Il presidente del Consiglio provinciale Dorigatti per i 70 anni della Lega Pasi-Battisti
La "cultura del dare", la solidarietà e la responsabilità sono l'antidoto contro l'egoismo e la divisione
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"Un
“grazie”
sincero per
continuare ad essere testimoni della solidarietà, della
responsabilità e della "cultura del dare"
è
stato
rivolto
dal Presidente del Consiglio provinciale Bruno
Dorigatti ai
numerosi
soci
della
Lega Pasi-Battisti, che
questa mattina a Palazzo Trentini
hanno celebrato i 70 anni
dalla
nascita dell'associazione.
Il Presidente ha definito l'attività
svolta
in tanti anni dall'associazione "una
parte non secondaria del fondamento stesso della specialità
trentina",
capace di interpretare un’idea
di comunità aperta e di condivisione diffusa. Valori
come
solidarietà, responsabilità,
tolleranza
hanno
sostanziato la
storia
della
Lega
fatta di generosità silenziosa e disponibilità nei confronti
dell’altro. Gli
stessi
valori, ha
notato,
che purtroppo
si stanno perdendo nell'odierna società in cui dilagano
egoismo e divisione
e si
fa fatica ad immaginare un futuro. Ma attenzione, non è sgretolando
le istituzioni e minando l'impianto della democrazia che si riuscirà
ad uscire da questo momento di crisi, ha notato Dorigatti: occorre
piuttosto cercare
e trovare una
nuova narrazione, un nuovo racconto che non può che nascere
dall'apertura all'altro e dal recupero dei messaggi di personaggi
come Pasi e Battisti e dei valori che da sempre animano il percorso
di associazioni come quella che oggi compie settant'anni.
Pasi-Battisti
all'origine del sistema sanitario fondato sull'equità
Accanto
al Presidente Dorigatti ha portato il proprio
saluto
l'assessore alla salute della Provincia
Luca
Zeni
che ha notato come la scelta di iniziare un percorso fondato sulla
gratuità operata dalla lega Pasi-Battisti abbia gettato le basi di
un sistema sanitario che oggi garantisce equità ed è considerato
uno dei migliori al mondo.
Un
simbolo della città in memoria di Livia Battisti
Il
Presidente della Lega Pasi-Battisti Enrico
Paissan
ha colto l'eccezionale
occasione
odierna per ricordare i traguardi raggiunti dall'associazione in
sette decenni di attività e la straordinarietà della fondatrice
Livia Battisti che nel luglio del '47 assunse in prima persona
l'impegno per garantire ai poveri malati del Trentino di poter
accedere al sangue, all'epoca somministrato a pagamento. Paissan
ha citato Battisti che definiva la Lega "laica ed indipendente"
e raccomandava chi ne raccoglierà l'eredità di farla funzionare
così com'è impostata: "niente
premi, esibizioni, celebrazioni religiose, perché solo così potrà
continuare ad avere una funzione di assistenza ai sofferenti, insieme
ad una funzione educativa".
Infine, Paissan -che
ha notato la presenza in sala del sindaco Andreatta- ha
auspicato che la riscoperta dei valori della fondatrice possano
ispirare l'intitolazione di un simbolo della città di Trento, magari
nell'ambito della riqualificazione del quartiere di Piedicastello al
quale Battisti aveva donato in particolare tempo ed energie.
Si
è quindi proseguito
con testimonianze degli anni della nascita dell'associazione e
ricordi anche commoventi della personalità di Livia Battisti da
parte dei soci più "anziani". In
sala anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e la consigliera
provinciale Lucia Maestri.