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18/06/2019 - In aula o in commissione

Sì unanime al ddl Cia sulla formazione dei medici

Dallapiccola (Patt) ha ritirato il suo sul recupero dei boschi danneggiati dalla tempesta Vaia

Sì unanime al ddl Cia sulla formazione dei medici

Sì unanime al ddl Cia sulla formazione dei medici

La seduta del Consiglio del pomeriggio si è conclusa con l’approvazione unanime del ddl Cia (Agire) sulla formazione dei medici specialisti e con l’elezione dei componenti delle minoranze nel Comitato per la ricerca e l’innovazione, nell’Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero e nel nucleo provinciale di valutazione. Niente da fare, e decisione rinviata a domani, invece, per il difensore civico e per i garanti dei minori e dei detenuti.

Dopo una riunione dei capogruppo di mezzora si è deciso di sospendere, rinviandole a domani, le nomine del difensore civico e dei garanti dei minori e dei detenuti. Invece, componente per le minoranze nel Comitato per la ricerca e l’innovazione è stata eletta con 13 voti (18 bianche, 3 nulle) Barbara Pernici; mentre, sempre per l’opposizione, nell’ Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero è stato eletto con 12 sì (17 bianche 4 nulle) Antonio Armani. Veronica Weber è stata eletta dal Consiglio, sempre per le minoranze, con 11 voti (19 bianche, 4 nulle) componente del nucleo provinciale di valutazione.

Dallapiccola (Patt) ha ritirato il ddl sul recupero delle zone boschive colpite da Vaia.

Si è passati poi al ddl Dallapiccola (Patt) che è stato ritirato dal suo proponente. Il consigliere del Patt, prima di dichiarare il ritiro del suo ddl che era stato respinto in Seconda commissione, ha ricordato che nella legge semplificazione ben poco è stato fatto a favore del recupero di zone a pascolo. In Trentino sono centomila gli ettari di pascolo, che nonostante gli sforzi fatti nella seconda legislatura con l’impiego di 10 milioni di euro, coprono solo la metà del fabbisogno dei capi allevati. Tutto il grana che si produce, ha ricordato, viene prodotto con foraggio che viene da fuori. Una materia questa che dovrebbe essere cara alla Lega e, ha aggiunto, nell’assestamento ci aspetta qualcosa di più del topolino partorito col ddl semplificazione. L’assessore Giulia Zanotelli ha ribattuto che la questione della quantità di foraggio è nota da anni e l’esecutivo lavorerà nella direzione tracciata in questi mesi.

Sì unanime al ddl Cia per dare più opportunità di formazione ai giovani medici.

Si è quindi passati al ddl Cia (Agire) sulla formazione dei medici specialisti che è stato approvato all’unanimità. Il consigliere di Agire ha affermato che il ddl nasce dall’esigenza che lo specializzando, che ha ricevuto una borsa di studio della Pat (102 mila euro di impegno economico per ogni specializzato, in totale 2,8 milioni all’anno per 90 medici), possa continuare per un altro anno a seguire ulteriori percorsi sempre nel campo della specializzazione scelta. Oggi una volta terminata la specializzazione è tenuto per i primi due anni, pena la revoca del contributo Pat, a mettersi a disposizione dell’Azienda sanitaria, obbligo che spesso compromette ulteriori scelte formative. L’assessora Segnana ha condiviso l’impostazione del ddl che dà la possibilità ai medici di allungare il periodo di formazione di un anno. Percorso però che deve essere condiviso dall’Azienda in base alle esigenze del sistema sanitario. Paola Demagri del Patt ha detto che il ddl va nella direzione di attrarre giovani medici, però, ha raccomandato, l’allungamento di un anno della possibilità di un’ulteriore formazione non deve diventare una sorta di anno sabbatico per permettere agli specializzati di trovare lavoro fuori provincia o all’estero. Bene quindi l’opportunità di ulteriori occasioni formative, ma attenti a non favorire la “fuga” dei giovani medici.

Nella sua replica Claudio Cia ha affermato che il ddl non è la soluzione di tutti i mali, si limita dare ulteriori possibilità ai medici che si sono specializzati con il contributo della Pat.

Il Presidente Kaswalder ha dichiarato inammissibili tre proposte di odg, due di Marini e uno di Rossi (Patt) e sottoscritto dai consiglieri di opposizione. Decisione non condivisa da Marini, il quale ha ricordato che i suoi odg comunque riguardano la salute dei cittadini e ha ritenuto, quindi, arbitrario il no. Ugo Rossi ha affermato di essere basito dal modo di gestione dell’Aula e ha invitato Kaswalder a rivedere la posizione. L’articolo 110 del regolamento, ha affermato, è chiaro e dice che non sono ammessi odg estranei all’argomento e la proposta di impegno richiama la Giunta, nei modi che ritiene più opportuni, a rendere note le scelte sulle modifiche organizzative sulla sanità da qui alla manovra di assestamento di bilancio. Un tema, quello dei medici, che influenza le scelte organizzative, quindi, ha continuato Rossi, l’odg non è per nulla avulso dal contesto del ddl.

Giorgio Tonini (PD) ha detto che da parte del Presidente del Consiglio serve grande severità sugli emendamenti che diventano legge, ma sugli odg, che non hanno un impatto normativo, la giurisprudenza dovrebbe essere più attenta al dibattito. Tra l’altro gli odg in questo caso sono solo tre e certo non hanno una finalità ostruzionistica. Degasperi (5 Stelle) ha ricordato che l’ammissibilità degli odg era già emerso il problema dell’ammissibilità. E’ evidente che i criteri sono cambiati rispetto alla scorsa legislatura a scapito del diritto di fare proposte e atti di indirizzo da parte dei consiglieri. Serve quindi un momento di confronto, ha concluso Degasperi, per avere chiarezza.

Marini ha spiegato che gli odg hanno preso spunto da un convegno sul ruolo del personale sanitarioe da alcune emergenze sanitarie, come le buone pratiche alimentari e i raggi Uv messe in evidenza dall’Oms e dal ministero. Kaswalder ha ribadito che il ddl è molto specifico e riguarda la formazione specialistica dei medici e gli odg riguardano altri temi.

In dichiarazione di voto Rossi ha espresso il sì convinto al ddl Cia anche perché modificando la legge 4, avrà effetti positivi sulla qualità dei servizi sanitari. Il capogruppo del Patt ha approfittato della dichiarazione di voto per leggere il testo dell’odg dichiarato inammissibile ricordando che il peso finanziario delle scelte fatte sui servizi sanitari peserà sui prossimi bilanci, quindi pare utile conoscerle prima dell’assestamento di bilancio.

Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega, esprimendo parere favorevole al ddl, ha ricordato che il problema della mancanza di medici è serio e questa norma favorisce il mantenimento di specialisti sul nostro territorio e mette a frutto gli investimenti della Pat.

Sì anche da parte di 5 Stelle, Marini ha ricordato che il ddl mette in luce i contenuti innovativi della legge 4 e i suoi odg volevano proprio proporre modelli nuovi in materia di alimentazione che, lo dice il mistero, sta alla base di gravi malattie come il diabete che ha raggiunto livelli da pandemia. La proposta era quella di creare un tavolo di lavoro tra medici di base e nutrizionisti per sviluppare una cultura dell’alimentazione. Sui raggi ultravioletti, come raccomanda l’Oms, il suo odg richiamava la necessità di fare informazione perché ci sono gravi malattie oncologiche e non solo che sono causati dagli Uv.

Sara Ferrari (Pd) ha espresso anche lei il sì su questo ddl perché favorisce una maggiore flessibilità nella formazione dei medici. Anche Futura, lo ha fatto Lucia Coppola, ha dato disco verde alla proposta di legge Cia nella speranza che un tempo più lungo di formazione serva a fidelizzare al nostro territorio i medici. Piero De Godenz (UpT), anche lui favorevole, ha affermato che si tratta di un’opportunità in più che viene offerta ai giovani professionisti.