La Seconda Commissione favorevole anche all'aumento dell'imposta di soggiorno in Vallagarina
Sì alla promozione di consorzi per valorizzare la filiera unitaria del porfido
Aperti i ddl di Civettini a sostegno della maternità e di Degasperi sull'etica delle imprese
Nel pomeriggio a palazzo Trentini la Seconda Commissione si è espressa a favore di due delibere proposta dalla Giunta, la prima a sostegno dei consorzi nel settore
del porfido, la seconda per l'aumento dell'imposta di soggiorno nell'ambito
turistico della Vallagarina. L?organismo ha poi deciso audizioni per il ddl di Degasperi contro
i mancati pagamenti tra imprese e approfondimenti per il ddl di
Civettini sugli aiuti alle aziende che promuovono la maternità.
Promozione
di consorzi tra imprenditori per valorizzare la filiera unitaria del
porfido.
Con
i "sì" dei consiglieri di maggioranza, cui si è aggiunto
anche quello di Fasanelli (Gruppo misto) e due voti di astensione di
Zanon (Progetto Trentino) e Degasperi (M5stelle), la Seconda
Commissione presieduta da Luca Giuliani (Patt) si è espressa oggi a
favore della delibera della Giunta presentata dall'assessore Olivi,
che prevede varie forme di aggregazione fra imprenditori per
valorizzare la filiera del porfido come previsto dalla riforma del
settore delle cave. L’assessore Olivi ha spiegato che il
provvedimento rende possibile attuare la legge sul porfido, che già
prevede una filiera produttiva unica e nuove regole nella lavorazione
della maggior parte del materiale di cava, anche attraverso la
collaborazione tra imprenditori che si uniscano in un consorzio o in
una rete o in un’aggregazione tra aziende. L’importante, ha
concluso, è che si costituisca una filiera industriale anche su più
giacimenti minerari, in modo che nasca un soggetto in grado di
garantisce l’unitarietà del processo. In sostanza i consorzi e le
aggregazioni tra imprese otterranno grazie a questa delibera una
deroga rispetto ai vincoli previsti dalla normativa sul tout venant e
il grezzo. I criteri di attuazione della legge sono stati concordati
dalla Giunta con il Consiglio delle autonomie locali e l’associazione
industriali.
Aumenta
di 50 centesimi l'imposta di soggiorno nell'ambito turistico della
Vallagarina.
Con un secondo parere positivo ottenuto con i due voti questa volta contrari
di Degasperi (M5stelle) e di Fasanelli (Gruppo misto), mentre Zanon
(PT) si è astenuto, e quelli favorevoli di Tonina (Upt), Giuliani
(Patt), Manica (Pd) e De Godenz (Upt), l'organismo consiliare si è
poi espresso a favore della delibera presentata dall’assessore
Dallapiccola per sancire l’incremento dell’imposta di soggiorno di
50 centesimi per tutte le categoria ricettive alberghiere ed
extralberghiere, aumento concordato dall'Apt di ambito e dalle
autorità locali.
Sarà
approfondito il ddl di Civettini per aiutare le imprese che
promuovono la maternità, mentre saranno sentite le associazioni di
categoria sul ddl di Degasperi che prevede un codice etico che renda
più corretti i rapporti tra le imprese evitando i mancati pagamenti.
Aperto
dalla Seconda Commissione anche l'esame di due disegni di legge: il
227 di Claudio Civettini (Civica Trentina) che ha l'obiettivo di
modificare la legge 6 del del 1999 sugli incentivi alle imprese; e
200 di Filippo Degasperi (M5stelle) finalizzato all'introduzione di
un codice etico di comportamento tra imprese private che imponga il
rispetto dei tempi di pagamento.
Civettini
ha spiegato che la sua proposta, volta a contrastare la denatalità,
prevede la concessione di un aiuto pubblico alle imprese che
promuovono il welfare aziendale e la maternità, sviluppando la
conciliazione tra famiglia e lavoro. Questo per riconoscere
l'importante valore sociale della donna e della genitorialità e
superare l'identificazione della gravidanza con una negatività
nell'ambito della cultura d'impresa
Degasperi
ha illustrato il suo ddl orientato ad introdurre elementi etici
precisi grazie ai quali gli imprenditori possano imbattersi sempre
meno con il problema dei mancati o tardivi pagamenti dovuti da altre
ditte. Problema che oggi mette seriamente in difficoltà non poche
aziende trentine. La questione compete ovviamente in modo marginale
alla Provincia autonoma di Trento, perché occorrerebbero interventi
statali, mentre quelli messi in campo dall'Unione europea si sono
rivelati inefficaci. Per questo Degasperi ha detto di voler
sollecitare con questo ddl la Provincia a predisporre con le
associazioni economiche di categoria una sorta di codice etico da
offrire agli imprenditori che vorranno sottoscriverlo in modo tale da
vincolare le ditte all'osservanza di alcune regole e di impegni
condivisi. Dal canto suo la Provincia dovrebbe valorizzare questi
impegni etici anche dal punto di vista economico, riconoscendo questo
come un criterio aggiuntivo nella valutazione dell’offerta
economicamente più vantaggiosa. L'amministrazione provinciale
dovrebbe porsi come garante dell'obiettività di questo codice etico
per regolare i rapporti reciproci, lasciandone poi alle imprese la
gestione operativa. In breve. Degasperi ha aggiunto di non voler
affidare alla Provincia l’individuazione delle imprese virtuose e
non virtuose. Si tratta piuttosto di fungere da osservatore e garante
delle operazioni per minimizzare il cattivo funzionamento dei
rapporti tra le imprese. La Provincia non deve ergersi a giudice ma
mettersi a disposizione come garante di un sistema di ranking
reciproco.
Per
la Giunta l'assessore
Olivi non ha preso una posizione contraria agli obiettivi delle due
proposte, riconoscendone la bontà, ma ha proposto approfondimenti
per valutare "la sostenibilità" dello strumento
legislativo o se non sia più opportuno adottare provvedimenti
amministrativi che migliorino le attività già in essere. Nel caso
del ddl di Civettini,
infatti,
secondo l’assessore
c'è
il rischio di indurre le imprese non interessate alla conciliazione
di non chiedere l'aiuto della Provincia previsto dalla legge
proposta, mentre per quanto riguarda il dispositivo di Degasperi,
l'ente pubblico potrebbe limitarsi a rendersi garante
di un patto tra le imprese. Non
è certo compito della Provincia, ha osservato Olivi, distinguere con
un
albo, come
prevede il ddl, le imprese
più corrette
nei comportamenti da quelle che si dimostrano invece poco virtuose.
Questo provvedimento non si riferisce infatti ai rapporti tra imprese
ed ente pubblico, ma alle relazioni tra privati. Su questo piano la
cosa più sensata da fare è coinvolgere le associazioni
di categoria lasciando poi all’amministrazione provinciale
solo l'incarico di fissare regole
oggettive
ed autorevoli.
Si
potrebbe concludere che a questo scopo non serve un disegno di legge
bensì un
accordo tra le imprese.
Su
proposta del presidente Giuliani, accolta da entrambi i consiglieri,
la Commissione ha deciso di affidare il ddl di Civettini ad
un'analisi dell'assessorato e della dirigenza della Provincia, mentre
per quanto riguarda la proposta di Degasperi saranno ascoltate le
associazioni di categoria potenzialmente interessate.