Presentato a palazzo Trentini un volume di Uomo città Territorio
Un libro racconta il luminare Furlanello
Citati anche i casi di presunto doping di Sharapova e Froome
C'è il racconto di una grande
carriere medica e scientifica, nel volume "Francesco
Furlanello, aritmie e sport". Il testo edito da U.c.t. ,
pensato e curato dall'editore Sergio Bernardi, è stato
presentato poco fa in sala Aurora, a palazzo Trentini, dove si sono
riuniti tra l'altro molti dei cardiologi e aritmologi che a partire
dal 1973 – anno di apertura del reparto di cardiologia del Santa
Chiara a Trento – hanno vissuto e condiviso con Furlanello la
straordinaria e pionieristica avventura alle frontiere di
un'importante e promettente branca della cardiologia.
Il
presidente del Consiglio provinciale,
Bruno Dorigatti
-
salutando i
numerosi e illustri
ospiti ed
anche il vicepresidente Nerio
Giovanazzi e
il consigliere Alessandro
Savoi
-
ha
parlato di Furlanello come di un medico
che "ha
onorato questa terra, portandola più volte a livelli di eccellenza
alta nel settore complesso della medicina sportiva. Il
professionista trentino è stato, senza
ombra di dubbio, un appassionato esploratore del futuro ed uno
scienziato che, con rigore intellettuale, ha afferrato l'arida
materia clinica e l'ha resa comprensibile al paziente e con lui
all'intera comunità. Sono medici e ricercatori come il professore,
che hanno mutato negli anni l'identità dell'ammalato: da paziente
passivo a soggetto coinvolto e responsabilizzato circa il suo stato
di salute". Dorigatti ha parlato di "rivoluzione
umanistica" e di "esplorazione di nuove frontiere". Il
presidente ha ricordato che Furlanello ha raccolto negli anni grandi
riconoscimenti della comunità scientifica internazionale, che lo
considera senza dubbio come uno dei massimi esperti di
cardioaritmologia clinica sportiva.Dorigatti ha altresì ricordato
anche l'intenso rapporto tra il cardiologo e la nostra terra,
testimoniato da una delle sue più prestigiose creature, ovvero
quegli incontri scientifici biennali a Marilleva, che costituiscono
tuttora una pietra miliare nello studio delle aritmie cardiache.
Il
presidente dell'Ordine dei medici, Marco Ioppi, nel rendere
omaggio all'illustre iscritto, ha voluto additare l'"ondata di
oscurantismo" che percorre oggi la nostra società e che pone ai
medici il dovere morale di battersi per difendere la scienza
dall'ignoranza e dalle fake news.
Ha
poi parlato uno degli otto ex collaboratori di Furlanello arrivato al
traguardo del primariato ospedaliero, ossia Giuseppe Inama,
fino al 2000 attivo a Trento ed ora a capo della cardiologia di
Cremona. Inama ha passato in rassegna le grandi tappe del lavoro
svolto da Furlanello e dalla sua èquipe; nel 1990 l'introduzione del
defibrillatore (a Trento fu installato il primo transtoracico e
transvenoso del Paese), in anni più recenti l'avvio avanguardistico
delle tecniche di ablazione transcatetere, oggi riventate routine.
Inama ha menzionato diversi colleghi protagonisti in questo cammino,
come il dottor Giuseppe Vergara.
Si
è parlato ovviamente del libro, in cui si ripercorrono i grandi
progressi della scienza medica nella cura e nella prevenzione di
fenomeni come la morte improvvisa, in particolare negli sportivi.
Sono state tra l'altro menzionate anche alcune questioni di grande
rilievo mediatico che sono state al centro dell'attenzione di
Francesco Furlanello. La prima: il caso della tennista Maria
Sharapova, sanzionata per assunzione di Meldonium; il caso del
campione di ciclismo Chris Froome, sotto indagine sportiva per
assunzione di salbutamolo. Il cardiologo trentino assolve a chiare
lettere il recente vincitore del Giro d'Italia, affermando che aveva
tutto il diritto di curarsi con il Ventolin, a fronte di una
documentata asma bronchiale da sforzo.