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25/07/2018 - In aula o in commissione

Approvati i primi 11 odg proposti sull’assestamento. Scontro Zeni-minoranze sulle guardie mediche

Nell'aula del Consiglio provinciale

Approvati i primi 11 odg proposti sull’assestamento. Scontro Zeni-minoranze sulle guardie mediche

Testi allegati

​​Conclusa la discussione generale del ddl 232 sull’assestamento, il Consiglio provinciale ha approvato in aula i primi 11 ordini del giorno proposti in rapporto al ddl sull’assestamento. La discussione si è accesa sull’ultimo odg, firmato da Kaswalder per chiedere alla Giunta il ripristino delle guardie mediche in alcune zone decentrate del territorio contro il quale si è pronunciato l’assessore Zeni. Gli interventi sull’argomento riprendono alle 15.00. A proposito dei 58 odg presentati, il presidente Dorigatti ne ha dichiarato inammissibili solo due: il numero 47 di Baratter (Patt), perché non contiene alcun impegno di carattere finanziario, e il numero 37 di Cia (misto) in quanto non correttamente formulato. Baratter ha lamentato che il suo odg non poteva contenere riferimenti finanziari essendo un documento politico.


Odg 1 di Degasperi (M5stelle), sottoscritto anche da Bezzi (FI): valutare prelievo acqua dal lago di S. Giustina. Approvato.

Approvato con 25 sì dopo una modifica del testo concordata da Degasperi con il presidente Rossi, l’odg impegna l’esecutivo a soddisfare il fabbisogno irriguo delle aziende agricole della Val di Non, “senza escludere”, tra le possibili soluzioni da valutare, l'ipotesi di un prelievo integrativo dal bacino di S. Giustina. Il documento, ha spiegato Degasperi, apre in sostanza alla possibilità di pompare l’1% dell’acqua del bacino di S. Giustina verso le zone agricole con maggiori problemi idrici.

Il presidente Rossi ha motivato il parere inizialmente contrario della Giunta con la necessità di non impedire la possibilità di ricondurre il tema ad un tavolo da costituire prossimamente con tutti gli attori interessati – consorzi irrigui, istituzioni locali, produttori e territori della val di Sole – per affrontare l’argomento in una logica complessiva. Logica che non scarti a priori alcuna soluzione sulla possibilità di derivare o pompare acqua, che preferisca ciò che dal punto di vista ambientale preserva maggiormente la risorse idrica e valuti i costi delle soluzioni ipotizzabili. Il progetto acqua e agricoltura in val di Non funzionerà in questo senso. Nell’assestamento le risorse dedicate riguardano un’infrastruttura nella parte alta della val di Non che deve comunque essere realizzata.

Bezzi ha spiegato che l’odg da lui sottoscritto voleva imprimere un’accelerazione alla ricerca di una soluzione. Certo il Noce è una risorsa che ha una funzione anche economica fondamentale per la val di Sole, per cui il tavolo di cui ha parlato Rossi dovrà vedere il coinvolgimento anche dei soggetti turistici. Nel frattempo occorre una moratoria di tutte le concessioni, altrimenti si moltiplicano interventi frammentati dannosi per il Noce.

Rossi ha risposto che la moratoria richiesta c’è e ha riconfermato che le soluzioni possibili saranno intermedie rispetto a quelle estreme della derivazione dalla val di Sole e del pompaggio da S. Giustina. Il sistema produttivo ha recepito questa prospettiva. Non accogliere questo odg permette di non precludere la possibilità di adottare questa metodologia.

Degasperi ha replicato sostenendo che l’odg non preclude la costituzione di un tavolo come quello prospettato da Rossi, che coinvolga tutti i soggetti interessati. Il presidente della Giunta ha suggerito allora una modifica del dispositivo. D’intesa con Degasperi premessa e dispositivo del documento sono stati ritoccati. Il nuovo testo prevede di non escludere l’ipotesi di un prelievo integrativo dal bacino di S. Giustina, riportando l’esito della valutazione alla commissione competente entro tre mesi.

Manica (Pd) ha ringraziato Degasperi dell’odg presentato ed espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto. Soddisfazione manifestata anche dal Patt con Ossanna.


Odg 4 di Degasperi (M5s): erogazione del Tfr a dipendenti Apss come in Pat. Approvato.

L'odg, approvato all’unanimità, impegna la Giunta a verificare la possibilità di applicare anche ai dipendenti dell'Azienda sanitaria le stesse modalità di pagamento del Tfr previste dalla norma nazionale per il personale della Provincia e degli enti locali, con l'erogazione dell'intera somma entro tre mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Questo, ha spiegato Degasperi, per rimuovere la disparità di trattamento del personale dei due enti, pur sapendo che a questo scopo bisognerà modificare norme e contratti.

Il presidente Rossi ha accolto la richiesta di un approfondimento del tema, ma ha precisato che per attuare la richiesta dell’odg occorrerebbe modificare norme contrattuali e non di legge. Si tratterà di valutare che non vi siano impatti finanziari.


Odg 5 Simoni (Progetto Trentino): attivarsi per l'ultimo miglio della banda larga. Approvato.

Il testo, di cui d’intesa con Simoni è stato approvato all’unanimità solo il dispositivo, in quanto la Giunta non ha condiviso la premessa, respinta con 14 no e 11 sì (“perché – ha spiegato Rossi – non corrisponde alla realtà”), impegna la Giunta a trovare adeguate soluzioni per garantire a tutti, anche a chi si trova in particolari difficoltà, l'accesso alla rete di banda larga, e ad individuare, d'intesa con le organizzazioni di categoria, quelle sindacali e le rappresentanze degli enti locali, un tariffario calmierato per l'allacciamento.


Odg 6 Simoni (PT): tirocini presso Cibio, Centro di biologia integrata. Approvato.

L’odg, approvato all’unanimità (26 sì), impegna l'esecutivo (“favorevole – ha precisato Rossi – anche perché è previsto il potenziamento del Cibio che sarà collocato nell’area ex Motorizzazione) ad attivare quanto in suo potere perché si garantisca la possibilità di effettuare tirocini presso il Cibio senza limiti di numero dei partecipanti, a tutti gli studenti che frequentano la facoltà di scienze e tecnologie biomolecolari che ne fanno richiesta, e in particolare agli studenti trentini, altrimenti costretti a recarsi fuori provincia.


Odg 7 Simoni (PT): Terra Trentini torni una rivista a servizio degli agricoltori. Approvato.

L’odg, emendato d’intesa con l’assessore Dallapiccola e poi approvato all’unanimità (26 voti), impegna la Giunta a rilanciare la rivista Terra Trentina rendendola moderna “e ancor più aperta” ai vari ambiti dell'agricoltura trentina, in particolare di montagna, non solo come strumento tecnico ma inserendo anche tematiche volte ad indurre i lettori alla riflessione e all'avvio di iniziative innovative, prevedendo anche la voce dell'assessorato competente e del responsabile politico del settore.


Odg 9 Giuliani: sportelli che aiutino le associazioni nelle pratiche burocratiche. Approvato.

Il testo, approvato con i voti di astensione di Kaswalder (misto) e Degasperi (M5s), impegna l'esecutivo a prevedere un adeguato stanziamento per l'istituzione di sportelli, uno per ogni Comunità di valle, che forniscano informazioni sulla normativa vigente nel settore dell'associazionismo. Questo perché le associazioni presenti sul territorio trovino in tal modo un supporto negli adempimenti burocratici e nella partecipazione a bandi di finanziamento nazionali e internazionali. Civettini (CT) ha condiviso sottolineando la “professionalità” di tante associazioni di volontariato, lamentando che a sostegno di questa realtà sociale nulla è stato fatto finora. “Proporre ora quel che la Giunta non ha mai fatto – ha concluso – non è degno di questo territorio.


Odg 11 Passamani: accelerare la realizzazione della rotatoria a Caldonazzo. Approvato.

Il testo di Passamani, approvato all’unanimità, impegna la Giunta ad accelerare i tempi di attuazione della rotatoria a Caldonazzo in corrispondenza dell'intersezione di via Roma con la strada provinciale 1.


Odg 12 Passamani: realizzare per Luserna la presa alla sorgente Fontanoni. Approvato.

Approvato all’unanimità (20 voti) anche questo odg di Passamani, che impegna la Giunta a prelevare all'interno della Missione 19 (sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) nel Comune di Levico, ma a servizio del Comune di Luserna le risorse per il finanziamento dei lavori di realizzazione della nuova opera di presa alla sorgente Fontanoni e per la costruzione del nuovo acquedotto intercomunale.


Odg 13 Passamani: coprire le spese di convitto e alloggio agli iscritti a cfp lontani da casa. Approvato.

L'odg, approvato all’unanimità, (26 voti) impegna la Provincia a riconoscere le spese di convitto e alloggio (pari a circa 5-6.000 euro all’anno) ai giovani che si iscrivono ad istituti di formazione professionale distanti da casa. Il dispositivo impegna la Giunta a definire indirizzi per il trasferimento delle risorse alle comunità, volti a destinare all'assistenza scolastica adeguati interventi finanziari per sostenere le spese di vitto e alloggio. Ancora, l’impegno prevede una capillare informazione sull’offerta dei percorsi di formazione professionale, sulle soluzioni di convitto e alloggiative per lo studente che opta per un indirizzo non presente nell'ambito in cui risiede, nonché sui pubblici sussidi a ciò destinati, tenendo conto dei criteri di merito e di reddito della famiglia. Il presidente Rossi ha motivato il parere favorevole anche con la specializzazione dei poli formativi, per cui è giusto accompagnare gli studenti che per frequentare questi centri si devono muovere sul territorio provinciale. Molto soddisfatto Passamani, anche perché queste figure professionali che hanno sbocchi lavorativi per i giovani sono molto richieste.


Odg 14 Kaswalder: aiuti alle donne che partoriscono e alle aziende che garantiscono loro il posto di lavoro. Approvato.

L’odg, ritoccato d’intesa con il presidente Rossi e approvato all’unanimità, impegna la Giunta a predisporre un piano di sostegno alla maternità e alle giovani coppie che risponda alla necessità di supportare in pari misura sia le giovani trentine che partoriscono sia le aziende che garantiscono loro il posto di lavoro. Il presidente Rossi ha evidenziato che l’assestamento prevede alcune misure che sostengono il lavoro femminile e la natalità. Il testo per la Giunta è quindi condivisibile, ha concluso Rossi che ha però chiesto di eliminare il riferimento alla quota destinata ai richiedenti asilo, perché servono approfondimenti sulle risorse da destinare a questo scopo. Borgonovo Re (Pd) ha chiesto e ottenuto conferma circa il fatto che le “giovani trentine” siano donne che vivono in Trentino e non che abbiano una “robusta genealogia che dimostri la loro trentinità”.


Odg 15 Kaswalder: chiedere al governo che la riforma del credito cooperativo tuteli le casse rurali trentine. Approvato.

Il dispositivo di questo odg, approvato, propone di impegnare la Giunta a promuovere presso il governo italiano una modifica legislativa della riforma del credito cooperativo che punti a garantire la funzione mutualistica degli istituti, la territorialità e l'autonomia delle banche di credito cooperativo, da assoggettare al controllo della banca d'Italia e non della Bce. Kaswalder ha giudicato aberrante la possibilità prevista dalla legge che le Holdig possano prendere decisioni che di fatto esautorano i cda delle singole banche. Occorre che i cda delle rurali siano eletti dai soci e che gli organi di vigilanza non possano interferire nelle decisioni esautorando le banche cooperative locali.

Il presidente Rossi ha ringraziato Kaswalder per l’attualità dell’odg e ricordato che la Giunta si è già attivata in passato su questo tema partecipando agli incontri del credito cooperativo trentino con i rappresentanti trentini nel governo nazionale e con i parlamentari. Alcune delle sollecitazioni già condivise in un precedente odg approvato, sono state accolte dalle modifiche proposte dal nuovo governo nazionale.


Odg 16 Kaswalder: reintrodurre il medico di guardia nelle zone più decentrate. In discussione.

Introducendo questo odg, Kaswalder ha ricordato che 70 anni fa nasceva il Pptt anche per tutelare le popolazioni trentine di montagna. A suo avviso con un assestamento di bilancio le cui risorse ammontano a quasi mezzo miliardo di euro, non si possano considerare eccessivi 170.000-180.000 euro da spendere per le guardie mediche di cui soprattutto le persone anziane hanno bisogno nelle ore notturne in alcune aree decentrate. Il consigliere ha chiesto di ripristinare il servizio nei territori più distanti dai presidi ospedalieri, per garantire un puntuale servizio in tutta la provincia. In particolar modo la guardia medica andrebbe ripristinata in val di Ledro, in val di Cembra, nella conca del Tesino e a Levico Terme. Il dispositivo prevede anche il potenziamento del servizio di guardia medica nelle località turistiche nei periodi di maggiore affluenza di ospiti, soprattutto nelle valli di Fiemme e Fassa, dove sono emerse carenze e difficoltà. Kaswalder si è reso disponibile a ritirare una parte dei suoi emendamenti al ddl assestamento dedicati al tema, se questo odg venisse accolto.

L’assessore Zeni, nel motivare il “no” della Giunta all’odg, ha spiegato che non si possono adottare le stesse soluzioni organizzative di 70 anni fa per gestire i servizi sanitari senza arretrare di molto in questo settore. Sarebbe ad esempio irrazionale adottare la chirurgia h24 negli ospedali periferici chiamati ad operare una volta al mese. Questo odg per Zeni contiene vari errori di merito e non tiene conto di alcuni aspetti. La politica è infatti soggetta ad atti di legge per evitare arbitri e scelte dettate da interessi personali o da clientele. La legge nazionale prevede un presidio medico almeno ogni 20.000 abitanti. La Provincia non può quindi aprire guardie mediche dove crede. L’assessore ha poi invitato a non diffondere l’idea che il servizio di guardia medica serva per le urgenze, perché per questo occorre rivolgersi al 112. Quanto alle guardie mediche turistiche, Zeni ha ricordato che sono state attivate in molte aree: nei fine settimana nel Tesino e a Borgo Valsugana, oltre a S. Martino di Castrozza, Predazzo, Pozza di Fassa, Campiglio, Pellizzana, Levico, Andalo, Malè. E ha aggiunto che altre guardie mediche in attività sono state potenziate.

Claudio Cia (misto) ha osservato che oggi assistiamo ad una deospedalizzazione veloce dei pazienti, ad esempio nel caso di chi è stato sottoposto ad una cardioversione. Proprio per questo secondo Cia, al contrario di quanto afferma l’assessore, i presidi sanitari come le guardie mediche ora servono ancor più di ieri. Quanto al fatto che non si dovrebbe ricorrere alle guardie mediche per le urgenze, Cia ha obiettato che non possono essere i pazienti ma i medici a distinguere il servizio più adeguato al quale rivolgersi. Chi, infatti – ha chiesto il consigliere – in caso di urgenza può definire la gravità di una patologia o di un problema: non certo il paziente ma il clinico. In questo caso il medico d’urgenza è quello di guardia. Diversamente si rischia di intasare i servizi di pronto soccorso, anche se la Provincia intasca un gran numero di ticket. La politica sanitaria – ha concluso Cia – non va costruita sulla base dei numeri ma per rispondere alle esigenze reali della popolazione.

Bezzi (FI) ha osservato che con il medico le persone anziane hanno bisogno di avere un rapporto fiduciario. Se – ha chiesto Bezzi – secondo l’assessore non si può più chiamare il medico del paese che decideva se e come intervenire, come si può pensare che la risposta arrivi per telefono dal pronto soccorso di un ospedale spesso molto distante? La risposta che arriva da un call center è molto diversa da quella che può dare un medico di base. Per il consigliere si tratta anche di rispondere ad un’esigenza umana di rassicurazione fugando il rischio che certi anziani soli siano presi dal panico. Occorre quindi, a suo avviso, ripensare il modello organizzativo della sanità sul territorio.

Degasperi (5 stelle) ha ringraziato Kaswalder “che tiene i riflettori accesi su questo tema sul quale – ha osservato – non si capisce perché la Giunta abbia deciso di inimicarsi una parte della popolazione trentina”. A suo avviso “costerebbe talmente poco questo servizio sul territorio che non possono essere esigenze di contenimento della spesa a sconsigliare il ripristino delle guardie mediche”. Chissà perché invece – si è chiesto ancora Degasperi – i servizi per la Giunta sono tanto più appropriati quanto più vengono ridotti. L’odg, ha concluso, chiede solo di potenziare i servizi di guardia medica. Non si può pensare che la risposta a questo bisogno venga dal “trasporto cadenzato”.