Via libera in I Commissione anche all'amministratore unico nelle società controllate
Variazione del bilancio 2017 della Pat: sì ad altri 126 milioni di euro tra maggiori entrate ed economie
Esame solo in aula del ddl Bottamedi per tornare all'elezione indiretta del presidente
Stamane si è riunita la I
Commissione permanente consiliare, presieduta da Mattia Civico. Ecco
i temi affrontati.
Nel
bilancio preventivo P.a.t. 2017 entrano altri 126 milioni di euro.
L'effetto
è quello di una variazione al bilancio, che la Giunta porterà in
Consiglio a fine mese, per contabilizzare nel preventivo 2017 ben 70
milioni di maggiori entrate e 56 milioni di economie realizzate lungo
l'anno. Gli introiti superiori alle previsioni derivano per 20
milioni dall'Ires, per 16 milioni dalle accise sui prodotti
energetivi, per 13 milioni da gettiti arretrati, per 6 milioni dalla
tassa automobilistica, per 5 milioni dall'Iva all'importazione, per 2
milioni dall'imposta di trascrizione. Le disponibilità maturate
verranno così impiegate (ma si tratta solo di somme imputate al 2017
invece che al 2018, senza concreti aumenti di stanziamento): 12
milioni a Informatica Trentina, 23 ai Comuni, 18 a Trentino
Marketing, 20 a Trentino Sviluppo, 8 alle Fondazioni Mach e Kessler,
5 all'Università. Il presidente Rossi ha commentato la variazione
citando con soddisfazione il trend relativo alle spese di personale
nella legislatura: -14% quelle per i dirigenti, -9% per i direttori,
-10% per lavoro straordinario, -4% per il comparto intero degli
amministrativi. Il voto in Commissione: contrari Borga e Fugatti,
astenuto Kaswalder.
Amministratore
unico nelle società controllate dalla Pat e dagli enti locali.
Oggi
è stato dato parere favorevole (con 3 astensioni) alla deliberazione
con cui la Giunta si appresta ad attuare previsioni della scorsa
legge finanziaria provinciale, a sua volta discese dalla riforma
Madia della pubblica amministrazione. Mano a mano che si
verificheranno rinnovi dei consigli d'amministrazione delle
partecipate, verrà dunque applicata una serie di nuovi criteri.
L'organo amministrativo delle società controllate dalla Pat sarà di
norma ridotto al solo amministratore unico, con una serie di
eccezioni che consentiranno un cda dai 3 ai 5 membri. In certi casi
(e per attività di mercato) la Giunta potrà autorizzare la
particolare forma del consiglio di gestione, prevista all'articolo
2409 del codice civile. Un presidente e altri due membri
costituiranno la formazione tipo dei collegi sindacali.
Il
dirigente generale della Provincia, Paolo Nicoletti, stamane ha colto
l'occasione per fare il punto sulla galassia delle società Pat: 1)
sarà probabilmente operativa a valere dal 1° gennaio 2018
l'incorporazione di Trentino Trasporti Esercizio e della società
Caproni in Trentino Trasporti, che rappresenterà quindi l'intero
polo dei trasporti; b) è in corso di appalto l'incarico all'advisor
che dovrà dare a breve un valore alle partecipazioni di Pat,
Provincia di Bolzano e Regione in Mediocredito, al fine della
dismissione di queste quote non strategiche; c) è pronta infine in
Giunta l'ipotesi di fusione fra Trentino Network e Informatica
Trentina, forse la partita sarà conclusa entro la legislatura.
Riforma
elettorale, la proposta Bottamedi-Bezzi direttamente in aula.
La
consigliera del Gruppo Misto, Manuela Bottamedi, ha illustrato il ddl
186/XV dello scorso marzo, che propone di abolire l'impianto
introdotto nel 2003 e di tornare a un sistema ad elezione indiretta
del Presidente della Giunta provinciale, con introduzione inoltre
della sfiducia costruttiva alla tedesca. Bottamedi ha detto di avere
scritto il testo – firmato anche dal collega di Forza Italia –
quando l'anno scorso una serie di fibrillazioni nella maggioranza
consiliare rese chiaro, a detta della consigliera, il limite
dell'attuale sistema elettorale provinciale. "Lo volle Lorenzo
Dellai – ha detto stamane Bottamedi – guardando alla stabilità
di governo e alla centralità del potere gestito dal presidente. Gli
effetti indesiderati sono però il fatto che si lega il destino di
una intera terra ad un uomo solo al comando, lo scollamento degli
eletti dai cittadini, la scarsa rappresentatività del Consiglio, la
nascita di alleanze artificiose ed elettoralistiche tra partiti, il
depotenziamento dell'assemblea legislativa rispetto ai poteri
dell'esecutivo.
A
Bottamedi ha risposto il presidente Ugo Rossi, valutando che non sia
opportuno a un anno dalle elezioni avviare il confronto sul tema
delle regole elettorali. "Il sistema attuale in ogni caso – ha
detto – garantisce un programma di governo chiaro e un governo
solido, per cui a nostro modo di vedere va salvaguardato, pur nel
rispetto del principio di separazione dei poteri e delle giuste
istanze di protagonismo del legislativo".
Donata
Borgonovo Re ha giudicato la proposta di Bottamedi "fuori dalla
storia" e ha affermato che certi sfasamenti del sistema si
devono alle persone e non alle regole elettorali. Quanto alla
sfiducia costruttiva, ha ricordato che in Trentino fu sperimentata
con la legge elettorale comunale del 1990, precedente a quella che
introdusse l'elezione diretta dei sindaci.
Sul
tema il presidente Mattia Civico ha messo ai voti un ordine del
giorno per non passare ad audizioni ed esame dell'articolato in
Commissione, di modo da rinviare in blocco il testo di ben 37
articoli alla discussione e al voto del Consiglio provinciale. Questa
linea è passata con 2 contrari e 2 astenuti. Rodolfo Borga ha
ricordato che lo stesso centrosinistra ha varato in Parlamento il
Rosatellum a una manciata di mesi dalle elezioni politiche. Ed ha
annotato di non avere mai visto alcuna proposta legislativa mandata
in aula senza nemmeno acquisire un parere di soggetto qualificato.
Maurizio Fugatti s'è riservato di chiedere per l'aula la discussione
con tempi non contingentati.
Relazione
conclusiva sulla petizione per un Trentino più trasparente.
La
petizione è del 23 gennaio scorso, primo referente Mauro Direno.
Con le astensioni di Borga e Fugatti, la Commissione ha messo agli
atti la relazione conclusiva. Ci sono anche delle determinazioni
operative. I servizi legislativi del Consiglio e della Giunta
lavoreranno – assieme anche al Consiglio regionale – a una
raccolta ordinata di tutte le norme che disciplinano la trasparenza
amministrativa nei più disparati settori. Ci si attiverà poi a Roma
per correggere il modo in cui viene istruito il sito internet
ministeriale che assegna una "pagella" agli enti in tema di
trasparenza: attualmente il rating del Trentino è appesantito dal
voto 0 assegnato a enti pubblici, come i Comprensori, che
semplicemente non esistono più.