La risposta dell'assessora Segnana a un'interrogazione del consigliere Leonardi
Persone emarginate e in grave difficoltà senza casa. Tutti i numeri del sistema trentino di accoglienza
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Nel
2018 dallo “sportello unico per l’accoglienza delle persone senza
dimora” della Provincia sono passati 1.220 soggetti, 922 uomini e
298 donne, mentre nello stesso periodo le strutture di prima
accoglienza ne hanno ricevuti 1.024, di cui 773 uomini e 251 donne. Per quanto riguarda poi gli interventi non emergenziali, che
implicano un progetto sociale finalizzato all’uscita dalla
condizione di emarginazione, le 7 strutture residenziali offerte dal
sistema trentino di accoglienza hanno messo complessivamente a
disposizione 104 posti per uomini e donne, che nel 2018 hanno
permesso di ospitare 256 persone. Infine i 40 alloggi gestiti dagli
enti del Terzo Settore che partecipano al Tavolo per l’inclusione
sociale in favore delle persone in situazione di emarginazione (Villa
S. Ignazio, APAS, ATAS, Fondazione Comunità Solidale e Punto
d’Approdo) hanno ospitato complessivamente 165 persone.
Le
cifre appaiono nella risposta dell’assessora al welfare Stefania
Segnana a un’interrogazione di Giorgio Leonardi, consigliere
provinciale di Forza Italia, che chiedeva informazioni sulla messa a
disposizione di alloggi a favore di persone in condizioni di
fragilità ed emarginazione.
A
questi dati l’assessora aggiunge che l’offerta annuale per
l’accoglienza di persone (uomini e donne) in stato di grave
emarginazione, ammonta a 105 posti letto ai quali se ne aggiungono
altri 62 nel periodo invernale (da novembre ad aprile) portando il
totale a 191 posti letto in strutture di pronta accoglienza.
Segnana
informa poi che è in fase di avvio un confronto con le strutture
provinciali competenti per la realizzazione di una mappatura
dell’intero territorio del Trentino finalizzata a individuare
possibili immobili da destinare a finalità socio-assistenziali ad
integrazione dell’attuale offerta di servizi per contrastare il
fenomeno dell’emarginazione adulta “grave”.
Per
quanto riguarda l’edilizia pubblica, al fine di ridurre e
contrastare alcune condizioni di fragilità ed emarginazione
generatasi in seguito a situazioni impreviste quali separazioni,
perdita di lavoro o malattia la Provincia autonoma di Trento si è
dotata di alcuni strumenti destinati ad operare in tale ambito. Tra
questi l’assessora segnala come di particolare rilevo la locazione
di alloggi a canone sostenibile per i casi di urgente necessità,
l’utilizzo di alloggi ed immobili da parte di enti, associazioni
senza scopo di lucro e le istituzioni, con finalità statutarie di
carattere sociale, e la locazione di alloggi collettivi. Ad oggi,
precisa l’assessora, sono stati locati 217 alloggi.
Segnana
conclude evidenziando l’intenzione della Giunta di avviare un
momento di riflessione sui temi dell’abitare e sull’attuale
impianto normativo anche per dare risposte alle emergenze abitative
in continua crescita. In quest’ottica si vogliono valorizzare le
esperienze e l’apporto dei soggetti pubblici e privati che operano
nel sociale per poter individuare e condividere soluzioni comuni.