Dal Consiglio provinciale in tarda serata
Approvata la manovra finanziaria 2017
Il ddl 175/XV
(legge di stabilità Pat per il 2017) é stato approvato stasera dal
Consiglio provinciale con 21 sì e 10 no. Alle ore 22.36 è stato
infine approvato (23 a 8) anche il ddl 176/XV, ossia quello tecnico
di bilancio, con emendamenti del presidente Rossi. Il
presidente Bruno Dorigatti ha concluso ringraziando i consiglieri e
tutti i collaboratori della Giunta e dell'assemblea legislativa.
“Abbiamo lavorato con molta professionalità e anche con
oggettività, senza pensare solo alla convenienza individuale”. La
politica è stata messa in campo davvero – ha detto - e questo ha
permesso di arrivare alla soluzione dei problemi. Infine, Dorigatti
ha ricordato il periodo estremamente delicato che stiamo
attraversando. Autonomia e istituzioni sono oggi messe a repentaglio.
Ed è nostro compito e nostra responsabilità rafforzare le
istituzioni, anche ponendo attenzione al linguaggio che utilizziamo.
Le dichiarazioni di voto finali:
Claudio
Cia – riprendendo
le polemiche seguite al suo intervento del giorno 20 in fase di
discussione generale sulla manovra finanziaria – ha rivendicato il
diritto di potersi esprimere liberamente in aula, chiedendo chi si
arroga la potestà di stabilire quale sia il limite del politicamente
corretto. Ho riportato la vox populi – ha detto il consigliere –
e credo che il Consiglio dovrebbe tenere in conto anche questa. Cia
ha stigmatizzato anche la scelta del gruppo Patt di abbandonare i
banchi per isolare il collega Kaswalder durante i suoi interventi.
Una critica anche per l’episodio legato alla bocciatura in aula -
per motivi di schieramento - di un ddl Bottamedi approvato in
Commissione. Cia ha concluso l’intervento bocciando il disegno di
legge 176 per una programmazione della spesa pubblica basata sulla
ricerca del consenso ma poco efficace sul piano economico.
Rodolfo
Borga ha voluto
affermare che a suo modo di vedere la platea dei sindaci trentini, a
differenza di quanto affermò anni fa la Difensora civica Borgonovo
Re – dichiarazioni spesso richiamate in aula – non sono affatto
supini al potere centrale della Provincia. Altro cenno ai tagli
patiti in questo bilancio dalla cultura, un calo drastico del 40% che
non fa onore alla nostra autonomia e che toglie letteralmente
l’ossigeno a molti e qualificati professionisti di un settore
basato quasi totalmente sull’impegno dell’ente pubblico.
Maurizio
Fugatti : i temi
fiscali – ha detto - sono quelli che meno ci convincono in questa
manovra, nonostante qualche miglioria apportata durante il confronto
consiliare. C’è soddisfazione per alcuni punti proposti e accolti,
come sulla questione scolastica di Ala-Avio.
Marino
Simoni ha articolato
in 20’ un ampio intervento. Si è anzitutto dissociato, con
durezza, da quanto il collega Cia ha avuto modo di dire del Trentino.
Molto duro anche il successivo commento sulla miriade di emendamenti
visti in queste giornate d’aula e partiti da esponenti della stessa
maggioranza di governo, che hanno evidenziato una debolezza della
Giunta. Purtroppo per ottenere qualcosa in questa’aula – ha
affermato Simoni - occorre presentare la lista della spesa. L’anno
scorso feci così anch’io, ottenni 250 mila euro per una causa
positiva, però in questi 12 mesi le somme non sono state
concretamente spese dalla Giunta Rossi e sono rimaste sulla carta.
Simoni ha poi toccato un tema legato al Primiero: il centro
trasfusionale di Feltre verrà accorpato a Belluno, mentre Trento –
ha protestato - continua a garantire risorse in convenzione alla
Regione Veneto, che toglie servizi preziosi al nostro comprensorio.
Il consigliere ha invitato poi i colleghi a leggere gli esiti del
recente sondaggio sulla sensibilità dei trentini verso l’autonomia
e su come da essi emerga la perdita di credibilità della politica.
15 mila disoccupati – ha aggiunto – sono un dato inaccettabile
per la nostra terra.
Filippo
Degasperi: ha parlato
di un approccio ragionieristico e anacronistico del governo
provinciale all’economia e di un’incapacità di contrastare
davvero i troppi vincoli burocratici che frenano le nostre imprese
(un esempio: Meccatronica di Rovereto sta rischiando per questo di
perdere milioni di euro di contribuzioni europee). Trentino Sviluppo
spa continua a sottostimare la necessità di sostenere il tessuto
delle piccole imprese diffuse nel nostro territorio. Il caso Sait:
grave che non si dica nulla della fideiussione da far pesare sul
consorzio nel momento in cui licenzia. La leva fiscale: si dà a
qualcuno, ma si toglie ad altri e non si azzera l’Irap come si
potrebbe. Ultimo rilievo sui pesantissimi tagli ai sostegni garantiti
al settore del commercio e reti distributive.
Claudio
Civettini ha
ringraziato per le molte sue proposte accolte dalla Giunta e le ha
riassunte, ma ha tenuto ferma la contrarietà a una finanziaria che
sui temi del lavoro non basta.
Massimo
Fasanelli: ha detto
che c’è stato un positivo sforzo comune di maggioranza e minoranza
per apportare contributi a questa manovra 2017. E facendo gli auguri
a tutti, ha assicurato che nel 2017 cercherà ancora di fare del
proprio meglio per dare sostegno a un’azione amministrativa
provinciale vicina ai trentini e alle famiglie.
Giuseppe
Detomas: “Non sarà
la migliore finanziaria in assoluto, ma è quanto di meglio si può
fare oggi, con un pensiero di futuro e per i giovani e uno sforzo di
garantire contribuzioni selettive e non a pioggia sul tessuto
economico”.
L'assessore
Alessandro Olivi
ha sostenuto che c’è gente in Trentino che si sta rimboccando le
maniche per lavorare costruttivamente insieme al superamento della
crisi in atto. Di fronte ai temi che abbiamo davanti, dal lavoro alla
ripresa dell'economia fino a politiche sociali più inclusive, il
problema non è l'asprezza del dibattito e la dialettica tra le forze
politiche. Il problema sorge quando polverizziamo la discussione e
riduciamo tutto al pezzettino di cui ciascuno di noi si occupa per
ricavare qualcosa di suo. Anche quando un emendamento ha un obiettivo
circoscritto, è fondamentale farlo star dentro una visione generale.
Per Olivi l'aula del Consiglio non può ritenere esigibili singole
richieste e basta: occorre cercare di capire come quella richiesta
può star dentro una politica e non dev'essere quindi una risposta
individuale.
L’ultima parte dell’esame
sull’articolato del ddl 175/XV:
art. 15: approvato un em.
Civettini sulla videosorveglianza.
art. 19: approvato un em.
Civettini sul trasporto scolastico durante le gite di classe
(possibilità di rivolgersi a ditte diverse da Trentino Trasporti, se
competitive sul prezzo). Em. Fugatti per derogare all’accorpamento
degli istituti scolastici di Ala e Avio, come chiesto da molti
cittadini. Il presidente Rossi ha condiviso l’istanza, rinviandone
però la trattazione con un prossimo provvedimento ad hoc della
Provincia. L’emendamento è stato quindi ritirato da Fugatti,
soddisfatto per la promessa del presidente.
art. 21: approvato con 3
astenuti l’em. Degasperi totalmente sostitutivo del testo che
prevedeva l’introduzione della Rete di sorveglianza epidemiologica
e dei veterinari aziendali.
art. 27: introduce l’”assegno
unico provinciale” al posto delle attuali, svariate provvidenze per
la persona e la famiglia. Approvato (con 1 solo no) un em. Viola in
base al quale - in linea generale – servirà il requisito dei 3
anni di residenza in Trentino per ottenere le provvidenze. Respinto
invece dalla maggioranza di governo un em. Kaswalder per escludere
l’applicazione del parametro Icef sull’assegno unico a beneficio
degli ultrasettantenni. Il consigliere autonomista è intervenuto per
dire che ci sono trentini di certo non ricchi, che per effetto delle
soglie Icef pagano i servizi sociosanitari con tariffe addirittura
fuori mercato, penalizzati per avere risparmiato qualche somma di
denaro nel corso dell’intera vita. Fugatti ha condiviso il testo
Kaswalder, affermando che tocca un tema e delle difficoltà reali dei
trentini, di cui la maggioranza prima o poi dovrà occuparsi.
Sostegno anche da Civettini e da Cia, che ha ricordato come anche in
Commissione legislativa sia stata approvata l’idea di limitare
l’applicazione dell’Icef, mentre la Giunta va per la sua strada.
art. 29: introduce un contributo
per sostenere gli oneri derivanti dal pagamento delle tariffe per i
nidi d'infanzia e il testo ha ottenuto anche voti dalle opposizioni.
Unanimità su un em. Giovanazzi (incompatibilità sui contributi che
si sommano a quelli dello Stato).
art. 30: interventi finanziati
dal fondo regionale per il sostegno della famiglia e
dell'occupazione. Unanimità su un em. Borga che prevede un parere
obbligatorio della Commissione consiliare competente.
art. 31: sulla rinegoziazione
dei mutui agevolati divenuti troppo onerosi. Approvato un em.
Giovanazzi, che prevede un termine per rinegoziare. Il consigliere ha
lamentato che c’è stato un tentativo di anteporre in aula il voto
su un em. Rossi che avrebbe fatto decadere il proprio.
art. 34: l’articolo incide
sulla legge provinciale sulla solidarietà internazionale del 2005.
E’ passato all’unanimità un em. Civettini che mette in capo
all’Ufficio emigrazione della Pat competenze di valutazione dei
progetti a favore dei trentini nel mondo, oggi affidate
all’associazionismo di settore. Respinto invece da tutta la
maggioranza di governo un em. Kaswalder: il consigliere autonomista
ha parlato dei 14 milioni di euro in interventi solidali nel mondo
investiti dalla Pat, paragonandoli al milione e mezzo che invece
stanzia Bolzano. La sua proposta era quella di ridurre la quota di
bilancio Pat per la solidarietà internazionale allo 0,03%,
riducendola quindi ai livelli della Provincia altoatesina. Kaswalder
ha quindi votato contro l’articolo 34.
art. 36: approvati un em. Manica
(per programmi di alta formazione per gli attori delle pubbliche
relazioni di lavoro e politiche economiche) e un em. Civettini
(rafforzamento delle misure a a beneficio dei lavoratori con
contratti co.co.co).
art 37 (incentivi alle imprese):
Simoni ha proposto con proprio emendamento – poi respinto dall’aula
- un’esenzione dell’onere fideiussorio collegato ai contributi
per le start up. L’ha sostenuto Bezzi, poi il consigliere di
maggioranza Passamani ha ricordato un ordine del giorno già
approvato dall’aula sul tema. Il presidente Rossi ha chiarito che
una garanzia dev’esserci sempre a fronte dei contributi, si
studieranno comunque forme alternative alla fideiussione.
art. 41 (promozione turistica):
approvati emendamenti di Viola, in particolare sul tema dell’imposta
di soggiorno.
art. 42: si occupa di
salvaguardia e valorizzazione della montagna e del futuro di
Fondazione Accademia della montagna. Borgonovo Re ha illustrato un
emendamento (approvato) che integra il tavolo di lavoro previsto
dalla norma, con la presenza anche dell’Università di Trento
assieme alle realtà già previste: Fondazione accademia della
montagna, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio
(STEP), Società degli alpinisti tridentini (SAT), Fondazione De
Marchi, Fondazione Mach e Museo degli usi e costumi della gente
trentina (MUCGT).
La consigliera – come già di recente
in Commissione - si è nuovamente espressa poi contro l’ipotesi di
sciogliere l’Accademia della montagna e di trasferirne le funzioni
in Tsm school, per non disperdere un patrimonio di competenze e per
non depotenziare la sua mission. Ha condiviso questi argomenti Borga,
annotando che un emendamento De Godenz è stato modificato d’imperio
dalla Giunta, proprio per eliminare le garanzie che conteneva per il
futuro di Accademia della montagna.
Di fatto è poi seguita l’approvazione
in aula – con significativo voto contrario di Borgonovo Re -
dell’em. De Godenz che introduce l’art. 42 bis, contenente la
norma su Accademia della montagna sostenuta dalla Giunta Rossi,
cassata in sede di Commissione legislativa e ora rientrata in campo.
art. 43: unanimità su un em.
Borga per il passaggio in consiglio comunale delle proposte di
valorizzazione degli immobili di proprietà della Pat.
art. 45: Fugatti ha ritirato un
emendamento dopo un confronto in aula con l’assessore Gilmozzi. Il
problema posto: se vengono ceduti asset di aziende elettriche locali
a S.e.t., i Comuni e la S.e.t. stessa danno valutazioni molto
differenti, con rischio per i municipi di venire depauperati del
proprio effettivo patrimonio. Si chiedono quindi direttive Pat per
imporre valutazioni oggettive ed eque. L’assessore Gilmozzi ha
spiegato che sussiste una quarantina di aziende elettriche locali che
sono rimaste “in proprio” e lo potranno essere fino al 2030. C’è
un problema di Authority nazionale che fissa valori degli asset poco
favorevoli a queste aziende locali: si sta cercando di ovviare con
una norma provinciale ad hoc, ma l’assessore ha chiesto un mese di
tempo per metterla a fuoco, soprassedendo in sede di finanziaria.
art. 46 (disposizioni
finanziarie): numerosi gli emendamenti approvati, per inserire nuove
voci mirate di spesa pubblica. Borga: 200 mila euro in più per
sbarrieramento degli edifici, 100 mila euro per il Museo di San
Michele all’Adige. Fugatti-Borga: 200 mila euro per i negozi
multiservizi in montagna. Cia: 200 mila euro di ulteriori fondi per
la tutela dei beni di interesse storico (altri 400 mila sono stati
riconosciuti per mezzo di em. Passamani). Degasperi: conferma dei 100
mila euro a disposizione per far finalmente partire il Parco agricolo
dell’Alto Garda; 100 mila euro per incrementare i fondi per
l’agricoltura biologica. Tonina: 500 mila euro subito per mantenere
e sostenere la pratica dell’alpeggio. Il presidente Rossi ha
promesso che con l’assestamento del bilancio si confida di salire
fino a 1 milione di euro. Bezzi: 500 mila euro d’intesa con
l’assessore Olivi per misure a beneficio di quei licenziati che
restano esclusi dagli ammortizzatori sociali.