Nell'aula del Consiglio provinciale
Approvati i primi 11 odg proposti sull’assestamento. Scontro Zeni-minoranze sulle guardie mediche
Testi allegati
Conclusa
la discussione generale del ddl 232 sull’assestamento, il Consiglio
provinciale ha approvato in aula i primi 11 ordini del giorno
proposti in rapporto al ddl sull’assestamento. La discussione si è
accesa sull’ultimo odg, firmato da Kaswalder per chiedere alla
Giunta il ripristino delle guardie mediche in alcune zone decentrate
del territorio contro il quale si è pronunciato l’assessore Zeni.
Gli interventi sull’argomento riprendono alle 15.00. A proposito
dei 58 odg presentati, il presidente Dorigatti ne ha dichiarato
inammissibili solo due: il numero 47 di Baratter (Patt), perché non
contiene alcun impegno di carattere finanziario, e il numero 37 di
Cia (misto) in quanto non correttamente formulato. Baratter ha
lamentato che il suo odg non poteva contenere riferimenti finanziari
essendo un documento politico.
Odg
1 di Degasperi (M5stelle), sottoscritto anche da Bezzi (FI): valutare
prelievo acqua dal lago di S. Giustina. Approvato.
Approvato
con 25 sì dopo una modifica del testo concordata da Degasperi con il
presidente Rossi, l’odg impegna l’esecutivo a soddisfare il
fabbisogno irriguo delle aziende agricole della Val di Non, “senza
escludere”, tra le possibili soluzioni da valutare, l'ipotesi di un
prelievo integrativo dal bacino di S. Giustina. Il documento, ha
spiegato Degasperi, apre in sostanza alla possibilità di pompare
l’1% dell’acqua del bacino di S. Giustina verso le zone agricole
con maggiori problemi idrici.
Il
presidente Rossi ha motivato il parere inizialmente contrario della
Giunta con la necessità di non impedire la possibilità di
ricondurre il tema ad un tavolo da costituire prossimamente con tutti
gli attori interessati – consorzi irrigui, istituzioni locali,
produttori e territori della val di Sole – per affrontare
l’argomento in una logica complessiva. Logica che non scarti a
priori alcuna soluzione sulla possibilità di derivare o pompare
acqua, che preferisca ciò che dal punto di vista ambientale preserva
maggiormente la risorse idrica e valuti i costi delle soluzioni
ipotizzabili. Il progetto acqua e agricoltura in val di Non
funzionerà in questo senso. Nell’assestamento le risorse dedicate
riguardano un’infrastruttura nella parte alta della val di Non che
deve comunque essere realizzata.
Bezzi
ha spiegato che l’odg da lui sottoscritto voleva imprimere
un’accelerazione alla ricerca di una soluzione. Certo il Noce è
una risorsa che ha una funzione anche economica fondamentale per la
val di Sole, per cui il tavolo di cui ha parlato Rossi dovrà vedere
il coinvolgimento anche dei soggetti turistici. Nel frattempo occorre
una moratoria di tutte le concessioni, altrimenti si moltiplicano
interventi frammentati dannosi per il Noce.
Rossi
ha risposto che la moratoria richiesta c’è e ha riconfermato che
le soluzioni possibili saranno intermedie rispetto a quelle estreme
della derivazione dalla val di Sole e del pompaggio da S. Giustina.
Il sistema produttivo ha recepito questa prospettiva. Non accogliere
questo odg permette di non precludere la possibilità di adottare
questa metodologia.
Degasperi
ha replicato sostenendo che l’odg non preclude la costituzione di
un tavolo come quello prospettato da Rossi, che coinvolga tutti i
soggetti interessati. Il presidente della Giunta ha suggerito allora
una modifica del dispositivo. D’intesa con Degasperi premessa e
dispositivo del documento sono stati ritoccati. Il nuovo testo
prevede di non escludere l’ipotesi di un prelievo integrativo dal
bacino di S. Giustina, riportando l’esito della valutazione alla
commissione competente entro tre mesi.
Manica
(Pd) ha ringraziato Degasperi dell’odg presentato ed espresso
soddisfazione per l’accordo raggiunto. Soddisfazione manifestata
anche dal Patt con Ossanna.
Odg 4 di Degasperi (M5s): erogazione del Tfr a dipendenti Apss
come in Pat. Approvato.
L'odg, approvato all’unanimità, impegna la Giunta a verificare la
possibilità di applicare anche ai dipendenti dell'Azienda sanitaria
le stesse modalità di pagamento del Tfr previste dalla norma
nazionale per il personale della Provincia e degli enti locali, con
l'erogazione dell'intera somma entro tre mesi dalla data di
cessazione del rapporto di lavoro. Questo, ha spiegato Degasperi, per
rimuovere la disparità di trattamento del personale dei due enti,
pur sapendo che a questo scopo bisognerà modificare norme e
contratti.
Il presidente Rossi ha accolto la richiesta di un approfondimento del
tema, ma ha precisato che per attuare la richiesta dell’odg
occorrerebbe modificare norme contrattuali e non di legge. Si
tratterà di valutare che non vi siano impatti finanziari.
Odg 5 Simoni (Progetto Trentino): attivarsi per l'ultimo miglio
della banda larga. Approvato.
Il testo, di cui d’intesa con Simoni è stato approvato
all’unanimità solo il dispositivo, in quanto la Giunta non ha
condiviso la premessa, respinta con 14 no e 11 sì (“perché – ha
spiegato Rossi – non corrisponde alla realtà”), impegna la
Giunta a trovare adeguate soluzioni per garantire a tutti, anche a
chi si trova in particolari difficoltà, l'accesso alla rete di banda
larga, e ad individuare, d'intesa con le organizzazioni di categoria,
quelle sindacali e le rappresentanze degli enti locali, un tariffario
calmierato per l'allacciamento.
Odg 6 Simoni (PT): tirocini presso Cibio, Centro di biologia
integrata. Approvato.
L’odg, approvato all’unanimità (26 sì), impegna l'esecutivo
(“favorevole – ha precisato Rossi – anche perché è previsto
il potenziamento del Cibio che sarà collocato nell’area ex
Motorizzazione) ad attivare quanto in suo potere perché si
garantisca la possibilità di effettuare tirocini presso il Cibio
senza limiti di numero dei partecipanti, a tutti gli studenti che
frequentano la facoltà di scienze e tecnologie biomolecolari che ne
fanno richiesta, e in particolare agli studenti trentini, altrimenti
costretti a recarsi fuori provincia.
Odg 7 Simoni (PT): Terra Trentini torni una rivista a servizio
degli agricoltori. Approvato.
L’odg, emendato d’intesa con l’assessore Dallapiccola e poi
approvato all’unanimità (26 voti), impegna la Giunta a rilanciare
la rivista Terra Trentina rendendola moderna “e ancor più aperta”
ai vari ambiti dell'agricoltura trentina, in particolare di montagna,
non solo come strumento tecnico ma inserendo anche tematiche volte ad
indurre i lettori alla riflessione e all'avvio di iniziative
innovative, prevedendo anche la voce dell'assessorato competente e
del responsabile politico del settore.
Odg 9 Giuliani: sportelli che aiutino le associazioni nelle
pratiche burocratiche. Approvato.
Il testo, approvato con i voti di astensione di Kaswalder (misto) e
Degasperi (M5s), impegna l'esecutivo a prevedere un adeguato
stanziamento per l'istituzione di sportelli, uno per ogni Comunità
di valle, che forniscano informazioni sulla normativa vigente nel
settore dell'associazionismo. Questo perché le associazioni presenti
sul territorio trovino in tal modo un supporto negli adempimenti
burocratici e nella partecipazione a bandi di finanziamento nazionali
e internazionali. Civettini (CT) ha condiviso sottolineando la
“professionalità” di tante associazioni di volontariato,
lamentando che a sostegno di questa realtà sociale nulla è stato
fatto finora. “Proporre ora quel che la Giunta non ha mai fatto –
ha concluso – non è degno di questo territorio.
Odg 11 Passamani: accelerare la realizzazione della rotatoria a
Caldonazzo. Approvato.
Il testo di Passamani, approvato all’unanimità, impegna la Giunta
ad accelerare i tempi di attuazione della rotatoria a Caldonazzo in
corrispondenza dell'intersezione di via Roma con la strada
provinciale 1.
Odg 12 Passamani: realizzare per Luserna la presa alla sorgente
Fontanoni. Approvato.
Approvato all’unanimità (20 voti) anche questo odg di Passamani,
che impegna la Giunta a prelevare all'interno della Missione 19
(sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) nel
Comune di Levico, ma a servizio del Comune di Luserna le risorse per
il finanziamento dei lavori di realizzazione della nuova opera di
presa alla sorgente Fontanoni e per la costruzione del nuovo
acquedotto intercomunale.
Odg 13 Passamani: coprire le spese di convitto e alloggio agli
iscritti a cfp lontani da casa. Approvato.
L'odg, approvato all’unanimità, (26 voti) impegna la Provincia a
riconoscere le spese di convitto e alloggio (pari a circa 5-6.000
euro all’anno) ai giovani che si iscrivono ad istituti di
formazione professionale distanti da casa. Il dispositivo impegna la
Giunta a definire indirizzi per il trasferimento delle risorse alle
comunità, volti a destinare all'assistenza scolastica adeguati
interventi finanziari per sostenere le spese di vitto e alloggio.
Ancora, l’impegno prevede una capillare informazione sull’offerta
dei percorsi di formazione professionale, sulle soluzioni di convitto
e alloggiative per lo studente che opta per un indirizzo non presente
nell'ambito in cui risiede, nonché sui pubblici sussidi a ciò
destinati, tenendo conto dei criteri di merito e di reddito della
famiglia. Il presidente Rossi ha motivato il parere favorevole anche
con la specializzazione dei poli formativi, per cui è giusto
accompagnare gli studenti che per frequentare questi centri si devono
muovere sul territorio provinciale. Molto soddisfatto Passamani,
anche perché queste figure professionali che hanno sbocchi
lavorativi per i giovani sono molto richieste.
Odg 14 Kaswalder: aiuti alle donne che partoriscono e alle aziende
che garantiscono loro il posto di lavoro. Approvato.
L’odg, ritoccato d’intesa con il presidente Rossi e approvato
all’unanimità, impegna la Giunta a predisporre un piano di
sostegno alla maternità e alle giovani coppie che risponda alla
necessità di supportare in pari misura sia le giovani trentine che
partoriscono sia le aziende che garantiscono loro il posto di lavoro.
Il presidente Rossi ha evidenziato che l’assestamento prevede
alcune misure che sostengono il lavoro femminile e la natalità. Il
testo per la Giunta è quindi condivisibile, ha concluso Rossi che ha
però chiesto di eliminare il riferimento alla quota destinata ai
richiedenti asilo, perché servono approfondimenti sulle risorse da
destinare a questo scopo. Borgonovo Re (Pd) ha chiesto e ottenuto
conferma circa il fatto che le “giovani trentine” siano donne che
vivono in Trentino e non che abbiano una “robusta genealogia che
dimostri la loro trentinità”.
Odg 15 Kaswalder: chiedere al governo che la riforma del credito
cooperativo tuteli le casse rurali trentine. Approvato.
Il dispositivo di questo odg, approvato, propone di impegnare la
Giunta a promuovere presso il governo italiano una modifica
legislativa della riforma del credito cooperativo che punti a
garantire la funzione mutualistica degli istituti, la territorialità
e l'autonomia delle banche di credito cooperativo, da assoggettare al
controllo della banca d'Italia e non della Bce. Kaswalder ha
giudicato aberrante la possibilità prevista dalla legge che le
Holdig possano prendere decisioni che di fatto esautorano i cda delle
singole banche. Occorre che i cda delle rurali siano eletti dai soci
e che gli organi di vigilanza non possano interferire nelle decisioni
esautorando le banche cooperative locali.
Il presidente Rossi ha ringraziato Kaswalder per l’attualità
dell’odg e ricordato che la Giunta si è già attivata in passato
su questo tema partecipando agli incontri del credito cooperativo
trentino con i rappresentanti trentini nel governo nazionale e con i
parlamentari. Alcune delle sollecitazioni già condivise in un
precedente odg approvato, sono state accolte dalle modifiche proposte
dal nuovo governo nazionale.
Odg 16 Kaswalder: reintrodurre il medico di guardia nelle zone più
decentrate. In discussione.
Introducendo questo odg, Kaswalder ha ricordato che 70 anni fa
nasceva il Pptt anche per tutelare le popolazioni trentine di
montagna. A suo avviso con un assestamento di bilancio le cui risorse
ammontano a quasi mezzo miliardo di euro, non si possano considerare
eccessivi 170.000-180.000 euro da spendere per le guardie mediche di
cui soprattutto le persone anziane hanno bisogno nelle ore notturne
in alcune aree decentrate. Il consigliere ha chiesto di ripristinare
il servizio nei territori più distanti dai presidi ospedalieri, per
garantire un puntuale servizio in tutta la provincia. In particolar
modo la guardia medica andrebbe ripristinata in val di Ledro, in val
di Cembra, nella conca del Tesino e a Levico Terme. Il dispositivo
prevede anche il potenziamento del servizio di guardia medica nelle
località turistiche nei periodi di maggiore affluenza di ospiti,
soprattutto nelle valli di Fiemme e Fassa, dove sono emerse carenze e
difficoltà. Kaswalder si è reso disponibile a ritirare una parte
dei suoi emendamenti al ddl assestamento dedicati al tema, se questo
odg venisse accolto.
L’assessore Zeni, nel motivare il “no” della Giunta all’odg,
ha spiegato che non si possono adottare le stesse soluzioni
organizzative di 70 anni fa per gestire i servizi sanitari senza
arretrare di molto in questo settore. Sarebbe ad esempio irrazionale
adottare la chirurgia h24 negli ospedali periferici chiamati ad
operare una volta al mese. Questo odg per Zeni contiene vari errori
di merito e non tiene conto di alcuni aspetti. La politica è infatti
soggetta ad atti di legge per evitare arbitri e scelte dettate da
interessi personali o da clientele. La legge nazionale prevede un
presidio medico almeno ogni 20.000 abitanti. La Provincia non può
quindi aprire guardie mediche dove crede. L’assessore ha poi
invitato a non diffondere l’idea che il servizio di guardia medica
serva per le urgenze, perché per questo occorre rivolgersi al 112.
Quanto alle guardie mediche turistiche, Zeni ha ricordato che sono
state attivate in molte aree: nei fine settimana nel Tesino e a Borgo
Valsugana, oltre a S. Martino di Castrozza, Predazzo, Pozza di Fassa,
Campiglio, Pellizzana, Levico, Andalo, Malè. E ha aggiunto che altre
guardie mediche in attività sono state potenziate.
Claudio Cia (misto) ha osservato che oggi assistiamo ad una
deospedalizzazione veloce dei pazienti, ad esempio nel caso di chi è
stato sottoposto ad una cardioversione. Proprio per questo secondo
Cia, al contrario di quanto afferma l’assessore, i presidi sanitari
come le guardie mediche ora servono ancor più di ieri. Quanto al
fatto che non si dovrebbe ricorrere alle guardie mediche per le
urgenze, Cia ha obiettato che non possono essere i pazienti ma i
medici a distinguere il servizio più adeguato al quale rivolgersi.
Chi, infatti – ha chiesto il consigliere – in caso di urgenza può
definire la gravità di una patologia o di un problema: non certo il
paziente ma il clinico. In questo caso il medico d’urgenza è
quello di guardia. Diversamente si rischia di intasare i servizi di
pronto soccorso, anche se la Provincia intasca un gran numero di
ticket. La politica sanitaria – ha concluso Cia – non va
costruita sulla base dei numeri ma per rispondere alle esigenze reali
della popolazione.
Bezzi (FI) ha osservato che con il medico le persone anziane hanno
bisogno di avere un rapporto fiduciario. Se – ha chiesto Bezzi –
secondo l’assessore non si può più chiamare il medico del paese
che decideva se e come intervenire, come si può pensare che la
risposta arrivi per telefono dal pronto soccorso di un ospedale
spesso molto distante? La risposta che arriva da un call center è
molto diversa da quella che può dare un medico di base. Per il
consigliere si tratta anche di rispondere ad un’esigenza umana di
rassicurazione fugando il rischio che certi anziani soli siano presi
dal panico. Occorre quindi, a suo avviso, ripensare il modello
organizzativo della sanità sul territorio.
Degasperi (5 stelle) ha ringraziato Kaswalder “che tiene i
riflettori accesi su questo tema sul quale – ha osservato – non
si capisce perché la Giunta abbia deciso di inimicarsi una parte
della popolazione trentina”. A suo avviso “costerebbe talmente
poco questo servizio sul territorio che non possono essere esigenze
di contenimento della spesa a sconsigliare il ripristino delle
guardie mediche”. Chissà perché invece – si è chiesto ancora
Degasperi – i servizi per la Giunta sono tanto più appropriati
quanto più vengono ridotti. L’odg, ha concluso, chiede solo di
potenziare i servizi di guardia medica. Non si può pensare che la
risposta a questo bisogno venga dal “trasporto cadenzato”.