La Quinta Commissione ha aswcoltato il presidente della società in house
Zorer di Trentino Network: per difendersi da attacchi informativi occorre centralizzare la difesa
Testi allegati. Sì alla delibera su acquisto e utilizzo dei beni architettonici e a una mozione sui libri
Diversi
i temi affrontati oggi a palazzo Trentini dalla Quinta Commissione
presieduta da Lucia Maestri (Pd). L'organismo ha deciso di inviare
una nota alle autorità competenti sulla petizione popolare che
chiede di rendere utilizzabile dagli alunni un cortile delle scuole
Crispi di Trento oggi inagibile per motivi di sicurezza. Ha poi
rinviato l'esame del disegno di legge proposto e illustrato da
Baratter (Patt) per promuovere e finanziare gli orti didattici nelle
scuole del Trentino. Ha ascoltato il presidente di Trentino Network
Zorer che ha aggiornato i consiglieri in merito alle infrastrutture
pubbliche per l'accesso, la condivisione e la protezione dei dati. E
ha infine espresso parere favorevole alla delibera con cui la Giunta
ha disciplinato l'accesso ai contributi da concedere a progetti di
acquisto e valorizzazione di beni architettonici di notevole valore
culturale e di eventuali relative pertinenze in cui esercitare
attività economiche.
Per
rendere agibile dai bambini il cortile delle Crispi, nota a Rossi,
Gilmozzi e al Comune.
Sulla
petizione popolare sostenuta da 800 firme, presentata il 29 giugno
scorso al presidente del Consiglio provinciale Dorigatti da un gruppo
di genitori e cittadini per chiedere di mettere in sicurezza e
rendere utilizzabile dagli alunni uno dei due cortili della scuola
primaria Crispi di Trento, la Commissione ha deciso di inviare subito
una nota sia al presidente della Giunta provinciale Rossi in quanto
assessore all'istruzione, sia all'assessore al patrimonio Mauro
Gilmozzi sia al Comune di Trento, proprietario dello storico edificio
di via S. Giovanni Bosco finito di ristrutturare e riconsegnato alla
città tre anni orsono.
Sempre
a proposito di sistema educativo, Maestri ha comunicato che il
consigliere Cia (gruppo misto) ha deciso di ritirare il disegno di
legge da lui proposto per introdurre l’obbligo della vaccinazione
per l’accesso agli asili nido, visto che l'argomento è già stato
ampiamente trattato.
Si
cerca il miglior modo per accogliere il
ddl sugli orti didattici proposto da Baratter.
Lorenzo
Baratter (Patt) ha poi illustrato il disegno di legge da lui proposto
per l’istituzione, la promozione e il finanziamento degli orti
didattici, per sviluppare tra gli alunni delle scuole la cultura del
verde e dell’agricoltura. Il provvedimento, che impegnerebbe la
Provincia a stanziare 100.000 euro all'anno, punta a sensibilizzare
gli studenti e le famiglie in merito all’importanza del legame con
la terra, al valore della sostenibilità ambientale e ad
un’alimentazione sana, divulgando tecniche di agricoltura biologica
per stimolare la manualità di bambini e ragazzi.
Marino
Simoni (Progetto Trentino) ha presentato un emendamento al ddl che
prevede per queste iniziative la necessità della collaborazione
anche con le aziende florovivaistiche (a sostegno delle quali la Pat
si è appena dotata di una legge da lui proposta). Occorre, per
Simoni, "inserire gli orti didattici nel vivo delle realtà
aziendali del territorio e rendere anche possibile l’alternanza
scuola-lavoro".
Claudio
Civettini (Civica Trentina) ha osservato che occorre distinguere gli
orti didattici nelle scuole dai rapporti con le aziende, per non
correre il rischio di sostituire gli studenti ai lavoratori nelle
attività delle aziende. Bisognerebbe a suo avviso prevedere non solo
attività agricole tradizionali anche innovative, come la
coltivazione di cereali ai fini della panificazione.
Per
l’assessorato all'istruzione, il dirigente Roberto Ceccato ha
suggerito di valutare il possibile inserimento delle norme del ddl
nella legge provinciale 5 del 2006 sulla scuola. L'ipotesi ha
incontrato la disponibilità di Baratter, "perché – ha
osservato il consigliere – gli obiettivi del ddl siano accolti".
Su proposta di Maestri l’esame del testo è stato rinviato per
permettere a Baratter di verificare con la Giunta il miglior modo di
recepire il provvedimento.
Aiuto
per l'acquisto di libri di studio nel triennio delle superiori: sì
unanime alla mozione.
A
seguire è stato approvato all’unanimità dalla Commissione il
testo di una proposta di mozione scaturita da una richiesta della
Consulta provinciale degli studenti. Il dispositivo chiede al
Consiglio provinciale di impegnare la Giunta a "verificare la
possibilità di accogliere l’istanza presentata dalla Consulta,
individuando la modalità più appropriata" per intervenire a
favore delle famiglie degli studenti nel triennio delle scuole
secondarie superiori a sostegno dell’acquisto dei libri di testo.
Si tratterebbe di prevedere sia un aiuto economico a favore delle
famiglie meno abbienti sia l’estensione del comodato d’uso dei
libri scolastici all’ultimo triennio delle scuole secondarie
superiori.
Zorer
(Trentino Network): nel 2020 banda ultralarga nel 96,6% delle aziende
e al 56% della popolazione.
La
Commissione ha poi ascoltato Alessandro Zorer, presidente di Trentino
Network, che ha presentato un rapporto in merito allo stato di
avanzamento delle infrastrutture pubbliche per l'accesso, la
condivisione e la protezione dei dati. Zorer ha ricordato
innanzitutto l'attività di Trentino Network (TN), società in house
della Provincia nata nel 2004, che ha realizzato e possiede le
infrastrutture di telecomunicazione pubbliche nel Trentino (rete
ottica, wireless e di radiocomunicazioni per la protezione civile),
supporta programmi di sviluppo della rete per la diffusione della
larga banda per conto della Pat, gestisce le infrastrutture di rete e
fornisce servizi di comunicazione agli enti pubblici (Provincia,
Comuni, ospedali, scuole, sanità, università e ricerca), oltre ad
occuparsi dell'affitto delle infrastrutture ad operatori di mercato a
condizioni non discriminatorie. Il presidente di TN ha segnalato le
infrastrutture già realizzate da TN per la rete in fibra ottica e
senza fili e gli obiettivi europei per la banda larga, che prevedono
di raggiungere entro il 2020 il 100% delle utenze con più di 30 mb
al secondo e l'85% con 100 mb al secondo. Zorer ha aggiunto che la
provincia di Trento ha la percentuale più alta in Italia (72%) di
persone che utilizzano internet, mentre è al secondo posto per
numero di famiglie con contratto a banda larga. Quanto allo stato
delle infrastrutture, ha segnalato i 135 milioni di euro investiti
dalla Provincia per realizzazione 1.100 km di dorsale in fibra
ottica.
Lo
sviluppo nelle scuole e la Bul nelle aree nere e bianche del
Trentino.
Con
un focus dedicato alle scuole, il presidente di TN ha evidenziato che
utilizzano già la fibra ottica 83 istituti, mentre in altri 41 il
servizio verrà attivato entro il 2017. E ha preannunciato che gli
interventi a favore delle altre 208 scuole di ogni ordine e grado da
collegare in 134 Comuni, per 18 appalti, dovrebbero concludersi entro
il 2019. Per lo sviluppo della rete Bul (banda ultra larga), con gli
investimenti privati nelle "aree nere” dei Comuni di Trento,
Rovereto, Arco, Riva del Garda e Pergine e quelli nelle "aree
bianche" del resto del territorio provinciale, Zorer prevede che
si arrivi ad avere l'anno prossimo una sensibile crescita della
fascia da 30 a 100 mb al secondo arrivando a coprire il 96,5% della
popolazione e il 96,6% delle aziende (con la copertura completa entro
il 2020), mentre del superamento della soglia dei 100 mb al secondo,
che nel 2018 saranno accessibili al 19,6% della popolazione (oggi
siamo allo 0,1%) e al 48% delle aziende (oggi siamo al 4%) nel 2020
potranno beneficiare il 56% della popolazione e il 96,6% delle
aziende (tutti avranno comunque da 30 a 100 mb al secondo).
I
problemi della sicurezza della rete.
Zorer
ha infine illustrato i servizi informativi di "Trentino in Rete"
e l'accorpamento dei data center pubblici, ha parlato delle
piattaforme comuni del community claud e del Comitato sicurezza e
privacy costituito con due obiettivi: adeguare gli enti al nuovo
regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, che
dovrà essere applicato in tutti i Paesi dell'Ue dal 25 maggio 2018;
e l'integrazione dei dati (log) legati alla sicurezza e progressiva
costituzione di un Soc (Security Operation Center) , come entità di
coordinamento nell'ambito cybersecurity entro fine 2017. Il
presidente di TN ha infine accennato alle criticità attuali per la
sicurezza informatica, dovute alla sempre maggiore frequenza e
pervasività degli attacchi e alla complessità delle reti, per cui
oggi occorre anche proteggere un insieme di spazi fisici, hadware,
software e device utente.. TN e Informatica Trentina hanno oggi una
struttura di Network and Security Operation Center (N-Soc) che tiene
sotto controllo la sicurezza della rete e del data center Pat. e
monitora gran parte del traffico della rete pubblica (Telpat). "Ma
il network provinciale è un ecosistema complesso – ha avvertito
Zorer – all'interno del quale convivono numerose realtà le cui
attività possono avere ricadute, anche rilevanti, sull'intera
infrastruttura. Ciò significa che per gli eventi che hanno origine o
terminano nelle infrastrutture non monitorate non è possibile
stimare entità ed eventuali ripercussioni, e che per gli eventi che
si verificano all'interno di tali infrastrutture non è possibile
nessuna azione reattiva in quanto restano sconosciute anche le
potenziali ricadute su Telpat".
I
rischi e il progetto del Cert-Pat.
Visto
l'attuale scenario ad alto rischio di attacchi informatici anche per
il Trentino, Zorer ha concluso sottolineando che la priorità per la
Provincia è mettere in campo sia competenze adeguate sia potenziare
e centralizzare le operazioni di difesa, per garantire sempre una
risposta adeguata in qualunque situazione e a prescindere da chi sia
l'obiettivo di attività illecite. Ma per far questo l'orizzonte
provinciale appare insufficiente: va continuamente monitorato
l'orizzonte complessivo, nazionale ed internazionale. Per questo
occorre anche alla Provincia un Cert (Computer emergency response
team), vale a dire un gruppo di persone con forti competenze in
ambito ICT Security la cui attività principale consista nel reagire
ad incidenti di sicurezza informatica, fornendo servizi preventivi e
didattico-divulgativi per la comunità di riferimento. Questa
attività si concretizza nella realizzazione di un Cert che abbia una
visibilità completa su tutta l'infrastruttura informativa della
Provincia di Trento e che goda degli accreditamenti necessari, tanto
a livello locale quanto a livello nazionale e internazionale
(Cert-Pat).
Walter
Viola (PT) ha chiesto se la tutela della privacy è reale e
credibile. Zorer ha risposto ricordato che Google offre a tutti
servizi gratuiti in cambio dei nostri dati personali e privati, che
inevitabilmente forniamo a questo motore di ricerca. Dati che Google
vende a grandi società interessate. Si tratta di creare un sistema
di protezione che impedisca che Google acceda in questo modo anche ai
dati sensibili in possesso della pubblica amministrazione.
Claudio
Civettini (CT) ha avuto da Zorer la conferma che è possibile alla
pubblica amministrazione accedere ai dati contenuti nel pc di chi
opera all'interno di un ente pubblico. Occorre che chi ha queste
capacità di accesso non le utilizzi in modo improprio.
Sì
alla delibera che prevede due milioni complessivi di contributi a chi
utilizzerà per attività economiche i beni architettonici
garantendone la valorizzazione.
Con
i 4 voti a favore dei consiglieri di maggioranza e i due di
astensione di Civettini (CT) e Viola (PT), la Quinta Commissione ha
infine espresso parere favorevole alla delibera proposta dalla Giunta
provinciale e presentata dal dirigente, Sergio Bettotti, con cui la
Giunta intende disciplinare l'accesso ai contributi per progetti di
acquisto e valorizzazione di beni architettonici di notevole valore
culturale e di eventuali relative pertinenze in cui esercitare
attività economiche. Per quest'anno la Provincia ha messo a
disposizione dell'intervento 2 milioni di euro, ma le domande per
accedere ai contributi potranno essere presentate solo fino al 25
ottobre 2017. Nella discussione sono intervenuti Viola chiedendo
precisazioni e Maestri. Quest'ultima ha osservato che se da un lato
il provvedimento è positivo "per un sano rapporto
pubblico-privato sulla tutela dei beni culturali e di promozione di
questi beni", dall'altro i tempi per la presentazione delle
domande di contributo appaiono troppo stretti e troppo bassi alcuni
punteggi assegnati ai progetti di chi intende presentarle inserendo
nel progetto l'impegno di garantire la fruibilità pubblica del bene
architettonico utilizzato a scopi economici.