La riunione dei capigruppo. Domani in aula a oltranza
Reddito di cittadinanza: 13 milioni di euro per la Provincia, ma solo se lo Stato include Trento
Il presidente Fugatti
Si
è svolta poco fa la riunione dei capigruppo consiliari alla presenza
del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, coordinata dal
presidente del Consiglio Walter Kaswalder. Si è deciso
anzitutto che i tempi di discussione sulla variazione di bilancio Pat
in aula verranno estesi da 10 a 14 ore, con previsione di procedere a
oltranza domani, fino a conclusione del punto.
Come
promesso stamane, Fugatti ha poi messo nelle mani dei colleghi le
cifre necessarie per inquadrare l'emendamento proposto dalla Giunta
sul disegno di legge di variazione del bilancio Pat 2019, emendamento
riferito alla imminente normativa nazionale sul reddito di
cittadinanza. Il governo provinciale vuole applicare il requisito dei
10 anni di residenza in Italia anche (e solo) alla quota di assegno
unico provinciale ex reddito di garanzia (quota A), per la quale la
normativa trentina oggi prevede il requisito dei 3 anni di residenza
in provincia. La conseguente riduzione della platea di aventi diritto
– che si prevede non valga però per i nuclei familiari di soli
pensionati o con almeno un soggetto senza capacità lavorativa per
problematiche sociali – comporterebbe per la Pat un minor onere di
3,4 milioni di euro circa.
L'altra
questione "numerica" riguarda il rapporto tra provvidenza
statale e provvidenza provinciale. Mentre oggi lo Stato eroga 1
milione di euro in Rei per i trentini e la Provincia aggiunge 24,4
milioni di euro per totalizzare l'ex reddito di garanzia(quota A del
nuovo assegno unico provinciale), il rischio è ora che la legge in
corso di conversione in Parlamento rovesci il rapporto: lo Stato non
pagherebbe nulla fino a concorrenza di quanto eroga la Pat.
Si
tratterebbe di una forte penalizzazione per il Trentino e per questo
il governo provinciale caldeggia un emendamento parlamentare che
confermi la legge 2017 sul Rei e quindi la complementarietà della
misura provinciale rispetto a quella statale. Se così accadesse, si
calcola allora un risparmio per la Provincia di circa 13,27 milioni
di euro l'anno: 3,4 derivanti dalla nuova regola sui 10 anni di
residenza, gli altri dall'aumento delle somme erogate dallo Stato
(com'è noto, il reddito di cittadinanza pesa molto di più del
vecchio Rei).
Nella
riunione la minoranza ha univocamente chiesto al presidente Fugatti
di recedere dall'intenzione di forzare la struttura di una normale
variazione del bilancio Pat, ritirando l'emendamento sul reddito di
cittadinanza, che si potrebbe articolare presto con apposito disegno
di legge, con il vantaggio di poter normare la materia sulla scorta
della disciplina approvata infine dal Parlamento e non su proiezioni.
Ugo Rossi ha garantito che verrebbe garantita ampia agibilità in
aula e quindi un'approvazione rapida. Ha anche ricordato che a
Bolzano il presidente Kompatscher sembra già pronto ad impugnazioni
se lo Stato violasse prerogative finanziarie dell'autonomia speciale.
Analoghe le posizioni di Alessandro Olivi, di Filippo Degasperi, di
Giorgio Tonini, tutti a invocare un diverso e più corretto modus
operandi.