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01/06/2018 - Incontri

Un libro racconta il luminare Furlanello

Presentato a palazzo Trentini un volume di Uomo città Territorio

Un libro racconta il luminare Furlanello

Citati anche i casi di presunto doping di Sharapova e Froome

Un libro racconta il luminare Furlanello

​​ ​C'è il racconto di una grande carriere medica e scientifica, nel volume "Francesco Furlanello, aritmie e sport". Il testo edito da U.c.t. , pensato e curato dall'editore Sergio Bernardi, è stato presentato poco fa in sala Aurora, a palazzo Trentini, dove si sono riuniti tra l'altro molti dei cardiologi e aritmologi che a partire dal 1973 – anno di apertura del reparto di cardiologia del Santa Chiara a Trento – hanno vissuto e condiviso con Furlanello la straordinaria e pionieristica avventura alle frontiere di un'importante e promettente branca della cardiologia.


Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti - salutando i numerosi e illustri ospiti ed anche il vicepresidente Nerio Giovanazzi e il consigliere Alessandro Savoi - ha parlato di Furlanello come di un medico che "ha onorato questa terra, portandola più volte a livelli di eccellenza alta nel settore complesso della medicina sportiva. Il professionista trentino è stato, senza ombra di dubbio, un appassionato esploratore del futuro ed uno scienziato che, con rigore intellettuale, ha afferrato l'arida materia clinica e l'ha resa comprensibile al paziente e con lui all'intera comunità. Sono medici e ricercatori come il professore, che hanno mutato negli anni l'identità dell'ammalato: da paziente passivo a soggetto coinvolto e responsabilizzato circa il suo stato di salute". Dorigatti ha parlato di "rivoluzione umanistica" e di "esplorazione di nuove frontiere". Il presidente ha ricordato che Furlanello ha raccolto negli anni grandi riconoscimenti della comunità scientifica internazionale, che lo considera senza dubbio come uno dei massimi esperti di cardioaritmologia clinica sportiva.Dorigatti ha altresì ricordato anche l'intenso rapporto tra il cardiologo e la nostra terra, testimoniato da una delle sue più prestigiose creature, ovvero quegli incontri scientifici biennali a Marilleva, che costituiscono tuttora una pietra miliare nello studio delle aritmie cardiache.


Il presidente dell'Ordine dei medici, Marco Ioppi, nel rendere omaggio all'illustre iscritto, ha voluto additare l'"ondata di oscurantismo" che percorre oggi la nostra società e che pone ai medici il dovere morale di battersi per difendere la scienza dall'ignoranza e dalle fake news.


Ha poi parlato uno degli otto ex collaboratori di Furlanello arrivato al traguardo del primariato ospedaliero, ossia Giuseppe Inama, fino al 2000 attivo a Trento ed ora a capo della cardiologia di Cremona. Inama ha passato in rassegna le grandi tappe del lavoro svolto da Furlanello e dalla sua èquipe; nel 1990 l'introduzione del defibrillatore (a Trento fu installato il primo transtoracico e transvenoso del Paese), in anni più recenti l'avvio avanguardistico delle tecniche di ablazione transcatetere, oggi riventate routine. Inama ha menzionato diversi colleghi protagonisti in questo cammino, come il dottor Giuseppe Vergara.


Si è parlato ovviamente del libro, in cui si ripercorrono i grandi progressi della scienza medica nella cura e nella prevenzione di fenomeni come la morte improvvisa, in particolare negli sportivi. Sono state tra l'altro menzionate anche alcune questioni di grande rilievo mediatico che sono state al centro dell'attenzione di Francesco Furlanello. La prima: il caso della tennista Maria Sharapova, sanzionata per assunzione di Meldonium; il caso del campione di ciclismo Chris Froome, sotto indagine sportiva per assunzione di salbutamolo. Il cardiologo trentino assolve a chiare lettere il recente vincitore del Giro d'Italia, affermando che aveva tutto il diritto di curarsi con il Ventolin, a fronte di una documentata asma bronchiale da sforzo.

Immagini
  • Dorigatti alla presentazione del libro di Furlanello aritmie e sport
  • Pubblico in sala Aurora per il libro di Furlanello