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22/06/2018 - Consiglio Sette

In radio si è parlato della situazione dei detenuti

​Nella trasmissione andata in onda su Radio Dolomiti il 22 giugno 2018 si è parlato della relazione della garante dei detenuti e del sì, in Terza commissione, alla ddl della Giunta sulla gestione dei lupi e degli orsi. Pubblichiamo il testo della trasmissione a due voci, al termine trovate la registrazione della puntata.
S. Apriamo questa puntata con una notizia che viene dalla terza commissione, presieduta da Mario Tonina dell'Upt….

B. Sì, apriamo con la notizia dell'approvazione, con i voti a favore di Fasanelli del Misto, Civettini della Civica Trentina, Giovanazzi di Amministrare il Trentino, Ossanna del Patt e di Tonina dell'Upt, del disegno di legge dell'assessore Dallapiccola che ha come obiettivo di portare nelle mani della Provincia la gestione del lupo e dell'orso. Disegno di legge che ha provocato tensioni nella maggioranza e sul quale la consigliera del Pd in Terza commissione, Lucia Maestri, si è astenuta.

S. Un'astensione che Lucia Maestri ha motivato anche dal fatto che non sono stati chiariti i dubbi di costituzionalità della norma. Un disegno di legge, ricordo, composto da un solo articolo che, dome detto, prevede che la Provincia assuma la gestione diretta di lupo e orso, con la facoltà di abbattere a determinate condizioni questi grandi carnivori, dopo aver acquisito il parere scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

B. Il disegno di legge approderà in Consiglio nelle sedute del 3, 4 e 5 luglio. In conferenza dei capigruppo le minoranze hanno chiesto e ottenuto di poter discutere del disegno di legge senza tempi contingentati.

S. Questo per quanto riguarda le commissioni. Poi, giovedì scorso, il garante per i diritti dei detenuti la professoressa Antonia Menghini ha presentato la sua prima relazione annuale.

B. La prima perché la figura del garante dei detenuti, dopo un iter politicamente complesso, ha ricordato il Presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, è stata istituita solo lo scorso anno. Un ruolo, ha sottolineato Dorigatti, importante perché il garante è chiamato a costruire quelli che ha definito ponti di civiltà.

S. In sintesi il quadro del carcere di Trento tracciato dalla garante dei detenuti è pieno di difficoltà, ma a Spini di Gardolo la situazione non è certo paragonabile alle molte carceri italiane invivibili.

B. Antonia Menghini ha messo in evidenza nella sua dettagliata relazione la necessità di interventi di manutenzione del carcere che venne costruito con un robusto impegno finanziario della Pat; la necessità di aumentare il numero degli agenti di polizia penitenziaria che sono troppo pochi perché l'organico, 121 addetti, è parametrato sui 214 detenuti previsti al momento dell'inaugurazione della struttura di Spini, mentre ora i detenuti sono 315, dei quali 21 donne, e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha portato la capienza del carcere di Trento a quota 418. Sentiamo le parole della Garante…..


 

(La professoressa Menghini spiega i problemi che affliggono il carcere di Spini, dalla manutenzione al numero insufficiente di agenti e di addett).

S. Questi i punti di difficoltà ma, ha sottolineato la Garante per i detenuti, ci sono anche quelli positivi che riguardano soprattutto la scuola e il lavoro. Sentiamo ancora la professoressa Menghini.

(La professoressa Menghini spiega che i detenuti lavorano per molte ore in settimana e seguono corsi di alfabetizzazione, delle medie e delle superiori)

B. Va infine ricordato che nel carcere di Trento si trova un altissimo numero di stranieri, sono il 72% del totale, e le nazionalità più presenti sono nell'ordine i tunisini, seguiti dai marocchini, albanesi, nigeriani e rumeni.