Giornale OnLine

Giornale Online
07/11/2017 - In aula o in commissione

Variazione del bilancio 2017 della Pat: sì ad altri 126 milioni di euro tra maggiori entrate ed economie

Via libera in I Commissione anche all'amministratore unico nelle società controllate

Variazione del bilancio 2017 della Pat: sì ad altri 126 milioni di euro tra maggiori entrate ed economie

Esame solo in aula del ddl Bottamedi per tornare all'elezione indiretta del presidente

​​Stamane si è riunita la I Commissione permanente consiliare, presieduta da Mattia Civico. Ecco i temi affrontati.


Nel bilancio preventivo P.a.t. 2017 entrano altri 126 milioni di euro.

L'effetto è quello di una variazione al bilancio, che la Giunta porterà in Consiglio a fine mese, per contabilizzare nel preventivo 2017 ben 70 milioni di maggiori entrate e 56 milioni di economie realizzate lungo l'anno. Gli introiti superiori alle previsioni derivano per 20 milioni dall'Ires, per 16 milioni dalle accise sui prodotti energetivi, per 13 milioni da gettiti arretrati, per 6 milioni dalla tassa automobilistica, per 5 milioni dall'Iva all'importazione, per 2 milioni dall'imposta di trascrizione. Le disponibilità maturate verranno così impiegate (ma si tratta solo di somme imputate al 2017 invece che al 2018, senza concreti aumenti di stanziamento): 12 milioni a Informatica Trentina, 23 ai Comuni, 18 a Trentino Marketing, 20 a Trentino Sviluppo, 8 alle Fondazioni Mach e Kessler, 5 all'Università. Il presidente Rossi ha commentato la variazione citando con soddisfazione il trend relativo alle spese di personale nella legislatura: -14% quelle per i dirigenti, -9% per i direttori, -10% per lavoro straordinario, -4% per il comparto intero degli amministrativi. Il voto in Commissione: contrari Borga e Fugatti, astenuto Kaswalder.


Amministratore unico nelle società controllate dalla Pat e dagli enti locali.

Oggi è stato dato parere favorevole (con 3 astensioni) alla deliberazione con cui la Giunta si appresta ad attuare previsioni della scorsa legge finanziaria provinciale, a sua volta discese dalla riforma Madia della pubblica amministrazione. Mano a mano che si verificheranno rinnovi dei consigli d'amministrazione delle partecipate, verrà dunque applicata una serie di nuovi criteri. L'organo amministrativo delle società controllate dalla Pat sarà di norma ridotto al solo amministratore unico, con una serie di eccezioni che consentiranno un cda dai 3 ai 5 membri. In certi casi (e per attività di mercato) la Giunta potrà autorizzare la particolare forma del consiglio di gestione, prevista all'articolo 2409 del codice civile. Un presidente e altri due membri costituiranno la formazione tipo dei collegi sindacali.


Il dirigente generale della Provincia, Paolo Nicoletti, stamane ha colto l'occasione per fare il punto sulla galassia delle società Pat: 1) sarà probabilmente operativa a valere dal 1° gennaio 2018 l'incorporazione di Trentino Trasporti Esercizio e della società Caproni in Trentino Trasporti, che rappresenterà quindi l'intero polo dei trasporti; b) è in corso di appalto l'incarico all'advisor che dovrà dare a breve un valore alle partecipazioni di Pat, Provincia di Bolzano e Regione in Mediocredito, al fine della dismissione di queste quote non strategiche; c) è pronta infine in Giunta l'ipotesi di fusione fra Trentino Network e Informatica Trentina, forse la partita sarà conclusa entro la legislatura.



Riforma elettorale, la proposta Bottamedi-Bezzi direttamente in aula.

La consigliera del Gruppo Misto, Manuela Bottamedi, ha illustrato il ddl 186/XV dello scorso marzo, che propone di abolire l'impianto introdotto nel 2003 e di tornare a un sistema ad elezione indiretta del Presidente della Giunta provinciale, con introduzione inoltre della sfiducia costruttiva alla tedesca. Bottamedi ha detto di avere scritto il testo – firmato anche dal collega di Forza Italia – quando l'anno scorso una serie di fibrillazioni nella maggioranza consiliare rese chiaro, a detta della consigliera, il limite dell'attuale sistema elettorale provinciale. "Lo volle Lorenzo Dellai – ha detto stamane Bottamedi – guardando alla stabilità di governo e alla centralità del potere gestito dal presidente. Gli effetti indesiderati sono però il fatto che si lega il destino di una intera terra ad un uomo solo al comando, lo scollamento degli eletti dai cittadini, la scarsa rappresentatività del Consiglio, la nascita di alleanze artificiose ed elettoralistiche tra partiti, il depotenziamento dell'assemblea legislativa rispetto ai poteri dell'esecutivo.

A Bottamedi ha risposto il presidente Ugo Rossi, valutando che non sia opportuno a un anno dalle elezioni avviare il confronto sul tema delle regole elettorali. "Il sistema attuale in ogni caso – ha detto – garantisce un programma di governo chiaro e un governo solido, per cui a nostro modo di vedere va salvaguardato, pur nel rispetto del principio di separazione dei poteri e delle giuste istanze di protagonismo del legislativo".

Donata Borgonovo Re ha giudicato la proposta di Bottamedi "fuori dalla storia" e ha affermato che certi sfasamenti del sistema si devono alle persone e non alle regole elettorali. Quanto alla sfiducia costruttiva, ha ricordato che in Trentino fu sperimentata con la legge elettorale comunale del 1990, precedente a quella che introdusse l'elezione diretta dei sindaci.

Sul tema il presidente Mattia Civico ha messo ai voti un ordine del giorno per non passare ad audizioni ed esame dell'articolato in Commissione, di modo da rinviare in blocco il testo di ben 37 articoli alla discussione e al voto del Consiglio provinciale. Questa linea è passata con 2 contrari e 2 astenuti. Rodolfo Borga ha ricordato che lo stesso centrosinistra ha varato in Parlamento il Rosatellum a una manciata di mesi dalle elezioni politiche. Ed ha annotato di non avere mai visto alcuna proposta legislativa mandata in aula senza nemmeno acquisire un parere di soggetto qualificato. Maurizio Fugatti s'è riservato di chiedere per l'aula la discussione con tempi non contingentati.


Relazione conclusiva sulla petizione per un Trentino più trasparente.

La petizione è del 23 gennaio scorso, primo referente Mauro Direno. Con le astensioni di Borga e Fugatti, la Commissione ha messo agli atti la relazione conclusiva. Ci sono anche delle determinazioni operative. I servizi legislativi del Consiglio e della Giunta lavoreranno – assieme anche al Consiglio regionale – a una raccolta ordinata di tutte le norme che disciplinano la trasparenza amministrativa nei più disparati settori. Ci si attiverà poi a Roma per correggere il modo in cui viene istruito il sito internet ministeriale che assegna una "pagella" agli enti in tema di trasparenza: attualmente il rating del Trentino è appesantito dal voto 0 assegnato a enti pubblici, come i Comprensori, che semplicemente non esistono più.