per un problema di risorse nella parte corrente del bilancio. Condivido l’appello di Daldoss a un rafforzamento vero dei poteri in mano ai Comuni.

Giuseppe Detomas (procurador del Comun general de Fascia): l’autonomia è un principio cardine e va declinato anche nei rapporti fra Trento e i territori, non solo fra Trento e Roma. Il Comun general è un’istituzione prevista nello Statuto e questa carta va rispettata. Due leggi hanno riservato al Comun general una serie di funzioni fondamentali, ad oggi non ancora trasferite dalla Provincia, si avverte che quest’ultima non riesce ad accordare la fiducia necessaria e ad andare fino in fondo nel rispetto degli spazi di autonomia diffusi.

Alessio Manica (Pd): ha ragione Gianmoena sulla necessità di dare risalto al ruolo del parere del C.a.l., proprio oggi pomeriggio tratteremo in aula un ddl di Giunta su cui il C.a.l. ha espresso parere negativo. Il punto di vista dei Comuni dev’essere centrale, troviamo un accordo già oggi per un impegno da scrivere in una risoluzione (nel pomeriggio, in aula, Manica ha commentato la mancata produzione di un atto politico dell’aula, dicendo che maggioranza e minoranza non hanno fatto una bella figura).

Sottolineo – ha affermato ancora al mattino il consigliere dem - anche l’importanza delle Comunità di valle, riprendiamo il percorso originario che prevedeva il trasferimento di poteri da Trento alle Comunità, non dai Comuni alle Comunità. Il sistema istituzionale, l’ha detto con coraggio Daldoss, va ripreso in mano e attualizzato, voi sindaci siate parte attiva.

Ivo Bernard (Vigo di Fassa): le risorse del nostro sistema pubblico vengono dal nostro Pil, è quindi vitale mettere le aziende in condizione di produrre ricchezza e vale per centri grossi ma anche per realtà piccole come Luserna.

Andrea Brugnara (Lavis): abbiamo un territorio fragile, il piano urbanistico provinciale dev’essere rivisitato, il ruolo delle Comunità di valle va ripensato a miglior supporto delle amministrazioni comunali. Il Pup deve riuscire a preservare il nostro ambiente, ne va del futuro dei nostri giovani.

Christian Girardi (F.d.I.): l’istituzione della Conferenza dei sindaci all’interno delle Comunità di valle ha avuto un ruolo molto positivo di spinta verso il dialogo e la collaborazione tra Comuni, ha portato i sindaci a confrontarsi per sinergie comuni. Quindi sì a Comunità che siano strumenti di efficienza dei Comuni.

Andrea de Bertolini (Pd): i sindaci hanno il polso delle tensioni sociali, conoscono i loro cittadini e le loro difficoltà, sentono il lento declino della nostra coesione sociale. Auspico che anche su questo versante più politico che tecnico ci siano occasioni come questa per riflettere e poi agire.

Lucia Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra): invito a credere nei giovani, a fare leva sulla rete associazionistica, a preservare il nostro ambiente, ad avere estrema cura del suolo, che è una risorsa finita.

Francesca Parolari (Pd): ho fatto anch’io esperienza personale della carenza di personale negli enti locali, si tratta di un tema che s’aggrava. Le piccole municipalità rischiano davvero di non riuscire più a reperire le professionalità necessarie e d’altro canto la sovrapposizione di normative rende difficile l’azione amministrativa. Occorre cambiare, creare tra l’altro anche nel settore pubblico un modello di lavoro per obiettivi, all’altezza dei tempi.

Vanessa Masè (La Civica): da presidente di Commissione posso dire che il lavoro assieme al C.a.l. è continuo e fruttuoso. Avete ragione a dire che la richiesta di parere del C.a.l. deve rispettare meglio i vostri tempi, necessari per istruire bene i vostri documenti. Ci si sta lavorando. Il tema della governance delle Comunità: secondo me con l’ultima riforma è stato dato l’assetto giusto, a servizio dei Comuni. Grazie sindaci per l’esempio che date di impegno civile in prima fila.

Michela Calzà (Pd): i Comuni – ha detto - stanno affrontando un periodo molto difficile, in uno scenario di crescente incertezza finanziaria. La consigliera si è detta d’accordo con le rivendicazioni dei sindaci nei confronti della Provincia e ha elencato una serie di azioni concrete che potrebbero andare nella direzione di rafforzare i Comuni e rendere il lavoro nei municipi più moderno e funzionale.

Michele Malfer (Campobase): si è soffermato sul fenomeno per cui i giovani trentini vanno all’estero. Ben 2 mila ragazzi negli ultimi anni hanno cancellato la loro residenza in Trentino e sono andati a cercare affermazione altrove. Tutto questo – ha detto - ricade negativamente anche sulle amministrazioni locali e poi sull’efficienza dei servizi che essi erogano ai cittadini. Offriamo salari competitivi, investiamo in formazione continua, accresciamo la visibilità delle opportunità di carriera nell’ente pubblico.

Paola Demagri (Casa Autonomia.eu): cari sindaci, vi invito a pretendere l’applicazione del principio dell’intesa con la Provincia, noi vorremmo vederlo diffuso anche nei lavori delle Commissioni consiliari e constatare che c’è rispetto dei pareri espressi dal C.a.l.

Roberto Stanchina (Campobase): andiamo oltre le retorica, vorrei sapere se la risoluzione del 2022 (ultima seduta scorsa con il C.a.l.) è stata attuata o no. Invito anche a credere nell’autonomia e quindi anche in tema di numero dei mandati dei sindaci a esercitare delle scelte trentine e non limitarsi a recepire norme nazionali. Personalmente sono a favore dei tre mandati per i primi cittadini.

Paolo Zanella (Pd): la crisi demografica ci gioca contro, dobbiamo urgentemente riaprire il dibattito tra Pat e Comuni per revisionare le forme di governo del territorio, evitando un declino come quello del settore sanitario. Ricordiamoci che i dipendenti pubblici sono sottopagati e anche i recenti aumenti non hanno coperto l’inflazione. Nel bilancio della Pat bisogna trovare le risorse per mettere a posto i Comuni, oggi in grave sofferenza.

Antonella Brunet (Noi Trentino): noi consiglieri provinciali dobbiamo fare da collante tra la Provincia e le amministrazioni locali periferiche, credo sia un compito che compete al nostro ruolo istituzionale e che possiamo ben svolgere proprio perché dai diversi territori proveniamo.

Daniele Biada (F.d.I.): il consigliere ha detto che bisogna riavvicinare i cittadini all’impegno politico. Ha evidenziato il problematico esodo di personale tra Comuni e Provincia. Ha ricordato quanto sia strategico dare risorse ai sindaci anche per la parte straordinaria del bilancio, che finanzia opere strategiche per dare sicurezza ai territori.

L’assessore provinciale Roberto Failoni: turismo non gestito? Il sistema turistico trentino direi che funziona – ha rivendicato - ma chiederò comunque un incontro con il C.a.l., per approfondire assieme. Oggi abbiamo messo 600 mila euro per i controlli che devono fare i Comuni sugli affitti turistici. Oggi sul giornale leggo di presunti danni da turismo, è una frase folle.

Continuiamo poi a parlare di case e tensione abitativa, nelle prossime settimane con il collega Marchiori inviteremo voi sindaci a monitorare ogni località, perché ci sono abitazioni sfitte, sì, ma soprattutto migliaia di abitazioni chiuse e inutilizzate ovunque. Questa è una sfida per noi e anche per voi.

Mirko Bisesti (Lega): l’amministrazione Fugatti ha lavorato e sta lavorando bene, ha fatto molto in particolare per il contratto dei dipendenti pubblici e punta al reperimento di buone professionalità utili al Trentino.

Filippo Degasperi (Onda): molti dei temi trattati oggi ricorrono in quest’aula, sono gli stessi di due anni fa. La fame di casa: da anni segnalo quanto ha detto oggi Failoni e siamo ancora al vedremo, faremo. Ma quando è stato presentato il disegno di legge sugli alberghi dismessi ci avevate parlato di emergenza. Soldi per i controlli, dice l’assessore? Sì, 3.400 euro per Comune, insignificanti. 

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Allegati
La convocazione
La relazione del presidente del Cal
La relazione della vicepresidente Gerosa
La relazione del presidente della Prima commissione