Le minoranze chiederanno di discuterne in aula senza tempi contingentati il 3, 4 e 5 luglio
Via libera della Terza Commissione senza emendamenti al ddl di Giunta sul lupo e l'orso
Testi allegati
La
Terza Commissione presieduta da Mario Tonina ha approvato nel
pomeriggio senza emendamenti, dopo le ultime audizioni (Parco
Adamello Brenta, Gianfranco Zanon per la Commissione dei dodici,
Pan-Eppaa e il gruppo ecologista“La Foresta che avanza”) il
disegno di legge 230 proposto per la Giunta dall’assessore
Dallapiccola. Cinque i voti a favore espressi da Fasanelli
(misto), Civettini (CT), Giovanazzi (AT), Ossanna (Patt), Tonina
(UpT), mentre il Pd
con Lucia
Maestri ha scelto l’astensione, perché
non sono
stati ancora stati fugati i
dubbi sulla costituzionalità del testo.
Le minoranze consiliari
hanno preannunciato di voler
presentare domani ai capigruppo
la richiesta di tempi non
contingentati per la discussione
finale del ddl in aula, prevista il 3, 4 e 5 luglio. La norma,
formata di un solo articolo, prevede che la Provincia assuma
la gestione diretta di lupo e orso, con la facoltà di abbattere a
determinate condizioni questi grandi carnivori, non prima di aver
acquisito il parere scientifico dell’Ispra, l’Istituto superiore
per la protezione e la ricerca ambientale.
Zanon:
la Commissione dei dodici aveva depositato una norma di attuazione
stata bloccata dall’allora Ministro Galletti.
Per
la Commissione paritetica dei dodici è intervenuto Gianfranco Zanon
(assente Alberto Pacher), ricordando la norma di attuazione chiesta
dalla Provincia nel 2015 e riferita soprattutto all’emergenza orso,
ma che riguardava anche il lupo, per ottenere la gestione dei grandi
carnivori fino all’extrema ratio dell’abbattimento. La norma di
attuazione – ha ricordato il consigliere – era stata elaborata,
approvata e anche depositata dalla Commissione dei dodici, ma si era
arenata per il dissenso dell’allora Ministro Galletti che non
condivideva in particolare la possibilità di sopprimere il lupo. In
seguito il è venuto meno e anche la Commissione dei dodici si è
fermata. A una domanda di Lucia Maestri (Pd) in merito alla
costituzionalità di un eventuale disegno di legge, Zanon ha risposto
che la Commissione dei dodici non ha in alcun modo approfondito il
tema.
Il
Parco Adamello-Brenta: sì all’abbattimento di individui
problematici per le attività umane, ma privilegiando la tutela e la
conservazione di orsi e lupi.
Per
il Parco Adamello-Brenta sono intervenuti il direttore Giustino
Trotter e il responsabile del settore ricerca scientifica e della
didattica Andrea Mustoni, tra i padri del progetto Life Ursus.
Mustoni ha sintetizzato una nota di condivisione firmata dal
presidente del parco sul ddl 230. In sostanza, ha spiegato, il Parco
si è sempre preoccupato dell’equilibrio tra attività umana e
grandi carnivori ed è per questo convinto che la tutela delle
popolazioni di lupo e orso passi anche da scelte coraggiose nei
confronti dei singoli individui che dovessero avere comportamenti
anomali e non compatibili con la sicurezza e le attività dell’uomo.
Per
“La foresta che avanza” e Pan-Eppaa il provvedimento è inutile e
dannoso.
Per
il gruppo “La foresta che avanza”, Francesca Valla ha ricordato
che il rapporto sui grandi carnivori del 2017 documenta che dal 2010,
anno della ricomparsa del lupo in Trentino, l’uomo non ha mai
subito attacchi da questo grande carnivoro. Quanto agli attacchi agli
animali domestici, per Valla sia per l’orso che per il lupo sono
sufficienti le attuali misure di prevenzione e risarcimento già
previste dalla Provincia (alla quale peraltro nel 2017 sono pervenute
solo 7 richieste di indennizzo). Ancora, la rappresentante de “La
foresta che avanza” ha ricordato che laddove si sia ricorsi a
metodi letali per lupo e orso, solo nel 29 per cento dei casi gli
attacchi al bestiame sono diminuiti e, oltretutto, temporaneamente.
Nel 43 per cento dei casi invece si è verificato un aumento dei
danni ad animali domestici. Questo a causa della disgregazione del
branco dovuto alla rimozione degli esemplari alfa. Per contro,
l’impiego di metodi non letali come la protezione delle greggi
durante la notte, l’utilizzo di reti e di cani da pastore, il
posizionamento di esche per tenere lontani i predatori, la
sterilizzazione o il trasferimento del lupo in altri Paesi europei,
ha contenuto di oltre l’80 per cento gli attacchi. Al prelievo
sarebbero infatti preferibili misure come la sterilizzazione del lupo
o il suo trasferimento di esemplari in altri Paesi europei.
“Riteniamo – prosegue “La foresta che avanza” - che questo
ddl sia inutile e dannoso e che consentire l’abbattimento sia una
misura irresponsabile e contrastante con i piani nazionali e
internazionali previsti per la gestione di lupo e orso. Queste due
specie sono infatti particolarmente protette in Italia da una legge
del 1992, che prevede sanzioni penali in caso di abbattimento. E la
stessa Ue con la direttiva Habitat impone la protezione delle due
specie prevedendo eccezioni solo nel caso di individui che causano
danni gravi o il cui allontanamento risulta necessario per motivi di
sicurezza. Queste eccezioni, richiamate nel ddl della Giunta
provinciale, oggi sono quindi già regolamentate.
Adriano
Pellegrini, presidente di Pan-Eppaa,
ha lamentato che “questo ddl sembra un provvedimento preapprovato”.
E ha presentato tre osservazioni: è difficile che lupi ed orsi
possano arrecare danni al patrimonio ittico, ai boschi e alle acque
come risulta dal ddl; non si capisce se il parere chiesto ad Ispra
prima del “prelievo” (eufemismo che sta per cattura e uccisione
di lupi e orsi) sia vincolante o meno; infine l'eventuale cattura e
uccisione è già prevista dalle norme nazionali, per cui non serve
una legge provinciale.
La
discussione prima del voto. Minoranze critiche ma favorevoli.
Convinto sostegno da Patt e UpT mentre il Pd si astiene.
Alessandro
Savoi (Lega) ha osservato che questo ddl dimostra il totale
fallimento della politica del governo provinciale su questo tema.
Sappiamo che l’orso sia stato importato nel Trentino e a distanza
di circa 20 ci accorgiamo dei danni che questo predatore causa. La
Lega aveva chiesto anni fa forti interventi di contenimento dell’orso
ed esprimeva grandi preoccupazioni per l’arrivo del lupo. Ora si
vuole intervenire di fronte ad un pericolo oggettivo. Il problema
principale è oggi tutelare gli allevatori molto preoccupati per la
presenza del lupo. Il pericolo è diventato grande e i giornali
segnalano quotidianamente i danni arrecati agli allevatori che si
aspettano segnali importanti dalla politica. Gli allevatori dovranno
attrezzarsi per esercitare la legittima difesa nei confronti del lupo
e la politica ha il dovere di tutelare queste attività svolte in
quota. Sono state spese e si spenderanno migliaia e migliaia di euro
per l’orso e il lupo che potevano essere utilizzati in altro modo.
I soloni strapagati di Roma che si riuniscono nei palazzi della
Capitale ma non sanno nulla dei pericoli reali costituiti dal lupo e
dall’orso. Tuttavia pretendono di dirci ed imporci quel che
dobbiamo fare. Certo per Savoi oggi occorre assumere provvedimenti,
perché a mali estremi estremi rimedi.
Per
Claudio Civettini (Civica Trentina) si è passati dal tema delle
recinzioni al tema delle elezioni. Ora la Giunta vorrebbe recintare
piazza Dante dopo anni di incapacità dell’esecutivo di
confrontarsi con il governo di Roma. Ora questa latitanza scotta
perché vi è una reazione importante da parte di allevatori e di chi
vive e frequenta più di altri le nostre montagne. Vi sono profili di
evidente incostituzionalità in questo ddl e proprio questo, per
Civettini, dimostra che si tratta di un intervento frettoloso e
tardivo. La verità è che la Giunta provinciale è stata sempre
latitante. Oggi servono richieste concrete, praticabili e
soddisfacenti per chi le avanza. Civettini ha preannunciato
l’appoggio del proprio gruppo all’utilizzo del tempo non
contingentato per la discussione del ddl in aula. Il tempo non
contingentato previsto per l’esame di questo ddl in aula,
L’obiettivo è la ricerca condivisa per migliorare il testo attuale
del provvedimento.
Lucia
Maestri (Pd), presente
al posto del capogruppo Alessio Manica, ha
motivato il proprio voto
di astensione sul provvedimento, in attesa dei chiarimenti richiesti
dalla collega Borgonovo-Re sull’ammissibilità costituzionale del
testo.
Nerio
Giovanazzi (Amministrare il Trentino) ha
riconosciuto che questo ddl potrebbe essere impugnato da Roma e
imbocca oggi una strada in salita. Per Giovanazzi sulla questione di
lupi e orsi questo provvedimento fornisce risposte rassicuranti alla
gente. Gli allevatori hanno sollecitato un provvedimento come questo.
Secondo il consigliere le audizioni sono state interessanti. Il
consigliere ha infine preannunciato di voler approvare il ddl,
smarcandosi dalla polemica sollevate da altri esponenti dei minoranza
sull’utilizzo di questo intervento in modo strumentale alla
campagna elettorale. Questo ddl se approvato permetterà a
suo avviso non di eliminare
orsi e lupi ma di prelevare solo qualche soggetto. Secondo Giovanazzi
i cani di guardiania sarebbero molto più utili dei recinti. “Se
non si fa niente – ha
concluso – ci penserà
qualcun’altro a farlo e questo è naturale perché ognuno cerca di
difendersi da un pericolo”.
Lorenzo
Ossanna, capogruppo del Patt,
ha espresso l’appoggio del suo gruppo al ddl, considerato
l’aggravarsi della
situazione nella nostra
provincia. Una risposta
positiva come questa alle
preoccupazioni che si sono diffuse, permetterà di andare incontro ai
danni economici causati a contadini e allevatori. In aula secondo
Ossanna si potrà discutere
di nuovo a fondo di
questo ddl.
L’assessore
Dallapiccola ha precisato
alcune date: che il primo lupo ucciso è stato rinvenuto nel 2010, la
prima famiglia di lupi di
cui si ha notizia in Trentino risale
al 2012, mentre il
primo danno censito causato
da questo predatore è del
2013. Si è poi rilevata la presenza di un solo branco nel 2016. Nel
2017 si è passati improvvisamente a sei branchi censiti. Di qui la
forte preoccupazione
emersa negli ultimi mesi.
Oggi con il numero
di lupi sul territorio siamo di fronte ad una dannosità molto bassa,
perché vi sono esemplari poco confidenti. Ma
questo non vuol dire –
ha concluso – che in futuro
non appaiano
esemplari confidenti e che
quindi occorra intervenire tempestivamente.
Mario
Tonina per l’UpT ha
preannunciato un voto convintamente favorevole al ddl, innanzitutto
per una questione
di coerenza, perché gli atti politici (interrogazioni e mozioni
sottoposte al Consiglio provinciale) presentati dal proprio
gruppo nel corso degli
ultimi anni andavano proprio in questa direzione. L’UpT infatti
ha sempre chiesto
all’assessore di consentire l’abbattimento
degli esemplari più pericolosi di lupo e orso. Ad oggi in
Italia, ha osservato Tonina,
manca un quadro normativo di riferimento presente
invece in Francia e
Svizzera. A suo avviso le
audizioni hanno permesso di
far emergere tutte le sensibilità presenti nella comunità trentina,
“e persone
autorevoli come Reinhold Messner sono state chiare nell’affermare
che se non si interviene per il contenimento di questi due grandi
predatori, difficilmente sarà garantita continuità
alla presenza in montagna di
allevatori e agricoltori, dai
quali dipende la
salvaguardia del territorio”. Per
Tonina chi ha la
responsabilità politica in questo momento deve
evitare che in
Trentino succeda quel che è
già successo in passato in altre regioni alpine e appenniniche, dove
nel settore zootecnico vi sono stati numerosi abbandoni del
territorio in quota. Se non
si prevede la possibilità dell’abbattimento di alcuni di questi
grandi predatori, i danni che le attività lavorative in montagna
subiranno saranno sempre peggiori. E
non è con le recinzioni –
ha concluso Tonina – che si
risolvono questi problemi. In
assenza di un intervento come questo, andando avanti così gli
allevatori eviteranno di portare gli animali in alpeggio.