L'invito ai cittadini allo spettacolo voluto dalla Presidenza del Consiglio provinciale
Gaddus alla Guerra Grande, al teatro Cuminetti l'orrore del primo conflitto mondiale
Venerdì 6 ottobre, ore 20.30, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti
Venerdì prossimo – 6 ottobre – la Presidenza del Consiglio
provinciale invita i cittadini al Teatro “B. Cuminetti” di
Trento, in via Santa Croce, per assistere a "Gaddus alla guerra
grande", un monologo per un attore e un mimo, liberamente
ispirato al "Giornale di guerra e di prigionia" di Carlo
Emilio Gadda. Una “matineé”sarà riservata agli studenti,
l'appuntamento serale delle ore 20.30 è invece rivolto al pubblico,
con ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. La
proposta culturale viene dall’Istituto di studi storici “G.
Salvemini” di Torino, gode dell’alto patrocinio della Presidenza
del Consiglio dei Ministri ed è inserita nel calendario ufficiale
del Comitato nazionale per il Centenario della Grande Guerra.
In occasione del centesimo anniversario del primo conflitto mondiale,
La Presidenza del Consiglio provinciale promuove da tempo alcuni
eventi di natura celebrativa, con particolare riferimento anche alla
morte di Cesare Battisti, della quale nell’anno 2016 cadeva il
centenario, accanto ad altre manifestazioni a prevalente carattere
didattico e rivolte soprattutto agli studenti degli Istituti Medi di
secondo grado.
Con questo testo teatrale ci si propone ora di avvicinare i trentini
alle pagine di letteratura di guerra redatte da Gadda, che fu
ufficiale dell’Esercito italiano anche sul fronte montano
dell’Adamello e poi prigioniero di guerra e deportato nel Campo di
Prigionia di Celle, vicino alla città tedesca di Hannover. Tra il 24
agosto 1915 ed il 31 dicembre 1919, Gadda tenne un minuzioso diario,
di cui una parte è purtroppo andata perduta, per descrivere i suoi
periodi al fronte e poi in prigionia, ma soprattutto per denunciare,
in modo forte e coraggioso, l’incompetenza più totale con la quale
veniva condotta la guerra ed il degrado civile ed umano al quale
erano sottoposti i prigionieri. E’ sulla base di questi particolari
diari che l’Istituto “G. Salvemini” ha affidato alla
prestigiosa e titolata “Compagnia teatrale M. Gobetti” la
drammatizzazione di quei diari, per poterli tradurre così in uno
spettacolo teatrale che girerà l’Italia nella stagione 2017/18. Si
tratta di uno spettacolo di teatro civile, non solo per il tema che
affronta; non solo perché permette di restituire una realtà storica
che deve essere riconosciuta quale patrimonio collettivo, ma
soprattutto perché, nel farlo, si dispone alla ricerca del cives che
lo spettatore è e ne sollecita la partecipazione (intellettuale e
morale, oltre che emotiva). Lo spettacolo coinvolge lo spettatore
anche grazie a suggestioni musicali composte appositamente in corso
di drammaturgia ed eseguite dal vivo.
Gli intellettuali italiani presero intensamente posizione sulla
Grande Guerra. Moltissimi, come naturale, nei mesi di neutralità nei
quali le diverse opzioni in campo si confrontarono, avviarono un
ampio e spesso infuocato dibattito. Ma anche in seguito, nel corso
della guerra e sino alla sua conclusione. Il confronto investì il
terreno letterario non meno di quello politico e gli artisti non
mancarono di far sentire la loro voce, cosicché si potrebbe dire che
mai, prima d’allora, il coinvolgimento del mondo della cultura fu
così pieno. In certo qual modo, i termini stessi della discussione
intellettuale prefigurarono le linee dello sviluppo che avrebbe preso
anche nel dopoguerra. Ecco perché la scelta del diario di Carlo
Emilio Gadda, come simbolo della più vasta riflessione intellettuale
d’epoca sulla guerra stessa.