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18/06/2019 - In aula o in commissione

Il question time che ha aperto i lavori in Aula

In Consiglio provinciale

Il question time che ha aperto i lavori in Aula

in allegato, l'ordine del giorno con accesso ai testi in discussione

Il question time che ha aperto i lavori in Aula

Il question time ha aperto stamane in Aula i lavori del Consiglio provinciale che proseguiranno anche domani e giovedì.


Sara Ferrari (PD)

Scuola, le 471

assunzioni decise

dalla Giunta Rossi

La consigliera del Pd, prendendo spunto da un post sui social dell’assessore all’istruzione e segretario della Lega dal titolo “dalle parole ai fatti 471 insegnanti precari stabilizzati” ha chiesto, dal momento che, a quanto risulta, queste assunzioni si debbono a un accordo siglato 5 anni fa, quante di queste assunzioni dipendano dal protocollo del 2014 e quante siano state aggiunte dall’attuale Giunta.

La risposta. L’assessore Bisesti ha chiarito che il protocollo citato si prefiggeva un piano di miglioramento del sistema scolastico anche attraverso assunzioni di personale. In base al criterio di copertura dei pensionamenti venne determinata una quota quantificata in 350 assunzioni ed una quota è riferibile al personale docente pensionato grazie alla riforma pensionistica realizzata dall’attuale governo nazionale (quota 100) più un’ulteriore quota riferibile al calcolo dell’organico di diritto e ad una volontà di potenziamento dello stesso organico voluta dal Presidente della Giunta Fugatti.

La replica. Ferrari ha ringraziato per la risposta e chiesto di avere il testo scritto.



Alex Marini (5 Stelle)

Quali iniziative

per sensibilizzare

i motociclisti?

Il consigliere dei 5 Stelle ha chiesto alla Giunta se intenda mettere in campo iniziative di sensibilizzazione per stimolare i tanti motociclisti che frequentano nella bella stagione le nostre strade ad una guida più responsabile. Inoltre, Marini ha chiesto all’esecutivo se abbia in programma un piano di coordinamento per rendere più severi i controlli nei confronti dei motociclisti meno disciplinati.

La risposta. Ha risposto il Presidente Fugatti che ha spiegato che si è appena conclusa l’installazione di cartelli bifacciali nell’ambito di una programma di sensibilizzazione con messaggistica speciale elaborata in coordinamento con la Provincia di Bolzano. Si è poi stabilita l’installazione di limiti più stringenti sulle strade e sui passi dolomitici (60 km orari), oltre ad essere state concordate nuove postazioni di controllo. Fugatti ha ringraziato il consigliere per questa interrogazione: i numeri sono altissimi e siamo solo ad inizio stagione, ha concluso: questi numeri devono fare riflettere noi, ma anche chi sale sulle motociclette.

La replica. La vita umana ha un valore inestimabile, ha replicato Marini, ma è necessario intervenire con decisione e rigore anche per i costi economici, oltre che morali, legati a questi incidenti. Il consigliere ha richiamato un decreto del Ministero dei trasporti che stima in 1,6 milioni di euro il costo di un incidente stradale. La legge 8/2005 della provincia, ha aggiunto, ha istituito un sistema integrato di sicurezza della polizia locale: mi auguro che si faccia qualcosa che metta insieme tutti questi soggetti per fare interventi più efficaci e tangibili, che riducano i costi sociali legati a questi eventi.



Paolo Ghezzi (Futura)

Fugatti socio

dell’Alfa Club

par condicio violata?

Il consigliere di Futura chiede al Presidente della Giunta se la divulgazione, tramite l’ufficio stampa della Provincia, della sua nomina a socio onorario del Club Alfa Romeo di Bolzano non configuri una violazione della par condicio e un’indebita operazione di auto propaganda, dal momento che il comunicato è stato diffuso nel periodo antecedente i ballottaggi del 9 giugno. Ghezzi, a tal proposito, ha ricordato che il Consiglio provinciale, in questo periodo ha oscurato sia la diretta tv delle sedute che quella in streaming.

La risposta. Il presidente Fugatti ha premesso che la Giunta fin dal suo primo insediamento ha sempre posto attenzione a tutte le realtà sul territorio, anche quelle commerciali e produttive. Quello riportato dal comunicato in questione era un incontro con il Club Alfa Romeo di Bolzano che ha apprezzato che la Giunta si sia servita di un’auto italiana rinunciando ad una marca tedesca, realizzando così anche un notevole risparmio per le casse provinciali. Un fatto che meritava a suo avviso una piccola notizia che non può certo aver influito nelle intenzioni di voto dei cittadini di Levico e di Borgo.

La replica. Ghezzi ha preso atto con soddisfazione del risparmio consentito dalla scelta del marchio italiano e ha rilevato con altrettanta soddisfazione che gli elettori di Levico e Borgo se ne sono infischiati di questa scelta del Presidente. Prendo infine atto, ha aggiunto, che l’attenzione alle realtà produttive del presidente ci permetteranno di vedere altre iniziative di questo tipo nel cortile della Provincia, iniziative di respiro regionale ed autonomistico di grande apertura.



Giorgio Leonardi (Forza Italia)

Rovereto, cosa fa

la giunta

per la tangenziale?

Il consigliere di Forza Italia ha chiesto quali siano gli intendimenti della Giunta per l’attesa realizzazione della tangenziale di Rovereto. Opera prevista dal Prg della Città della Quercia e dallo stesso Pup.

La risposta. Fugatti ha chiarito che nel piano delle grandi opere c’è la variante di Rovereto e che le soluzioni comprendono varianti sulla destra orografica dell’Adige. Nel corso della legislatura, a partire dal prossimo autunno, sarà avviata l’attività di aggiornamento degli studi e la condivisione con i territori. La soluzione sarà condivisa con la stessa concessionaria e saranno poi stabilite la modalità di utilizzo e l’impiego delle risorse.

La replica. Dal 2005 sento parlare di quest’opera, ha replicato Leonardi, compiaciuto per la risposta: fino ad oggi sono state solo spese tante belle parole, ma niente fatti per un’opera, che non è a suo avviso più procastinabile, ma è linfa vitale per Rovereto.



Michele Dallapiccola (Patt)

Nel turismo

senza lavoratori

la Giunta che fa?

Il consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta cosa intenda mettere in campo per stimolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel comparto turistico, viste le difficoltà a trovare personale, denunciate pubblicamente dalle imprese.

La risposta. Roberto Failoni, assessore competente in materia, ha detto che i datori di lavoro del settore turistico hanno la possibilità di rivolgersi ai centri per l’impiego per verificare le disponibilità di soggetti disoccupati con i requisiti richiesti da cui attingere. Le aziende possono anche pubblicare in autonomia degli annunci sul portale Trentino Lavoro al fine di raccogliere le autocandidature. E’ in fase di definizione, ha aggiunto, un protocollo d’intesa con le associazioni degli operatori Asat e Unat finalizzata alla messa a disposizione degli stessi cv delle persone disponibili a lavorare nel settore. Per la stagione invernale, sulla scorta dell’esperienza avviata con le associazioni del settore agricolo, Agenzia del lavoro intende avviare una campagna informativa con raccolta straordinaria di curricula di persone disponibili a lavorare in tale ambito. Oltre a questa attività si stanno valutando le ragioni dello scarso interesse dei non occupati a lavorare nel settore e sarà avviato un confronto con le categorie per valutare la soluzione del problema la cui responsabilità non è imputabile solo all’introduzione del reddito di cittadinanza.

La replica. Dallapiccola ha ringraziato per la risposta interessante, esauriente e responsabile, augurandosi che questo stato d’animo appartenga anche alle categorie che devono essere parte attiva.



Pietro De Godenz (UpT)

Statale 612, cosa

si sta facendo

per riaprirla?

Il consigliere dell’UpT, ricordando che il tratto di statale 612 della Val di Cembra, tra Capriana e Molina di Fiemme, è chiuso a seguito della caduta di alcuni massi (tranne un passaggio secondario con un semaforo ogni mezz’ora), ha chiesto all’assessore ai lavori pubblici come intenda intervenire per accelerare i lavori di sistemazione, magari introducendo un senso unico alternato regolato da semaforo, per non penalizzare l’economia della valle di Cembra nella stagione estiva.

La risposta. L’assessore Mattia Gottardi ha riconosciuto il disagio: la situazione è problematica, ha detto, citando la caduta di massi e un piano di scivolamento inclinato nel terreno che non ha permesso di escludere ulteriori crolli tanto che si è resa necessaria la chiusura della viabilità e la deviazione. Immediatamente sono state effettuate le verifiche e definiti gli interventi per la messa in sicurezza della viabilità. Ha spiegato. I lavori sono iniziati il 31 maggio scorso e per ridurre i tempi di esecuzione si è ricorso ad una ditta che si è impegnata a lavorare anche il sabato con l’utilizzo di calcestruzzi e materiali acceleranti. Il transito alternato presumibilmente sarà riaperto entro il 19 di luglio.

La replica. Apprezzata la risposta dal consigliere Degodenz anche se, ha detto, il 19 luglio sembra una data molto lontana. Sarebbe auspicabile, ha aggiunto, uno sforzo per riuscire a poter aprire il transito a tutti e non solo ai residenti di Capriana e Carbonare.




Alessio Manica (PD)

Corridoio Brennero

l’Osservatorio

verrà attivato?

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se abbia in programma di attivare e convocare l’Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero, quali siano le ipotesi progettuali per le tratte d’accesso e quale sia lo stato di finanziamento.

La risposta. L’assessore Gottardi ha chiarito che l’Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero è stato istituito con legge provinciale 25/2012 e prevede la costituzione di un Comitato tecnico scientifico che dura in carica per la durata della legislatura e che va quindi ricostituito. In data 9 maggio i rappresentanti del Comitato sono stati convocati a Trento presso la sede della Provincia, con l’obiettivo di condividere quanto fatto negli ultimi anni e di ricostituire i Comitato al fine di riavviare l’attività La scadenza per l’invio dei nominativi dei nuovi rappresentanti era il 14 giugno scorso. A breve, la nomina dei rappresentanti sarà formalizzata con delibera della Giunta a seguito di questo passaggio sarà possibile dunque riavviare l’attività. Allo stato attuale è stato realizzato uno studio di fattibilità tecnica del progetto integrato che prevede la realizzazione del by-pass ferroviario di Trento, l’interramento della ferrovia e il sistema Nordus e si sta lavorando all’attuazione degli altri punti previsti dal protocollo “Riqualificazione urbana della città di Trento intersecata dalla linea ferroviaria Verona-Brennero”.

La replica. Parzialmente soddisfatto per la risposta il consigliere Manica, che ha rilevato l’assenza di accenni al tema del finanziamento, mentre ha apprezzato la volontà di investire in percorsi partecipativi.



Alessandro Olivi (Pd)

Rc e assegno unico

cosa fa la Giunta

per evitare i guai?

Il consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta di sapere - dal momento che le misure previste dall’assegno unico provinciale per le famiglie con redditi più bassi sono sospese in attesa di conoscere quanto verrà corrisposto dal reddito di cittadinanza nazionale ai nuclei familiari che ne avranno diritto - quali interventi intende adottare anche in via d’urgenza, per evitare che la farraginosa e burocratica sovrapposizione di assegno unico e reddito di cittadinanza, scelta dalla Giunta, produca danni alle famiglie povere destinate per mesi a non percepire alcun sostegno al reddito.

La risposta. L’assessora Segnana ha spiegato, in una risposta ampiamente articolata e complessa, che la disciplina dell’assegno unico provinciale prevede regole di non cumulabilità con altri interventi che perseguono le medesime finalità. Nello specifico, fino a marzo 2019, la quota A dell’assegno unico aveva le stesse finalità della misura statale di contrasto alla povertà denominata reddito di inclusione. La disciplina provinciale prevedeva, pertanto, una coordinata gestione delle due misure, tale da garantire all’assegno unico una funzione integrativa di quella statale. La disciplina prevedeva la sospensione della determinazione della quota A fino all’acquisizione dei dati relativi alla concessione-o al diniego- della misura statale. Inizialmente la Giunta aveva concesso l’erogazione della quota A dell’assegno in deroga alla disciplina, provvedendo poi a recuperare le somme versate in eccedenza rispetto alal misura statale. Questa decisione ha però dimostrato un impatto eccessivamente gravoso al momento del conguaglio, sugli utenti che si sono visti decurtare l’importo dell’assegno unico fino al completo recupero del reddit d’inclusione. Questo principio della non cumulabilità è stato esteso dal primo aprile anche al reddito di cittadinanza e alla luce dell’esperienza passata si è ritenuto di non derogare alla disciplina.

La replica. Una risposta molto complessa, l’ha definita Olivi, che ha chiesto all’assessora di avere una copia del documento. Rimane comunque il fatto, ha aggiunto, che a partire dal 1 aprile, tra coloro che fanno richiesta di assegno unico, i più poveri non prendono nulla per mesi. Direi che era preferibile rischiare che nel conguaglio ci possa essere qualche disallineamento, anziché far restare i più poveri per mesi senza aiuti. Voi avete deciso che il reddito di cittadinanza viene prima dell’assegno unico provinciale, ha concluso.



Claudio Cia (Agire)

Diritto allo studio

contributi tagliati

per quale motivo?

Il consigliere di Agire ha chiesto alla Giunta se sia a conoscenza del dimezzamento dei contributi per il sostegno allo studio amministrati dalle Comunità di valle. Drastico calo che penalizza soprattutto le famiglie e gli studenti provenienti dalle valli.

La risposta. L’assessore Bisesti ha ricordato che le risorse sono assegnate alle Comunità sotto forma di budget per il servizio di mensa scolastica e per gli assegni di studio per 8.760.000 di euro. Per rispondere a queste esigenze – ha proseguito l’assessore – occorre incrementare le risorse e a questo scopo la Giunta prevede di portare la spesa complessiva a 9.847.000 di euro, in modo che le Comunità possano coprire i maggiori oneri relativi alla mensa scolastica e il diritto allo studio. Per questo è stato già approvato un accordo ponte per il 2019 con uno stanziamento 8.760.000 che saranno prossimamente integrati con l’assestamento del bilancio provinciale. Bisesti ha precisato che il beneficio spettante allo stesso studente possono variare di anno in anno a seconda dei parametri riferiti a ciascuno. In Valle di Sole non risultano criticità per carenza di risorse, alla luce della staticità della spesa complessiva.

La replica. Cia ha ricordato di aver raccolto come movimento Agire questa criticità dai cittadini della Val di Sole. L’importante è che il problema non si presenti all’inizio del nuovo anno scolastico.



Giorgio Tonini (PD)

“Barchesse”

delle Albere

quali progetti?

Il capogruppo del Pd, mentre, afferma, si assiste al duello a distanza tra i presidenti del Muse e del Mart sull’utilizzo del palazzo delle Albere, le “barchesse”, che rappresentavano gli edifici di servizio dello storico palazzo–fortezza dei Madruzzo, giacciono ancora in stato di abbandono. Per questo Tonini chiede alla Giunta se sia consapevole che le Albere non appartengono ai musei ma alla Pat e se ci sia qualche progetto che riguarda le due cadenti “barchesse”.

La risposta. L’assessore Bisesti ha risposto che è necessario avere una visione complessiva del Palazzo delle Albere. La Giunta si sta adoperando per definire un progetto su questo edificio che coinvolgerà anche i musei. Quanto alle Barchesse, quella a destra è di proprietà dell’Università e l’altra appartiene al Comune. Per la barchessa nord era stato elaborato un progetto che poi però è stato abbandonato. Ora la Provincia si farà carico di un confronto con il Comune e l’Università per verificare quali potranno essere i progetti di riqualificazione più adeguati per le Barchesse.

La replica. Tonini ha preso atto che se esiste un lavoro progettuale in corso e auspicato la Giunta presti attenzione a questa che è una delle vie nobili della città capoluogo.



Lucia Coppola (Futura)

Cosa fa la Giunta

per preservare

i nostri boschi?

Visti i danni provocati dalla tempesta Vaia che hanno interessato circa 19 mila ettari di bosco su un totale di 390.463, e dopo l’approvazione della legge sulla semplificazione che agevola le procedure per trasformare i boschi in aree agricole sotto i 5 ettari, Coppola ha ricordato il pericolo derivante da questa trasformazione e ha chiesto alla Giunta cosa intenda fare per tutelare l’equilibrio tra patrimonio boschivo e quello agricolo, indispensabile per evitare rischi idrogeologici e la perdita di biodiversità.

La risposta. L’assessora Zanotelli ha sottolineato che la semplificazione introdotta dalla legge per la trasformazione da bosco ad area agricola non introduce gli elementi di pericolosità indicati da Coppola. Le trasformazioni sono soggetti ad autorizzazione e potranno verificarsi solo se il piano forestale le prevede, non rientrano nelle aree di pericolosità e non richiedono autorizzazioni. Il nostro territorio deve puntare non alla quantità ma alla qualità delle produzioni, sarà cura della Giunta di confrontarsi con gli operatori boschivi per decidere come andare incontro alle esigenze del settore zootecnico senza depauperare il paesaggio e mettere a rischio la biodiversità.

La replica. Coppola ha replicato che 5 ettari restano davvero troppi e ha aggiunto di sperare quindi in un ripensamento per non rischiare danni al paesaggio. A suo avviso sarebbe importante prevedere che gli spazi creati dagli schianti siano almeno destinati ad una agricoltura di altro tipo, con coltivazioni più sostenibili e libere da pesticidi.



Luca Gugliemi (Fassa)

Strade chiuse

migliorare

la comunicazione

Il consigliere di Fassa ha chiesto all’esecutivo se non ritenga di intervenire con la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Veneto e Lombardia per mettere in campo un sistema di informazione più efficiente sulle chiusure delle strade di montagna di collegamento e dei valichi. Questo per evitare agli automobilisti brutte sorprese a viaggio iniziato.

La risposta. Il presidente della Giunta Fugatti ha detto che per evitare i disagi all’inizio dei principali valichi dolomitici sono stati installati pannelli a messaggio variabile. Le chiusure avvengono con ordinanza degli enti competenti trasmesse a Viaggiare in Trentino e Cis viaggiare informati nonché alle forze dell’ordine. Sono in corso contatti con le amministrazioni regionali competenti per migliorare e rendere omogenee le informazioni rivolte ai soggetti in transito.

La replica. Guglielmi ha ricordato che risolvere il problema è importante perché la disinformazione non è un bel biglietto da visita per chi accede alle aree dolomitiche.



Lorenzo Ossanna (Patt)

Euregio family pass:

quante ne ha emesse

la Provincia?

Il consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta quante siano le tessere “Euregio family pass”, che permettono alla famiglie trentine di usufruire di agevolazioni relative ai servizi nel territorio dell’Euregio, emesse dalla Pat dal 2017 e quali iniziative intenda porre in essere per promuovere questa iniziativa.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto che le Euregio Family Pass sono 7.597. Quanto alla promozione della tessera verrà organizzato in autunno l’Euregio Family Day, durante il quale le famiglie che possiedono la Card potranno accedere gratuitamente alle iniziative loro rivolte.

La replica. Ossanna ha ribadito i vantaggi per le famiglie che utilizzano il treno e che meritano di essere maggiormente conosciuti dalla popolazione trentina.



Filippo Degasperi (5 Stelle)

A Cavalese

vaccinazioni

in spazi angusti

Il consigliere di 5 Stelle ha chiesto al Presidente della Provincia come intenda intervenire per adeguare la palazzina del presidio ospedaliero di Cavalese che ospita il Servizio vaccinazione e certificati. Edificio che, oltre a una serie di difficoltà strutturali (niente ascensore, ingresso angusto, corridoio stretto, spazi angusti, un solo bagno sia per maschi sia per femmine), pare inaccessibile ai passeggini.

La risposta. L’assessora Segnana ha segnalato che la palazzina era stata realizzata a fine anni ‘70 per essere centro di igiene mentale e poi adibita ad altri scopi. Doveva essere abbattuta ma non vi sono successivamente stati lavori di ristrutturazione. L’ambulatorio è accessibile anche da piano terra e non solo dalle scale come ha rilevato il consigliere.

La replica. Degasperi ha osservato che l’assessora si è limitata a descrivere la situazione ignorando le domande da lui poste. Ha precisato che è scorretto che nella palazzina si possa accedere, è vero, anche da piano terra, ma utilizzando la porta d’emergenza. E ha dedotto che non vi è nessuna intenzione di intervenire. “Per fortuna, ha concluso, che la Giunta ha dichiarato di voler migliorare la sanità nelle valli”.



Luca Zeni (Pd)

Commissari

basta incarichi

ad ex politici?

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se, dopo gli incarichi a commissari straordinari dati a due ex consiglieri provinciali, Marino Simoni (candidato in una lista a sostegno di Fugatti) a Levico Terme e Massimo Fasanelli nel comune dell’Altopiano della Vigolana, intenda tornare alla prassi consolidata in passato di affidare questi delicati compiti a dirigenti o a tecnici. E ha citato la vicenda di Levico dove il commissario Simoni ha dovuto revocare una variante al Prg da lui stesso approvata pochi giorni prima delle elezioni, vista la ferma opposizione degli schieramenti politici in campo per le elezioni.

La risposta. L’assessore Gottardi ha ricordato che la Giunta non è vincolata da nessuna normativa per queste nomine. La scelta è affidata alla piena discrezionalità dell’esecutivo. Per gli incarichi di commissario straordinario per reggere consigli comunali sciolti non è inopportuno l’affidamento ad ex consiglieri provinciali.

La replica. Zeni ha replicato che l’inesistenza di un divieti normativi non toglie che la scelta di affidare il ruolo di commissari ad ex consiglieri come in questo caso sia politicamente inopportuno. Serve un approccio molto tecnico per svolgere questi cimpiti. C’è quindi per Zeni un problema perché sarebbe meglio optare per profili tecnici o comunque defilati dal punto di vista politico. La questione dovrebbe essere posta anche a livello istituzionale per evitare “invasioni di campo”. Ha quindi invitato la Giunta a riflettere su questo tema.



Gianluca Cavada (Lega)

Diga di Pezzè

si può trovare un’alternativa?

Il consigliere della Lega chiede se la Giunta intenda proporre alternative tecniche (ad esempio l’uso di sghiaiatori, dissabbiatori) allo svuotamento della diga di Pezzè in Val di Fassa. Svaso che arriva dopo quelli del 2009, 2012 e 2016 e che, come testimonia l’esperienza storica, ha un forte impatto sull’ecosistema fluviale e sulla fauna ittica per la difesa della quale, in particolare la trota marmorata autoctona, le società di valle impegnano fondi e risorse.

La risposta. L’assessore Tonina ha premesso che gli interventi di svaso in questione sono stati effettuati negli ultimi anni con modalità sempre più rispettose dell’ambiente consentendo di limitarne l’impatto. Gli effetti dello svaso verranno studiati nell’ambito di un progetto europeo che coinvolge anche il servizio bacini montani della Pat. Questo sper sviluppare e condividere nuovi approcci gestionali degli ecosistemi fluviali anche con riferimento a torrenti come l’Avisio. Quanto agli sghiaiatori, questa è una delle misure allo studio in vista del nuovo affidamento della concessione per il grande impianto idroelettrico di Predazzo. Questa ed altre possibilità saranno approfondite per migliorare le attuali modalità di intervento.

La replica. Cavada ha ricordato che il problema esiste da decenni e che sia preso in considerazione nel rinnovo delle prossime concessioni idroelettriche, “perché non è bello per nessuno vedere l’Avisio color cioccolata”.



Paola Demagri (Patt)

Disturbi apprendimento

ragazzi da affidare a

psicologia clinica.

La consigliera del Patt ha chiesto all’assessore alla sanità se intenda approvare la deroga per la presa in carico dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni affetti da disturbo dell’apprendimento da parte dell’Unità operativa di psicologia clinica. Questo perché l’Unità operativa di neuropsichiatria infantile, per carenza di medici specialisti, sta andando verso una situazione di difficoltà per la presa in carico dei pazienti.

La risposta. L’assessora Segnana ha riconosciuto la carenza di specialisti di neuropsichiatria infantile e che la certificazione dei dsa è un problema. Ha però aggiunto che occorre una valutazione approfondita da parte della componente medica, in attesa della quale la Giunta non ha adottato alcuna deliberazione. Per il servizio di assistenza e consulenza psicologica i criteri di accreditamento sono invece già stati definiti dalla Giunta e sarà quindi possibile espletare entro l’autunno prossimo le valutazioni dei casi.

La replica. si è dichiarata soddisfatta della risposta perché prevede l’invito rivolto ai servizi a confrontarsi sul problema per definire ad una soluzione adeguata.