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31/08/2015 - Incontri

Sabato prossimo porte aperte a Palazzo Trentini, che svela i suoi tesori "rococo"

Il 5 settembre in occasione della Giornata dell'Autonomia

Sabato prossimo porte aperte a Palazzo Trentini, che svela i suoi tesori "rococo"

Affresco in Sala aurora (immagine allegata)

Sabato prossimo porte aperte a Palazzo Trentini, che svela i suoi tesori 'rococo'

Sabato prossimo 5 settembre, in coincidenza con la Giornata dell'Autonomia, i cittadini potranno visitare il settecentesco palazzo Trentini, dal 1988 sede del Consiglio della Provincia autonoma di Trento.

Dalle 9.00 alle 17.00 sarà infatti possibile, accompagnati da una guida esperta, accedere alle principali sale dell'edificio, tra gli esempi più belli di ambiente rococò in territorio trentino.

Il palazzo, realizzato e decorato in un arco di tempo che va dal 1740  al 1764, venne acquistato nella seconda metà degli anni '70 dalla Provincia, che tra il 1983 e il 1988 ne curò il complesso intervento di restauro, riservando  funzioni di rappresentanza agli ambienti caratterizzati dagli apparati decorativi di maggior valore.

Tra tutti, l'ambiente più prestigioso è il salone dell'Aurora, dalla grande volta ornata con finte architetture e affrescata verso il 1750 dall'alense Orlando Fattori con il trionfo dell'Aurora, allegoria dell'ascesa della famiglia Trentini.

Per l'occasione saranno accessibili al piano superiore anche altri spazi, come la sala della Folgore e la sala della Virtù e dell'Onore, oggi riservate alla Presidenza, oltre alle vicine sale di Zefiro e Flora e di Venere e Amore, con preziose decorazioni a stucco e pitture monocrome.

Imparentati con le più influenti famiglie nobili cittadine, i baroni Trentini ebbero una parte importante nella storia cittadina, sia all'interno del magistrato Consolare che del Capitolo della Cattedrale. Negli anni intorno al 1740 avevano acquistato nell'antica via Lunga, oggi Manci, due palazzetti antichi per accorparli e trasformarli, nel decennio successivo, in una lussuosa dimora,. Al centro delle vicende artistiche del palazzo troviamo Maria Anna Gentilotti di Engelsbrunn con Sigismondo Trentini di Wolgersfeld, cugino del nuovo principe vescovo Cristoforo Sizzo de Noris e figlio del consigliere Ignazio insignito da Maria Teresa d'Austria, nello stesso anno, del titolo di barone. Il loro matrimonio, celebrato nel 1764 al castello del Buonconsiglio dal vescovo, segnò l'unione di due delle più facoltose famiglie della città.

Quando gli sposi si insediarono nel palazzo di via Lunga la ricostruzione dell'edificio era completata, come pure gran parte delle decorazioni interne, dai sontuosi e fantasiosi stucchi, ai cicli affrescati, alle tele dipinte con allegorie poste sui soffitti.

Tra gli artisti cui è attribuito l'apparato decorativo, compiuto in più momenti distinti, il pittore veronese Giorgio Anselmi, coadiuvato dal quadraturista Domenico Romani, il pittore di Schweidnitz Carlo Henrici e il pittore alense Orlando Fattori, coadiuvati dal quadraturista lombardo Pietro Antonio Bianchi.

Negli ambienti dove abitarono i baroni Trentini trovano oggi collocazione, grazie alle ricerche e acquisizioni fatte dal Consiglio provinciale all'epoca del restauro, arredi e dipinti provenienti dalle collezioni di antiche famiglie trentine, alcuni della stessa famiglia Trentini, posti in sapiente dialogo con l'edificio.

Tra gli autori di queste opere, che documentano gli orientamenti culturali e le scelte di gusto del Settecento trentino, figurano Giovan Battista Lampi, Martino Teofilo Polacco, Carlo Henrici, Otto Marseus van Schrieck, e altri di ambito veneziano e bassanesco.

Oltre a dipinti, mobili, specchiere, porcellane, Palazzo Trentini ospita anche 3 notevoli stufe in stile viennese, due delle quali, in maiolica bianca con decorazioni rococò dorate, appartenenti all'arredo originale, come pure i pavimenti lignei settecenteschi in abete, larice e noce, intarsiati in varie essenze lignee e decorati, ritrovati intatti sotto un parquet in rovere realizzato a metà del secolo scorso. Originale è anche l'acciottolato dell'ampio androne d'ingresso, dal quale si accede direttamente agli ambienti ricavati dagli scantinati di impianto romanico, con le belle volte in pietra trentina, che il Consiglio dedica alle esposizioni temporanee a ingresso gratuito.

​Attualmente e fino al 13 settembre  vi sono esposte opere dell'artista e fotografo Adriano Eccel (Bolzano 1958 – Trento 2012). Una delle sale ospita invece in modo permanente 6 altorilievi dello scultore altoatesino Othmar Winkler (1907-1999), che illustrano le storie della gente trentina.

A cura di Lucia Linda Cella

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Immagini
  • Sala aurora, particolare