Davanti al Consiglio che ha aperto l'esame della finanziaria. Da domani la discussione generale
Fugatti illustra la manovra di bilancio. Con l'impegno di sciogliere il nodo del rinnovo del contratto pubblico
In allegato, il pdf della relazione del presidente e il programma dei lavori in aula
Con la relazione del
presidente della Giunta, Maurizio Fugatti (nella foto, mentre legge) si è aperta in mattinata
la discussione della manovra finanziaria 2022. Un’ora nel corso
della quale Fugatti ha tracciato le principali linee di questo
bilancio che cade al terzo anno di legislatura e nel secondo
dell’emergenza Covid. Il presidente del governo provinciale, per
venire alla stretta attualità, ha annunciato la proposta per il
contratto dei dipendenti pubblici che dipendono dalla Pat. “Ho la
chiara consapevolezza – ha affermato - che i dipendenti
dell'amministrazione provinciale e del comparto pubblico nel suo
complesso svolgono un lavoro importante con impegno e
professionalità, ma non posso qui non ricordare che le condizioni
per procedere al rinnovo del contratto non possono prescindere dalle
compatibilità finanziarie dell'autonomia. Oggi queste compatibilità
ci sono - entro certi limiti - e vi è la disponibilità della Giunta
a prevedere le risorse sul triennio 2019-2021 anziché sul triennio
successivo; risorse che possono andare subito nella disponibilità
dei dipendenti pubblici, ragione per cui è francamente inspiegabile
tenerle ulteriormente bloccate nelle casse pubbliche. Questa può
essere l’occasione per costruire un nuovo modello di relazioni
innestando nella Pubblica Amministrazione trentina le innovazioni che
la società si aspetta da chi lavora a servizio del cittadino. Per
questo - ha continuato - non ho compreso le strumentalizzazioni che da
molte parti sono arrivate al solo fine di creare una contrapposizione
che non c’è, e che nessuno vuole, tra dipendenti pubblici e
dipendenti del privato”. Un’apertura, ha ricordato in un altro
passaggio il presidente, che si è concretizzata in un emendamento
all’articolo 9 del ddl 121 che mette a disposizione risorse per il
rinnovo del trienno 2019 – 2021. “Nello specifico, a tale scopo
la manovra finalizza 63,3 milioni di euro a regime a decorrere dal
2022, a cui va ad aggiungersi l’indennità di vacanza contrattuale
per il triennio 2022-2024. Per quanto riguarda il riconoscimento
degli arretrati del triennio 2019-2021 la Giunta provinciale, tenuto
conto dell'impossibilità di farvi fronte in sede di bilancio
preventivo, si dichiara disponibile ad affrontare la tematica,
inserendo le risorse necessarie, in sede di assestamento del bilancio
2022. Inoltre, fin da subito, con un emendamento a questa legge di
bilancio, verranno garantite risorse straordinarie a favore del
personale sanitario trentino, ancora fortemente impegnato a causa
della pandemia. La Giunta provinciale - ha detto ancora Fugatti - si
rende disponibile a dare mandato all’Apran di predisporre un
accordo per mettere a disposizione, con decorrenza immediata, tali
risorse”.
Non dimentichiamo che il
Trentino non ha autonomia fiscale.
Ma, ha affermato il presidente
nella sua relazione, se c’è una parte di cielo sereno perché
l’economia è in netta ripresa, il
futuro rimane incerto.
E ciò vale in particolar modo per il Trentino che viene spesso
descritto come uno Stato nello Stato. “Ma
davvero pochi - ha
commentato
- ricordano che le
fondamenta su cui poggia la nostra autonomia sono e rimangono pur
sempre le risorse. Senza risorse ogni progettualità, ogni
aspettativa rischia di non avere gambe e da questo punto di vista
viene altrettanto disconosciuto il fatto che l’alimentazione del
nostro bilancio avviene in base all’autonomia finanziaria che ci
riconosce lo Statuto, non certo grazie all’autonomia tributaria,
che non abbiamo. E poi ci dimentichiamo che siamo comunque un
territorio dell'1% (per estensione, popolazione, consumi, ricchezza)
con tutti i limiti che questo comporta, che sono limiti
“strutturali”. Dal primo punto di vista significa che la gran
mole di competenze che noi gestiamo poggia su elementi che in parte
sono strutturalmente incerti, perché legati alle decisioni di
politica fiscale prese nel tempo a livello nazionale e la prossima
riforma della fiscalità ne sarà un esempio lampante; dall'altro
significa anche che questo territorio che vale un 1%, trova proprio
in questa piccola percentuale il limite che determina la potenza di
quel motore che abbiamo sempre chiamato “sistema trentino”. Chi
non riconosce e prende atto di questo non fa bene al Trentino”.
Una situazione di incertezza
che, secondo Fugatti, oltre a richiedere la revisione dei rapporti
finanziari con lo Stato deve coinvolgere in modo strutturale le
risorse che stanno al di fuori del sistema Pat. In particolare i
privati tenuto conto che, ha ricordato il presidente, i risparmio
privato è cinque volte il bilancio della Provincia.
Nonostante le difficoltà è
un bilancio espansivo.
Comunque, nonostante le
difficoltà e la
conferma degli sgravi fiscali per aziende e famiglie,
il bilancio 2022 è un bilancio espansivo, anche grazie all’accordo
raggiunto a novembre col Governo, che punta sugli investimenti
pubblici che daranno una spinta di 0,3 punti al Pil del 2022
(previsto al 5,6%). Ci
sono duecento i milioni
per i lavori pubblici, per i quali sono stati già nominati i 5
commissari per le opere strategiche. Inoltre, nella
manovra sono stati
inseriti 10 milioni (5 per la Pat, 5 per i comuni) per affrontare il
“caro materiali” con l’aggiornamento prezzi. Nella
sua relazione di 18 pagine il presidente ha ricordato che in Trentino
nei prossimi anni affluiranno risorse statali per un miliardo e 200
milioni, le “fette”
più grosse
andranno al
bypass ferroviario di Trento (930 milioni); ai Consorzi di
miglioramento fondiario (90 milioni) e all’Università e alla
ricerca (26 milioni). Altre
risorse arriveranno dai fondi attivati da Cassa del Trentino.
Infine, il presidente della
Giunta ha ricordato che è stata avviata la riforma della sanità e
quella della Pubblica amministrazione e ha annunciato che la riforma
delle Comunità di valle arriverà in Consiglio nei primi mesi del
2022.
La narrazione di un
Trentino privo di progettualità è sbagliata.
Sul
piano politico Fugatti, nei primi passaggi della sua relazione, ha
respinto le critiche dell’opposizione al suo governo che sarebbe
privo di visione e di strategia. “Devo
dire – ha
detto - che,
nel dibattito consiliare, colgo una volontà di guardare
costantemente il bicchiere mezzo vuoto, soprattutto nei confronti
dell’istituzione provinciale, alla quale in questa fase viene
imputata la responsabilità di non saper/voler traguardare il futuro.
E’ chiaro che quando parliamo di autonomia andiamo all'essenza del
nostro essere e quindi per certi versi comprendo quando si esprime
una forte preoccupazione sulla capacità del nostro territorio di
costruire le fondamenta su cui erigere un futuro solido e duraturo;
dall'altro lato tuttavia non posso condividere quella narrazione
quasi strisciante, costruita attorno all’ormai trito cliché che
vorrebbe un Trentino impaurito e silente, privo di un disegno e di
una progettualità che pensa al domani. Dobbiamo essere realisti, a
partire dalla consapevolezza che il quadro istituzionale, economico e
sociale all’interno del quale la nostra stessa cara autonomia si
muove è del tutto inedito, a partire dalla sua incertezza. Senza
questa chiarezza io credo che ogni ragionamento sia vacuo e privo di
contenuti concreti”.
In allegato, la relazione con cui stamane il presidente della Giunta Maurizio Fugatti ha illustrato la manovra di bilancio della Provincia per il 2022 e il triennio 2022-2024.