Dal Consiglio provinciale
Approvati in aula tre dei cinque provvedimenti dell'assestamento di bilancio
Testi allegati
Nel
pomeriggio di oggi è proseguita in Consiglio provinciale la
discussione generale attorno alla manovra di bilancio, piatto unico
di questa ultima tornata consiliare di luglio. L’aula ha approvato
tre dei cinque documenti che la compongono. Si va avanti domani
mattina a partire dalle ore 10.00 con la discussione generale
sull’assestamento.
Il
primo ad intervenire, Alessandro Savoi (Lega) ha replicato
all’intervento nel quale il Presidente Rossi ieri illustrava la
filosofia che ha ispirato la stesura dei documenti in esame. Le cose,
ha detto rivolto al capo dell’Esecutivo, sono molto peggio di
quelle descritte e in campagna elettorale noi diremo come stanno
davvero. Quanto alle parole citate dal Presidente nella relazione,
Savoi ha obiettato che la parola “sostenibilità” è del tutto
fuori luogo: se c’è una legislatura nella quale le periferie sono
state lasciate indietro è proprio questa, ha osservato. Così come
sono stati lasciati indietro i trentini rispetto a tutti gli altri,
nell’assegnazione degli alloggi e nell’accesso ai servizi. Quanto
alla parola “competitività”, ha proseguito, doveroso il sostegno
alle imprese, mentre per la “solidarietà”, se c’è un popolo
che ha questa parola nel cuore è proprio il popolo trentino:
tuttavia anche qui ci sono tante, troppe famiglie a rischio povertà
e questo, “nel ricco e autonomo Trentino” non è accettabile:
dovremo dunque elaborare nuove politiche per la famiglia, volte a
raggiungere obiettivi di benessere per tutti. Così come andrebbe
rivisto anche il quadro istituzionale, anche ripensando ed
eventualmente abolendo l’ente intermedio delle comunità di valle,
unico in Italia, che aggiunge burocrazia senza aggiungere servizi.
Nella sanità, ha aggiunto, non siamo i migliori d’Italia: c’è
molto da fare per portare qualità ed eccellenza da questo punto di
vista. Quanto all’Europa, è noto che così com’è a noi non
piace, ha detto: noi siamo per la gente e tra la gente, orgogliosi di
essere populisti, cioè di lottare per il bene della gente. E’
l’Europa dei popoli che deve sconfiggere i tecnocrati nel maggio
prossimo e dimostrare che a casa nostra decidiamo noi e non
accettiamo diktat da altri. Infine, la “sicurezza” di cui ha
parlato Rossi non esiste: il cittadino non si sente tranquillo,
grazie all’invasione programmata di 500.000 clandestini in Italia
voluta dalla sinistra. Accanto a questo tipo di sicurezza, manca
anche quella del lavoro, che permette di vivere sereni, tranquilli,
fiduciosi nel futuro e questo nel nostro Trentino è un obiettivo che
va raggiunto. Due le parole chiave che Savoi propone per la prossima
campagna elettorale: “Piazza Pulita”.
Le
sette parole di Rossi sono state riprese anche da Walter Kaswalder
(Misto) che ha osservato come la relazione del Presidente sia
suonato come un intervento elettorale di auto candidatura: non a caso
lo stesso discorso è stato inopportunamente pronunciato da Rossi in
precedenza in un occasione di incontro politico, ha spiegato. Un
discorso politico, dunque, che non ha niente a che vedere con i
contenuti dei disegni di legge in discussione. Il consigliere del
Misto ha criticato la mancanza di concretezza dell’Esecutivo nella
formulazione di questa manovra, l’assenza di un vero progetto che
contenga una visione di futuro su questa Provincia: Il Presidente non
ha svolto più che un compitino, ha aggiunto, privo anche della
gratitudine, doverosa, verso i colleghi di Giunta che in questi anni
sono stati al suo fianco.
Massimo
Fasanelli (Misto) ha esordito sottolineando un dato a suo parere
significativo sui 29 milioni stanziati per l’edilizia scolastica:
solo 1 milione di questi, ha rilevato, è relativo al 2018 e gli
altri sono spalmati sul biennio 2019-2020. Sul Pil è facile fare
demagogia e populismo, ha proseguito: se prendiamo a riferimento gli
ultimi 5 anni e anziché partire dal 2013 partiamo dal 2014, il
rapporto di crescita del Pil trentino è del 5,3% (contro quello
italiano del 5) e non c’è dunque tutta questa differenza. Quanto
alle belle parole citate dal Presidente come non condividerle? Però
occorre vedere come vengono declinate, queste parole. Ad esempio, se
andiamo a leggere i numeri sono stati tolti 1,7 milioni di euro alla
ricerca: è questa la “responsabilità”? si è chiesto. Quanto
alla “solidarietà” vengono ridotti i fondi per la disabilità:
sarebbe bello che le parole avessero una rispondenza nei numeri.
Apprezzata da Fasanelli la modifica dei parametri Icef che prevede
l’esclusione della prima casa dal calcolo. Bene anche la parola
“apertura”, così come il termine “Europa” anche se occorre
usare un po’ più di fermezza e farsi rispettare maggiormente.
Quanto alla “sicurezza”, Fasanelli ha anticipato un emendamento.
La parola chiave sulla quale misurarsi, ha concluso, è piuttosto la
“credibilità”, affiancata da “unità”, “cambiamento” e
“rinnovamento”, quello necessario e chiesto ogni giorno a gran
voce dalle persone.
Nella
replica il Presidente Ugo Rossi ha ammesso che non è
sufficiente avere dei dati positivi sull’efficacia delle politiche
attuate e in corso di attuazione, perché dentro questi dati ci sono
le storie delle singole persone e di alcuni gruppi di persone
(anziani soli, nuclei monoreddito, nuclei dove la donna lavora ecc.)
che nonostante la fase di ripartenza restano ancora indietro.
L’economia trentina è legata a quella nazionale, al contrario di
quella altoatesina che guarda al mondo tedesco e a questo proposito
occorre dire che durante il periodo di crisi l’unica economia
cresciuta a livello europeo è stata quella tedesca. E’ inevitabile
dunque che la curva del Pil Trentino, legata all’economia italiana
non possa avere avuto la risposta che sta avendo quella altoatesina.
Con questa manovra abbiamo comunque preso atto di un’innegabile
positività dalla quale ripartire per andare oltre, a vantaggio delle
imprese e di quelle persone che ancora sono rimaste indietro. In
termini complessivi questa è una manovra con un significato
pienamente politico come è giusto che sia perché una Giunta ha il
dovere di indirizzare le risorse secondo una logica e un progetto
politico. Sugli emendamenti si sta lavorando, sopratutto su alcuni
delle opposizioni che possono essere accolti, sebbene con qualche
modifica. Il concetto della stabilizzazione si sta affrontando
cercando di fare un’analisi organizzativa aldilà dei limiti delle
sentenze e questo vale per comuni, provincia, scuola. Abbiamo cercato
di allargare il concetto di organico dentro un equilibrio dei conti
che va però mantenuto, con un’operazione che non vada ad aumentare
in maniera indiscriminata la spesa corrente, portando vantaggio ai
lavoratori e insieme al sistema.
Dopo
la replica di Rossi, il Presidente del Consiglio Bruno Dorigatti
ha messo in votazione il disegno di legge 233, il rendiconto,
composto di 3 articoli che è stato approvato con 8 voti contrari
delle opposizioni e l’astensione di Giovanazzi. Lo stesso esito di
voto è stato registrato sulle due delibere che recano il rendiconto
consolidato per l’esercizio 2017 e la destinazione a riserva
dell’utile d’esercizio 2017.
Il
dibattito si è dunque riaperto sul documento più significativo, il
disegno di legge 232, l’assestamento del bilancio di
previsione per gli esercizi finanziari 2018-2020 che con il Defp
completa il pacchetto della manovra in discussione in aula in questi
giorni.
Alessandro
Savoi ha annunciato alcuni emendamenti e la disponibilità a
parlarne con il Presidente per trovare una mediazione. Il consigliere
Giacomo Bezzi ha dichiarato di aver già raggiunto un accordo
su alcune modifiche e sul ritiro del grosso dei propri emendamenti.
In particolare ha segnalato alcune questioni legate al mondo
dell’agricoltura, per le stalle. Infine ha posto alcune riflessioni
sulla proposta di assestamento che, ha osservato, è limitata
rispetto al bilancio. Negli anni scorsi, ha aggiunto, avevo chiesto a
Rossi di dare concretezza ad un progetto, ad una visione per il
Trentino del futuro, una visione che è tuttora assente. Non so se
siamo stati bravi noi come opposizioni, ha osservato, ma rimane il
fatto che questa maggioranza si sta sgretolando proprio per l’assenza
di una proposta credibile e che questo porterà dopo tanti anni il
centrodestra alla guida della Provincia. Ecco che allora si potrà
declinare un progetto e dare finalmente una visione di concretezza al
Trentino, salvaguardando quello di buono che in questo ventennio è
stato fatto. Infine, sull’orso Bezzi ha ribadito la propria
proposta di realizzare un parco tematico dove coniugare la soluzione
di un problema con un’opportunità turistica e fare il bene dei
trentini.
I
lavori sono stati sospesi per quindici minuti per lasciare spazio ad
un confronto sugli ordini del giorno tra la Giunta e i consiglieri.
Al rientro in aula è ripresa la discussione generale con
l’intervento del consigliere Claudio Civettini. Un
assestamento non è un bilancio, quanto piuttosto una verifica, ha
osservato il consigliere della Civica trentina, e permette di
evidenziare appunto le necessità e gli assestamenti. In questo
contesto è possibile valutare le risorse, per esempio i tagli alla
sanità, quelli all’imprenditoria, quelli al turismo, significativi
di una maggioranza che non sa coniugare esigenze e necessità di un
territorio con le risorse. Il percorso indicato nel discorso del
Presidente di ieri è a suo avviso elettoralistico: c’è molto da
correggere, ha detto, i sistemi vanno misurati su progetti che cui
appaiono del tutto assenti. 3 gli ordini del giorno presentati da
Civettini che lui stesso ha definito molto “ragionevoli”: il
primo, mutuando una proposta del Piemonte, congela le multe relative
ai vaccini, il secondo riguarda la diffusione di una nuova rete per
le biciclette elettriche, infine il terzo è centrato sull’utilizzo
del gpl ad uso domestico.
Il
consigliere Alessio Manica (PD) ha osservato che questa ultima
manovra rappresenta un’occasione importante per guardare a quanto
fatto nella legislatura che volge al termine, Una legislatura segnata
da una forte crisi, che ciononostante è riuscita ad agganciare un
nuovo trend positivo con performance ed indicatori migliori rispetto
alla media nazionale. La crescita non riguarda solo il Pil (cresciuto
così come l’occupazione). Il dato sugli investimenti è in
crescita, sia per quelli pubblici che privati, così come il dato
sulle esportazioni cresciuto nel 2017 dell’8,7% rispetto al 2016.
Dati ulteriormente migliorati nei primi mesi del 2018, così come i
numeri sull’occupazione giovanile e femminile grazie alle politiche
messe in atto da questa Giunta con costanza, pragmatismo e vicinanza
al territorio e ulteriormente potenziate con questa manovra, che
contiene alcune misure di ulteriore rafforzamento delle dinamiche
della crescita e della distribuzione del reddito. Manica ha citato
tre importanti conquiste del governo Rossi, frutto di un impegno
decidente e capace di ragionare sulle esigenze del territorio: il
rinnovo della concessione dell’A22, la messa in sicurezza dei fondi
regionali e il passaggio delle concessioni idroelettriche alla
Provincia. Il capogruppo del Pd ha lodato il sistema fiscale
agevolato e premiante per chi da lavoro e cura la qualità, con
risultati positivi seppur sempre migliorabili. Lo stesso dicasi per
l’attenzione alle famiglie, ai giovani e alla condizione femminile,
con la creazione di misure a favore del benessere familiare e della
natalità. Questa manovra sostanzia scelte già attuate nel corso
della legislatura. Manica ne ha elencato alcuni dei passaggi a suo
avviso più significativi, in tema di sostegno all’economia e alle
imprese, misure per favorire l’accesso al credito, a sostegno della
coesione sociale, della stabilizzazione del lavoro, novità
nell’indicizzazione dell’Icef, del raddoppio delle detrazioni ai
fini Icef per le donne lavoratrici, del finanziamento di nuovi asili
nido, del potenziamento delle misure a favore dei soggetti impiegati
nei lavori socialmente utili, aumento delle risorse per l’acquisto
della prima casa, maggiori margini di flessibilità agli enti locali
negli acquisti pubblici ecc. ecc. Manica ha quindi declinato quelle
che sono le sfide a suo avviso per il territorio del domani, prima
tra tutte la priorità pubblica di tutte le risorse naturali, la
partecipazione, il turismo sostenibile sopratutto per le aree meno
vocate, un modello nuovo per l’agricoltura fondato su qualità e
riconoscibilità dei prodotti e dei territori ecc. Infine Manica ha
ripreso dall’intervento di Rossi due parole chiave necessarie per
un Trentino “aperto” e “solidale”. Il consigliere del PD ha
concluso respingendo le accuse di Savoi verso una sanità trentina
che non è la migliore, sull’invasione a suo avviso governata dalla
sinistra (e di fatto regolamentata dalla legge Bossi Fini),
sull’università che non va bene. Qui c’è qualcosa che non va,
ha concluso Manica che ha chiesto su quali dati sostanziano queste
critiche e in che modo il centro destra potrà governare questo
territorio.
Alessandro
Savoi ha replicato al collega Manica definendo “buffo”
sentire il capogruppo del Pd difendere a spada tratta l’operato
della Giunta di Rossi e scoprire che tra due ore si riuniranno per
pugnalarlo alle spalle. Non possiamo raccontare ai trentini che tutto
va bene e che si è fatto il possibile e l’impossibile. Non si
possono definire positive le gestioni associate che sono state un
fallimento e io l’ho provato personalmente sulla mia pelle, ha
aggiunto.
Claudio
Cia (Misto) ha detto di aver evidenziato una serie di criticità
sulla sanità trentina e di averne anche sottolineato i pregi,
attribuibili questi ultimi in primo luogo agli operatori che si fanno
in quattro e cercano d dare risposte nonostante la politica. Il
problema è che i primari sono più preoccupati a far quadrare i
conti che a garantire servizi e assistenza.