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09/05/2022 - In aula o in commissione

Audizioni favorevoli al ddl urgente della Giunta sulle semplificazioni procedurali per opere pubbliche ed espropri

Illustrato alla Terza Commissione dall'assessore Spinelli che firma il testo.

Audizioni favorevoli al ddl urgente della Giunta sulle semplificazioni procedurali per opere pubbliche ed espropri

Per il perseguimento degli obiettivi del Pnrr. In allegato, il testo del provvedimento

Audizioni favorevoli al ddl urgente della Giunta sulle semplificazioni procedurali per opere pubbliche ed espropri
Il ddl 141 per il quale la Giunta ha chiesto e ottenuto dai capigruppo l’esame urgente, che mira a semplificare e ad accelerare le procedure in materia di opere pubbliche come quelle legate alle Olimpiadi invernali del 2026, espropri, interventi di gestione del territorio e valutazioni ambientali in modo da rispettare gli obiettivi del Pnrr, (il Piano nazionale di ripresa e resilienza) è stato illustrato oggi alla Terza Commissione dall’assessore alle attività economiche Achille Spinelli (nella foto), da cui è firmato, e sottoposto subito dopo alle audizioni. Tutti i soggetti consultati si sono espressi a favore del provvedimento, chiedendo con gli industriali di non sacrificare l'attenzione all'ambiente e con i sindacati di prevedere insieme al partenariato pubblico-privato anche clausole sociali a tutela dei lavoratori.
Qualche istante prima l’organo consiliare presieduto da Ivano Job, alla sua prima apparizione in questa veste dopo il passaggio dal gruppo Lega Salvini Trentino al gruppo misto, ha approvato all’unanimità la relazione conclusiva sulla petizione popolare che chiede l’installazione delle barriere acustiche lungo la statale della Valsugana a Marter.


Spinelli: occorre garantire il rispetto dei tempi previsti dal Pnrr.


Nel presentare il ddl 114 Spinelli ha premesso che si tratta di un testo tecnico che con cui l’esecutivo vuole garantire il rispetto dei tempi legati ai finanziamenti concessi dal Pnrr, anche per quanto riguarda la realizzazione delle opere legate alle Olimpiadi invernali del 2026. L’assessore ha ricordato che il ddl ha già ottenuto il via libera dai Comuni con il Consiglio delle autonomie locali. Il testo – ha aggiunto – incide anche sulle norme che disciplinano la realizzazione di opere di bonifica, sull’urbanistica e i piani regolatori comunali, sulle valutazione d’impatto e di incidenza ambientale, in questo caso per adeguare la legislazione trentina a quella misura nazionale. Infine, sempre nell’ottica della semplificazione delle procedure Spinelli ha segnalato che il ddl tocca in più punti il tema cruciale della conferenza dei servizi, strumento di condivisione delle opere pubbliche da parte di tutte le amministrazioni interessate.

Job ha chiesto se l’introduzione di questa proposta normativa evita le difficoltà introdotte dalle procedure del Paup (Piano autorizzativo unico provinciale) che impone vincoli e requisiti tali da rallentare anziché accelerare la realizzazione delle opere.

Il dirigente Nicola Foradori ha precisato che il ddl interviene solo sulle domande che verranno presentate in futuro e che occorrerà un regolamento sulla fase transitoria.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha osservato che le nuove disposizioni non modificano quelle del 2015 tranne che nel caso di un articolo sukl rilascio del permesso di costruzione, ma

si tratta di una modifica piuttosto contenuta.



LE AUDIZIONI


Il parere degli imprenditori


La Federazione trentina della cooperazione con il direttore Alessadro Ceschi ha condiviso i contenuti del ddl perché le misure proposte sulla semplificazione e sul rafforzamento della conferenza dei servizi vanno nella giusta direzione. Quanto al metodo del partenariato introdotto dal testo della Giunta, per Ceschi è giusto promuovere la collaborazione pubblico-privato nella realizzazione delle opere e nella gestione dei servizi, anche in considerazione del calo delle risorse pubbliche.


La Confcommercio con Gianpiero Orsino, dell’ufficio legislativo, affiancato dal vicepresidente Massimo Piffer, ha evidenziato la sintonia della propria organizzazione con gli obiettivi della semplificazione delle procedure. Quanto al partenariato pubblico-privato Confcommercio chiede un maggiore coinvolgimento nella definizione delle delle linee-guida, perché questo è il vero asse portante del ddl, in modo da corrispondere alle esigenze delle categorie economiche interessate. Tutti gli altri interventi sono condivisibili, “purché con la velocizzazione delle procedure non si comprimano gli interessi legittimi dei privati”.


L’Associazione trentina dell’edilizia (Ance), con il presidente Andrea Basso ha auspicato l’accelerazione dei progetti delle opere pubbliche. L’Ance è favorevole anche al metodo del partenariato che chiede da anni per la valorizzazione del concorso dei privati nella realizzazione delle opere, metodo chiesto da anni. Il direttore dell’Ance Lorenzo Garbari ha suggerito di prevedere all’articolo 19, per rendere effettiva la rateizzazione, che questa forma di pagamento non sia adottata perché permessa dai Comune bensì in quanto chiesta dai diretti interessati.


L’Associazione artigiani con il presidente Marco Segatta ha giudicato il ddl “un passo importante per dare una scossone a tutto l’impianto burocratico”. E ha aggiunto: “occorrerà evitare che la semplificazione sacrifichi l’attenzione agli aspetti ambientali e urbanistici”.


L’Associazione albergatori con il direttore Davide Cardella si è unito alle valutazioni favorevoli al ddl, sottolineando però che queste misure non devono suonare come una sorta di “liberi tutti” dal punto di vista dell’attenzione all’ambiente con il pretesto del Pnrr e in particolare in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Ottima a suo avviso, per la semplificazione, l’introduzione delle comunicazioni telematiche previste dal ddl.


L’Associazione industriali con il vicedirettore Alessandro Santini ha apprezzato il ddl perché riduce i tempi di affidamento e l’impatto regolatorio sulle imprese. Assindustria sollecita la convocazione del Tavolo Appalti per definire l’applicazione del metodo del partenariato. Anche per Assindustria va garantita con le semplificazioni la tutela dei profili ambientali. Giusto, sempre per semplificare, anche la concentrazione nella conferenza dei servizi delle valutazioni delle singole amministrazioni locali.


Confesercenti con il direttore Aldi Cekrezi ha segnalato a proposito delle norme sugli espropri che il ddl prevede di indennizzare i proprietari di immobili senza però alcun riferimento a quelli di proprietà di aziende o per i quali le aziende pagano l’affitto. Si tratta di riconoscere anche alle aziende il valore di queste strutture quando per la realizzazione delle opere pubbliche avviene un esproprio.


Job ha messo in guardia dal rischio che con questo ddl si corra troppo in fretta per accelerare le opere pubbliche. A volte – ha osservato – questo porta a risultati negativi. Quanto al problema sollevato sugli espropri, Job ha condiviso il timore di Confesercenti. Questo ddl – ha detto – deve favorire la crescita e non creare difficoltà.



Il parere del Comitato interprofessionale delgi ordini e dei collegi tecnici: attenzione alla formula del silenzio-assenso dei Comuni


Il Collegio dei geometri e dei geometri laureati, con Flavio Zanetti ha giudicato in linea di massima condivisibile il ddl, anche per la possibilità di utilizzare la comunicazione telematica. Quanto all’articolo 5 bis, ha chiesto cosa si intenda laddove la norma cita la progettazione di livello inferiore della definitiva. Positivo è stabilire che quando si tratta di opere di carattere straordinario l’approvazione dei progetti implichi anche l’approvazione della variante al piano regolatore. Infine Zanetti ha sollevato dubbi sul rischio che il mancato completamento dei pagamenti attraverso le rateizzazioni comporti la decadenza dell’autorizzazione.


L’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori il presidente con Marco Giovanazzi, nel condividere il ddl ha posto l’accento sul tema del silenzio-assenso. Per gli architetti i Comuni stanno facendone un uso improprio. Certi uffici tecnici comunali, ha spiegato Giovanazzi, per mancanza di tempo non prendono in mano la pratica di chi presenta una domanda di costruzione e scatta quindi il silenzio-assenso, che dal proponente viene interpretato come un via libera. Si avvia quindi una costruzione ma poi accade che lo stesso ufficio tecnico comunale sollevi questioni che bloccano i lavori già iniziati. Gli architetti chiedono quindi un esame preventivo delle richieste progettuali e l’obbligo per il Comune di rilasciare un permesso tale da dare certezze al cittadino circa la possibilità di iniziare o meno i lavori. L’architetto Alberto Salmi sulle sanzioni minori ha chiesto di evitare le rateizzazioni che appesantiscono l’iter burocratico. Anche Salmi ha espresso perplessità sul silenzio-assenso, che causa inerzie e ostacola lo svolgimento più rapido dell’iter amministrativo.


L’Ordine degli ingegneri con il presidente Francesco Misdaris si è allineato alle osservazioni degli architetti anche sul tema della rateaizzazione, cui dovrebbe seguire sempre una idonea garanzia finanziaria. Premesso che troppo poco è stato il tempo a disposizione degli ingegneri per analizzare le 23 pagine di questo ddl che rinvia a varie normative, Misdaris ha apprezzato gli interventi per la semplificazione sia dei livelli della progettazione sia in merito alla conferenza dei servizi.


L’Ordine dei geologi con Giovanni Galatà ha chiesto se sarà la Provincia con il Pnrr a sostituire lo Stato nel finanziamento degli interventi di sistemazione del territorio a favore delle amministrazioni pubbliche in caso di frane, consolidamenti e messa in sicurezza degli edifici pubblici e delle scuole in particolare.


Il consigliere Lorenzo Ossanna (Patt) ha condiviso con gli auditi la necessità di chiarire alcune norme per dare ai privati le certezze di cui hanno bisogno sulla possibilità di proseguire l’iter progettuale e cantieristico.



Il parere delle organizzazioni sindacali: vista l’introduzione del partenariato, il Tavolo Appalti garantisca che anche i privati rispettino clausole sociali


La Cgil con Maurizio Zabbeni ha presentato tre osservazioni al ddl condivise da Cisl e Uil, ponendo l’accento sulla semplificazione proposta, che incide su varie normative provinciali. Giusto per i sindacati semplificare per aumentare l’efficienza, purché non si produca una deregolamentazione eccessiva ai danni di aspetti importanti. Serve poi un coinvolgimento preventivo del territorio e dei soggetti interessati garantendo un tempo congruo per esprimere pareri e osservazioni sui progetti, che non va ridotto da 60 a 30 giorni come prevede il ddl. Occorre inoltre coinvolgere preventivamente le organizzazioni sindacali quando si tratta di condividere processi decisionali su progetti ritenuti strategici per lo sviluppo del territorio. I sindacati chiedono anche un’integrazione all’articolo 10 del ddl che introduce il partenariato pubblico-privato, proponendo di prevedere linee guida a garanzia dell’osservanza delle clausole sociali vigenti con il pubblico in materia di appalti. E ha citato l’esempio dei servizi accessori che potranno essere affidati ai privati nell’ambito del futuro Not: con il sistema degli appalti occorre che chi si aggiudicherà una gara sia tenuto all’osservanza di precise clausole sociali. Secondo i sindacati nel nucleo valutativo dei progetti sarebbe opportuno introdurre linee guida cogenti che tutelino l’occupazione e i livelli retributivi e normativi raggiunti fino ad oggi nella nostra provincia.

Per la Uil, il rappresentante ai tavoli tecnici Stefano Picchetti ha ribadito l’importanza delle clausole sociali che sarà il Tavolo Appalti a dover prevedere.

Job ha chiesto ai sindacati se sarebbero disposti a ridurre il tempo disponibile per esprimere un parere da 60 a 45 giorni anziché a 30 come prevede il ddl.

Zabbeni ha risposto è necessario permettere a tutti i soggetti interessati di avere il tempo di esprimere in modo compiuto il loro parere. I 60 giorni andrebbero quindi mantenuti.​