La pertizione, consegnata al Presidente Dorigatti, è stata sottoscritta da 7036 cittadini
Firme contro l'esclusione da scuola dei bambini non in regola con i vaccini
La
Provincia garantisca l'iscrizione e l'acceso ai servizi educativi e
alle scuole per l'infanzia dei bambini che non sono stati sottoposti
alle vaccinazioni previste dalla legge Lorenzin a condizione che i
loro genitori abbiamo sostenuto il colloquio informativo ed elimini
l'obbligo vaccinale per l'accesso ai buoni di servizio e alle altre
agevolazioni e aiuti alle famiglie. Queste le richieste in calce alle
quali, il Comitato difesa bambini e famiglia, Comitato uniti per
Oviedo, Gruppo spontaneo per la libertà di scelta - Valsugana,
Gruppo spontaneo genitori informati di Trento, La scuola che
accoglie, hanno raccolto 7036 firme che sono state consegnate in
mattinata a palazzo Trentino al Presidente del Consiglio, Bruno
Dorigatti.
Tre
grossi volumi gialli, sui quali è riportato l'articolo 34 della
Costituzione il quale afferma che la scuola è aperta a tutti, che il
Presidente Dorigatti ha accolto ricordando al gruppo di genitori e
rappresentanti presenti nella sala dell'Aurora, l'iter della
petizione che passerà per il vaglio delle firme da parte degli
uffici, poi all'Ufficio di presidenza e, infine, alla commissione
competente. Dorigatti ha fatto presente però che ben difficilmente,
a pochi mesi dalle elezioni, l'iter potrà essere completato. Anche
se è evidente che questa raccolta firme ha soprattutto lo scopo di
lanciare un messaggio alla giunta in vista dell'avvio della scuola.
Il Presidente ha anche ricordato che il Consiglio ha sempre avuto un
atteggiamento di apertura ed ha ascoltato più volte le ragioni dei
comitati dei genitori sulla questione vaccini.
Domenico
Orecchio, a nome dei comitati, ha ricordato che le firme sono state
raccolte nelle piazze e nei mercati e non nei circoli "No vax"
e che la petizione ha avuto soprattutto il consenso di chi ritiene
che i bambini non possono essere discriminati per motivi sanitari.
Il
rappresentante dei comitati ha aggiunto che in tutta la vicenda
vaccini la politica e stata assente e sorda e che da parte della
giunta, di fronte alla richiesta di non escludere da scuola i bambini
non in regola con la legge, c'è sempre stato un atteggiamento di
chiusura. Eppure, ha aggiunto, la vicina Provincia di Bolzano, la
Regione Piemonte e Liguria, hanno avuto un atteggiamento più
elastico e di buon senso. Così come al buon senso e alla necessità
di avere più informazioni si ispira la richiesta di ammettere a
scuola i bambini "non conformi" dopo il colloquio
informativo.
Infine,
il portavoce dei promotori della petizione, ha ricordato che
l'esclusione dei bambini da scuola sta creando una grave frattura
sociale e, in molti casi, seri disagi personali che i comitati con la
loro attività stanno in parte assorbendo. "Molti genitori –
ha concluso Orecchio – saranno costretti a lasciare il lavoro per
stare con i loro bambini esclusi da scuola e non perché sono dei "no
vax", ma semplicemente perché aspettano risposte alle loro
domande sui vaccini".