Giornale OnLine

Giornale Online
09/07/2018 - Documenti e Interventi

Dorigatti ai rumeni: solo i saperi, la ricerca e l'innovazione possono rilanciare lo sviluppo

Il presidente del Consiglio provinciale ha ricevuto una delegazione della regione di Hunedoara

Dorigatti ai rumeni: solo i saperi, la ricerca e l'innovazione possono rilanciare lo sviluppo

Foto allegate

Dorigatti ai rumeni: solo i saperi, la ricerca e l'innovazione possono rilanciare lo sviluppo

​​​​​Lo studio, la ricerca e l'innovazione sono la base dello sviluppo economico: è il concetto emerso oggi a palazzo Trentini dall'incontro tra il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, e una delegazione dell'Hunedoara, distretto della Transilvania nel nord ovest della Romania, guidata dal vicepresidente della regione Adrian Vasilescu e da Florin Oancea, sindaco di Deva, il capoluogo. Con le due autorità istituzionali c'erano – non a caso, vista la volontà di promuovere i rapporti tra università ed economia – Ion Popa, preside della facoltà di management dell'Accademia di studi economici, i direttori della struttura Cosmin Dobrin e del centro territoriale di Deva, Ioan Radu, insieme all'ispettrice della Sovrintendenza scolastica Marta Mate. Accompagnava la delegazione – trait d'union con la nostra provincia – Tiziano Salvaterra, docente di economia dell'ateneo trentino e presidente dell'associazione Orizzonte giovani, attiva da un decennio a Deva dove organizza confronti e scambi sui temi legati al mondo giovanile, alla cultura e al sociale. Nel dare il benvenuto agli ospiti, il presidente Dorigatti ha sottolineato che il Trentino vuole aprirsi ulteriormente ai rapporti con altre regioni europee, "contro la tentazione oggi purtroppo diffusa di erigere barriere e per favorire la circolazione sia delle idee sia delle risorse da cui dipende la crescita economica". Negli ultimi decenni, ha aggiunto Dorigatti, "imprese italiane provenienti soprattutto dal Veneto hanno aperto attività in Romania nella zona di Timisoara, spinte dalla prospettiva del basso costo del lavoro". "Ma su questo piano – ha ammonito – la partita è persa. l'unica alternativa per rilanciare lo sviluppo economico dopo la crisi sta nell'investire sui saperi, la formazione, la ricerca e l'innovazione". Dorigatti ha espresso l'auspicio che la delegazione rumena trovi nell'università di Trento e nelle strutture della Provincia che incontrerà in questi giorni la collaborazione e l'aiuto attesi, e che questo primo contatto apra la strada ad un proficuo rapporto futuro.

Il vicepresidente Vasilescu ha illustrato a Dorigatti il quadro e le caratteristiche dell'Hunedoara, regione con 420.000 abitanti, una superficie di 7.000 chilometri quadrati, un'orografia montana che rende questo territorio simile al Trentino con 69 comuni, 56 dei quali rurali. Industria siderurgica e miniere erano i pilastri dell'economia dell'Hunedoara, al cui declino negli anni '90 ha corrisposto, da un lato, l'arrivo di imprese italiane e dall'altro – ecco la nuova prospettiva – l'esigenza di rilanciare uno sviluppo che faccia leva sulle risorse del territorio, dotato di importanti potenzialità inespresse, ad esempio nel settore turistico e storico-culturale. Potenzialità – ha spiegato Vasilescu – che con il supporto dell'università (nella zona ce ne sono ben tre: economia, ingegneria e un istituto delle miniere) e la collaborazione di altri territori come il Trentino, potrebbero decollare.

"Siamo convinti che capire come avete saputo superare le crisi del passato – ha poi osservato il sindaco di Deva, Radu – ci permetterà di ricavare indicazioni preziose e aiuti per la crescita della nostra economia e dell'occupazione, basate sulla cultura e sul turismo, e per diventare una città universitaria simile alla vostra". L'intenzione di creare un centro di studi simile a quello di Trento perché capace di attrarre studenti non solo a livello locale ma da tutto il Paese, è stato sottolineato dal preside della facoltà di management dell'Accademia di scienze economiche di Bucarest, Ion Popa. Il preside ha spiegato che l'Accademia – maggiore università rumena del settore che ha già avviato un rapporto di partenariato con Deva – vuole potenziare l'attività su tre piani: l'insegnamento e l'investimento sulle risorse umane, programmi di formazione continua e un sostegno allo sviluppo economico indicando le priorità da perseguire. "La crescita del sapere con la ricerca e l'innovazione – ha insistito Popa – ci permetterà di valorizzare a livello economico le risorse di cui il nostro territorio dispone per diventare competitivi". Non si tratta di progetti fumosi, ha concluso il preside, soddisfatto dell'incontro appena avuto con il dirigente delle relazioni internazionali della Provincia: "abbiamo concordato che nell'autunno di quest'anno una delegazione dell'ateneo trentino verrà a Deva. Potremo così stringere un rapporto di partenariato internazionale che partendo dalla collaborazione tra università punti all'obiettivo dello sviluppo sostenibile delle nostre regioni".


Immagini
  • Dorigatti con vicepresidente regionale Vasilescu
  • Dorigatti con la delegazione rumena
  • Tiziano Salvaterra
  • Dorigatti insieme al vicepresidente e al sindaco