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27/07/2018 - In aula o in commissione

Assestamento, il sì arriva nella notte

Approvato anche il Documento di economia e finanza della Provincia

Assestamento, il sì arriva nella notte

Assestamento, il sì arriva nella notte

Alle 23 e 50 è stato votato l’assestamento con 20 sì e 9 no. All’una e trenta è stata approvata la risoluzione, con 20 si, un astenuto, 5 no, sul Documento di economia e finanzia provinciale.

Il primo a prendere la parola per le dichiarazioni di voto è stato Alessandro Savoi della Lega. Duro il giudizio sull’assestamento e sui colleghi consiglieri che, secondo il consigliere leghista, non avrebbero partecipato con il doveroso impegno per discutere una manovra di più di 480 milioni che incideranno sulla vita dei trentini. Claudio Cia (Misto) ha espresso voto contrario all’assestamento, per il consigliere una sorta di saldo di fine stagione. Una manovra che, per Cia, contiene anche interventi interessanti che sono arrivati però sul filo di lana della legislatura, mentre per cinque anni si è continuato a dire che le risorse non c’erano. Cia ha detto di augurarsi che con questa manovra possa beneficiare qualcuno che è nell’ampia fascia delle persone a rischio povertà. Massimo Fasanelli (Misto) ha detto che nell’assestamento ci sono cose condivisibili, sulla stabilizzazione del personale ad esempio. Ed ha aggiunto che solo 200 milioni sono sul 2018 e gli altri per gli anni a venire, basti pensare ai 26 milioni per le scuole dei quali uno solo è per quest’anno. Walter Kaswalder ha dichiarato il no alla manovra e s’è detto dispiaciuto che per le guardie mediche del Tesino, Cembra e Ledro non si sia trovato un euro. E ha annunciato su questo tema due tremila emendamenti sul bilancio tecnico. Marino Simoni (PT) ha detto che lo strumento di bilancio è importante perché mette a disposizione della comunità risorse importanti per il suo futuro e per non lasciare solo nessuno. Nonostante gli aspetti positivi e gli emendamenti della giunta, Simoni ha annunciato il suo no e del suo gruppo all’assestamento ed ha criticato il no ribadito dalla maggioranza alla Valdastico. Sempre in tema di investimenti Simoni ha affermato che sul Rolle la comunità di Primiero ha scelto e la Pat non può entrare a gamba tesa. Non si può dire, ha aggiunto, che il Rolle non abbia una vocazione allo sci, tutt’altro. Il capogruppo di PT ha auspicato un impegno della Pat per il progetto delle olimpiadi del 2016. Un progetto nel quale va fatto entrare il Rolle per le specialità dello sci fuori pista. Simoni si è soffermato sul tema della Regione affermando che attraverso questa istituzione va ripreso il filo conduttore che da secoli ci ha uniti col Sudtirolo. Walter Viola (Patt) ha sottolineato l’importanza dell’articolo che prevede una forma di coabitazione per anziani accompagnata con servizi sociali da parte del terzo settore e sostenuta da contributi provinciali. Inoltre ha affermato che l’assestamento segna un cambio di paradigma, quello in cui la Pat non è più una mamma, ma in forme diverse rimane vicina ai trentini.

Giacomo Bezzi (FI) ha detto che questo assestamento è l’ultimo del centro sinistra che dopo le elezioni finirà di fare danni.

Il presidente Ugo Rossi nella sua replica Rossi ha richiamato l’importanza di una norma (ed ha ringraziato per questo Savoi) che dà una risposta, anche se non totalmente esaustiva, che dà una risposta ai diplomati magistrali che potranno trovare una loro prospettiva. Una risposta ai diplomati magistrali che verrà attuata senza comprimere diritti di altri. Il presidente ha ringraziato le minoranze che hanno apportato miglioramenti all’assestamento e ha aggiunto che la manovra ha un forte significato perché fa coincidere il tema della crescita con la coesione sociale e l’attenzione alle persone e non alla gente. Rossi nel suo intervento ha informato il Consiglio che il ministero dell’Interno ha destinato in Trentino una trentina di persone sbarcate a Reggio Calabria. “Lo dico perché - ha aggiunto – queste sono persone e siccome siamo rappresentanti delle istituzioni che collaborano lealmente con altre istituzioni non diremo che queste persone non le vogliamo, ma cercheremo di fornire loro, nella legge, tutte le condizioni per un’accoglienza dignitosa e rispettosa delle regole. Confidando che le procedure, come sbandierato più volte dal governo, vengano accelerate”. Il presidente ha ringraziato inoltre la maggioranza per il sostegno venuto dai capigruppo che si sono sforzati di descrivere una realtà sulla quale costruire anche una proposta politica. Una maggioranza coerente col programma e, nonostante il dibattito interno, che ha tenuto sempre in Consiglio. Rossi ha detto rivolto a Bezzi che non ci sarà l’opportunità per la minoranza di fare dei danni, perché se la maggioranza saprà intercettare la razionalità dei trentini il tempo dei danni darà ancora lontano.

Al termine della votazione sul disegno di legge dell’assestamento si è discussa e votata la risoluzione sul Defp. Kaswalder ha criticato Rossi affermando che il calo degli sbarchi è stato esponenziale e che senza Salvini in Trentino invece che trenta profughi ne sarebbero arrivai 3 mila. Il consigliere del Misto ha attaccato l’assessore Daldoss e ha detto che farà una campagna per spiegare quello che la Giunta non ha fatto. Claudio Civettini ha denunciato, principalmente, i tagli nella sanità. Bezzi ha detto che la manovra ha evidenziato il fallimento del centro sinistra, a partire dal settore della sanità alla sanità e ha sottolineato ancora la sua idea del parco per gli orsi problematici. Simoni ha affermato che il Dsfp, visto come una semplice appendice dell’assestamento, è in realtà lo strumento che permette di fare le scelte. Scelte che non possono prescindere dalla crisi demografica che ha investito anche il Trentino e che sta creando squilibri nella stessa spesa pubblica. Infine, ha messo l’accento sulla necessità di aumentare la raccolta differenziata e sulla disoccupazione ancora troppo alta. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto che il alcuni casi, come quello del Not, ad esempio, la responsabilità di cui parla Rossi si sarebbe dovuta esercitare. Il nuovo ospedale non c’è e intanto di mettono nell’assestamento 30 milioni di euro per il Santa Chiara. La protonterapia doveva essere un eccellenza ma i risultati stentano ad arrivare, anche perché si è fatto quello che il padre della protonterapia aveva detto di non fare. Degasperi ha toccato poi il tema inoltre della sottoscrizione dei derivati da parte di Cassa del Trentino dove i flussi negativi sono arrivati a oltre 290 milioni di euro. Il consigliere di 5 Stelle ha messo in evidenza le contraddizioni tra la sostenibilità e la previsione di strutture sciistiche, anche a basse quote, che si basano sui soldi pubblici. Per la competiività, inoltre, ci sono solo conferme e sul credito Degasperi ha detto di non capire perché si è deciso di dismettere l’unica banca pubblica che funziona bene. Sulla sicurezza la situazione è andata degenerando e, ha aggiunto, la giunta cerca di recuperarla ora dopo aver destabilizzato il lavoro rendendolo più precario.

Alessandro Savoi ha auspicato che si arrivi all’alternanza al governo del Trentino per farne un modello di eccellenza per tutte le altre regioni. Donata Borgonovo Re (Pd) ha sottolineato le curve in picchiata della natalità dei trentini e degli stranieri e ha criticato il concetto di competitività addirittura collegata alle montagne e che contrasta con il modello di Trentino. Una parola, secondo la consigliera, che andrebbe sostituita la generatività. Quindi investendo sulla creatività, sulle competenze, non ci sarebbe bisogno di rincorrere modelli competitivi. Infine per la sicurezza, secondo la consigliera, si deve investire sulla coesione sociale e sulla solidarietà.


La discussione sull'articolato.


Queste le conclusioni, ma ripercorriamo, seppur in sintesi, il dibattito sull'articolato. Il Consiglio alle 23 aveva concluso l’esame dei 37 articoli che compongono il disegno di legge 232, l’assestamento di bilancio della Pat per gli esercizi finanziari 2018-2020. Seguono ora le dichiarazioni di voto e quindi l’esame del documento di economia e finanza (Defp).

Respinto un corposo pacchetto di documenti di modifica di Walter Kaswalder, unico consigliere di minoranza ad aver mantenuto i propri emendamenti -anche quelli ostruzionistici- (in totale oltre 250) per non aver raggiunto gli accordi sperati con la Giunta, in particolare sulla richiesta di ripristinare il servizio di guardia medica in alcune zone decentrate del territorio provinciale. Ritirati gli emendamenti ostruzionistici ed approvate, accanto a quelle introdotte dalla Giunta, le modifiche di sostanza dei consiglieri di minoranza Bezzi, Fasanelli, Degasperi, Civettini, già oggetto di mediazione con l’Esecutivo.

L’esame dell’articolato fin qui ha registrato solo alcuni isolati interventi. Ritirato, come annunciato dal proponente Massimo Fasanelli l’emendamento 34 all’articolo 4 che prevedeva di rivedere, tenendo conto del volume di affari, le concessioni di utilizzo dell’acqua a fini commerciali: il consigliere del Misto ha ringraziato l’assessore Gilmozzi con il quale ha raggiunto un’intesa per inserire questa previsione nel bilancio tecnico di fine agosto sotto forma di ordine del giorno. Il consigliere Alessandro Savoi (Lega) ha illustrato il proprio emendamento all’articolo 10, condiviso dalla Giunta, che prevede la possibilità per i Comuni di sostituire il personale che andrà in pensione entro il 2019.

Il consigliere Filippo Degasperi (5 Stelle) ha chiesto chiarimenti in merito all’articolo 18 che prevede la stabilizzazione del personale della scuola dell’infanzia provinciale. Non più tardi della scorsa finanziaria, ha osservato, mi era stato segnalato che una proposta esattamente identica (in quel caso per la formazione professionale), fosse “incostituzionale, vergognoso, irricevibile”. Una tutela, quella prevista da questo articolo, che condivido pienamente, ma che mi fu negata per la stabilizzazione degli insegnanti della formazione professionale e che viene proposta per quelli delle scuole dell’infanzia. Il Presidente della Giunta Ugo Rossi ha precisato che c’è una profonda differenza tra i rapporti che esistono tra l’utilizzo del personale delle scuole dell’infanzia equiparate e quelle pubbliche: le graduatorie pur non essendo le stesse sono complementari, il sistema delle scuole dell’infanzia ha una propria connotazione di sistema per certi versi pubblico, cosa che non accade per la formazione professionale: ecco il perché di questa apparente contraddizione.

Alessandro Savoi ha espresso soddisfazione per gli emendamenti concordati con il Presidente Rossi all’articolo 20, in materia di stabilizzazioni, che prevedono di dare pari opportunità a chi ha l’abilitazione, a chi ha tre anni continuativi di servizio e a chi è in attesa dell’abilitazione.

Pietro De Godenz (UpT), sostenuto anche da Marino Simoni (Progetto Trentino) ha detto di non voler forzare l’approvazione dell’emendamento all’articolo 23 (che decade) che riguarda i vigili del fuoco fuori servizio con più di 65 anni.

Sull’articolo 24 in materia di appalti Alessandro Savoi è intervenuto per richiamare due emendamenti, da lui ritirati perché non accolti dalla Giunta, che avrebbero però migliorato le procedure di appalto.

Sull’articolo 28, è intervenuta Violetta Plotegher (PD) per commentare e contestare l’emendamento aggiuntivo 42.1 a firma Bezzi concordato con la Giunta. Nella legge per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco abbiamo stabilito un tempo per la rimozione delle apparecchiature delle sale da gioco nei pressi delle zone sensibili (scuole, centri anziani ecc.). Con l’emendamento si introduce una deroga per 2 anni per le sale da gioco. Un disaccordo, ha spiegato la consigliera del PD, legato al fatto che credo che dovremmo smetterla di palare di gioco d’azzardo perché non è un gioco, ma “un’industria che ammala”, anche se è legale. L’azzardo è un mostro finanziario, una piaga sociale e un’economia virtuosa non può prevedere iniziative che comportino dei danni alla società. Le ha fatto eco il consigliere Filippo Degasperi (5 Stelle) evidenziando anche lui l’incoerenza tra la legge citata da Plotegher e la previsione di questa norma, che tra l’altro prevede a bilancio cifre in aumento per i tre anni successivi con queste finalità. Donata Borgonovo Re (PD) ha osservato che l’emendamento così com’è assegna ai titolari delle attività economiche delle sale da gioco due anni in più di tempo rispetto a quanto stabilito dalla legge per spostare le attività all’interno delle aree sensibili, mentre garantisce il mantenimento dell’obbligo per tutti gli esercizi che non esercitano in via esclusiva questa attività: la norma, nella sostanza dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Ci si chiede, ha aggiunto, se giuridicamente sia corretto assegnare a queste realtà imprenditoriali ed economiche una sorta di bonus che le favorisce rispetto agli altri del settore. Borgonovo Re e Plotegher hanno votato contro.​​​​​​​