Lettera della coordinatrice nazionale commissioni pari opportunità e della presidente della CPO
Si riattivino nelle scuole trentine i percorsi sull'educazione alla relazione di genere sospesi dalla Giunta
Richiamo alle responsabilità del presidente Fugatti e degli assessori Segnana e Bisesti
Gent.mi/a Maurizio
Fugatti, Presidente
della Provincia autonoma di Trento, Stefania
Segnana, Assessora
alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia della
Provincia autonoma di Trento e Mirko
Bisesti, Assessore
all’istruzione, università e cultura della
Provincia autonoma di Trento
È
in attuazione del combinato disposto degli articoli 2 e 3 della
Costituzione Italiana e del loro bilanciamento frutto di sentenze
dell’Alta Corte, che lo Stato tutela la pari dignità sociale delle
persone e ne riconosce l’inviolabilità sotto il profilo dei
diritti umani e dell’onore personale. Ci sembra opportuno anteporre
tale premessa, che legittima e motiva tutte le politiche pubbliche
antidiscriminatorie e di promozione della cultura del rispetto della
Persona, alle considerazioni che siamo qui ad esprimere in merito
alla scelta della Giunta della Provincia autonoma di Trento di
sospensione dei percorsi di educazione alla relazione di genere.
Nel
pieno rispetto delle Autonomie scolastiche e delle prerogative della
Provincia autonoma di Trento, sottolineiamo come non solo la Carta
Costituzionale ma altresì atti cogenti di rilevanza internazionale,
determinino una corresponsabilità delle Istituzioni territoriali nel
contribuire alla lotta contro le discriminazioni e nella prevenzione
di atti violenti causati da pregiudizio in ordine al genere o al
sesso. Propriamente per gli aspetti educativi e formativi citiamo la
Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta
contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica
(Istanbul 2011), recepita dallo Stato italiano tra i numerosi altri,
quale fonte giuridica autorevole, ispiratrice dei percorsi
programmati in oggetto.
Il
nostro è dunque un richiamo alla responsabilità su una materia di
indubbia rilevanza sociale, alla luce di tali e tanti episodi di
violenza di genere, compresi gli atti di bullismo e cyberbullismo tra
giovanissime/i e nelle scuole, da configurare una piaga strutturale
radicata ancora oggi nel tessuto sociale e culturale dell’intero
Paese. La sua prevenzione, attraverso l’educazione alle corrette
relazioni fra generi e al rispetto delle differenze, rientra tra le
competenze degli Istituti educativi sotto ogni profilo, non solo
normativo ma, ci permettiamo di dire, non da ultimo etico.
Come
è ovvio qui parliamo di percorsi passati ad un vaglio rigoroso, per
quanto riguarda sia la professionalità delle formatrici, sia per
quanto attiene alla corretta ed equilibrata impostazione
dell’approccio educativo e pedagogico, garantita scientificamente
dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere dell’Università di
Trento e proposta con modalità rispettose dei diritti e libertà
genitoriali. Genitori e famiglie possono legittimamente aderire alla
pregiudizievole posizione contraria espressa da alcune organizzazioni
in base a presunte ideologie del gender, che nulla c’entrano con i
contenuti dei percorsi sospesi, decidendo di conseguenza per i propri
figli e figlie; altrettanto legittima è però l’esigenza e il
diritto di fruirne da parte di coloro che ritengono necessaria
un’educazione alle differenze di genere per il benessere, la
salute, la serenità dei/delle più giovani nei loro processi
evolutivi. Su questo punto va sempre posta la massima attenzione, al
fine di non creare discriminazioni o lesioni di diritti
costituzionali ed evitare altresì di impoverire l’offerta
educativa, magari in nome di una volontà di pacificazione tra
interessi solo in apparenza contrapposti.
Confidiamo
pertanto che, con un surplus di approfondimento, conoscenza e
confronto di merito, non si rinunci o deroghi al ruolo istituzionale
pubblico pienamente inteso e si riattivino i percorsi programmati.
Siamo a completa disposizione per offrire un contributo, nelle
modalità che riterrete più utili.
Distinti
saluti.
Avv.a
Roberta Mori
Coordinatrice
nazionale
delle
Commissioni Pari Opportunità di Regioni e Province Autonome
Dott.a
Simonetta Fedrizzi
Presidente
Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo della Provincia
Autonoma di Trento