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22/12/2017 - In aula o in commissione

Maratona notturna per la manovra finanziaria sospesa alle 3,00. Si riparte alle 9.00

Consiglio provinciale. Emendamenti ostruzionistici ritirati tranne che da Degasperi (nella foto)

Maratona notturna per la manovra finanziaria sospesa alle 3,00. Si riparte alle 9.00

In allegato, il programma dei lavori e i tre disegni di legge della manovra di bilancio

Maratona notturna per la manovra finanziaria sospesa alle 3,00. Si riparte alle 9.00

Alle tre della notte, al termine di una riunione dei capigruppo, la seduta del Consiglio, che sta discutendo la manovra finanziaria, è stata sospesa. Si è arrivati all’approvazione dell’articolo 11 della collegata. I lavori vanno a rilento perché il consigliere di 5 Stelle, Filippo Degasperi, non ha ritirato i suoi tremila emendamenti. Il confronto con la Giunta si è bloccato su un emendamento del consigliere pentastellato con il quale intendeva introdurre una netta distinzione, a favore dei docenti della formazione professionale pubblica rispetto a quella privata, nella valutazione per le graduatorie per l’accesso alla stabilizzazione degli insegnanti nella scuola trentina.


Lunghissimo braccio di ferro notturno tra Filippo Degasperi di 5 Stelle - che chiedeva, con il suo emendamento, di mettere nero su bianco un sistema di differenziazione netta per l’accesso alle graduatorie per le stabilizzazioni nelle scuole trentine tra i docenti della formazione professionale pubblica e quella privata - la maggioranza e il resto della minoranza. L’assessore Gilmozzi ha ricordato che la richiesta di Degasperi non è accettabile perché contraria alla legge. Mentre il rappresentante di 5 Stelle a ribattuto di aver semplicemente chiesto che la Pat continuasse nell’approccio che ha avuto fino a oggi. Bezzi ha preso le distante dall’atteggiamento di Degasperi perché, ha detto, sembra una questione quasi ad personam che tiene bloccata, con poco rispetto istituzionale, la finanziaria. Verso le 12.40 Fugatti (Lega) ha ritirato i suoi emendamenti. Anche Manuela Bottamedi ha detto che la richiesta di Degasperi riguarda solo due istituti professionali pubblici con pochi insegnanti tra i quali c’è anche lo stesso consigliere di 5 Stelle. Cia a sua volta ha ritirato gli emendamenti ostruzionistici, chiedendosi “cosa c’è sotto” l’emendamento Degasperi. Il presidente Rossi ha detto che la richiesta del consigliere 5 Stelle non nasconde nulla ma l’impostazione della Giunta rimane diversa e fedele alla legge. Anche Borga ha detto che Degasperi, condivisibile o no, fa legittimamente la sua battaglia. Il consigliere del movimento 5 stelle ha detto che la questione non è nuova ed è anche nelle istanze di qualche sindacato. Manuela Bottamedi ha ribattuto che le professionalità degli insegnanti della formazione privata va salvaguardata e le differenziazioni non possono essere così nette come le vuole Degasperi. Quindi, è inevitabile avere retro pensieri sapendo quanti sono i docenti della formazione professionale pubblica. Lucia Maestri (Pd) ha ricordato che Degasperi da tempo calca la mano nella differenziazione tra formazione pubblica e privata. Ma va tenuto conto che le paritarie sono fondamentali nel sistema della formazione professionale. Anche Fasanelli ha chiesto al consigliere 5 Stelle di considerare il fatto che la questione non è più politica ma di legittimità. ​


​Il precedente inizio dell'esame degli articoli, tra sospensioni e ritiro parziale degli emendamenti.


Poco prima di mezzanotte il Consiglio provinciale ha iniziato l’esame finale in aula della legge collegata, primo dei tre provvedimenti della manovra finanziaria proposta dalla Giunta. In precedenza i lavori sono rimasti a lungo sospesi per permettere un confronto tra il presidente della Provincia Rossi e le minoranze nel tentativo di raggiungere un accordo sugli emendamenti, visti le 15.908 proposte emendative depositate. Al termine delle trattative, dopo che Dorigatti ha dichiarato non ammissibili 578 emendamenti, tutti i consiglieri di minoranza tranne Filippo Degasperi hanno ritirato le proposte di modifica ostruzionistiche. Lo scoglio riguarda un emendamento del consigliere del movimento 5 stelle riferito ai docenti della formazione professionale pubblica, da distinguere nettamente da quelli degli istituti paritari del settore.


Seduta sospesa per quasi due ore e mezza, tra le 20.30 e le 22.55 in Consiglio provinciale per permettere al presidente Rossi di perfezionare l’intesa di massima già raggiunta con le minoranze sui 15.809 emendamenti ai tre disegni di legge – collegata, stabilità e bilancio di previsione – della manovra finanziaria 2018 proposta dalla Giunta. Ad annunciare la sospensione era stato il presidente Dorigatti alle 21.20 dopo che i lavori del Consiglio erano stati interrotti alle 19.00 una volta concluso l’esame dei 72 ordini del giorno collegati alla manovra. Nella pausa le trattative di Rossi e della Giunta con l’opposizione sono proseguite e si sono poi protratte oltre le 20.30, quando il presidente del Consiglio aveva preannunciato il ritorno in aula. “Non siamo ancora alla fase finale, anche se gran parte del lavoro è stato fatto – ha spiegato Dorigatti – e vi è ora la necessità di una rifinitura”. Dal canto suo il presidente Rossi ha chiesto la convocazione dei capigruppo, aprendo l’incontro a tutti i consiglieri interessati dei due schieramenti, per presentare e “condividere” un emendamento aggiuntivo da lui proposto del valore di 10 milioni di euro, “per allargare – ha detto – lo spettro dei contributi stanziati a favore delle ristrutturazioni dei centri storici”. Nel frattempo l’ulteriore sospensione dei lavori consentirà agli uffici di predisporre la riformulazione degli emendamenti sui quali è già stata trovata un’intesa.

Al rientro in aula alle 22.55, il presidente Dorigatti ha chiesto ai consiglieri quali emendamenti verranno ritirati e quali no prima di comunicare quelli da lui considerati inammissibili rispetto ai quasi 16.000 depositati, in modo da riprendere i lavori domattina alle 9 avendo a disposizione le proposte di modifica articolo per articolo a favorire l’esame dei disegni di legge.

Borga (CT), Fasanelli (Gruppo misto), Giovanazzi (AT), Bottamedi (misto), Fugatti (Lega), Cia (misto), Bezzi (FI), Simoni (PT), Civettini (CT) e Kaswaslder (misto) hanno dichiarato sia pur con sfumature diverse la loro disponibilità, da un lato, a ritirare gli emendamenti ostruzionistici proposti a fronte delle proposte di modifica concordate con il presidente Rossi che accolgono gran parte delle richieste di ciascuno, dall’altro ad apporre una firma tecnica sull’emendamento “edilizio” presentato poco prima dal presidente della Giunta, che – ha osservato Giovanazzi – favorirebbe effettivamente le piccole imprese edili del Trentino. Kaswalder (misto) ha chiesto che l’emendamento “edilizio” non sia riferito solo ai centri storici. Il solo Degasperi (5 stelle) non ha dato la disponibilità a ritirare i propri emendamenti ostruzionistici dal momento che una parte delle sue richieste non ha trovato accoglienza durante le trattative con la Giunta.

A questo punto il presidente Dorigatti ha comunicato che gli emendamenti giudicati non ammissibili sono in tutto 578. Sul ddl 222 (legge collegata) gli emendamenti non ammessi sono 234 perché non correttamente formulati o perché contrari al regolamento interno e perché non conformi alla legge. La gran parte sono di Fasanelli, Fugatti e Giovanazzi. Gli altri 344 emendamenti delle minoranza stralciati da Dorigatti riguardavano il ddl 223 (legge di stabilità)., la maggior parte presentati da Fasanelli, Borga, Degasperi e Bezzi. Visto il limitato numero di emendamenti giudicati inammissibili dal presidente, Fugatti ha riconosciuto di aver sbagliato nell’insinuare che Dorigatti ne avrebbe “tagliati” molti di più. Il presidente – ha ammesso – ha utilizzato un metodo “oggettivo”. Dorigatti ha tuttavia ricordato a Fugatti di avere eventualmente ancora la possibilità di utilizzare il regolamento per eliminare altri emendamenti.

Il presidente Rossi ha precisato la posizione della maggioranza: “c’è stata una interlocuzione consigliere per consigliere su tutta una serie di emendamenti e per ciascuno vi è una quota di emendamenti accettati e una quota sui quali, pur lavorando, non si è trovata una soluzione. Tutti hanno ottenuto quindi dei risultati positivi e altri no. Come maggioranza abbiamo dimostrato la disponibilità a “curvare” in modo consistente la manovra verso una serie di esigenze giustamente evidenziate da molti consiglieri di minoranza. L’emendamento “edilizio” - ha proseguito Rossi – è frutto di un compromesso tra i due schieramenti e non vi può essere quindi una soddisfazione piena, ma è stato valorizzato il contributo portato dalle minoranze”. Il presidente della Giunta ha chiesto infine alle minoranze di andare oltre firma tecnica sull’emendamento edilizio e di apporre una firma convinta. Rossi ha infine concluso dichiarando “non praticabile una sospensione di questa seduta senza un ritiro degli emendamenti ostruzionistici. Non si tratta di un aut aut ma che vi sono le condizioni perché un compromesso positivo appartenga a tutti i consiglieri”.

Dorigatti ha ribadito che solo con il ritiro degli emendamenti ostruzionistici sarebbe possibile sospendere la seduta e riprendere i lavori domattina. E si è appellato al consigliere Degasperi per rendersi disponibile a discutere la possibilità di accogliere le sue proposte. A questo punto la Giunta e la maggioranza hanno chiesto invece di iniziare l’esame degli articoli senza attendere il ritiro degli emendamenti. Borgonovo Re (Pd) ha apprezzato il lavoro svolto tra le 18.50 e le 23.30 per cercare un accordo. A questo punto però è forse il caso di assumersi la nostra responsabilità accogliendo iniziando ad esaminare gli articoli e gli emendamenti e accogliendo solo ciò che nella trattativa è andato a buon fine. E’ poi caduta nel vuoto l’ipotesi di sospendere di nuovo anche se brevemente (10 minuti) i lavori avanzata da Fugatti e Bezzi. Prima Borgonovo Re (Pd) e poi l’assessore Gilmozzi hanno ricordato lo sforzo già compiuto accogliendo le richieste emendative del consigliere Degasperi. Poco dopo l’assessore Gilmozzi ha chiarito la ragione per cui l’emendamento sulla scuola professionale pubblica proposto da Degasperi non può essere accolto.


Approvati i primi due articoli.


A questo punto Dorigatti ha aperto la fase dell’esame dei singoli articoli ed emendamenti. L’emendamento 1 all’articolo 1 proposto da Degasperi ha ottenuto 9 voti favorevoli, 23 contrari e uno di astensione. Ritirati i successivi emendamenti del consigliere Bezzi. L’emendamento 51 di Fugatti all’articolo 1 è stato respinto con 22 no, 10 sì e 2 voti di astensione. Rispondendo a Cia, che aveva evidenziato come se anche gli emendamenti concordati verranno respinti, allora rimarranno fermi anche tutti gli emendamenti ostruzionistici, Rossi ha osservato che visto il ritiro degli emendamenti ostruzionistici da parte di alcuni consiglieri, la Giunta si impegna a non disattendere gli emendamenti concordati nella trattativa svolta. Al contrario, a fronte del non ritiro degli emendamenti ostruzionistici da parte di altri consiglieri, anche gli emendamenti concordati con loro verranno respinti.

L’articolo 1 è stato poi approvato con 22 voti a favore e 11 contrari.

Sull’articolo 2 è stato poi respinto un emendamento di Degasperi con 23 no, 6 sì e 4 astensioni., come pure un emendamento di Bezzi con 22 no e 11 sì. Sempre sull’articolo 2, approvato con 22 favorevoli e 11 contrari sia un emendamento del presidente Rossi sia, a seguire, lo stesso articolo 2.​

Approfondimenti
Il programma dei lavori in aula e i tre disegni di legge della finanziaria
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=conv&at_id=29040