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06/06/2018 - In aula o in commissione

Consiglio, approvate due mozioni e respinte altre due

Sì all'obbligo per i ciclisti di utilizzare le ciclabili. Potenziare i servizi sui disturbi alimentari

Consiglio, approvate due mozioni e respinte altre due

Consiglio, approvate due mozioni e respinte altre due

Nel corso di una mattinata a tratti tesa, il Consiglio ha discusso e approvato due mozioni e ne ha respinte due.

In apertura di seduta il Presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, rispondendo a Alessandro Savoi (Lega) e Giacomo Bezzi (FI), ha precisato che per il ddl sulla gestione del lupo e dell’orso la procedura scelta è stata quella di chiedere, al termine di questa sessione d’aula, l’inserimento d’urgenza del disegno di legge nell’ordine del giorno delle prossime sedute di luglio. L’assessore competente, ha chiarito Dorigatti, spiegherà, al termine di questa sessione, il perché della richiesta d’urgenza che verrà votata dal Consiglio. Il ddl, che la procedura d’urgenza sia approvata i no, dovrà comunque passare all'esame della Terza commissione.

Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino)

Obbligo per i ciclisti

di utilizzare le ciclabili

La mozione di Nerio Giovanazzi, votata all’unanimità, ha l'obiettivo di impegnare la Giunta ad indirizzare al Governo un auspicio perché approvi in tempi brevi le disposizioni tecniche per una segnaletica per impedire ai ciclisti di percorre le strade ordinarie in presenza di piste ciclabili. L’assessore Gilmozzi ha ricordato che il tema non è nuovo ed è reale e la Giunta si sta occupando tenendo conto degli strumenti a disposizione. E’ stata segnalata al Governo la possibilità di installare una segnaletica specifica anche in assenza del regolamento. Il modello è quello Svizzero dove sulle strade è presente una cartellonistica specifica. La proposta c’è ed è al vaglio del Governo dal 2014. Quindi, la proposta dell’assessore è stata quella di cambiare il dispositivo, sostituendo l’impegno per l’attuazione del regolamento, con quello rivolto al Governo di portare a termine la proposta già fatta dalla Pat di una segnaletica specifica. Luca Giuliani (Patt) ha sottolineato che il tema sollevato da Giovanazzi è serio ed ha appoggiato la mozione a nome del Patt. Giovanazzi ha concluso affermando che questa mozione rappresenta uno stimolo per evitare incidenti.


Walter Kaswalder (Gruppo Misto)

No alla ricognizione dei pozzi

per togliere il cemento amianto

La mozione di Kaswalder, respinta con 18 no e 9 sì, intendeva impegnare la Giunta ad effettuare, entro sei mesi, una ricognizione allo scopo di avviare una graduale sostituzione dei pozzi agricoli, tecnologici e di servizio agli acquedotti con manufatti più moderni e costruiti con materiali più sicuri del cemento amianto utilizzato, negli anni scorsi, per la costruzione di molti pozzi. L’assessore Gilmozzi ha detto che il tema non è nuovo e che la mozione induceva a pensare che ci siano pericoli, quando invece le fibre di amianto sono pericolose solo se inalate. Anche per l’ingestione, secondo l’Oms, non ci sarebbero pericoli. L’ipotesi che si volatilizzi l’amianto è remota e, comunque, le soglie limite fissate dal ministero sono molto alte. Gilmozzi ha detto quindi che quando una mozione rischia di creare preoccupazione non può essere condivisa. Da qui il no della Giunta. Kaswalder ha replicato affermando che le valutazioni contenute nella mozione sono frutto dello studio di un tecnico e che chiedeva solo un intervento graduale per sostituire i tubi in amianto.


Giacomo Bezzi (Forza Italia)

Respinto il no all'obbligo

delle gestioni associate

La mozione, respinta a votazione segreta con 21 no e 8 sì, aveva l’obiettivo di impegnare la Giunta a rivedere l’applicazione dell’obbligatorietà per i Comuni ad esercitare in forma associata, compiti e attività indicate nella legge e a sospendere le decisioni fin qui assunte. Una scelta, ha detto Bezzi, quella delle gestioni associate, calata dall’alto, non condivisa dai comuni e che le popolazioni stanno subendo. Carlo Daldoss, ha detto che nessuna riforma nasce perfetta, ma la necessità di mettere assieme figure specialistiche nei comuni per rispondere alla complessità burocratica è condivisa. Nessuno mette in dubbio che unire le forze sia sbagliato, a fronte di incombenze pesanti. Vero è che sugli ambiti in un caso sono stati rivisti ma l’obiettivo di lavorare assieme è condiviso. C’è comunque la disponibilità a ricalcolare gli obiettivi di risparmio e le assunzioni. La soluzione individuata è: raggiunti gli obiettivi di spesa ogni comune avrà la libertà di assumere o no personale. C’è quindi bisogno di qualche aggiustamento, ma l’obbligatorietà non può essere tolta. Da qui il parere negativo della Giunta. Savoi (Lega) ha detto che le gestioni associate sono state un fallimento, contrariamente alle fusioni che invece funzionano se limitate a pochi comuni e sono condivise. Le associate sono andate male perché imposte e nei fatti penalizzano la qualità e la tempestività dei servizi. Assurdo, per Savoi, il fatto che un comune che non vuole fare la fusione sia poi obbligato a fare la gestione associata. Tra l’altro non ci sono risparmi e spesso si impongono ai cittadini spostamenti a volte lunghi e disagi per i dipendenti. Quindi, per il consigliere leghista, va tolta l’obbligatorietà delle gestioni associate. Un impegno che la Lega si prende in campagna elettorale. Sul personale, infine, basterebbe sostituire il personale che va in pensione. Anche per Claudio Civettini (Civica Trentina) il fallimento su questo terreno è tale che dovrebbe indurre alle dimissioni la Giunta. Una scelta che ha comportato l’introduzione dei poteri forti nei territori. Il governo provinciale, ha ricordato il consigliere di opposizione, ha usato anche le minacce per portare avanti questa manovra da “Grande Fratello”. Si deve invece fare una rivoluzione, rimettendo al centro i territori. Civettini ha ricordato anche che il comune di Ledro, il primo a fare le fusioni, s’è visto tagliare i fondi. Uno dei temi invece sul quale si sarebbe dovuto lavorare è quello dell’istituzione di una polizia provinciale, che non significa togliere ai sindaci i vigili, ma semplicemente creare un coordinamento operativo. L’assessore, ha aggiunto, anziché bocciare la mozione dovrebbe avere il coraggio di dire: fermiamoci e discutiamo per trovare una soluzione sulle cose che non vanno e che i sindaci, anche quelli di maggioranza seppur non pubblicamente, sottolineano. Walter Kaswalder del Misto ha ricordato di aver votato la riforma ma con delle modifiche, che sono state bocciate, cosciente che le gestioni associate avrebbero causato problemi. Tutti i comuni manifestano dubbi e la Giunta sta correndo ai ripari su tutto ormai, a partire dagli orsi e lupi. Kaswalder ha poi annunciato un emendamento all’assestamento di bilancio per impedire agli assessori tecnici di candidarsi. Il consigliere, dichiarando il suo sì alla mozione, ha detto che va ridata dignità ai comuni, anche con la certezza dei finanziamenti ed ha attaccato la politica del Patt che avrebbe tradito gli ideali di Pruner, Fedel e Sembenotti. Claudio Cia (Misto) ha condiviso la mozione di Bezzi anche perché gran parte dei comuni si lamenta di queste gestioni associate ed ha aggiunto che da tecnico Daldoss sta andando in giro a fare incontri promettendo lavori pubblici costruendo così una robusta campagna elettorale. Bezzi, in replica, rivolgendosi a Daldoss, ha chiesto una sospensione per votare almeno il punto uno, visto che lo stesso assessore ha detto che la riforma non è perfetta. Daldoss non ha fatto concessioni e ha ribadito che il tema del personale è già chiuso perché i comuni possono sostituire il 100% di chi va in pensione nel 2018 e si sta lavorando sui vuoti del 2017. L’assessore ha detto che non sono mai state minacce ai comuni, ma al massimo diffide per il rispetto della legge. Sui soldi, c’è stata una forte responsabilizzazione dei comuni in questa legislatura, stanziando 80 milioni di euro per progetti fatti dai municipi. Anche su i fondi di riserva ha detto di sfidare un comune a dire che non ha trovato soddisfazione. Tutte le riforme, ha continuato, non nascono perfette, ma i problemi non si risolvono negandoli ed ha ricordato che in Lombardia e Veneto le gestioni associate ci sono da anni. Certo, ha aggiunto, ci vuole flessibilità, ma non si possono lasciare i piccoli comuni soli. Quindi, il processo non è eludibile, anche se ci sono modifiche da fare, ad esempio sul personale, ma l’obiettivo va perseguito per il bene dei comuni. Civettini ha replicato che la Giunta deve imparare a parlare con i sindaci ed ha ricordato che il Consorzio dei comuni dovrebbe avere più autonomia e non fare il portavoce della Giunta. Una Giunta, ha concluso, delle retromarce. Bezzi ha replicato dicendo che Daldoss non dovrebbe arroccarsi nella difesa di questa riforma ma indossare gli abiti politici per creare una discontinuità con la linea della maggioranza andando incontro ai comuni.


Walter Viola (Patt)

Potenziare i servizi

per i disturbi alimentari

Il consigliere del Patt con la sua mozione, votata con la sola astensione della consigliera Pd, Borgonovo Re, si pone l'obiettivo di potenziare i centri esistenti per i disturbi del comportamento alimentare visto la crescita dei casi anche in Trentino; di prevedere interventi formativi per gli insegnanti e i genitori perché siano in grado di riconoscere i segni di disagio; prevedere interventi pubblici rivolti ai cittadini per informarli sul rischi derivanti dai disturbi alimentari. La mozione è stata condivisa dalla Giunta e da Violetta Plotegher del Pd, la quale ha però specificato che il problema è dei paesi industrializzati dove l’abbondanza di cibo è grande e la patologia non può essere ascritta a cause genetiche. Il cibo ha profondi aspetti emotivi e culturali, quindi anche la prevenzione di questi problemi va legata alla dimensione emotiva e relazionale. Invece manca un’educazione serena a vivere il nostro corpo, educazione che dovrebbe entrare anche nella formazione scolastica. Chiara Avanzo (Patt), ringraziando Viola, ha affermato che va capito il perché di queste patologie che possono diventare letali e che spesso sono legate al modello sociale che richiede di essere perfetti e performanti. Kaswalder, condividendo la proposta Viola, ha detto che poco prima è stata bocciata la sua mozione per la purezza dell’acqua. Per fatto personale Gilmozzi è intervenuto affermando che Kaswalder ha chiarito che secondo lui ci sarebbero inquinamenti di fonti d’acqua dal cemento amianto e che proprio questo è il motivo del no: perché gli esperti della Pat hanno affermato che l’acqua non viene inquinata dal cemento amianto e quindi non si deve creare allarmismo. Claudio Civettini ha detto invece che fa specie il fatto che un consigliere di maggioranza debba impegnare la Giunta a potenziare quello che dovrebbe fare. Lucia Maestri del Pd ha ribattuto che non esiste differenza tra consiglieri di maggioranza e minoranza per quanto riguarda il ruolo politico di proporre mozioni di indirizzo. Viola, tornando al tema, ha affermato che la mozione chiede solo di alzare il livello di attenzione su un fenomeno che dimostra un disagio diffuso tra i giovani, che si mostra anche nelle stesse dipendenze che sono in espansione in età sempre più tenere. Occuparsi di questo in quest’aula significa occuparsi dei giovani e quindi del futuro della nostra comunità. Donata Borgonovo Re (PD) ha dichiarato la sua astensione, che ribadirà tutte le volte che verranno trattati temi presenti nel piano della salute decennale, che è stato discusso per mesi e votato. O si dice che si è trattato di un esercizio poetico, ha detto, ed è carta straccia, se invece lo si ritiene in vigore va ritenuto uno strumento di indirizzo importante. Viola, invitandola a non fare la “maestrina”, ha risposto che tante volte la stessa Borgonovo Re ha presentato mozioni su argomenti che sono già in normativa. Quindi, ha aggiunto che non sarà l’ultima volta che presenterà mozioni per rafforzare azioni su temi importanti. La consigliera Pd, per fatto personale, ha affermato di essere innamorata del piano della salute perché rappresentava un’idea moderna e innovativa, in linea con le linee Oms; perché traduceva l’attenzione alle condizione di vita complessiva in risposte concrete, semplificando le scelta politiche in materia sanitaria. Il fatto che vengano portate questioni come questa dei disturbi alimentari, senza citare la cornice di questo documento, secondo la consigliera, mostra una carenza di visione politica. L’assessore Zeni ha rassicurato che il piano della salute è un atto programmatorio che viene continuamente citato nelle delibere e in incontri pubblici dove si è presentata la sanità trentina. Come è accaduto la scorsa settimana al Festival dell’Economia. Però è improprio considerare il piano della salute come metro per ritenere buono o no ogni atto politico su questa materia. Bezzi ha appoggiato la mozione del Patt che, a quanto pare, ha detto, si sta allontanando dal Pd. Ha attaccato poi la mancanza di imparzialità del Festival dell’Economia. Anche Nerio Giovanazzi (AT) ha polemizzato per la presenza al Festival di Soros ed ha chiesto a Zeni se il finanziere di ungherese gli abbia riferito di finanziamenti russi a Salvini.