Dal Consiglio provinciale. Si è parlato di di suicidi, tossicodipendenze, aggressioni sugli autobus
Approvate stamane in aula altre 4 mozioni
Sì alla proposta di Tonina (foto) di accorpare radioterapia oncologica e protonterapia
Dopo l’espressione della delusione di Fugatti per la decisione dei
Capigruppo di questa mattina di non mettere all’ordine del giorno
la discussione sul tema del Passo Rolle da lui proposta (“un tema
delicato che avrebbe messo in difficoltà la maggioranza”, ha
detto), il Consiglio ha proseguito con l’esame delle mozioni
all’ordine del giorno. I lavori riprendono alle ore 15.00 con il
voto sulla mozione di Filippo Degasperi, l’ultimo punto prima della
discussione della riforma del welfare anziani.
Supplemento di attenzione al fenomeno dei suicidi: passa la
proposta di Cia in forma emendata
Claudio Cia ha illustrato la propria mozione 354, incentrata
sull’aumento del fenomeno dei suicidi, causati in maggior misura da
depressione. Partendo dalla considerazione che i casi di suicidio
rappresentano la seconda o terza causa di morte tra i giovani, con
preoccupante aumento del trend nella fascia giovanile tra i 15 e 18
anni, mentre non si conoscono con esattezza i dati sui tentativi di
suicidio, la proposta del consigliere è l'attivazione di uno studio
sperimentale finalizzato al perfezionamento dei meccanismi di
contrasto al suicidio. Nello specifico, il testo di Cia, poi
emendato, impegnava l'Esecutivo ad attivare un tavolo tecnico con
Transcrime per svolgere un'indagine campionaria sul nostro territorio
che faccia luce sul numero oscuro dei tentati suicidi nella nostra
Provincia.
Noi abbiamo in Trentino un tasso di suicidi in media con il Nord
Italia e leggermente superiore al resto del paese, ha esordito Luca
Zeni: “dati preoccupanti, con casi in particolare concentrati
nella fascia d’età tra i 45 e 54 anni e tra la popolazione
maschile”. Fortunatamente abbiamo una quasi assenza di casi
registrati tra i minorenni, ha aggiunto. Va detto che si sta già
facendo molto sull’argomento. E’ stato avviato il progetto
“Invito alla vita”, partito nel 2008, promosso dall’Unità di
psichiatria e in linea con le politiche dell’OMS. Il progetto
prevede campagne promozionali e momenti di incontro e
approfondimento, un monitoraggio con report e analisi, una linea
telefonica aperta 24h con una media giornaliera di 10 telefonate,
gruppi di auto mutuo aiuto, il follow up delle persone a rischio, la
rilevazione del rischio suicidario nella popolazione, la formazione
delle persone sul territorio, un gruppo per la condivisione emotiva,
interventi presso le fasce giovanili con comunicazioni ad hoc e un
tavolo di coordinamento che riunisce diversi interlocutori e si
incontra tre volte all’anno. La proposta di Cia risulterebbe quindi
una sovrapposizione a tutte le iniziative descritte e avviate di
prevenzione sul fenomeno.
Un tema impattante e drammatico per chi lo vive, ha detto Walter
Viola e aldilà di quanto la
Giunta sta facendo, tutte le iniziative utili alla prevenzione di
questi fenomeni e di amore alla vita credo siano meritorie: faccio
appello alla Giunta affinché si trovi un “correttivo”, ha
concluso. All’appello, sostenuto
anche dal collega Claudio Civettini,
si è unito Claudio
Cia, che ha chiesto di
recuperare la finalità dei contenuti, modificando il
dispositivo con un
emendamento. La mozione è
stata infine approvata, con l’impegno della Giunta “a mantenere
una costante attenzione al tema dei suicidi, confermando e
implementando l’attività del progetto “Invito alla vita”, al
fine di prevenire e sostenere le persone a rischio”.
Sostegno, prevenzione e cura delle tossicodipendenze: approvata la
mozione Bottamedi in forma emendata
Partendo dalla considerazione della gravità e costante crescita del
fenomeno della tossicodipendenza e dagli strumenti già esistenti per
contrastarlo, Manuela Bottamedi con la propria mozione
approvata nella forma emendata, ha impegnato la Giunta provinciale ad
aprire un confronto tra il Dipartimento Salute e solidarietà sociale
competente, l’Azienda sanitaria e i soggetti operanti nel settore
della cura e riabilitazione dalle dipendenze e nei servizi a
carattere socio assistenziale a supporto, che porti alla mappatura,
approfondimento ed analisi degli strumenti messi in atto finora,
valutandone l’idoneità rispetto all’ampiezza dei fenomeni di
dipendenza attuali e individuando, se del caso, un rafforzamento
degli stessi. Nella versione originale la consigliera suggeriva di
destinare maggiori risorse per le attività svolte da tutti i
soggetti che operano nel campo della prevenzione e assistenza alle
persone affette da problematiche legate all'uso di droghe e a mettere
a disposizione dell'Associazione Famiglie Tossicodipendenti aree per
una prima accoglienza di tossicodipendenti in grave difficoltà. In
particolare, guardando a quanto si fa altrove, Bottamedi sosteneva
l’esperienza del drop in (sosta breve), un punto di conforto, una
sorta di sportello a chi vive il dramma della droga, con l’obiettivo
del contenimento dei danni (igienico-sanitari, della sicurezza
sociale, del decoro pubblico).
L’assessore Luca Zeni ha convenuto sull’importanza del
tema della tossicodipendenza, collocato nel quadro generale delle
dipendenze. In questo contesto, dobbiamo mantenere l’attenzione
principalmente sul tema della formazione e della prevenzione, ha
aggiunto, lavorare sui giovani per dare loro gli strumenti per
costruire la propria autonomia e capacità di muoversi in un mondo
sempre più complesso e a rischio. La proposta è accoglibile nella
forma emendata che impegna ad aprire il confronto con tutti i
soggetti interessati. Viola ha sostenuto i contenuti della
mozione, ma molto meno l’emendamento, che è riduttivo e svilisce
la proposta della collega, “più che emendare stravolge”. Così
come formulato sembra che la Pat decida in via diretta cosa fare del
settore, ha detto rivolto all’assessore. Una versione al ribasso,
preferibile comunque al nulla, ha detto Bottamedi: mi spiace
per il mancato accoglimento della proposta di drop in, che continuo
comunque a sostenere come esperienza di supporto ulteriore, momento
di tregua che in modo pragmatico forniva un aiuto, un ulteriore
supporto in momenti di drammaticità ed emergenza sulla strada.
Donata Borgonovo Re ha dichiarato la propria astensione su
questa mozione: sarebbe stato utile, ha dichiarato, considerare se la
proposta proveniva da un’analisi della realtà e da esigenze
specifiche di sevizi di bassa soglia che consentissero interventi di
emergenza; in seconda battuta, “in maniera francamente
imbarazzante”, mi astengo anche sull’emendamento perché osservo
che il Piano per la salute, costruito in modo partecipato nel
dicembre 2015, colloca diverse azioni di contrasto, counseling
motivazionale in ambito sanitario, rete di gruppi di auto mutuo aiuto
ed altre iniziative che non so se l’azienda abbia iniziato ad
attivare. “Abbiamo una rete molto vasta di soggetti con funzioni
diverse”, ha replicato Luca Zeni, “per il resto confermo la
disponibilità dell’assessorato a mettere a disposizione tutte le
informazioni per meglio comprendere e inquadrare il sistema e il
contesto”.
Il documento così come emendato è stato approvato con 7 astensioni.
Aggressioni e minacce sugli autobus, disco verde per la proposta
di Borga, con un emendamento integrativo
Facendo riferimento ai recenti casi di cronaca, che hanno visto il
personale di Trentino Trasporti vittime di aggressioni, minacce ed
insulti ad opera di persone che utilizzano i mezzi del trasporto
pubblico senza pagare, il consigliere Rodolfo Borga ha
impegnato la Giunta ad attivarsi affinché Trentino Trasporti
fornisca assistenza legale gratuita ai dipendenti vittima di insulti,
minacce ed aggressioni nello svolgimento del loro lavoro e si
costituisca sempre parte civile nei procedimenti penali promossi
contro i responsabili di atti di violenza, fisica o verbale, commessi
in danno di suoi dipendenti. Inoltre, con un emendamento integrativo
concordato con l’assessore Gilmozzi, si prevede la dotazione degli
autobus di telecamera anteriore al fine di verificare con certezza le
responsabilità degli incidenti in cui sono coinvolti i mezzi del
trasporto pubblico. Il parere della Giunta, espresso dallo stesso
Mauro Gilmozzi è favorevole perché al mozione va nella
direzione delle politiche già avviate in questo contesto: è giusto
che la società stia al fianco dei propri dipendenti in eventualità
di questo tipo, come è giusto dotare i mezzi di telecamera per
sostenere e supportare la sicurezza e la tranquillità dei propri
autisti. Sosterrò convintamente la mozione, ha detto Maurizio
Fugatti, ma credo che dovremmo fare un’analisi del contesto ed
interrogarci sul perché la situazione sia cambiata negli ultimi anni
con aggressioni e insulti provenienti in gran misura da profughi e
stranieri rispetto ai quali c’è una responsabilità politica
nazionale, ma anche provinciale perché i profughi qui in Trentino
viaggiano tutti gratis. Mozione condivisa anche da Pietro
Degodenz: ben vengano queste iniziative, i dipendenti di Trentino
Trasporti sono un patrimonio importante da tutelare in tutti i modi,
a maggior ragione in questi tempi difficili. Filippo Degasperi
è intervenuto a sostenere la proposta, “un intervento
intelligente, tuttavia mi chiedo perché si creino i problemi per poi
dover intervenire con palliativi (quale effetto dissuasivo può avere
una telecamera?): sarebbe importante ragionare sul perché si
verificano i fenomeni e su iniziative risolutive alla fonte”. Anche
Massimo Fasanelli ha espresso sostegno alla proposta di Borga:
“sarà anche un palliativo, ma è sicuramente l’inizio di un
ragionamento da fare per tutelare persone al servizio di tutti che
troppo spesso vivono situazioni di pericolo e affrontare un problema
reale che stiamo vivendo”. La proposta è stata approvata
all’unanimità.
Accorpamento radioterapia oncologica e protonterapia: passa la
mozione di Tonina
Le Unità Operative di Radioterapia
Oncologica e Protonterapia dell’Azienda Provinciale per i
Servizi Sanitari di Trento costituiscono articolazioni organizzative
autonome, precedentemente incardinate nel Dipartimento oncologico. In
un quadro di razionalizzazione delle strutture ispirato a logiche di
efficienza, di contenimento
della spesa, di miglioramento della qualità dei servizi, di
innovazione, Mario Tonina (Upt),
che ha presentato una mozione in tal senso, ha rilevato l'opportunità
di accorpare le due Unità Operative in un'unica struttura, a fronte
dello svolgimento di prestazioni sanitarie caratterizzate da profili
di omogeneità e da forte integrazione dei percorsi clinico
assistenziali, funzionali al miglioramento del servizio sanitario non
solo in termini di sicurezza e qualità, ma anche sotto il profilo
della valorizzazione delle risorse umane operanti nelle due
strutture. L’aggregazione comporterebbe tra l’altro, oltre a
innegabili ricadute positive, la nomina di un solo direttore per le
due unità operative, come già avviene in altri centri di eccellenza
a livello internazionale quali Heidelberg, Boston e Philadelphia.
Favorevole il parere della Giunta pronunciato da Luca Zeni,
sulla proposta di un’unica cornice che tiene insieme le due unità
operative, che riteniamo possa comportare un beneficio. Filippo
Degasperi ha osservato che se volessimo parlare di logica di
efficienza e contenimento della spesa sarebbe stato il caso di non
realizzare il Centro di protonterapia: questo è un tentativo tardivo
e inefficace per porre rimedio ad un progetto che ha impiegato 160
milioni di euro di risorse con spese di esercizio di 10-12 milioni di
euro all’anno. Per rispetto verso il collega mi asterrò, ma questa
iniziativa richiederebbe riflessioni a monte ben più approfondite,
ha concluso. “Iniziative ragionevoli che però mettono un po’ in
imbarazzo” ha detto Walter Viola: qui torna dominante il
tema del centro di protonterapia che aldilà dell’opportunità o
meno della sua istituzione, ora che c’è dovrebbe essere trattato
in maniera diversa, magari verificando l’assunzione di un
manager-ambasciatore con funzioni di promotore e di vero e proprio
“venditore” del servizio che altrimenti si trasforma in un
macigno sull’economia trentina.
Nella replica Mario Tonina ha sottolineato lo spirito
costruttivo con cui è stato pensato questo testo di mozione: sapere
affrontare e prendere decisioni anche in merito ad iniziative
“ereditate” da valorizzare e far funzionare al meglio per
restituire almeno in parte l’investimento. Il consigliere,
richiamando una sua mozione approvata nell’ultima edizione del
Dreier Landtag a Trento, ha portato l’attenzione anche sul tema
della comunicazione e del marketing declinato in questa realtà
allargato al territorio dell’Euregio.
Il documento è stato approvato con 5 astensioni.
La Breast unit c’è da anni, ma non è mai stata formalizzata:
nel pomeriggio il voto sulla mozione Degasperi
L'istituzione Breast Unit (Unità mammaria interdipartimentale) è al
centro della mozione di Filippo Degasperi (5 Stelle). Dal
momento che il cancro al seno è la neoplasia più diagnosticata
nelle donne (48.000 nuovi casi nel 2015) e che in quest'ambito la
prevenzione è fondamentale, con un documento di mozione Degasperi ha
proposto alla Giunta di istituire presso il Santa Chiara di Trento la
Breast Unit, secondo lo schema già in funzione presso altre regioni
a cui eventualmente apportare modifiche in riferimento
all’organizzazione del Servizio Sanitario Provinciale.
Luca Zeni, pur esprimendo massimo rispetto per il lavoro del
consigliere, riconoscendo l’importanza dell’argomento e
condividendo il contenuto della mozione, ha osservato che lo stesso
non tiene conto della realtà trentina: un ordine del giorno del 2009
promosso dal consigliere Civettini assegnò un obiettivo specifico
all’azienda sanitaria, cui seguì nel 2011 l’istituzione della
Breast unit, che dunque di fatto esiste già da anni. Negli atti
dell’azienda è poi previsto venga formalizzata una vera e propria
struttura operativa di coordinamento e raccordo. Pur condividendo
tutto, di fatto il Consiglio si troverebbe ad approvare una cosa già
fatta.
Degasperi ha detto di fidarsi dell’assessore, tuttavia ha
chiesto perché la Breast unit, se c’è, non si è mai
formalizzata? Propongo che venga appunto formalizzata, se è vero che
c’è, ha aggiunto. Questa non è una mozione provocatoria, è una
mozione costruttiva e propositiva che parte dai fatti: negli elenchi
delle organizzazioni scientifiche di chiara fama questa struttura in
Trentino non compare. Quindi, averla e non formalizzarla appare
inutile: riduciamo al minimo i tempi.
Si riprende alle ore 15 con l’intervento di Civettini e le
dichiarazioni di voto.