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07/11/2017 - In aula o in commissione

Le prime sei proposte di mozione discusse oggi in aula

Consiglio provinciale: le minoranze chiedono una comunicazione della Giunta su Passo Rolle

Le prime sei proposte di mozione discusse oggi in aula

In allegato, l'ordine del giorno dei lavori

Le prime sei proposte di mozione discusse oggi in aula
Nel pomeriggio, il Consiglio provinciale ha proseguito l’ordine del giorno, esaminando una lunga serie di mozioni di cui diamo qui di seguito una sintesi.


Sindrome di Rett: raccolto lo stimolo della mozione di Zanon

La mozione 262 di Gianfranco Zanon (Progetto Trentino), approvata all’unanimità con un emendamento, impegna la Giunta provinciale sulla sindrome di Rett e le malattie neurovegetative. Partendo dalla considerazione della gravità di questa sindrome, che colpisce quasi esclusivamente le bambine durante i primi anni di vita "apparentemente normale", con un'incidenza di 1 caso su 10.000 nate, Zanon prevedeva l’istituzione di una figura di riferimento presso il centro malattie rare per la presa a carico e il coordinamento di questi casi e il potenziamento dell'unità di valutazione multidisciplinare esistente. L’assessore Luca Zeni si è espresso con parere favorevole sui contenuti della proposta nella forma emendata. Il consigliere Zanon, ha detto l’assessore, ha ricordato bene il percorso fatto dal 2007 in poi con l’istituzione del coordinamento per le malattie rare e l’impostazione multidisciplinare data al coordinamento, garantendo di proseguire e potenziare l’impegno della Giunta in tal senso raccogliendo lo stimolo della mozione del collega. Il consigliere Claudio Civettini (Civica) ha ringraziato il collega per aver posto il tema ed ha però espresso preoccupazione per la solitudine nella quale spesso vengono lasciati i pazienti affetti da sindromi rare come quella descritta. Sembrerebbe oltretutto che ultimamente a questi pazienti sia stata recapitata una richiesta di certificazione dello stato della malattia, una cosa a suo avviso assurda, un passaggio sul quale occorre riflettere. Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha detto non poter fare a meno di votare la mozione, dicendosi però scettico sulla modifica del dispositivo che di fatto la svilisce e la depotenzia.

Zanon si è detto abbastanza soddisfatto per l’accoglimento del proprio documento, fiducioso che l’assessore, così prevede il dispositivo finale, fra un anno tornerà in Consiglio provinciale con una relazione che faccia il punto sull’argomento.


Sì all’accelerazione sulla connessione banda larga per le Apt

La mappatura delle connessioni di tutte le Apt del Trentino e successivamente, in collaborazione con Trentino Network, l'ideazione di un sistema preferenziale di connessione delle Aziende di promozione turistica del Trentino al sistema di banda larga, così da favorire l'efficientamento e la performance dei servizi e la riduzione dei costi standard: questo l'oggetto della mozione di Pietro Degodenz, sottoscritta anche dai colleghi del gruppo e approvata all’unanimità, che origina da alcune segnalazioni da parte delle stesse Apt, che lamentano situazioni differenziate in termini di velocità del trasferimento dei dati e di qualità delle comunicazioni, aspetti di enorme rilievo in ambito turistico. Tutto ciò a fronte del versamento di canoni non indifferenti, che ammontano a circa 7000 euro all'anno per la semplice banda a 50 mps, e a 10.000 euro per la connessione a 100 mps. Se le Apt sono soggetti privati è vero anche che concorrono a promuovere il nostro turismo e il nostro territorio, ha aggiunto.

Favorevole il parere di Michele Dallapiccola, assessore competente, che ha aggiunto che la Pat già ha previsto il miglioramento del servizio di connettività e la fissazione di un listino migliore fino al 77% rispetto ai prezzi degli altri gestori. Il consigliere Giuseppe Detomas ha sottolineato l’elemento strategico rappresentato da queste infrastrutture sopratutto per soggetti come le Apt, che hanno un veste giuridica privata, ma rappresentano un soggetto con funzioni pubbliche o pubblicistiche. Soddisfatto Degodenz che ha notato come l’importante sia accelerare ed abbassare i costi, sostenendo quelli che di fatto sono nostri alleati sul territorio per la promozione del Trentino.


Permane il no della Giunta al riconoscimento dei danni da ungulati

Il consigliere Giacomo Bezzi è partito dalla considerazione del disimpegno della Giunta da ogni onere volto a tutelare l'incolumità delle persone e delle cose rispetto ai danni provocati dalla fauna selvatica. Con la propria mozione 536 invita la Giunta provinciale a rivedere le proprie responsabilità e garantire la sicurezza stradale per

i cittadini che possono avere dei danni da ungulati, nell'ambito delle prerogative concesse dallo Statuto in materia di gestione della viabilità e della presenza della fauna selvatica.

Abbiamo costruito un impegno dal punto di vista finanziario, ha notato l’assessore Dallapiccola, improntato ad un’ottica di risparmio. In questo senso va vista la decisione della Giunta su questo preciso aspetto ed il parere sulla mozione risulta negativo: in fondo con pochi euro in più si può ottenere un’assicurazione che copra queste eventualità, ha aggiunto Dallapiccola.

Questa dovrebbe essere responsabilità dell’ente pubblico che di fatto gestisce il patrimonio faunistico, visto che tra l’altro c’è un aumento degli esemplari, ha ribattuto Bezzi. Quanto meno segnalate meglio nella viabilità i punti dove gli animali solitamente transitano, ha suggerito ed evitate di banalizzare l’impegno dei cittadini per i quali anche pochi euro in più hanno un peso. Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) ha notato che ad un simile documento ottenne tempo fa la stessa risposta. Questa la possiamo definire la “tassa sugli ungulati” ha detto Civettini sostenendo la proposta del collega e criticando la banalizzazione da parte della Giunta.


Sì al riordino e aggiornamento delle informazioni sulle aree sosta camper in Trentino

In Trentino, ha esordito Lucia Maestri (PD) illustrando la propria mozione (accolta all’unanimità), sono presenti 68 campeggi con 32.643 posti persona e 9.755 piazzole disponibili e sul territorio provinciale c’è un'ampia rete di aree attrezzate e punti di sosta per camper (oltre 140, un primato italiano), che confermano la nostra Provincia “camper friendly” e il turismo all’aria aperta di notevole importanza nelle strategie di marketing e di peso rilevante nell’offerta turistica trentina sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo dell’immagine. A fronte di ciò la consigliera ha rilevato che le informazioni sulle aree sosta e le aree attrezzate per i camper non sono, pur laddove presenti, immediatamente disponibili. Manca cioè un importante supporto per i camperisti nella ricerca di aree sosta o servizio. Con la mozione 539, Maestri impegna la Giunta a dare direttive specifiche a Trentino Marketing affinché, anche attraverso il coinvolgimento e la collaborazione con le associazioni camperistiche trentine ed il Consorzio dei Comuni aggiorni i dati relativi alle aree sosta e alle aree attrezzate per camper, creando all’interno del sito ufficiale visittrentino una sezione specifica dedicata al turismo in camper, anche attraverso la creazione di un'apposita sezione delle app di Trentino Marketing, oppure una nuova app dedicata. Infine, la mozione prevede che i dati delle aree sosta e delle aree attrezzate per camper vengano messi a disposizione e pubblicati anche in modalità open data sul portale della Provincia.

L’assessore Dallapiccola ha accolto la proposta nella forma emendata, nel senso di dare a Trentino Marketing il compito di “valutare l’opportunità” di realizzare le iniziative contenute nel dispositivo.


Accordo con la Giunta per la mozione Giovanazzi sulla revisione del “Piano Lupo”

Negli ultimi anni le predazioni di bestiame riconducibili al lupo, ritornato sul territorio provinciale dopo circa 150 anni dalla sua scomparsa, sono sempre più frequenti e colpiscono zone sempre più ampie, mettendo a rischio l'agricoltura, la zootecnia e il turismo: parte da queste considerazioni la proposta di mozione del consigliere di Amministrare il Trentino Nerio Giovanazzi, approvata all’unanimità in forma emendata, che chiede alla Giunta provinciale di occuparsi seriamente della questione e di intervenire presso il governo di Roma per modificare il “Piano di conservazione e gestione del lupo”, affinché alle nostre zone, notoriamente già scosse dalla presenza problematica dell’orso, non si sommi anche un’arrestabile sviluppo della popolazione di lupi, in un crescendo di preoccupazioni che mal sopporterebbe la nostra gente di montagna inducendola un po’ alla volta a disamorarsi del proprio territorio e delle attività lavorative svolte, elementi notoriamente indispensabili per la sopravvivenza della montagna.

L’assessore Dallapiccola ha osservato come molti aspetti della proposta sono condivisibili, del resto il lupo si è installato da solo e, a causa di norme che ce lo impongono dobbiamo abituarci a gestirlo. L’assessore ha quindi proposto a Giovanazzi un emendamento, che includa nel dispositivo anche la sintesi del lavoro già svolto dalla Giunta: si prevede dunque l’attivazione presso il Governo per l’”approvazione di una versione del Piano che preveda la possibilità del controllo in deroga della presenza del lupo, nel rispetto delle esigenze di salvaguardia delle attività dell’uomo e riconoscendo alla Provincia maggiore autonomia gestionale nel rispetto delle norme comunitarie”. Il consigliere Rodolfo Borga ha ricordato le parole di Dorfmann che ha detto che non esistono norme che vietano la caccia al lupo, così come la fanno in Svizzera, anche in via preventiva, laddove ci sia la possibilità che il lupo metta in pericolo le persone e le attività di montagna. Questa è dunque una scelta di chi governa la provincia di Trento e non credo, ha detto, che questa mozione cambierà le cose nella gestione del lupo, né l’orientamento nella gestione dell’orso. Voterò questo documento solo perché so che il collega Giovanazzi è in buona fede, ha concluso. Il consigliere Degodenz ha detto che fa bene l’assessore a chiedere un’autonomia di gestione diversa: io ho più paura del lupo che dell’orso, ha aggiunto e sono convinto che in quest’aula la pensiamo tutti i maniera molto simile: tutti vogliamo tutelare i nostri contadini e siamo convinti che l’unico sistema è un prelievo che però va autorizzato e dobbiamo farci autorizzare. Il consigliere Maurizio Fugatti (Lega) ha convenuto che la maggioranza “solo da qualche mese a questa parte” sta difendendo questa posizione, perché fino a qualche anno fa l’orientamento era diverso. E’ una barzelletta che il lupo sia arrivato spontaneamente e casualmente nella primavera del 2013 dando vita al primo branco, ha osservato l’esponente della Lega perché a suo parere c’è sempre stata la volontà di credere in questo progetto. Però i danni causati dal lupo, che fa branco, sono più importanti di quelli prodotti dall’orso: ora state cercando solo di metterci una pezza, ha concluso, dopo che fino a qualche mese fa avete solamente dormito. Il consigliere Bezzi ha ribadito la propria proposta di realizzare per gli orsi un parco, sul modello della Germania dove è stata portata Daniza. Quanto al lupo, ha detto di non credere alla storiella dell’insediamento casuale e il problema è ahimè sfuggito di mano, così come per l’orso. Walter Kaswalder (Misto) ha osservato che l’assessore Dallapiccola sta cercando di tamponare una situazione di scontento della gente su questo ed altri problemi: se non è in grado di gestire una criticità enorme come questa si faccia da parte e passi la mano a qualcun’altro, ha detto. Giovanazzi ha invitato a fare chiarezza sulle norme, rivolgendo un virtuale appello in tal senso all’onorevole Dorfmann. In questo momento mi risulta che la Provincia non abbia la mano libera e l’emendamento proposto mi sembra accoglibile, ha aggiunto.

Dallapiccola ha chiarito che dati scientifici e campioni genetici hanno stabilito la data di insediamento e la provenienza del lupo dalla Slovenia ed ha rivendicato l’impegno, nei limiti consentiti dalla legge, a mantenere una presenza di equilibrio della specie.


Tavolo di approfondimento sul fenomeno bitcoin: sì alla proposta di Manica

Alessio Manica (PD), con la mozione 542, ha portato in Consiglio provinciale il fenomeno bitcoin. Si tratta di un fenomeno in continua espansione, che sta suscitando la crescente attenzione anche da parte di Istituzioni politiche e finanziarie, che hanno cominciato a prendere in considerazione le potenziali applicazioni della blockchain. Bitcoin trova già ampia diffusione anche in Trentino ed in particolare a Rovereto, oggetto di un recente approfondimento sul mensile nazionale specializzato “Focus”, definita come la “capitale italiana del bitcoin”. La Provincia, ha proseguito Manica, negli anni ha implementato politiche e azioni tese allo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione, grazie a politiche pubbliche mirate, al finanziamento di centri e attività di ricerca, al sostegno allo sviluppo di start-up ed imprese innovative, al trasferimento dei risultati della ricerca al mondo dell’innovazione e della produzione. Esistono in tal senso le condizioni strutturali, tecnologiche e cognitive per fare del Trentino un laboratorio anche nel campo delle tecnologie blockchain e bitcoin. Ecco dunque che, partendo da queste considerazioni, la proposta di mozione di Manica, approvata dal Consiglio con il voto contrario di Cia e quattro astensioni, impegna la Giunta a creare un gruppo di lavoro, coinvolgendo Trentino Sviluppo e le start-up con sede in Trentino che si occupano di blockchain e bitcoin, per focalizzare ed approfondire le possibilità applicative di questa tecnologia per il sistema territoriale trentino, organizzare un convegno sull'argomento ed individuare uno o più campi di applicazione e avviare una sperimentazione di utilizzo di bitcoin.

Il vicepresidente Alessandro Olivi ha espresso il parere favorevole della Giunta, sopratutto nella parte che riguarda la messa a disposizione di Trentino Sviluppo come luogo di accoglienza per chi già ha dimostrato che si può fare sperimentazioni su questo argomento. Nostro compito è stimolare e coltivare la capacità di creatività e su questi impegni ci siamo, ha detto. Si tratta di una sfida molto interessante, una moneta digitale suscettibile di variazioni, che occorre monitorare: il tema della ricerca e dell’innovazione è molto stimolante e interessante non solo per chi già utilizza questo strumento. “Questa sinistra deve farci capire dove sta la sua componente di sinistra”, ha esordito Claudio Civettini perché se da un lato l’argomento mi intriga ho serie perplessità su quale sia la nostra competenza, senza contare le riflessioni sull’esclusione da questi percorsi di quella componente della popolazione totalmente estranea al digitale. E’ giusto da parte nostra incentivare questo tipo di percorsi? Perché non facciamo la stessa cosa per le auto elettriche, ad esempio, alle quali abbiamo anche destinato incentivi? Il consigliere Marino Simoni (Progetto Trentino) ha ringraziato Manica per aver posto l’attenzione su questa nuova opportunità tecnologica. Una risposta a problemi emergenti in buona misura creati da banche e dalla scarsa credibilità degli istituti tradizionali. L’obiettivo è comprendere cosa può offrire questo sistema alle azinede e alle famiglie: bene il tavolo per mettere in rete le start up per evidenziare criticità e opportunità perché attraverso il confronto sarà possibile far uscire soluzioni, ipotesi e proposte utili alla comunità. Il ruolo del pubblico è governare e incentivare anche percorsi come questi, affinché diventino efficaci nel più breve tempo possibile. Massimo Fasanelli (Misto) ha osservato che questo sia un tema da affrontare, ancora poco diffuso, ma di sicuro interesse: un’opportunità almeno da valutare e il tavolo di lavoro proposto dalla mozione potrà essere utile per trovare le giuste formule.

Indubbiamente c’è una questione legata ad anonimato e certezza delle transazioni, ha replicato Manica, ma questo è indubbiamente un tema da governare, un tema d’innovazione molto complesso su cui lavorare e scommettere con coraggio. Claudio Cia (Misto) ha osservato che questa mozione è distante dalle preoccupazioni dei cittadini definendola “una mozione che non porta voti”. Il consigliere ha dichiarato il voto contrario alla mozione perché “credo che questo consiglio dovrebbe occuparsi più che di monete virtuali di monete che riempiono il portafoglio della gente sempre più in difficoltà economica”. Civettini ha annunciato voto favorevole perché, ha detto, “dal momento che è ineluttabile il cambiamento su questi sistemi, approfondire non fa male”. Manuela Bottamedi (Misto) ha dichiarato di volersi astenere: “questi sono processi culturali che la politica non può governare e forse non ne ha la competenza”.


Maurizio Fugatti, prima della chiusura dei lavori ha anticipato di aver presentato una richiesta di comunicazione del Presidente sul tema dello sviluppo del Passo Rolle con l’intenzione di discuterlo in Consiglio tra mercoledì e giovedì. La parola ai Capigruppo che si riuniranno domani mattina alle ore 09.00.​

Approfondimenti
L'ordine del giorno dei lavori con la possibilità di accedere ai testi in discussione
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=conv&at_id=29021