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10/10/2017 - In aula o in commissione

Zorer di Trentino Network: per difendersi da attacchi informativi occorre centralizzare la difesa

La Quinta Commissione ha aswcoltato il presidente della società in house

Zorer di Trentino Network: per difendersi da attacchi informativi occorre centralizzare la difesa

Testi allegati. Sì alla delibera su acquisto e utilizzo dei beni architettonici e a una mozione sui libri

Zorer di Trentino Network: per difendersi da attacchi informativi occorre centralizzare la difesa
Diversi i temi affrontati oggi a palazzo Trentini dalla Quinta Commissione presieduta da Lucia Maestri (Pd). L'organismo ha deciso di inviare una nota alle autorità competenti sulla petizione popolare che chiede di rendere utilizzabile dagli alunni un cortile delle scuole Crispi di Trento oggi inagibile per motivi di sicurezza. Ha poi rinviato l'esame del disegno di legge proposto e illustrato da Baratter (Patt) per promuovere e finanziare gli orti didattici nelle scuole del Trentino. Ha ascoltato il presidente di Trentino Network Zorer che ha aggiornato i consiglieri in merito alle infrastrutture pubbliche per l'accesso, la condivisione e la protezione dei dati. E ha infine espresso parere favorevole alla delibera con cui la Giunta ha disciplinato l'accesso ai contributi da concedere a progetti di acquisto e valorizzazione di beni architettonici di notevole valore culturale e di eventuali relative pertinenze in cui esercitare attività economiche.


Per rendere agibile dai bambini il cortile delle Crispi, nota a Rossi, Gilmozzi e al Comune.


Sulla petizione popolare sostenuta da 800 firme, presentata il 29 giugno scorso al presidente del Consiglio provinciale Dorigatti da un gruppo di genitori e cittadini per chiedere di mettere in sicurezza e rendere utilizzabile dagli alunni uno dei due cortili della scuola primaria Crispi di Trento, la Commissione ha deciso di inviare subito una nota sia al presidente della Giunta provinciale Rossi in quanto assessore all'istruzione, sia all'assessore al patrimonio Mauro Gilmozzi sia al Comune di Trento, proprietario dello storico edificio di via S. Giovanni Bosco finito di ristrutturare e riconsegnato alla città tre anni orsono.

Sempre a proposito di sistema educativo, Maestri ha comunicato che il consigliere Cia (gruppo misto) ha deciso di ritirare il disegno di legge da lui proposto per introdurre l’obbligo della vaccinazione per l’accesso agli asili nido, visto che l'argomento è già stato ampiamente trattato.





Si cerca il miglior modo per accogliere il ddl sugli orti didattici proposto da Baratter.


Lorenzo Baratter (Patt) ha poi illustrato il disegno di legge da lui proposto per l’istituzione, la promozione e il finanziamento degli orti didattici, per sviluppare tra gli alunni delle scuole la cultura del verde e dell’agricoltura. Il provvedimento, che impegnerebbe la Provincia a stanziare 100.000 euro all'anno, punta a sensibilizzare gli studenti e le famiglie in merito all’importanza del legame con la terra, al valore della sostenibilità ambientale e ad un’alimentazione sana, divulgando tecniche di agricoltura biologica per stimolare la manualità di bambini e ragazzi.

Marino Simoni (Progetto Trentino) ha presentato un emendamento al ddl che prevede per queste iniziative la necessità della collaborazione anche con le aziende florovivaistiche (a sostegno delle quali la Pat si è appena dotata di una legge da lui proposta). Occorre, per Simoni, "inserire gli orti didattici nel vivo delle realtà aziendali del territorio e rendere anche possibile l’alternanza scuola-lavoro".

Claudio Civettini (Civica Trentina) ha osservato che occorre distinguere gli orti didattici nelle scuole dai rapporti con le aziende, per non correre il rischio di sostituire gli studenti ai lavoratori nelle attività delle aziende. Bisognerebbe a suo avviso prevedere non solo attività agricole tradizionali anche innovative, come la coltivazione di cereali ai fini della panificazione.

Per l’assessorato all'istruzione, il dirigente Roberto Ceccato ha suggerito di valutare il possibile inserimento delle norme del ddl nella legge provinciale 5 del 2006 sulla scuola. L'ipotesi ha incontrato la disponibilità di Baratter, "perché – ha osservato il consigliere – gli obiettivi del ddl siano accolti". Su proposta di Maestri l’esame del testo è stato rinviato per permettere a Baratter di verificare con la Giunta il miglior modo di recepire il provvedimento.





Aiuto per l'acquisto di libri di studio nel triennio delle superiori: sì unanime alla mozione.


A seguire è stato approvato all’unanimità dalla Commissione il testo di una proposta di mozione scaturita da una richiesta della Consulta provinciale degli studenti. Il dispositivo chiede al Consiglio provinciale di impegnare la Giunta a "verificare la possibilità di accogliere l’istanza presentata dalla Consulta, individuando la modalità più appropriata" per intervenire a favore delle famiglie degli studenti nel triennio delle scuole secondarie superiori a sostegno dell’acquisto dei libri di testo. Si tratterebbe di prevedere sia un aiuto economico a favore delle famiglie meno abbienti sia l’estensione del comodato d’uso dei libri scolastici all’ultimo triennio delle scuole secondarie superiori.





Zorer (Trentino Network): nel 2020 banda ultralarga nel 96,6% delle aziende e al 56% della popolazione.


La Commissione ha poi ascoltato Alessandro Zorer, presidente di Trentino Network, che ha presentato un rapporto in merito allo stato di avanzamento delle infrastrutture pubbliche per l'accesso, la condivisione e la protezione dei dati. Zorer ha ricordato innanzitutto l'attività di Trentino Network (TN), società in house della Provincia nata nel 2004, che ha realizzato e possiede le infrastrutture di telecomunicazione pubbliche nel Trentino (rete ottica, wireless e di radiocomunicazioni per la protezione civile), supporta programmi di sviluppo della rete per la diffusione della larga banda per conto della Pat, gestisce le infrastrutture di rete e fornisce servizi di comunicazione agli enti pubblici (Provincia, Comuni, ospedali, scuole, sanità, università e ricerca), oltre ad occuparsi dell'affitto delle infrastrutture ad operatori di mercato a condizioni non discriminatorie. Il presidente di TN ha segnalato le infrastrutture già realizzate da TN per la rete in fibra ottica e senza fili e gli obiettivi europei per la banda larga, che prevedono di raggiungere entro il 2020 il 100% delle utenze con più di 30 mb al secondo e l'85% con 100 mb al secondo. Zorer ha aggiunto che la provincia di Trento ha la percentuale più alta in Italia (72%) di persone che utilizzano internet, mentre è al secondo posto per numero di famiglie con contratto a banda larga. Quanto allo stato delle infrastrutture, ha segnalato i 135 milioni di euro investiti dalla Provincia per realizzazione 1.100 km di dorsale in fibra ottica.


Lo sviluppo nelle scuole e la Bul nelle aree nere e bianche del Trentino.


Con un focus dedicato alle scuole, il presidente di TN ha evidenziato che utilizzano già la fibra ottica 83 istituti, mentre in altri 41 il servizio verrà attivato entro il 2017. E ha preannunciato che gli interventi a favore delle altre 208 scuole di ogni ordine e grado da collegare in 134 Comuni, per 18 appalti, dovrebbero concludersi entro il 2019. Per lo sviluppo della rete Bul (banda ultra larga), con gli investimenti privati nelle "aree nere” dei Comuni di Trento, Rovereto, Arco, Riva del Garda e Pergine e quelli nelle "aree bianche" del resto del territorio provinciale, Zorer prevede che si arrivi ad avere l'anno prossimo una sensibile crescita della fascia da 30 a 100 mb al secondo arrivando a coprire il 96,5% della popolazione e il 96,6% delle aziende (con la copertura completa entro il 2020), mentre del superamento della soglia dei 100 mb al secondo, che nel 2018 saranno accessibili al 19,6% della popolazione (oggi siamo allo 0,1%) e al 48% delle aziende (oggi siamo al 4%) nel 2020 potranno beneficiare il 56% della popolazione e il 96,6% delle aziende (tutti avranno comunque da 30 a 100 mb al secondo).


I problemi della sicurezza della rete.


Zorer ha infine illustrato i servizi informativi di "Trentino in Rete" e l'accorpamento dei data center pubblici, ha parlato delle piattaforme comuni del community claud e del Comitato sicurezza e privacy costituito con due obiettivi: adeguare gli enti al nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, che dovrà essere applicato in tutti i Paesi dell'Ue dal 25 maggio 2018; e l'integrazione dei dati (log) legati alla sicurezza e progressiva costituzione di un Soc (Security Operation Center) , come entità di coordinamento nell'ambito cybersecurity entro fine 2017. Il presidente di TN ha infine accennato alle criticità attuali per la sicurezza informatica, dovute alla sempre maggiore frequenza e pervasività degli attacchi e alla complessità delle reti, per cui oggi occorre anche proteggere un insieme di spazi fisici, hadware, software e device utente.. TN e Informatica Trentina hanno oggi una struttura di Network and Security Operation Center (N-Soc) che tiene sotto controllo la sicurezza della rete e del data center Pat. e monitora gran parte del traffico della rete pubblica (Telpat). "Ma il network provinciale è un ecosistema complesso – ha avvertito Zorer – all'interno del quale convivono numerose realtà le cui attività possono avere ricadute, anche rilevanti, sull'intera infrastruttura. Ciò significa che per gli eventi che hanno origine o terminano nelle infrastrutture non monitorate non è possibile stimare entità ed eventuali ripercussioni, e che per gli eventi che si verificano all'interno di tali infrastrutture non è possibile nessuna azione reattiva in quanto restano sconosciute anche le potenziali ricadute su Telpat".


I rischi e il progetto del Cert-Pat.


Visto l'attuale scenario ad alto rischio di attacchi informatici anche per il Trentino, Zorer ha concluso sottolineando che la priorità per la Provincia è mettere in campo sia competenze adeguate sia potenziare e centralizzare le operazioni di difesa, per garantire sempre una risposta adeguata in qualunque situazione e a prescindere da chi sia l'obiettivo di attività illecite. Ma per far questo l'orizzonte provinciale appare insufficiente: va continuamente monitorato l'orizzonte complessivo, nazionale ed internazionale. Per questo occorre anche alla Provincia un Cert (Computer emergency response team), vale a dire un gruppo di persone con forti competenze in ambito ICT Security la cui attività principale consista nel reagire ad incidenti di sicurezza informatica, fornendo servizi preventivi e didattico-divulgativi per la comunità di riferimento. Questa attività si concretizza nella realizzazione di un Cert che abbia una visibilità completa su tutta l'infrastruttura informativa della Provincia di Trento e che goda degli accreditamenti necessari, tanto a livello locale quanto a livello nazionale e internazionale (Cert-Pat).

Walter Viola (PT) ha chiesto se la tutela della privacy è reale e credibile. Zorer ha risposto ricordato che Google offre a tutti servizi gratuiti in cambio dei nostri dati personali e privati, che inevitabilmente forniamo a questo motore di ricerca. Dati che Google vende a grandi società interessate. Si tratta di creare un sistema di protezione che impedisca che Google acceda in questo modo anche ai dati sensibili in possesso della pubblica amministrazione.

Claudio Civettini (CT) ha avuto da Zorer la conferma che è possibile alla pubblica amministrazione accedere ai dati contenuti nel pc di chi opera all'interno di un ente pubblico. Occorre che chi ha queste capacità di accesso non le utilizzi in modo improprio.




Sì alla delibera che prevede due milioni complessivi di contributi a chi utilizzerà per attività economiche i beni architettonici garantendone la valorizzazione.


Con i 4 voti a favore dei consiglieri di maggioranza e i due di astensione di Civettini (CT) e Viola (PT), la Quinta Commissione ha infine espresso parere favorevole alla delibera proposta dalla Giunta provinciale e presentata dal dirigente, Sergio Bettotti, con cui la Giunta intende disciplinare l'accesso ai contributi per progetti di acquisto e valorizzazione di beni architettonici di notevole valore culturale e di eventuali relative pertinenze in cui esercitare attività economiche. Per quest'anno la Provincia ha messo a disposizione dell'intervento 2 milioni di euro, ma le domande per accedere ai contributi potranno essere presentate solo fino al 25 ottobre 2017. Nella discussione sono intervenuti Viola chiedendo precisazioni e Maestri. Quest'ultima ha osservato che se da un lato il provvedimento è positivo "per un sano rapporto pubblico-privato sulla tutela dei beni culturali e di promozione di questi beni", dall'altro i tempi per la presentazione delle domande di contributo appaiono troppo stretti e troppo bassi alcuni punteggi assegnati ai progetti di chi intende presentarle inserendo nel progetto l'impegno di garantire la fruibilità pubblica del bene architettonico utilizzato a scopi economici. ​

Allegati
La sintesi di Zorer
La delibera proposta dalla Giunta con i criteri sui contributi
Il testo della proposta di mozione sui libri scolastici
Approfondimenti